Hoepli Ulrico Jr

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2 minute di lettere di Doniselli a Ulrico Hoepli Jr., direttore dell'istituto editoriale scientifico di Milano:

1) [s.l.], 9 luglio 1935: Si scusa per il ritardo nella risposta dovuto a un periodo di intenso lavoro. Gli scrive che lo scoramento che aveva evidenziato nella sua lettera in merito alle sorti della sua pubblicazione non gli sembra proporzionato ai sacrifici sostenuti dall'istituto editoriale scientifico da lui diretto. Spera che il collocamento dell'edizione del suo libro possa procedere più speditamente. Comunica che a sue spese furono stampate circa 1600 copie, delle quali ne sono rimaste 1200 circa di cui 153 presso l'istituto. Tale scelta di stampa è stata dovuta all'insistenza dell'Istituto Editoriale, da parte sua invece erano considerate troppe per la tipologia dell'opera, che si rivolge a un certo rango di lettori, accessibile però anche a un pubblico intelligente.
Gli scrive di non comprendere quali possano essere "le difficoltà di carattere esteriore non imputabili a deficienza di buon volere" per le quali accenna nella lettera. Il prezzo applicato gli risulta esorbitante e proibitivo, soprattutto se si pensa a quello che è stato fatto a favore dell'edizione. All'inizio vennero spediti annunci alle biblioteche, sbagliando a non aver aspettato l'assegnazione del premio Cyon e a non averlo segnalato fra i "libri ricevuti" dal Corriere della Sera. La motivazione venne resa nota in seguito a causa di una ruggine tra il dott. Rey e l'Istituto Editoriale.
Prosegue la lettera analizzando le criticità, in particolare criticando l'istituto e i librai per l'errata pubblicità dovuta a incapacità nella divulgazione e comprensione delle diverse tipologie librarie. Conclude suggerendo un suo volumetto divulgativo a modico prezzo il quale si presenta non come riassunto ma come lavoretto originale.

2) [s.l.], 18-22 luglio 1935: Gli invia alcuni chiarimenti in risposta alla lettera del 9:
– non ha mai posto in dubbio che l'Istituto Editoriale Scientifico disponga di un ampio numero di agenti librari. Non ha mai detto che la persona dell'agente sia 'mitologica' bensì che è mitologica per lui in quanto in tutti gli acquisti che fece non ha mai avuto bisogno d'agenti, e nemmeno ha messo in dubbio l'efficacia dell'opera dell'agente quando la propaganda del libro è fatta per fini utilitari nelle forme e nel linguaggio commerciale, ma purtroppo questo non è il caso del suo libro che si raccomanda alla diretta attrattiva scientifica;
– non ha mai mosso critica alla ditta Hoepli per le 1600 copie della sua opera, dato che la stessa ha assunto l'amministrazione dell'I.E.S. (Istituto Editoriale Scientifico) da non più di 3/4 anni, mentre il libro è stato stampato nel 1926. Si chiede perchè imporre a tale opera il peso di quella tiratura quando si sa che le opere scientifiche non la sopportano. Anche il costo decrescente è pur sempre un costo e a danno dell'autore che pubblica a proprie spese. Gli domanda che dato che pretende di giustificare l'imposizione allora fatta di quella tiratura di copie, come intende giustificare l'altra dello scarico della tiratura a suo onere quando l'istituto in occasione del trasloco in via Durini volle tenere soltanto alcune opere per alleggerire il magazzino;
– non ignora che la Casa Hoepli possegga vetrine in diverse città italiane però l'I.E.S. non ne ha mai avute trovandosi in condizioni di inferiorità, pertanto condizione negativa per il suo libro che non si presta ad altri procedimenti commerciali. Gli scrive inoltre in merito alla sua dichiarazione sulla pubblicazione di 8000 volumi annui in Italia che però non avranno di certo avuto un premio come quello Cyon e prosegue incalzandolo e rispondendo in tal modo: "8000 volumi all'anno: quindi in 8 anni, da quando l'I.E.S. pubblicò la mia opera, sarebbero usciti 64000 volumi come il mio, che i più grandi fisiologi e psicologi hanno dichiarato (badi nel campo scientifico!) fuori della produzione abituale per nobiltà, originalità, rigore tecnico o di pensiero. Via! Egregio Dottore Ella disprezza ben a ragione le luride speculazioni librarie a base pornografica, ma tratta anche con singolare disinvoltura i valori spirituali affidati all'Istituto Editoriale da Lei diretto!". Sottolinea come un'opera scientifica italiana di tali caratteristiche abbia diritto in Italia a essere periodicamente recuperata.
– per lui il prezzo non deve essere proibitivo come aveva accennato nella sua lettera ponendo come esempio l'edizione manzoniana a 20 lire, e cerca di dimostrargli la non validità dei suoi argomenti e delle sue idee.
– secondo lui in Italia vi sono molte intelligenze anche al di fuori dell'ambiente scientifico, le quali senza bisogno d'esser educate ma guidate sull'argomento potrebbero dare un ottimo riscontro.
Al termine della lettera gli scrive che avrebbe bisogno di avere chiarimenti relativi alla chiusa della sua lettera.

Estremi cronologici

9 – 22 Luglio 1935

Consistenza

5 carte

Collocazione fascicolo

b. 7, fasc. 24
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