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L'archivio fu portato dall'allievo di Vittorio Benussi, Cesare Musatti, all'Università degli studi di Milano quando vi ottenne la cattedra e vi fondò l'Istituto di psicologia; fu poi da lui lasciato a tale Istituto, e, dopo lo smembramento della struttura, è stato acquisito dal Dipartimento di psicologia dell'Università di Milano-Bicocca e collocato presso il Centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana. Nel 2005 ha ricevuto la dichiarazione di notevole interesse storico da parte della Soprintendenza archivistica per la Lombardia.
Il fondo, conservato presso il Centro di ricerca Aspi, è costituito prevalentemente dalla documentazione relativa all'attività di ricerca sperimentale di Vittorio Benussi, dai materiali preparatori dei corsi tenuti all'Università di Graz prima e di Padova poi, dai protocolli e dai dati sperimentali che raccoglieva insieme ai suoi allievi, dalle sue pubblicazioni. Accanto alla documentazione scientifica sono presenti altri nuclei: il carteggio, documenti personali e del Laboratorio di Psicologia, disegni di Benussi e dell'amico pittore Gino Parin, fotografie e reperti botanici.
Il primo riordino sul fondo risale al 1982, mentre il secondo è avvenuto nel 2009 e ha riguardato solo la serie "Carteggio" e la serie precedentemente denominata "Pubblicazioni". La serie originaria del "Carteggio" comprendeva diverse tipologie di documentazione; a seguito dell’intervento di riordino tali documenti sono stati suddivisi in tre nuclei: "Carteggio" (lettere e cartoline inviate e ricevute), "Documenti" (personali e del Laboratorio di Psicologia sperimentale), "Materiali grafici e fotografici" (quest’ultima serie è ad oggi denominata “Disegni e fotografie”). La serie "Pubblicazioni", in cui è stato anche inserito materiale di Benussi non pubblicato, è stata denominata "Scritti". La "Didattica" non ha subito modifiche e rispecchia, grosso modo, l’ordinamento dato alle carte dallo stesso Benussi. La "Didattica" è la partizione più corposa dell’archivio: oltre a contenere il percorso delle lezioni, semestre per semestre, contiene anche i materiali sperimentali (a volte inseriti nelle stesse lezioni) e i testi di elaborazione scientifica di Benussi, in un confronto costante con la letteratura di riferimento.
Attualmente, in seguito a una revisione generale dell'inventario e a una descrizione analitica dei materiali, l’archivio risulta articolato in 6 partizioni: "Didattica", "Scritti di Benussi", "Carteggio", "Documenti", "Disegni e fotografie" e "Materiale sperimentale".
La partizione più complessa e corposa è quella della “Didattica”, articolata in 10 serie e fisicamente collocata in 13 faldoni; le altre serie occupano complessivamente 5 faldoni. La consistenza totale dell’archivio è di 18 faldoni, pari a circa 1 metro lineare e mezzo (per 324 unità archivistiche totali).
Dal punto di vista linguistico, la documentazione è in lingua tedesca fino al 1918 (nel periodo di Graz Benussi scrive quasi esclusivamente in tedesco); dal 1919 in poi, dopo il suo trasferimento a Padova, la documentazione è in prevalenza in lingua italiana.
Aggregato all'archivio vi è anche un piccolo fondo librario catalogato dalla Biblioteca di ateneo, costituito da 307 estratti di pubblicazioni e consultabile dall'opac.
18/09/2024
Inventario a cura di Flora Santorelli e Hubert Gasser
L'archivio fu portato dall'allievo di Vittorio Benussi, Cesare Musatti, all'Università degli studi di Milano quando vi ottenne la cattedra e vi fondò l'Istituto di psicologia; fu poi da lui lasciato a tale Istituto, e, dopo lo smembramento della struttura, è stato acquisito dal Dipartimento di psicologia dell'Università di Milano-Bicocca e collocato presso il Centro Aspi – Archivio storico della psicologia italiana. Nel 2005 ha ricevuto la dichiarazione di notevole interesse storico da parte della Soprintendenza archivistica per la Lombardia.
Il fondo, conservato presso il Centro di ricerca Aspi, è costituito prevalentemente dalla documentazione relativa all'attività di ricerca sperimentale di Vittorio Benussi, dai materiali preparatori dei corsi tenuti all'Università di Graz prima e di Padova poi, dai protocolli e dai dati sperimentali che raccoglieva insieme ai suoi allievi, dalle sue pubblicazioni. Accanto alla documentazione scientifica sono presenti altri nuclei: il carteggio, documenti personali e del Laboratorio di Psicologia, disegni di Benussi e dell'amico pittore Gino Parin, fotografie e reperti botanici.
Il primo riordino sul fondo risale al 1982, mentre il secondo è avvenuto nel 2009 e ha riguardato solo la serie "Carteggio" e la serie precedentemente denominata "Pubblicazioni". La serie originaria del "Carteggio" comprendeva diverse tipologie di documentazione; a seguito dell’intervento di riordino tali documenti sono stati suddivisi in tre nuclei: "Carteggio" (lettere e cartoline inviate e ricevute), "Documenti" (personali e del Laboratorio di Psicologia sperimentale), "Materiali grafici e fotografici" (quest’ultima serie è ad oggi denominata “Disegni e fotografie”). La serie "Pubblicazioni", in cui è stato anche inserito materiale di Benussi non pubblicato, è stata denominata "Scritti". La "Didattica" non ha subito modifiche e rispecchia, grosso modo, l’ordinamento dato alle carte dallo stesso Benussi. La "Didattica" è la partizione più corposa dell’archivio: oltre a contenere il percorso delle lezioni, semestre per semestre, contiene anche i materiali sperimentali (a volte inseriti nelle stesse lezioni) e i testi di elaborazione scientifica di Benussi, in un confronto costante con la letteratura di riferimento.
Attualmente, in seguito a una revisione generale dell'inventario e a una descrizione analitica dei materiali, l’archivio risulta articolato in 6 partizioni: "Didattica", "Scritti di Benussi", "Carteggio", "Documenti", "Disegni e fotografie" e "Materiale sperimentale".
La partizione più complessa e corposa è quella della “Didattica”, articolata in 10 serie e fisicamente collocata in 13 faldoni; le altre serie occupano complessivamente 5 faldoni. La consistenza totale dell’archivio è di 18 faldoni, pari a circa 1 metro lineare e mezzo (per 324 unità archivistiche totali).
Dal punto di vista linguistico, la documentazione è in lingua tedesca fino al 1918 (nel periodo di Graz Benussi scrive quasi esclusivamente in tedesco); dal 1919 in poi, dopo il suo trasferimento a Padova, la documentazione è in prevalenza in lingua italiana.
Aggregato all'archivio vi è anche un piccolo fondo librario catalogato dalla Biblioteca di ateneo, costituito da 307 estratti di pubblicazioni e consultabile dall'opac.
18/09/2024