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1) Civate, 9 gennaio 1957: Gli scrive di trasmettere i dati richiesti con lettera del 14 dicembre 1956.
2) [Civate], 21 gennaio 1957: Gli scrive che in previsione del suo congedo dal mondo scientifico (81 anni il 27 marzo 1957) e nel corso delle pratiche per la dispensa dall’obbligo dell’insegnamento come libero docente di fisiologia, ha condotto a termine un lavoro col quale è suo desiderio essere ricordato allo Studio bolognese ove ebbe origine e affermazione parte della sua attività scientifica che gli permise di mantenere un legame con l’ateneo. Sottolinea come la ricerca scientifica non abbia mai fine, ma non è così per la vita dell’uomo; pertanto deve portare a termine il lavoro senza che per questo possa perdere il diritto di affermare che al compito che gli fu assegnato ha lavorato il più a lungo che gli è stato concesso. Intende verificare quello che ha già detto nella prefazione del suo volume “Udito e sensi generali” (Premio Internazionale Elia De Cyon assegnato nel 1927 dalla R. Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna) cioè, in un argomento come quello dei sensi matematici, purché i problemi siano correttamente impostati; è la ricerca stessa che guida per le sue vie il ricercatore, il quale diventa quasi discepolo della sua stessa opera come di quella dei suoi predecessori. Pertanto il lavoro da terminare viene a essere complementare a quello che lo ha preceduto pur potendosi ognuno considerare in sé completo. Scrive che nel tempo trascorso dalla pubblicazione di “Udito e sensi generali” si sono aggiunti nuovi dati sull’argomento. Parla del trascorrere del tempo, del ricordo dell’ateneo bolognese e della speranza di lasciarvi qualche ricordo. Gli trasmette in omaggio il suo volume “Udito e sensi generali” e alcune notizie di carattere storico. Da pag. 100 si rivive il fervido interessamento dell’eminente fisiologo Elie De Cyon, il quale fin dal marzo 1911 aveva seguito le prime relazioni dei suoi studi in tema di sensi matematici. Inoltre da altri giudizi in merito alla sua opera, che gli trasmette, traspare una partecipazione spontanea alle sue ricerche. Evidenzia come gli tornino in mente le parole pronunciate da Pietro Albertoni durante la sua lezione di congedo dall’insegnamento (24 luglio 1924) dove illustrò l’ateneo bolognese e disse: “Doniselli una mente altissima soprattutto nella fisiologia degli organi dei sensi, parte della fisiologia fra tutte la più difficile” (Bollettino delle Scienze Mediche – organo della Società Medica Chirurgica di Bologna – Anno XCVI – Serie X – Volume II – 1924, pag. 34). Prosegue la lettera esponendo dell’insorta vertenza col Revesz, dopo la pubblicazione del volume “Psicologia della Musica” nella “Collezione Psicologica” (fondatore prof. Alberto Marzi) dell’Editrice Universitaria di Firenze. Nel suo volume “Udito e sensi generali” sono riportati alle pag. 118-121 i dati a fondamento di una dichiarazione di priorità nei confronti del prof. Revesz sull’enunciazione del principio delle due componenti del processo acustico: qualità fonica e altezza. Tale dichiarazione di priorità era già stata oggetto di una sua precedente pubblicazione del 1921. Dopo trentacinque anni il Revesz nel suo volume “Psicologia della Musica” non cita il principio delle due componenti che è parte organica dei lavori dal 1909-1911, nati a Bologna e per i quali ha espresso vivo interessamento il Cyon; anzi evidenzia come l’Italia è sprovvista di studi scientifici in tema di udito e arte musicale. Conclude scrivendo che gli verranno trasmessi da parte sua i chiarimenti e il commento scientifico che invierà anche alla Direzione della “Collezione Psicologica” di Firenze affinché possa conoscere i fatti e l’ingiusta situazione che ha creato il volume del Revesz.
Allegato alla lettera giudizi sull’opera “Udito e sensi generali” da parte di: Pietro Albertoni, Antonino Anile, Guglielmo Bilancioni, Filippo Bottazzi, Enrico Morselli, Luigi Pietrantoni.
3) Civate, 30 gennaio 1957: Gli scrive di aver appena ricevuto notizia della lettera del 25 trasmessa da Bergamo. Si pone in relazione col prof. Pupilli, direttore dell’Istituto di Fisiologia. Sarebbe lieto di presentarsi personalmente al prof. Pupilli ma a causa delle sue infermità non può spostarsi da Civate.
4) Civate, 12 febbraio 1957: Lo ringrazia della lettera del 5 che purtroppo gli è giunta in ritardo e si scusa per non essere stato solerte nella risposta, dovuta al decesso del Revesz e del caso relativo.
Gli è grato per il suggerimento datogli di ricorrere al prof. Canestrari il quale ha recensito il volume del Revesz “Psicologia della Musica” e il quale potrebbe intervenire a favore del suo diritto di priorità circa la dottrina delle due componenti del processo acustico. Ancora lo ringrazia e chiede la sua intercessione presso il prof. Canestrari, affinché inserisca nella sua recensione la nota che gli trasmette in allegato. Nel dattiloscritto che sta preparando per il suo volume si è limitato solo a fissare le date e a stabilire che fin dalle origini (marzo 1911) il principio delle due componenti esposto era già immedesimato (Udito e sensi generali, pag. 100 e segg.) nell’insieme organico della ricerca che interessa oltre che la fisiopsicologia audio-vocale anche la stessa otoneuroftalmologia.
La lettera contiene anche l’allegato con la nota da trasmettere anche al prof. Canestrari sull’origine della dottrina delle due componenti del processo acustico e della natura dell’intervallo musicale.
5) [Civate], [febbraio 1957]: Stralci di minute di lettere riguardanti Revesz, indirizzate probabilmente a Forni.
6) Civate, 8 gennaio 1959: Scrive che quando gli giunse l’invito a presentare per l’Annuario dell’Università 1956-1957 l’elenco delle pubblicazioni, avendo in corso una nuova edizione della sua opera “Udito e sensi generali” non aveva il lavoro pronto. Purtroppo gli comunica che anche per l’annuario 1957-1958 si trova nella stessa situazione a causa dei problemi di salute. Gli trasmette comunque i due primi capoversi dei “Preliminari” al suo nuovo volume i quali vengono virgolettati nella suddetta lettera.
Gli presenta il volume, la cui preoccupazione principale è quella di renderlo fruibile a tutti ed evidenzia come le nuove ricerche e le relazioni dei lavori del Convegno degli Otologi tenutosi a Bologna nel settembre 1956, specialmente nei riguardi delle vie cocleo-vestibolari, gli hanno permesso di aggiornare determinati schemi funzionali.
Entrambi i volumi, quello del 1927 e quello in discorso, hanno le radici in due sue pubblicazioni, una dal titolo “Del ritmo nei processi sensoriali dei coliri e dei suoni e di probabili relazioni fra lo sviluppo a spirale dell’apparato acustico periferico e la facoltà analitica dell’orecchio” (Archivio di Fisiologia, Vol. VI, da pag. 551 a 581, 1909) e l’altra “Sulle funzioni della coclea – La spirale di Cartesio e la coclea organo aritmetico”, titolo della “Comunicazione preliminare fatta alla Società Medico – Chirurgica di Bologna nell’adunanza scientifica del 16 marzo 1911 – Bollettino delle Scienze Mediche – Anno LXXXII – Serie VIII – Bologna 1911”.
Lettera presente in due copie.
7) Civate, 25 maggio 1959: Gli porge deferenze e omaggi per l’incontro che ha avuto oltreoceano alla Fondazione Rockefeller, con gli studenti americani laureatisi all’Università di Bologna.
8) [Civate], [16 novembre 1959]: Gli comunica che anche per l’annuario 1958-1959, come già per quello 1957-1958, la pagina inerente le sue pubblicazioni dovrà rimanere ancora bianca. Come aveva già dichiarato precedentemente ciò è dipeso da circostanze materiali. Gli scrive che le sue indagini sui sensi generali matematici lo portarono in dissenso con le affermazioni (1932) di James Jeans, fisico e astronomo dell’Università di Cambridge, a dichiarare che il problema del significato e del destino della vita umana è più compito delle scienze della vita che non delle scienze fisiche (aggiunte del 1932 al suo volume “Udito e sensi generali”). Le conquiste della tecnica spaziale diedero avvio a illusorie valutazioni e pertanto era necessario aggiornare il suo volume. Gli scrive che è un uomo di 84 anni (il 27 marzo) e sta utilizzando tutte le sue forze ad assicurare per l’avvenire, nella sua piena integrità, un’opera che per oltre mezzo secolo è stata oggetto della sua attività scientifica.
9) [Civate], 4 maggio 1960: Gli scrive che sono rimaste ancora in bianco per l’annuario le iscrizioni dei risultati conseguiti dalla sua attività scientifica nel campo dei sensi matematici del labirinto dell’orecchio, risalenti al 1909 e 1911, ove già emergeva il problema del significato e del destino della vita umana. Purtroppo però con l’era della scienza spaziale ha dovuto rifare il capitolo delle Premesse che si è presentato molto arduo e faticoso.
Lettera presente in due copie.
10) [s.l.], 22 agosto [s.a.]: Minuta di difficile interpretazione con apposizione in rosso a matita della data 22 agosto nella quale parla del suo attaccamento all’Ateneo per ricordi personali e per la sua vita di studioso. Scrive che lì gli fu assegnato anche il premio Elia de Cyon dalla Regia Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna e con lo studioso ebbe dal 1909 al 1912 una fitta corrispondenza. Lo stesso Cyon lo invitò anche a inserire un riassunto dei suoi lavori nella sua ultima opera del 1912 “Gott und Wissenschaft”. Ricorda infine l’ospitalità che gli fu concessa dall’Ateneo.
11) [s.l.], [s.d.]: Gli scrive che ancora una volta sono rimaste in bianco le già prospettate inserzioni per l’Annuario dell’Università di Bologna dei risultati delle sue ricerche nel vasto campo dei sensi matematici del labirinto dell’orecchio, risalenti al 1909 e 1911. Accenna inoltre ai portenti dell’era spaziale e al fatto che con grande fatica ha dovuto rifare dall’inizio il capitolo delle premesse del suo libro, da Pascal in poi.
12) [s.l.], [s.d.]: Minuta di difficile lettura e con numerose cancellature nella quale ricostruisce parte della sua carriera scientifica, richiamando “Udito e sensi generali” e altri suoi lavori. Accenna inoltre al suo rapporto con Elie de Cyon, che ha onorato la scienza italiana con il Premio De Cyon, e ad alcune polemiche che l’hanno visto protagonista nel 1927.
Contenuto
12 minute di lettere di Doniselli a Gherardo Forni, Rettore dell’Università degli Studi di Bologna:1) Civate, 9 gennaio 1957: Gli scrive di trasmettere i dati richiesti con lettera del 14 dicembre 1956.
2) [Civate], 21 gennaio 1957: Gli scrive che in previsione del suo congedo dal mondo scientifico (81 anni il 27 marzo 1957) e nel corso delle pratiche per la dispensa dall’obbligo dell’insegnamento come libero docente di fisiologia, ha condotto a termine un lavoro col quale è suo desiderio essere ricordato allo Studio bolognese ove ebbe origine e affermazione parte della sua attività scientifica che gli permise di mantenere un legame con l’ateneo. Sottolinea come la ricerca scientifica non abbia mai fine, ma non è così per la vita dell’uomo; pertanto deve portare a termine il lavoro senza che per questo possa perdere il diritto di affermare che al compito che gli fu assegnato ha lavorato il più a lungo che gli è stato concesso. Intende verificare quello che ha già detto nella prefazione del suo volume “Udito e sensi generali” (Premio Internazionale Elia De Cyon assegnato nel 1927 dalla R. Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna) cioè, in un argomento come quello dei sensi matematici, purché i problemi siano correttamente impostati; è la ricerca stessa che guida per le sue vie il ricercatore, il quale diventa quasi discepolo della sua stessa opera come di quella dei suoi predecessori. Pertanto il lavoro da terminare viene a essere complementare a quello che lo ha preceduto pur potendosi ognuno considerare in sé completo. Scrive che nel tempo trascorso dalla pubblicazione di “Udito e sensi generali” si sono aggiunti nuovi dati sull’argomento. Parla del trascorrere del tempo, del ricordo dell’ateneo bolognese e della speranza di lasciarvi qualche ricordo. Gli trasmette in omaggio il suo volume “Udito e sensi generali” e alcune notizie di carattere storico. Da pag. 100 si rivive il fervido interessamento dell’eminente fisiologo Elie De Cyon, il quale fin dal marzo 1911 aveva seguito le prime relazioni dei suoi studi in tema di sensi matematici. Inoltre da altri giudizi in merito alla sua opera, che gli trasmette, traspare una partecipazione spontanea alle sue ricerche. Evidenzia come gli tornino in mente le parole pronunciate da Pietro Albertoni durante la sua lezione di congedo dall’insegnamento (24 luglio 1924) dove illustrò l’ateneo bolognese e disse: “Doniselli una mente altissima soprattutto nella fisiologia degli organi dei sensi, parte della fisiologia fra tutte la più difficile” (Bollettino delle Scienze Mediche – organo della Società Medica Chirurgica di Bologna – Anno XCVI – Serie X – Volume II – 1924, pag. 34). Prosegue la lettera esponendo dell’insorta vertenza col Revesz, dopo la pubblicazione del volume “Psicologia della Musica” nella “Collezione Psicologica” (fondatore prof. Alberto Marzi) dell’Editrice Universitaria di Firenze. Nel suo volume “Udito e sensi generali” sono riportati alle pag. 118-121 i dati a fondamento di una dichiarazione di priorità nei confronti del prof. Revesz sull’enunciazione del principio delle due componenti del processo acustico: qualità fonica e altezza. Tale dichiarazione di priorità era già stata oggetto di una sua precedente pubblicazione del 1921. Dopo trentacinque anni il Revesz nel suo volume “Psicologia della Musica” non cita il principio delle due componenti che è parte organica dei lavori dal 1909-1911, nati a Bologna e per i quali ha espresso vivo interessamento il Cyon; anzi evidenzia come l’Italia è sprovvista di studi scientifici in tema di udito e arte musicale. Conclude scrivendo che gli verranno trasmessi da parte sua i chiarimenti e il commento scientifico che invierà anche alla Direzione della “Collezione Psicologica” di Firenze affinché possa conoscere i fatti e l’ingiusta situazione che ha creato il volume del Revesz.
Allegato alla lettera giudizi sull’opera “Udito e sensi generali” da parte di: Pietro Albertoni, Antonino Anile, Guglielmo Bilancioni, Filippo Bottazzi, Enrico Morselli, Luigi Pietrantoni.
3) Civate, 30 gennaio 1957: Gli scrive di aver appena ricevuto notizia della lettera del 25 trasmessa da Bergamo. Si pone in relazione col prof. Pupilli, direttore dell’Istituto di Fisiologia. Sarebbe lieto di presentarsi personalmente al prof. Pupilli ma a causa delle sue infermità non può spostarsi da Civate.
4) Civate, 12 febbraio 1957: Lo ringrazia della lettera del 5 che purtroppo gli è giunta in ritardo e si scusa per non essere stato solerte nella risposta, dovuta al decesso del Revesz e del caso relativo.
Gli è grato per il suggerimento datogli di ricorrere al prof. Canestrari il quale ha recensito il volume del Revesz “Psicologia della Musica” e il quale potrebbe intervenire a favore del suo diritto di priorità circa la dottrina delle due componenti del processo acustico. Ancora lo ringrazia e chiede la sua intercessione presso il prof. Canestrari, affinché inserisca nella sua recensione la nota che gli trasmette in allegato. Nel dattiloscritto che sta preparando per il suo volume si è limitato solo a fissare le date e a stabilire che fin dalle origini (marzo 1911) il principio delle due componenti esposto era già immedesimato (Udito e sensi generali, pag. 100 e segg.) nell’insieme organico della ricerca che interessa oltre che la fisiopsicologia audio-vocale anche la stessa otoneuroftalmologia.
La lettera contiene anche l’allegato con la nota da trasmettere anche al prof. Canestrari sull’origine della dottrina delle due componenti del processo acustico e della natura dell’intervallo musicale.
5) [Civate], [febbraio 1957]: Stralci di minute di lettere riguardanti Revesz, indirizzate probabilmente a Forni.
6) Civate, 8 gennaio 1959: Scrive che quando gli giunse l’invito a presentare per l’Annuario dell’Università 1956-1957 l’elenco delle pubblicazioni, avendo in corso una nuova edizione della sua opera “Udito e sensi generali” non aveva il lavoro pronto. Purtroppo gli comunica che anche per l’annuario 1957-1958 si trova nella stessa situazione a causa dei problemi di salute. Gli trasmette comunque i due primi capoversi dei “Preliminari” al suo nuovo volume i quali vengono virgolettati nella suddetta lettera.
Gli presenta il volume, la cui preoccupazione principale è quella di renderlo fruibile a tutti ed evidenzia come le nuove ricerche e le relazioni dei lavori del Convegno degli Otologi tenutosi a Bologna nel settembre 1956, specialmente nei riguardi delle vie cocleo-vestibolari, gli hanno permesso di aggiornare determinati schemi funzionali.
Entrambi i volumi, quello del 1927 e quello in discorso, hanno le radici in due sue pubblicazioni, una dal titolo “Del ritmo nei processi sensoriali dei coliri e dei suoni e di probabili relazioni fra lo sviluppo a spirale dell’apparato acustico periferico e la facoltà analitica dell’orecchio” (Archivio di Fisiologia, Vol. VI, da pag. 551 a 581, 1909) e l’altra “Sulle funzioni della coclea – La spirale di Cartesio e la coclea organo aritmetico”, titolo della “Comunicazione preliminare fatta alla Società Medico – Chirurgica di Bologna nell’adunanza scientifica del 16 marzo 1911 – Bollettino delle Scienze Mediche – Anno LXXXII – Serie VIII – Bologna 1911”.
Lettera presente in due copie.
7) Civate, 25 maggio 1959: Gli porge deferenze e omaggi per l’incontro che ha avuto oltreoceano alla Fondazione Rockefeller, con gli studenti americani laureatisi all’Università di Bologna.
8) [Civate], [16 novembre 1959]: Gli comunica che anche per l’annuario 1958-1959, come già per quello 1957-1958, la pagina inerente le sue pubblicazioni dovrà rimanere ancora bianca. Come aveva già dichiarato precedentemente ciò è dipeso da circostanze materiali. Gli scrive che le sue indagini sui sensi generali matematici lo portarono in dissenso con le affermazioni (1932) di James Jeans, fisico e astronomo dell’Università di Cambridge, a dichiarare che il problema del significato e del destino della vita umana è più compito delle scienze della vita che non delle scienze fisiche (aggiunte del 1932 al suo volume “Udito e sensi generali”). Le conquiste della tecnica spaziale diedero avvio a illusorie valutazioni e pertanto era necessario aggiornare il suo volume. Gli scrive che è un uomo di 84 anni (il 27 marzo) e sta utilizzando tutte le sue forze ad assicurare per l’avvenire, nella sua piena integrità, un’opera che per oltre mezzo secolo è stata oggetto della sua attività scientifica.
9) [Civate], 4 maggio 1960: Gli scrive che sono rimaste ancora in bianco per l’annuario le iscrizioni dei risultati conseguiti dalla sua attività scientifica nel campo dei sensi matematici del labirinto dell’orecchio, risalenti al 1909 e 1911, ove già emergeva il problema del significato e del destino della vita umana. Purtroppo però con l’era della scienza spaziale ha dovuto rifare il capitolo delle Premesse che si è presentato molto arduo e faticoso.
Lettera presente in due copie.
10) [s.l.], 22 agosto [s.a.]: Minuta di difficile interpretazione con apposizione in rosso a matita della data 22 agosto nella quale parla del suo attaccamento all’Ateneo per ricordi personali e per la sua vita di studioso. Scrive che lì gli fu assegnato anche il premio Elia de Cyon dalla Regia Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna e con lo studioso ebbe dal 1909 al 1912 una fitta corrispondenza. Lo stesso Cyon lo invitò anche a inserire un riassunto dei suoi lavori nella sua ultima opera del 1912 “Gott und Wissenschaft”. Ricorda infine l’ospitalità che gli fu concessa dall’Ateneo.
11) [s.l.], [s.d.]: Gli scrive che ancora una volta sono rimaste in bianco le già prospettate inserzioni per l’Annuario dell’Università di Bologna dei risultati delle sue ricerche nel vasto campo dei sensi matematici del labirinto dell’orecchio, risalenti al 1909 e 1911. Accenna inoltre ai portenti dell’era spaziale e al fatto che con grande fatica ha dovuto rifare dall’inizio il capitolo delle premesse del suo libro, da Pascal in poi.
12) [s.l.], [s.d.]: Minuta di difficile lettura e con numerose cancellature nella quale ricostruisce parte della sua carriera scientifica, richiamando “Udito e sensi generali” e altri suoi lavori. Accenna inoltre al suo rapporto con Elie de Cyon, che ha onorato la scienza italiana con il Premio De Cyon, e ad alcune polemiche che l’hanno visto protagonista nel 1927.