Baratieri Oreste

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Sette lettere di Oreste Baratieri (1841-1901), militare e patriota, a Biffi:

1) Torre del Faro, 14.08.1860: Baratieri, al seguito dei Mille di Garibaldi, ringrazia Biffi per la lettera inviatagli e per le notizie su Arpesani. Gli racconta di essere stanziato a Torre del Faro da due settimane e di aspettare con impazienza l’attraversamento dello stretto di Messina. Lo informa che quattro sere prima un contingente di circa trecento uomini al comando del capitano Giuseppe Missori ha tentato uno sbarco in Calabria, ma ha dovuto rinunciare a causa dell’imprudenza di alcuni soldati francesi che intendevano attaccare il forte di Scilla; un altro tentativo la sera sucessiva ha avuto ancora esito negativo, così come quello della sera seguente. Baratieri scrive poi che Garibaldi è partito per una destinazione ignota, lasciando pieni poteri a Giuseppe Sirtori. Gli descrive la battaglia alla quale ha preso parte la sera precedente al largo delle coste della Calabria, conclusa con una ritirata per la superiorità del nemico. Baratieri descrive infine a Biffi la fatica che talvolta lo opprime, ma che viene prontamente riscattata dalla visione di “tanta bella gioventù” disposta a soffrire “volonterosa per la patria comune” e chiude con saluti a Contini, a Verga e ai familiari di Biffi.

2) Caserta, 08.10.1860: Baratieri si scusa per il lungo tempo trascorso dall’ultima lettera, spiegando a Biffi che la ragione del suo silenzio sta nella lunga marcia attraverso la Calabria e la Basilicata e le battaglie combattute. Gli racconta che solo ora riesce per la prima volta a recarsi a Caserta per riposarsi un po’, dopo essere stato lungamente all’estremo avamposto in prossimità delle mura di Capua, dove “il fuoco è continuo”. Racconta dei preparativi in corso a Caserta per una imminente e decisiva battaglia. Confida a Biffi il suo entusiasmo per “questa vita piena d’attività e di pericoli, questo trovarsi sempre in faccia alla morte” e gli comunica che Garibaldi, visitando la sua batteria lo ha presentato ai soldati come capitano di prima classe. Sentendosi tuttavia inadeguato al ruolo, pensa di passare in linea come maggiore, precisando di conservare ancora il ruolo di aiutante del generale Vincenzo Giordano Orsini. Conclude con saluti a Contini, a Verga e a tutti i comuni conoscenti, pregando Biffi di scrivergli presto all’indirizzo: “O.B. Capitano di Stato Maggiore d’Artiglieria / Napoli”.

3) S. Maria, 30.10.1860: Baratieri ringrazia Biffi per la sua “gentilissima lettera”. Lo informa del trasferimento del quartier generale nella bella città S. Maria e dei preparativi per il bombardamento al quale Garibaldi si è finalmente risolto. Racconta di aver visto “il nostro re mustaccione” al ponte sul Volturno a Scafa di Formicola e di avergli rivolto “un evviva di cuore”, che Vittorio Emanuele si è intrattenuto a parlare con il generale Orsini e si è poi congratulato con lo stesso Baratieri. Per quanto riguarda gli schieramenti politici, scrive che a Napoli i partiti si sono fusi quasi completamente e che Alessandro Dumas agisce come “il più gran soffiatore sul fuoco della discordia”. A proposito di Dumas, al quale ha ormai tolto il saluto, racconta alcuni aneddoti fra cui la proposta da lui ricevuta e subito respinta di entrare a far parte di una società segreta. Esprime il desiderio di chiedere un permesso per potersi recare a Milano dove è ansioso di incontrare Biffi. Manda saluti a Verga e Contini e si dice profondamente rattristato per la notizia della morte di Maria Lutti. Si congeda chiedendogli di scrivere ancora, scusandosi per aver utilizzato una carta intestata.
Carta intestata: Comando generale delle Artiglierie / Particolare

4) Capistrello, 01.10.1864: Baratieri ringrazia Biffi per la memoria che conserva di lui, pregandolo di estendere i sensi del suo affetto anche ad Arpesani. Si abbandona ai ricordi e agli incontri con Sartirana, Ottolini, Giusti “egli altri infelici che pur mi dimostravano la loro amicizia”. Racconta a Biffi del suo triste stanziamento abruzzese “in eterne gare coi Francesi gelosissimi del territorio papale”. Lo prega di ricordarlo alla signora Contini e ad Arpesani. Assicura a Biffi che gli scriverà ancora e auspica che Biffi lo faccia a sua volta. Aggiunge una postilla dalla quale si evince che alla lettera era unita una fotografia (non rinvenuta).

5) Torino, 03.05.[1871]: Baratieri ringrazia Biffi per il ricordo che ancora conserva di lui. Lo ragguaglia sulla sua vita dopo la campagna del 1860, sulla partecipazione alla battaglia di Custoza nel 1866, sul suo matrimonio, sui suoi studi di carattere militare e sull’impiego di sottosegretario al Comitato delle armi di linea. Ringrazia Biffi per il lusinghiero giudizio espresso sul suo volume di corrispondenze e si augura di poterlo presto incontrare a Milano. Prega Biffi di estendere i suoi saluti al dottor Arpesani.
Carta intestata: Comitato delle Armi di Linea / II° Uffizio

6) Asmara, 15.08.1893: Baratieri informa Biffi del ricovero di sua sorella Domitilla nella Casa di salute per signore di Monza. Gli raccomanda la paziente affidata probabilmente alle cure del dottor De Vincenti. Auspica il trasferimento a Monza al servizio della malata di un’altra sorella, Maria Lucia, suora di carità all’Ospedale Maggiore di Milano. Assicura a Biffi che provvederà a tutto quanto necessario appena rientrerà a Milano nel mese di ottobre.
Carta intestata: Governo civile della Colonia Eritrea / Gabinetto del Governatore
con busta intestata: “Il Governatore della Colonia Eritrea”

7) Roma, 01.07.s.a. [ma post 1876]: Baratieri si rallegra per aver potuto aiutare Biffi, riuscendo così a ricambiare le tante cortesie ricevute dall’amico all’epoca del suo soggiorno a Milano. Lo prega di salutare Arpesani assicurandogli che farà tutto quanto nelle sue possibilità per soddisfare i suoi desideri.
Carta intestata: ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE AFRICANA / COMITATO ITALIANO

Estremi cronologici

1860 agosto 14-1893 agosto 15

Collocazione fascicolo

b. 1, fasc. 4
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