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Incipit: "Signori. Entrando a parlare nei corsi di questo anno per una parte della Archeologia preistorica e delle forme successive onde venne distinta, e dell'Egitto dall'altra prefaraonico, e quindi della estetica e della poesia, in specie, primitive nelle diverse razze, ed in quelle contemporanee selvaggie, è mestieri farli un chiaro concetto di ciò che sia effettivamente l'umanità nella naturale economia delle attività e forze periferiche del nostro pianeta, e quale sia il modo costante, o vogliam dire, la struttura del movimento dei fattori della sua civiltà, ove questa fu ed è possibile".
Dopo aver fatto una carrellata delle etnie ("varie e disparate genti del mondo") e dei popoli che si sono succeduti dall'antichità sulla terra, Vignoli si sofferma sull'uomo, sulle sue condizioni di vita e su ciò che lo distingue dal "bruto, quello per cui diviene ed è uomo: la coscienza riflessiva, che è un replicamento della percettiva, la quale è propria pure di tutti e quanti gli animali". Nell'ultima parte del discorso è affrontato il rapporto tra civiltà e scienza nelle sue diverse applicazioni.
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Testo della Prolusione al corso di Antropologia del 1886.Incipit: "Signori. Entrando a parlare nei corsi di questo anno per una parte della Archeologia preistorica e delle forme successive onde venne distinta, e dell'Egitto dall'altra prefaraonico, e quindi della estetica e della poesia, in specie, primitive nelle diverse razze, ed in quelle contemporanee selvaggie, è mestieri farli un chiaro concetto di ciò che sia effettivamente l'umanità nella naturale economia delle attività e forze periferiche del nostro pianeta, e quale sia il modo costante, o vogliam dire, la struttura del movimento dei fattori della sua civiltà, ove questa fu ed è possibile".
Dopo aver fatto una carrellata delle etnie ("varie e disparate genti del mondo") e dei popoli che si sono succeduti dall'antichità sulla terra, Vignoli si sofferma sull'uomo, sulle sue condizioni di vita e su ciò che lo distingue dal "bruto, quello per cui diviene ed è uomo: la coscienza riflessiva, che è un replicamento della percettiva, la quale è propria pure di tutti e quanti gli animali". Nell'ultima parte del discorso è affrontato il rapporto tra civiltà e scienza nelle sue diverse applicazioni.