18 lettere, 9 cartoline e 2 telegrammi di Doniselli ad Amelia Maria Lanzi:
1) [s.l.], 14 luglio 1915: Partecipazione al lutto per la morte del fratello.
Annotazione a matita sulla lettera: “Zio Piero caduto sul Carso”.
2) Zona di guerra, 29 marzo 1917: Si scusa per non aver risposto alla lettera e al telegramma. Pertanto le invia le risposte a tutte le richieste presenti nelle precedenti missive:
– ha risposto benissimo alla questione del diapason;
– gli studenti che si sono lamentati in laboratorio per la sospensione degli esami di psicologia non erano al corrente che solo l’Accademia è competente a fornire chiarimenti;
– ringrazia per gli auguri alla madre e al fratello informandola che quest’ultimo ha ricevuto un riconoscimento al valore militare. Contraccambia gli stessi auguri a suo fratello e suo cugino;
– esprime soddisfacimento per il nuovo indirizzo del laboratorio (Viale Lombardia, 263bis);
– contraccambia i saluti delle allieve della [scuola] pedagogica, chiede di salutare Mariani e attende le dispense;
– informa che Eros si è ristabilito e prosegue raccontandole alcuni comportamenti tenuti dal cavallo;
– concorda con lei in merito alla Strafexpedition degli austro-ungarici.
Lettera incompleta.
3) [s.l.], 13 aprile 1917: Telegramma di ringraziamento per le cartoline patriottiche ricevute.
4) Zona di guerra, 25 aprile 1917: Invia saluti.
Cartolina postale con illustrazione patriottica indirizzata a “Gent.ma Signorina / Amelia Maria Lanzi / Viale Lombardia 263 (Rottoli) / Istituto di Pedagogia / Milano” con timbro: “Ospedaletto da campo someggiato n. 132”.
5) Zona di guerra, 26 aprile 1917: Invia saluti.
Cartolina postale con illustrazione patriottica indirizzata a “Gent.ma Signorina / Amelia Maria Lanzi / Istituto di Pedagogia / Viale Lombardia 263 (Rottoli) / Milano” con timbro: “Ospedaletto da campo someggiato n. 132”.
6) Zona di guerra, 1 maggio 1917: Invia saluti.
Cartolina postale con illustrazione patriottica indirizzata a “Gent.ma Signorina / Amelia Maria Lanzi / Istituto di Pedagogia / Viale Lombardia 263 (Rottoli) / Milano” con timbro: “Ospedaletto da campo someggiato n. 132”.
7) Zona di guerra, 3 maggio 1917: Invia saluti.
Cartolina postale con illustrazione patriottica indirizzata a “Gent.ma Signorina / Amelia Maria Lanzi / Istituto di Pedagogia / Viale Lombardia 263 (Rottoli) / Milano” con timbro: “Ospedaletto da campo someggiato n. 132”.
8) s.l., [post 3 maggio 1917]: Ringrazia della lettera e delle cartoline illustrate. Le comunica che invierà alcune fotografie e scrive che ciò che gli peserà di più dopo la guerra sarà avere riguardi nei confronti dell’inquilino del piano sottostante, non avere un tappeto come scendiletto e non sentire più grilli.
Cartolina postale raffigurante una dama dell’illustratore [Achille Luciano] Mauzan.
9) Zona di guerra, 12 maggio 1917: Invia saluti e ringraziamenti.
Cartolina postale raffigurante una dama dell’illustratore [Achille Luciano] Mauzan e indirizzata a “Gentilissima Signorina / Amelia Maria Lanzi / Istituto di Pedagogia / Viale Lombardia / 263 / Milano” con timbro: “Ospedaletto da campo someggiato n. 132”.
10) Zona di guerra, 22 maggio 1917: Ringrazia per le cartoline e le lettere inviategli, nonché per l’interessamento nei confronti della parente di un suo collega. Attende con impazienza i suoi saggi fotografici ed esprime soddisfazione per le notizie che gli ha dato sulle allieve. Risponde inoltre analiticamente alle sue richieste, in particolare sul significato della parola “anisotropia” (disuguaglianza della direzione), del “lato volare” della mano (lato palmare) e della “retina” (superficie piana che come tale ha le due dimensioni del piano). Le scrive inoltre che le dispense di psicologia è meglio farle rilegare a parte con l’errata corrige e le tavole. Comunica che in seguito alle sue successive elucidazioni sul caso Alb. [sic] vengono a cadere alcuni capisaldi dell’accusa, per esempio quello relativo allo sfruttamento che avrebbe tentato alle spalle dei maestri e cede completamente per due ragioni: il corso non era quello che credeva e per il quale si era imposta l’anno passato una tassa ragguardevole e anche perchè la cosa resta limitata agli anormali e non estesa ai normali che a causa di una svista aveva scritto. Anche il fatto che l’A. [sic] ebbe una malattia gravissima con pericolo di vita modifica l’impressione data alla versione primitiva. Invia saluti a Montelatici e informa che Renzo aveva scritto che Emilio aveva potuto essere ammesso alla scuola all’aperto grazie alla sua intercessione e pertanto la ringrazia. Le scrive inoltre di aver ricevuto una lettera di suo fratello da Homs in risposta a una sua lettera del 27 marzo. Conclude dicendo che i filosofi di quest’anno non li ha mai conosciuti mentre dell’anno precedente ne ricorda tre tra cui il povero Mulini, che come tutti i timidi è morto eroicamente.
11) Zona di guerra, 7 giugno 1917: Le comunica che per un ordine improvviso ha dovuto cambiare destinazione e Corpo d’Armata (XX Corpo), pertanto non può ottenere alcun permesso di rientro. Esprime il suo pensiero in merito agli esami che devono sostenere le allieve, sperando si possano spostare a luglio in modo da poter ottenere un permesso per effettuarli. La informa di essere giunto in alta montagna e in un giorno dovrebbe raggiungere la meta. Chiede di inviargli le cartoline illustrate, qualche notizia e di manifestare il suo rammarico alle allieve che comunque ricorda sempre.
Annotazione in calce alla lettera: “trasferito a Ortigara”.
12) Zona di guerra, 10 giugno 1917: Ringrazia per la lettera con le fotografie del laboratorio. Invia saluti a Montelatici e le riferisce della lunga marcia durata otto ore e del tempo minaccioso. Si scusa per la pessima scrittura a causa di una penna e di una posizione di fortuna. Informa di aver scritto al prof. Schiller in merito agli esami, invia saluti e ringraziamenti per le fotografie.
13) Zona di guerra, 17 giugno 1917: Ringrazia per le lettere e per le cartoline. Le comunica che purtroppo ha poco tempo per scrivere, la informa degli spostamenti, dei bombardamenti e della pioggia che li ha colpiti. Scrive di essere addolorato per la sorte toccata a un suo sergente gravemente ferito e di essere occupato per le pratiche da eseguire per ricostituire il materiale e per provvedere al nuovo funzionamento. La ringrazia per avergli comunicato di aver incontrato i genitori e la sorella e la prega di non informarli della situazione.
14) [s.l.], 10 luglio 1917: Telegramma nel quale la informa di partire per Milano e di avvisare per gli esami.
15) Zona di guerra, 17 agosto 1917: Ringrazia per i fiori, per le lettere e per le cartoline che gli ha inviato. La informa di aver ricevuto lo scritto della madre nel quale la ringrazia per le fotografie e per gli auguri ricevuti e l’ha pregato di esprimerle la sua riconoscenza nonchè di ricambiare gli auguri. Scrive di avere una buona quantità di fotografie da inviarle e di trovarsi sotto tenda ma nel parco di una villa magnifica. Le comunica di aver ricevuto dal prof. Gradenigo le sue pubblicazioni e quelle di Stefanini e di essere stato informato che altre sono state inviate in laboratorio. Le chiede di trasmettere al prof. Gradenigo le tavole con le fotografie degli apparecchi e chiede di salutare Montelatici. La saluta.
16) Zona di guerra, 22 agosto 1917: La informa delle condizioni dell’alloggio e della situazione bellica. Ringrazia per le cartoline che gli ha spedito e nonostante debba alleggerire il bagaglio, serberà per le stesse un “posto d’onore” nelle sue casse. Le comunica che continua a scattare foto ma non sa quando potrà svilupparle: rappresentano l’alloggio, le vicende dell’ospedaletto e del lazzaretto. Invia saluti ricordando alcuni luoghi tra i quali una spiaggia dove a sedici anni salvò una persona che stava annegando.
17) Zona di guerra, 27 agosto 1917: Le invia le fotografie per completare l’album e le comunica delle condizioni climatiche e dell’alloggio. Si trovano con un altro ospedaletto someggiato e a una sezione di sanità. In questo momento hanno gli animi sollevati grazie alle vittorie dei giorni scorsi. Chiede di salutare il segretario Cima e di insistere sulle divisioni necessarie per garantire la sicurezza del materiale. Scrive che gli otoiatri furono sempre avversari delle loro teorie e comunque le migliori teorie sono nate a rispondere alle obiezioni altrui.
Sulla lettera annotazioni dettagliate delle fotografie trasmesse alla Lanzi.
18) Zona di guerra, 2 settembre 1917: Ringrazia per le fotografie di Como, Brunate e dal laboratorio. Si congratula per la festa che ha organizzato a favore dei figli dei profughi e richiamati, esprimendo inoltre riconoscenza per le attenzioni nei riguardi del laboratorio. Informa che scriverà al segretario Cima e di aver scritto una lettera al padre sulla sua promozione. Comunica di aver ricevuto le sue cartoline e dell’8 agosto, data della cacciata degli austriaci da Bologna e dalla Romagna e della presa di Gorizia. Le chiede se il suo compleanno è l’8 aprile, spera che le vacanze le abbiano giovato ed è comunque lieto di saperla in laboratorio. Ha già risposto in merito alle separazioni ed è contento che Cima abbia trovato il denaro necessario. Scrive che nonostante il suo scudiero Bertocchi abbia cercato di sistemare la sella per montare il cavallo Eros non si è ancora deciso e le confida che a guerra finita vorrebbe acquistare un’auto, anche se il suo progetto era quello di regalarsi un pianoforte a coda. Le riferisce che Gradenigo ha trasmesso i suoi lavori e quelli di Stefanini, nei quali non si parla nè di lui nè di Cyon, tranne una citazione in un lavoro. Chiede se per caso ne ha trasmessi altri in laboratorio ove vengono nominati e teme che voglia nasconderglieli per eventuali critiche presenti. Sia lui che Cyon sono stati abituati agli attacchi da parte dei chimici, i quali credono di combattere la concezione dei sensi matematici. La informa di aver sviluppato le fotografie, le descrive la serata e le chiede se il cugino si trova ancora a Palmanova o è rientrato a Milano.
Sulla lettera annotazioni dettagliate delle fotografie trasmesse alla Lanzi e specchietto delle disposizioni da dare alle fotografie nell’album.
19) Zona di guerra, 14 settembre 1917: Ringrazia della lettera e delle cartoline ricevute e le invia alcune fotografie. Scrive che nello sviluppo alcune sono risultate opache a causa delle pellicole che hanno dovuto sopportare la temperatura elevata. Sulla lettera annotazioni dettagliate delle fotografie trasmesse alla Lanzi.
20) Zona di guerra, 23 settembre 1917: Le descrive le fotografie che invia in modo dettagliato. Informa di aver ricevuto la cartolina di suo padre che invita a ringraziare personalmente, di aver ottenuto risposta da parte del Cima facendogli sperare nella separazione e che scriverà a Montelatici.
21) Zona di guerra, 30 settembre 1917: Informa della situazione dell’ospedaletto ove sono trascorsi giorni agitati. Le scrive che per la Relazione 1916-1917 sarebbe sufficiente annotare l’elenco delle lezioni tenute e valutare nei fanciulli i diversi gradi di sviluppo psicofisico, sarebbe opportuno gli trasmetta una copia per poterla completare. Ha appreso che le allieve sono tornate al laboratorio e ritornerà a Milano probabilmente ai primi di febbraio. Invia saluti a Montelatici.
22) Zona di guerra, 5 ottobre 1917: Ringrazia per la notizia che gli ha trasmesso e la informa di aver ricevuto un cenno dalla madre che l’ha tranquillizzato. Le scrive che la perdonerà se per qualche tempo non invia lettere, sapendola impegnata col laboratorio e la scuola elementare. Critica la Rivista di Psicologia e le esprime il desiderio di poterla avere come collaboratrice all’ospedaletto. Chiede di tenerlo informato in merito alle frequenze del laboratorio e comunica che non può ancora sapere se potrà essere presente agli esami della seconda sessione, anche se durante la licenza natalizia prevede di dedicae alcuni giorni agli esami. Condivide il piacere dell’arrivo in laboratorio della filiera e invia saluti a Montelatici.
23) Zona di guerra, 9 e 10 ottobre 1917: La ringrazia delle cartoline ricevute e le scrive che le stesse insieme alle lettere saranno il suo ricordo di guerra. In seguito a quanto le ha comunicato avverte necessaria la sua presenza a Milano. La informa che quanto le ha scritto in merito a Gorini era da lui già conosciuto e aveva già scritto a Scherillo in merito, ma probabilmente la lettera non è stata trasmessa. Scriverà pertanto a Santa Margherita Ligure anche per ringraziarlo della benevolenza nei riguardi del laboratorio. Crede che abbia comunicato al Gutierrez la motivazione per la quale il laboratorio non si è occupato degli anormali e chiede di inviargli il nome, le qualifiche e gli incarichi che ha in Comune nonchè l’indirizzo. Le scrive che possiedono un ricalco del progetto dell’ing. Ferrini, che con le modifiche che lui stesso ha proposto si verrebbero a eliminare gli inconvenienti relativi alla promiscuità dei corridoi in modo da rendere autonomi i due istituti di Pedagogia e Fisiologia. Le allega un suo schizzo sul progetto dell’ing. Ferrini a dimostrazione delle modifiche proposte e i vantaggi che ne deriverebbero e che potrebbe presentare a Veratti e a Gutierrez. Esprime riconoscenza e le chiede di ringraziare il padre per l’interessamento. A conclusione della lettera annota il numero dei locali del laboratorio che dovrebbero essere nel progetto ed esprime le sue sue felicitazioni per la nomina a titolare (non meglio specificata).
La lettera è stata scritta in due giorni per interruzioni.
24) Zona di guerra, 12 ottobre 1917: Scrive che è complicato esaminare questioni così importanti per iscritto e se fosse a Milano tratterebbe direttamente con le persone che dirigono la questione. Per esperienza, sapeva già che il Reparto era indifferente al nuovo progetto dell’Istituto di Fisiologia che ne implica le sorti dell’Istituto. Anche quando, studiando il progetto, trovò che con qualche modifica si sarebbe potuto renderlo accettabile si limitò a contattare l’ufficio tecnico, che nel suo carattere di organo esecutivo, può considerarsi terreno neutro tra i vari reparti. Scrive che ora il progetto si realizza per mezzo dell’Ufficio d’Igiene che costruisce il grande Istituto e parte del progetto stesso riguarda la sistemazione dell’Istituto di Pedagogia, tutto ciò senza alcuna intesa col loro Reparto. L’assessore all’Igiene Veratti gliene aveva parlato col dott. Gutierrez quando si trovava ferito al Villino Bonomi, ma probabilmente solo a scopo informativo e per avere solo un suo parere. Pertanto adesso il progetto viene imposto. Spera che Veratti e Gutierrez accordino le modifiche che ha proposto al progetto e che le ha spedito nell’ultima lettera.
Allegato schizzo trasmesso dal Doniselli del progetto di sistemazione dell’Istituto con le modifiche proposte.
25) Zona di guerra, 14 ottobre 1917: Ringrazia per il telegramma trasmesso in occasione del suo onomastico. La informa di aver scritto a Schiller in merito a Gorini e a chi lo vuole favorire impedendo la modifica del corso includendo anche l’igiene scolastica. Gli sembra impossibile che in Comune non si sappia che l’igiene scolastica, la fisiologia e la psicologia sperimentale sono parti di una stessa scienza ovvero la psicologia sperimentale che dà il nome al laboratorio. E tale insegnamento completo non può che dare decoro al laboratorio stesso e quindi anche al Comune. Le scrive di consultare l’indice dei tre volumi del Meumann (Experimentelle Padagogik) ove troverà trattata anche l’igiene mentale e l’igiene del lavoro mentale degli studenti; tali sono gli insegnamenti da realizzare nelle scuole di perfezionamento. Ciò che è vera igiene scolastica (igiene dei sensi, del sistema nervoso, del lavoro fisico e mentale) era già oggetto delle sue lezioni negli anni scorsi. Scrive che il loro è un istituto scientifico d’istruzione superiore e in nessun laboratorio scientifico universitario gli assistenti vengono nominati per concorso ma scelti dal Direttore. Resta comunque il fatto che prima deve essere nominato il Direttore e pertanto ciò avverrà solo al suo ritorno e pertanto deve stare tranquilla.
26) Zona di guerra, 20 ottobre 1917: Scrive che vorrebbe spedire delle cartoline ma è difficile procurarsene di buon gusto e spera arrivi presto il Natale per poter ritornare. La informa che gli ha scritto il fratello che per Natale sicuramente rientrerà in Italia. Le comunica che ha abbandonato la tenda e che le è stata assegnata una camera in una casa lontana dall’ospedaletto descrivendone il tragitto per poterla raggiungere. La ringrazia per l’aiuto in laboratorio, il dott. Veratti e Gutierrez non avrebbero potuto trovare guida migliore per apprendere ciò che si fa in laboratorio e le scrive che quando avranno realizzato tutte le condizioni necessarie il loro istituto sarà il primo in Italia. Le chiede se ha già mostrato all’assessore Veratti le modifiche al progetto da lui proposte per disimpegnare il loro laboratorio da quello di fisiologia e le scrive che probabilmente è già stata trasferita alla scuola di via Rossari.
27) Milano, 18 luglio 1918: La informa della visita in laboratorio del dott. Necchi e che lui andrà a visitare i feriti dell’Ospedale Benedetto Marcello. Le scriverà appena ottenuta la copertina da Pettinaroli e comunica di aver ricevuto buone notizie del fratello.
N. 3 cartoline postali di cui due della serie Pinocchio del prof. Tornaghi “In chiesa” e “Una lezione di galateo” e una cartolina non meglio specificata.
28) Milano, 19 luglio 1918: La ringrazia per il biglietto. Le comunica di essere stato all’ospedale del dott. Necchi e di aver riscontrato casi interessanti. Ha inoltre visto un interessante apparecchio, un perimetro visivo che sarà certamente da acquistare.
Cartolina postale della serie C.W. Faulkner, London.
29) Carate Brianza, 3 novembre 1918: Invia i suoi saluti trasmettendo la cartolina con uno dei suoi reparti e ricordando l’arrivo dello scorso anno dove trovò solo dolore.
Cartolina postale raffigurante l’Ospedale Militare di Riserva a Carate Brianza e indirizzata a “Signorina Maria Lanzi / Via S. Andrea, 21 / Milano”.