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S.l., s.d.: gli trasmette il calcolo del limite al quale si può ridurre la capacità dell’ambiente senza danno dell’individuo che vi respira, in particolare:
– affinchè una persona chiusa in una stanza possa respirare comodamente per un giorno è necessario che la grandezza sia di 150 metri cubici;
– se invece l’ambiente fosse di 75 metri cubici, verso fine giornata si avvertirebbe malessere e difficoltà a respirare in quanto la quantità di acido carbonico arriverebbe all’un per cento;
– quando il volume d’aria non fosse che 10 metri cubici circa, nella stanza ove deve fermarsi una persona per una giornata, l’acido carbonico alla fine sarebbe al sei per cento, però l’individuo non perirebbe in quanto ci vorrebbe in media il dieci per cento di acido carbonico.
Pertanto conclude affermando che per la salute dell’ambiente, per ogni nottata di otto ore ci vorrebbero 50 metri cubici d’aria per ogni individuo ma anche se ve ne fossero venti o venticinque non vi sarebbe grave danno.
Per la regestazione si ringrazia Ilaria Fiori.
Contenuto
1 lettera di Agostino Gaetano Riboldi (1839-1902), vescovo di Pavia dal 1877 e cardinale dal 1901, a Vignoli:S.l., s.d.: gli trasmette il calcolo del limite al quale si può ridurre la capacità dell’ambiente senza danno dell’individuo che vi respira, in particolare:
– affinchè una persona chiusa in una stanza possa respirare comodamente per un giorno è necessario che la grandezza sia di 150 metri cubici;
– se invece l’ambiente fosse di 75 metri cubici, verso fine giornata si avvertirebbe malessere e difficoltà a respirare in quanto la quantità di acido carbonico arriverebbe all’un per cento;
– quando il volume d’aria non fosse che 10 metri cubici circa, nella stanza ove deve fermarsi una persona per una giornata, l’acido carbonico alla fine sarebbe al sei per cento, però l’individuo non perirebbe in quanto ci vorrebbe in media il dieci per cento di acido carbonico.
Pertanto conclude affermando che per la salute dell’ambiente, per ogni nottata di otto ore ci vorrebbero 50 metri cubici d’aria per ogni individuo ma anche se ve ne fossero venti o venticinque non vi sarebbe grave danno.
Per la regestazione si ringrazia Ilaria Fiori.