13 lettere, 2 cartoline postali in francese e 4 biglietti da visita dello storico della neuropsicologia Jules Soury (1842-1915) a Vignoli:
1) Parigi, 10 dicembre 1877: lo ringrazia cordialmente per avergli inviato oltre che un opuscolo sulla scienza sociale, anche il suo libro, intitolato Della legge fondamentale dell’intelligenza nel regno animale e si sente onorato che l’amico l’abbia scelto come critico per la sua opera. Spera che con il suo libro possa dare un contributo per la costruzione di un sapere di cui lui non vedrà lo sviluppo, ma di cui ha visto gettare le fondamenta; sarebbe felice di pubblicarlo nella Bibliothèque scientifique Internationale, che al momento considera come la migliore raccolta in campo scientifico e filosofico. Si scusa con l’amico per non essere in grado di leggere e scrivere in italiano.
Ricorda con riconoscenza l’amico Brofferio che gli ha fatto conoscere Vignoli. Riferendosi ai filosofi evoluzionisti, auspica che tutti insieme formino una grande famiglia nella quale i membri si conoscano e si stimino l’un l’altro, visto che in Europa solo in pochi comprendono questo tipo di idee. Solo la Germania e l’Inghilterra contribuiscono e seguono le loro dottrine, al contrario della Francia dell’Italia e della Spagna che invece risultano ostili. A Parigi è infatti presente una sola rivista che sostiene queste dottrine filosofiche. Spiega che non solo i preti sono contrari all’evoluzionismo in nome della Bibbia, ma anche gli uomini politici, alla Sorbona, nelle scuole, da Renan a Louis Blanc e altri intellettuali, sono tutti spiritualisti, quando non cristiani, e in nome della libertà e della responsabilità umana e dell’immortalità dell’anima proscrivono le dottrine trasformiste ed esorcizzano il darwinismo.
Concludendo, afferma che un giorno la scienza coprirà tutta la terra e che l’intelligenza finirà per soffocare la sensibilità.
2) Parigi, 8 agosto 1880: gli esprime la sua felicità per aver ricevuto il suo libro Mito e Scienza recentemente pubblicato.. È ansioso di poter leggere il volume per intero, ma deve aspettare l’edizione in tedesco perché non è certo di capire bene l’italiano. Cambiando discorso, ammette che anche la borghesia francese ha uno spirito spiacevole come quello delle classi dirigenti italiane. Per dimostrarlo gli fa un esempio che ha vissuto direttamente. Monsieur Gambetta 4 anni fa gli aveva promesso una cattedra di storia delle religioni; lui redige il programma, ma il ministro Jules Ferry conferisce la cattedra a un pastore protestante. Sostiene che purtroppo è cosi che va il mondo, e che se non fosse per il lavoro questa vita sarebbe un inferno. Si congeda amichevolmente.
3) Parigi, 20 febbraio 1884: Vignoli gli aveva annunciato che il professor Golgi gli avrebbe inviato una sua opera ma, ad oggi, con suo grande dispiacere, non ha ancora ricevuto nulla. È impaziente riguardo al libro del più celebre istologo italiano. Fa riferimento inoltre a un lavoro che lui stesso sta preparando su Luciani e Seppilli, nel quale ci sarà il contributo del professor Golgi. Attende con ansia l’intervento di Vignoli all’Istituto lombardo e la sua conferenza sull'origine del linguaggio. Gli dice di non aspettarsi accoglienza da parte dei Francesi: le grandi riviste sono chiuse verso questo tipo di scritti e le piccole sono tecniche e specialistiche. Ha chiesto sia ad Alglave che a Ribot di far tradurre le opere di Vignoli in francese, ma purtroppo senza successo. Esprime giudizi ben poco lusinghieri soprattutto su Ribot. Gli consiglia di rivolgersi piuttosto in Germania e in Inghilterra, dove i suoi libri sono già tradotti e apprezzati. Conclude salutando cordialmente l’amico.
4) Parigi, 3 aprile 1884: gli comunica che a breve gli invierà la traduzione in francese, da lui fatta, de [Elementi di] fisiologia generale di W. Preyer. Spiega che lo ha tradotto perché trova che questo libro sia molto affine alle loro idee sull’ origine della vita e della materia. Ma il vero motivo per cui gli scrive è per l’articolo da lui pubblicato sulla Rivista di filosofia scientifica su Darwin e la psicologia. Gli sarebbe estremamente grato se potesse averne una copia.
5) Parigi, 5 agosto 1887: ringrazia per L'immagine sensata rispetto alla evoluzione ed esercizio della intelligenza; in tale lavoro ha trovato più punti di cui parlerà nel proprio corso come, d’altra parte, ha già fatto gli anni precedenti. Attende impaziente lo studio annunciato su un argomento capitale nella dottrina dell’evoluzione e su cui hanno fornito materiale Haeckel e Huxley. Ma è soprattutto ciò che dice del carattere fatalmente generico delle nostre immagini mentali che lo ha spinto alla lettura del saggio. Quest'anno ha dedicato la maggior parte delle sue lezioni alla Sorbona alla psicologia fisiologica dal libro di Luciani e Seppilli sulle ”localizzazioni funzionali del cervello”. Si propone di aggiungere altri lavori italiani dello stesso tipo e di fare un secondo fascicolo intitolato Storia delle dottrine di psicologia fisiologica contemporanea. Un anno fa gli ha inviato il primo fascicolo dove è trattata la Scuola di Strasburgo (lavori di F. Goltz). Ora vorrebbe esporre i lavori dello stesso genere realizzati alla Scuola di Firenze, di cui principali rappresentanti sono i fisiologisti Schiff, Herzen, Luciani, Tamburini e Seppilli. Teme però di essere incompleto e gli chiede di inviargli nomi di autori che lui ancora non conosce con l’indicazione dei loro lavori (solo però se si occupano di anatomia, fisiologia e patologia cerebrale). Chiede inoltre il nome delle grandi raccolte periodiche dove sono pubblicati articoli e raccolte di questa natura a Firenze, a Napoli, a Roma, a Torino. Gli è grato per queste preziose indicazioni, anche perché i lavori degli Italiani arrivano poco negli ambienti francesi (cita degli esempi). Gli invidia la libertà di poter affrontare i più interessanti problemi di psicologia fisiologica; lui invece è condizionato dall’insegnamento ad occuparsi di teorie delle localizzazioni cerebrali e spinali; si consolerà leggendo i lavori che V. gli manderà.
6) Parigi, 11 ottobre 1887: spiega di avere risposto solo ora alla sua precedente lettera dell'8 settembre perché è stato malato. Conosce solo di nome la maggior parte delle riviste italiane scientifiche che gli ha segnalato e che vorrebbe utilizzare per il suo lavoro; purtroppo non è possibile perché queste riviste non sono presenti in nessuna biblioteca di Parigi. Per il suo studio su Goltz ha avuto a disposizione le riviste e i giornali scientifici della Germania che si sono rivelati estremamente utili. Questo, dice, dev’essere di lezione per l’ Italia. Dunque è costretto a consultare solamente il libro di Luciani e Seppilli. Le opere degli italiani non arrivano nelle grandi biblioteche francesi; cita ad esempio alcuni autori, tra cui Lombroso, che hanno scritto libri che purtroppo non sono consultabili a Parigi. Aspetterà l’arrivo di queste riviste per posta.
8) Parigi, 24 marzo 1888: gli comunica di aver ricevuto il suo discorso sull’origine del linguaggio articolato e la sua eccezionale memoria Audizione colorata. Sostiene che siano due grandi testimonianze del suo spirito scientifico, che è sempre in evoluzione e all’avanguardia del movimento di rinnovamento filosofico che ha trasformato la psicologia contemporanea. Lo ringrazia per aver preso nota della sua idea di Audizione colorata e di averlo ricordato davanti ai suoi ascoltatori. Sempre a proposito dell’audizione colorata, dice che appoggia la teoria di Lussana credendo questo problema di fisiologia psicologica riducibile a una questione anatomica.
Continua dicendo di aver ricevuto l’opera di istologia del professor Golgi, al quale ha subito scritto per ringraziarlo. Inizierà il nuovo semestre dei corsi esponendo proprio le dottrine di quest’ultimo e lo utilizzerà anche per il suo lavoro riguardo a Luciani e Seppilli. Lo prega di ricordarlo a Golgi nell’attesa che lui stesso possa dirgli quanto lo ammira.
9) Parigi, 14 aprile 1888: gli comunica di aver riletto, con molto interesse e apprezzamento, i suoi due ultimi saggi e di averli utilizzati per preparare le sue lezioni. È estremamente lusingato per la riconoscenza che gli ha dimostrato per aver fatto tradurre le sue opere in francese insistendo presso Ribot e Alglave. Se solo conoscesse l’italiano si sarebbe proposto lui stesso come traduttore, ma è una lingua che considera molto difficile. Vorrebbe dedicarsi a uno studio più approfondito degli autori italiani dei quali gli ha parlato, ma non gli è possibile a causa della sua debolezza e del suo esaurimento nervoso. Gli confida di sentirsi sempre più vicino all’ora dell’eterno riposo.
10) Parigi, 30 maggio 1889: si scusa per aver tardato a ringraziarlo per l'invio del suo ultimo lavoro La scuola. Studio sociologico che ha trovato estremamente interessante. Ha aspettato a farlo a causa dell’inserimento della prima parte del suo lavoro sulle localizzazioni cerebrali negli Archives de neurologie del professor Charcot; considerato l’interesse dimostrato per i suoi lavori, vuole segnalargli anche quest’ultimo che sarà articolato in tre parti di cui dà gli estremi. Appena sarà terminato gli invierà il primo esemplare pubblicato. In attesa lo prega di segnalare questa sua pubblicazione ai fisiologi o clinici italiani con cui possa avere relazione, in particolare al prof. Golgi. Lui può scrivere solo a Luciani e Seppilli, con cui è in rapporto, e, per loro tramite, a Tamburini.
11) s.l., s.d. [1893]: esprime la sua felicità nell’aver appreso la bella notizia che lo riguarda: di certo tutti gli altri suoi amici partecipano alla sua gioia e onore. Sicuramente saprà fare bene nel difficile posto che gli è stato dato. Cercherà di inserire una nota al riguardo su un giornale di Parigi, ma i giornali sono sovente ostili a ciò che giunge dall’Italia. Fa una riflessione sui pessimisti come lui e sul pensiero del dolore, della malattia e della morte; dice infine che si rassegna a occuparsi solo delle localizzazioni cerebrali.
12) Parigi, 31 marzo 1894: dopo avere letto la comunicazione sulla paramnesia ha immediatamente scritto una nota bibliografica che ha portato alla Revue Philosophique che uscirà a luglio in un numero tutto dedicato alla questione. Concorda pienamente con la sua interpretazione contro i fautori di telepatia, profezia, spiritualismo o spiritismo.
13) Parigi, 29 dicembre 1894: lo ringrazia per le lettere e gli esprime tutta la sua amicizia; si rammarica per non essersi trovato in casa quando un suo amico è passato a salutarlo e lo prega di porgli le sue scuse. Ha ricevuto due copie del suo eccellente libro Peregrinazioni psicologiche di cui uno con la Grafologia di Cesare Lombroso. Cercherà di parlare delle due opere in qualche rivista scientifica. Comunica che a gennaio sarà pubblicato sulla Revue philosophique un suo lavoro sulla visione mentale che l’ha tenuto occupato per una buona parte dell’anno, di cui purtroppo non potrà fargli omaggio in questa sua prima versione. A fine gennaio però gli invierà la sua prima rivista annuale di psicologia fisiologica nella Revue générale des sciences che riguarderà in particolare l’anatomia del cervello. Si rallegra per il successo ottenuto al Museo di storia naturale di Milano ed elogia la sua cattedra universitaria, definendola posto degno per uno dei più grandi pensatori d’ Italia. Le cose, commenta, vanno meglio in Italia che in Francia dove la reazione delle persone di chiesa e i metafisici trionfano su tutto. Sostiene che si debba far conoscere il loro pensiero scientifico e ricorda un suo lavoro del 1883: L’eredità dell’indole morale secondo la dottrina generale dell’evoluzione.
Concludendo porge i suoi più cari auguri per l’inizio del nuovo anno.
14) Parigi, 8 marzo 1898: lo ringrazia per l’invio del nuovo libro Peregrinazioni [antropologiche e fisiche] a cui farà riferimento nelle sue lezioni. Quando avrà pubblicato il proprio libro sul sistema nervoso centrale una delle prime copie gli sarà inviata.
15) Parigi, 13 dicembre 1899: risponde a una precedente lettera dicendo ha sempre conservato il suo ricordo nello spirito e nel cuore. Ormai la vita si è quasi del tutto conclusa e gli resta solo da insegnare e da istruirsi fino alla fine. Spiega che se avesse avuto degli editori meno avari e se il prezzo del suo ultimo libro non fosse stato cosi alto per un povero autore, sarebbe stato sicuramente una dei primi a riceverne una copia. È felice che abbia voluto comprarlo per il suo Museo civico di Storia naturale. Il suo libro andrà a Milano, lui invece mai ci andrà.
Dice di aver letto una delle ultime sue memorie scritte con l'abituale rispettosa attenzione, poiché l’ha sempre considerato uno dei pochi biologi a cui la filosofia naturale dei suoi tempi deve di più. Benché l’Italia sia così vicina alla Francia non sa cosa vi accada perché i giornali francesi da 2 o 3 anni si occupano solo di un affare di tradimento ebraico che egli definisce abominevole [affaire Dreyfus]. Esprime tutta la sua amarezza, fa riflessioni sugli uomini, sui loro mali, sulla guerra, sul futuro. Si congeda affettuosamente.
16) s.d., s.l.: ringrazia per lo scritto che gli è stato inviato. Nelle conclusioni generali lo trova un po' ottimista. Non riesce a cogliere il senso del mondo, lo scopo della vita. Tutto è illusione, tranne il dolore. “Cui bono?”.
Biglietto da visita: "Jules Soury / Docteur ès Lettres / MaÎtre de Conférences à l'École pratique des hautes Études / 21, rue Gay-Lussac".
17-19) s.d., s.l.
3 biglietti da visita: "Jules Soury / 21, rue Gay-Lussac".