Musatti Cesare (prima parte) (17 febbraio 1928 – 10 ottobre 1953)

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44 lettere dello psicoanalista Cesare Musatti (1897-1989) a padre Gemelli:

1-prot.all_3252) Padova, 17 febbraio 1928: lo prega di inviare in omaggio i contributi del Laboratorio di Psicologia e Biologia dell’Università Cattolica al Laboratorio di Psicologia di Padova, che non li possiede.
Segnatura: b. 20, fasc. 14, sottofasc. 130

2-prot.1153) Padova, 17 dicembre 1932: lo informa che il prof. Kiesow, direttore dell'”Archivio italiano di psicologia”, ha deciso di delegare una parte del lavoro redazionale, ricercando anche nuovi aiuti finanziari. Si pensa, pertanto, di stipulare un contratto con la casa editrice CEDAM di Padova, appoggiandosi redazionalmente al Laboratorio di Psicologia dell’università. Kiesow manterrebbe la redazione, ma vorrebbe come codirettori: De Sanctis, Colucci, Gemelli, Ponzo, Bonaventura, Gatti e Musatti, il quale otterrebbe anche la redazione e seguirebbe i rapporti con l’editore. L’ampia rappresentanza di specialisti garantirebbe la più vasta apertura scientifica alla rivista, il cui primo numero dell’anno 1933 sarebbe dedicato al 75esimo genetliaco di Kiesow.
Segnatura: b. 48, fasc. 67, sottofasc. 640

3-prot.1247) Padova, 25 dicembre 1932: gli comunica alcune perplessità sulla controproposta relativa all'”Archivio italiano di psicologia”, focalizzate sulla necessità di non sminuire la presenza della “Psicologia pura” a scapito della “Psicologia applicata” e sul reperimento delle risorse finanziarie, possibile unicamente con lo spostamento della redazione presso il Laboratorio padovano. Fermi restando questi due punti, non trattabili, gli prospetta una mediazione scientifica, centrata sullo sdoppiamento dell'”Archivio”: una sezione per la Psicologia pura e una sezione per la Psicologia applicata.
Carta intestata “R. Università di Padova / Laboratorio di Psicologia / 5, Corte Capitaniato / il direttore”.
Segnatura: b. 48, fasc. 67, sottofasc. 640

4-prot.all_1404_primo) Padova, 29 dicembre 1932: constata che anche Gemelli concorda con Kiesow per il mantenimento del termine “Archivio” nel nome della testata. Rileva tuttavia che questo è l’unico punto di convergenza, perché lo stesso Kiesow è contrario allo spostamento della redazione a Roma, con relativa sua giubilazione come direttore, dopo tanto impegno profuso. Musatti presenta quindi una nuova proposta: mantenimento della rivista a Torino, sotto la direzione di Kiesow, codirezione dei 4 psicologi professori di ruolo e redazione a cura dei 4 indicati nella riunione di Roma.
Segnatura: b. 48, fasc. 67, sottofasc. 641

5-prot.all_1404_secondo) Padova, 1 gennaio 1933: si congratula con Gemelli per la sua adesione al nuovo progetto editoriale dell'”Archivio” [italiano di psicologia], ma gli raccomanda di non insistere troppo con Kiesow sulla copartecipazione finanziaria, onde evitare l’affacciarsi di “ombre” circa la proprietà della testata, che resta nella sola e piena disponibiltà dello stesso Kiesow.
Segnatura: b. 48, fasc. 67, sottofasc. 641

6-prot.1753) [s.l.] 19 gennaio 1933: gli comunica che dopo la sua adesione al rinnovato progetto dell'”Archivio”, ha ricevuto anche quelle di De Sanctis, Ponzo e Colucci. Il prof. Kiesow, però, non ha accettato le nuove soluzioni, decidendo di continuare a mantenere personalmente la direzione, con sede a Torino.
Segnatura: b. 48, fasc. 67, sottofasc. 643

7-prot.all_1610) Padova, 17 gennaio 1936XIV: gli comunica che, rispetto ai nuovi statuti, a Padova la Psicologia è stata accolta a Filosofia e Giurisprudenza, mentre è stata rifiutata a Medicina. Accenna poi ad un’interpretazione un po’ forzata della normativa statutaria per inserire Psicologia anche a Lettere, invitandolo ad informarsi sulla questione.
Carta intestata “R. Università di Padova / Laboratorio di Psicologia / 6/a, Via Loredan / il direttore”.
Segnatura: b. 67, fasc. 100, sottofasc. 949

8-prot.all_9863) Padova, 25 settembre 1937XV: gli chiede di autorizzare il dott. Metelli a consultare diverse annate della rivista “Zeitschrift für Angewandte Psychologie”, posseduta dell’Università Cattolica. Gli chiede inoltre lumi sulle candidature per la prossima tornata di libera docenza.
Carta intestata “R. Università di Padova / Laboratorio di Psicologia / 6/a, Via Loredan / il direttore”.
Segnatura: b. 77, fasc. 119, sottofasc. 1116

9-prot.all_329) [s.l.] 13 novembre 1938XVI: gli comunica di attendere chiarimenti legislativi circa “gli individui nelle sue condizioni” e che, per ora, non ha presentato alcun memoriale. Lo informa di aver consegnato l’Istituto [di Psicologia dell’università] e di essere stato sospeso dalla libera docenza, a Padova così come a Urbino, mentre per il momento resta in servizio al liceo di Padova. Conclude riferendogli le traversie per regolarizzare la posizione dei suoi figli, attualmente tutti battezzati.
Carta intestata “Prof. dott. Cesare Musatti / Via Falloppio 10 / Padova”.
Segnatura: b. 86, fasc. 135, sottofasc. 1235

10-prot.1715) [s.l.] 23 gennaio 1939XVII: lo ringrazia per l’interessamento mostrato nei confronti della sua difficile posizione, come riferitorgli da Banissoni, a cui pensava per sostituitre lo stesso Musatti provvisoriamente ad Urbino. Visti, però, i molteplici impegni dello stesso Banissoni, propone di affidare il posto al dott. Metelli, di cui ha già parlato con il rettore Ricci. Conclude esprimendogli forte preoccupazione per la sua condizione e chiedendogli consigli per un’eventuale sistemazione all’estero.
Carta intestata “Prof. dott. Cesare Musatti / Via Falloppio 10 / Padova”.
Segnatura: b. 87, fasc. 137, sottofasc. 1243

11-prot.6738) Padova, 14 settembre 1939XVII: lo informa di una lettera della Costa [prof.ssa Angiola Massucco Costa], secondo la quale Metelli preferisce mantenere il suo posto a Firenze con la direzione dell’Istituto, lasciando l’assistentato a Torino. La stessa Costa ha così proposto l’assistentato di Torino a Musatti.
Carta intestata “Prof. dott. Cesare Musatti / Via Falloppio 10 / Padova”.
In allegato, si trova copia di una lettera di Musatti alla “Cara signorina” [prof.ssa Angiola Massucco Costa], in cui comunica la sua disponibilità a lasciare Padova per trasferirsi a Torino, qualora potesse ottenervi una cattedra di ruolo in un istituto magistrale, omologa a quella padovana. Conclude precisando che vorrebbe anche un incarico presso l’università torinese, dichiarandosi però scettico, viste le contingenze del momento.
Carta intestata “Prof. dott. Cesare Musatti / Via Falloppio 10 / Padova”.
Segnatura: b. 89, fasc. 142, sottofasc. 1292

12-prot.all_7803) [s.l.] 30 ottobre [1939]: lo informa che la sua facoltà si è astenuta da qualsiasi decisione, in attesa che il ministro concluda l’inchiesta da lui sollecitata, mentre senato accademico e rettore gli hanno negato il rinnovo dell’incarico. Si dichiara scettico sulla possibilità che il ministro sconfessi le decisioni degli organi accademici e si rivolge a Gemelli, come suggerito da Bodrero, Troilo e Marchesi, pregandolo di intercedere per la sua causa. Conclude sottolineando la sua scelta di mantenere l’insegnamento presso la scuola media, in attesa di conoscere le decisioni dell’università di Urbino.
Segnatura: b. 90, fasc. 143, sottofasc. 1299

13-prot.all_513) [s.l.] 2 dicembre 1941XX: lo ringrazia per gli estratti inviatigli ed in particolare per quello sulla riforma della facoltà di Filosofia, per cui concorda con il punto di vista gemelliano. Lo informa inoltre che l’eccellenza Del Giudice ha visitato il Civico Istituto di Psicologia sperimentale di Milano, rimanendone favorevolmente impressionato. Conclude chiedendogli un parere sulla sua relazione sull’esperimento di orientamento professionale.
Carta intestata “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Milano / Corso di Porta Nuova, 9 / Telef. 630055”.
Segnatura: b. 125, fasc. 215, sottofasc. 1728

14-prot.all_866) [s.l.] 11 dicembre 1941XX: gli allega la versione ridotta della sua relazione, da cui ha tolto la descrizione dei casi, riproponendosi di riutilizzarli in una pubblicazione su qualche rivista di “carattere ufficioso”. Gli riscontra la ricevuta della circolare Bottai e conclude raccomandandogli un amico direttore di una rivista tecnica, intenzionato a recensire una pubblicazione dell’Università Cattolica.
Carta intestata “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Milano / Corso di Porta Nuova, 9 / Telef. 630055”.
Segnatura: b. 125, fasc. 215, sottofasc. 1730

15-prot.all_1386) [s.l.] 5 gennaio 1942XX [anche se la lettera riporta erroneamente l’anno 1941XX]: lo ringrazia per la sua intercessione presso il ministro Bottai e gli comunica che il provveditorato ha disposto la prosecuzione degli esperimenti al liceo Parini e nelle scuole elementari. Conclude sollecitandolo a coinvolgerlo in ulteriori esperimenti nelle scuole elementari, così da potersi meglio inserire nel Civico Istituto di Psicologia sperimentale.
Carta intestata “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Milano / Corso di Porta Nuova, 9 / Telef. 630055”.
Segnatura: b. 125, fasc. 215, sottofasc. 1732

16-prot.2967) Milano, 4 marzo 1942: gli comunica di accettare la sua proposta di direzione del Centro per la selezione dei militari di Alessandria. Gli ricorda che, su incarico di Banissoni, ha condotto uno studio per la graduazione del reattivo di attenzione del BourdonToulouse e gli sarebbe grato se fosse pubblicato nell'”Archivio” [dal 1939 “Archivio di psicologia, neurologia, psichiatria e psicoterapia”, poi dal 1945 rinominato “Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria”].
Carta intestata “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Milano / Corso di Porta Nuova, 9 / Telef. 630055”.
Segnatura: b. 122, fasc. 211, sottofasc. 1702

17-prot.5548) [s.l.] 10 giugno 1943: si rammarica di non averlo potuto salutare prima della definitiva partenza per Ivrea, dove sostituirà Metelli alla direzione di un laboratorio di Psicologia del lavoro industriale, nello stabilimento dell’ing. Olivetti. Dichiara di essere stato infine convinto ad accettare per le condizioni di vita e l’impossibilità di lavorare a Milano.
Carta intestata corretta a mano “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Via Castellamonte, 116 / Ivrea (Aosta)”.
Segnatura: b. 148, fasc. 262, sottofasc. 1971

18-prot.all_1393) [s.l.] 10 marzo 1946: gli ricorda la promessa per una copia del volume “Psicologia dell’età evolutiva”. Gli segnala inoltre il prof. Danilo Cargnello, primario dell’Ospedale psichiatrico di Sondalo, e il dott. Pietro Veltri, magistrato a Milano, i quali potrebbero essere invitati alle riunioni presso il Laboratorio di Psicologia dell’Università Cattolica, in virtù delle loro ricerche e delle loro pubblicazioni su argomenti pertinenti.
Timbro di intestazione “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Via Castellamonte, 116 / Ivrea (Aosta)”.
Segnatura: b. 172, fasc. 309, sottofasc. 2238

19-prot.all_1543) [s.l.] 18 marzo 1946: lo ringrazia per l’invio del volume e si impegna ad avvertire Veltri e Cargnello di partecipare alle riunioni del Laboratorio di Psicologia in Università Cattolica. Gli invia inoltre un suo contributo, da pubblicare nell'”Archivio” [dal 1945 “Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria”], inizialmente pensato per essere il primo capitolo di una “Introduzione alla Psicologia”, ma che può tranquillamente essere edito come articolo a sè stante.
Segnatura: b. 174, fasc. 311, sottofasc. 2254

20-prot.all_2964) [s.l.] 27 febbraio 1947: lo informa che sta ancora scrivendo l’articolo sulle allucinazioni, ma che nel frattempo ha già pronto quello dal titolo “Libertà e servitù dello spirito”, scritto con il medesimo “tono leggero” dell’articolo sul tema dell’Anima.
Timbro di intestazione “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Milano / Corso di Porta Nuova, 22 / Milano”.
Segnatura: b. 187, fasc. 333, sottofasc. 2415

21-prot.all_3152) [s.l.] 6 marzo 1947: gli assicura che gli spedirà la relazione sulle allucinazioni non appena sarà pronta. Nel frattempo gli propone la pubblicazione di un “lavoretto teorico”, corredato però da molte tabelle, sui processi attentivi rilevati dai reattivi di Boudon e Toulouse ed elaborato partendo da materiale fornitogli da Banissoni.
Segnatura: b. 185, fasc. 329, sottofasc. 2383

22-prot.all_10875) Milano, 22 settembre 1947: di ritorno da Losanna per la Settimana di studio degli psicologi svizzeri, gli preannuncia l’invio di una breve relazione sui lavori, da pubblicare nell'”Archivio”. Prosegue dichiarando il suo stupore per il fatto che, all’estero, simili convegni attirino l’attenzione di una vasta platea di professionisti, nonspecialisti in discipline psicologiche, ma impegnati nella valutazione di soggetti per scopi lagati all’ambito lavorativo, alla terapia o all’ambito educativo.
Segnatura: b. 185, fasc. 330, sottofasc. 2387

23-prot.all_242) [s.l.] 20 novembre 1947: gli preannuncia l’arrivo da Padova del’invito per la commemorazione di Benussi, per la quale sarebbe gradita la sua partecipazione.
Carta intestata e sbarrata “R. Università di Padova / Laboratorio di Psicologia / 5, Corte Capitaniato / il direttore”.
Segnatura: b. 201, fasc. 358, sottofasc. 2572

24-prot.726) [s.l.] 29 novembre 1947: gli riferisce di aver parlato con Ponzo, il quale è molto soddisfatto per lo sviluppo del concorso che si svolgerà quanto prima, dal momento che lo stesso Ponzo deve tornare presto in America. Gli ricorda inoltre che se don Zunini volesse ritirarsi, sarebbe nel suo interesse farlo subito, così da evitare il giudizio dei commissari. Conclude dilungandosi su questioni organizzative, relative al concorso stesso.
Segnatura: b. 197, fasc. 352, sottofasc. 2552

25-prot.all_8910) Milano, 6 ottobre 1948: si rivolge per la prima volta all'”Egregio collega” e gli comunica che alcuni amici hanno espresso il desiderio di tenere delle riunioni periodiche, fra medici o psicologi milanesi, che si occupano di psicoterapia e psicoanalisi. Pertanto, cogliendo l’occasione della presenza in città dell’on. prof. Perrotti, presidente della Società psiconalitica italiana, lo invita a partecipare alla prima riunione presso la Casa della Cultura, dove lo stesso Perrotti tratterà il “Valore sociale della psicoanalisi”.
Carta intestata e sbarrata “R. Università di Padova / Laboratorio di Psicologia / 5, Corte Capitaniato / il direttore”.
Segnatura: b. 200, fasc. 355, sottofasc. 2596

26-prot.all_7785) [s.l.] 23 ottobre 1949: gli comunica che Marzi è diventato professore ordinario a Bari, ma che ciò ha portato immediate conseguenze al Laboratorio di Firenze. La facoltà, infatti, intendeva cogliere l’occasione per eliminare l’insegnamento di Psicologia e solo l’intervento di Calò e Devoto ha scongiurato il pericolo. Lo informa, inoltre, che da parte sua sta sollecitando il recalcitrante Metelli ad assumere l’incarico fiorentino per supplenza, facendogli balenare futuri vantaggi accademici.
Carta intestata “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Titolare della Cattedra di Psicologia della Università di Stato / Milano / Corso di Porta Nuova, 22”.
Segnatura: b. 211, fasc. 372, sottofasc. 2703

27-prot.all_974) [s.l.] 9 dicembre 1949: si scusa di non poter partecipare alla riunione del Laboratorio in Università Cattolica, ma deve presenziare al Consiglio di facoltà dove si discuterà anche della riorganizzazione dell’Istituto di Psicologia.
Carta intestata “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Titolare della Cattedra di Psicologia della Università di Stato / Milano / Corso di Porta Nuova, 22”.
Segnatura: b. 220, fasc. 384, sottofasc. 2807

28-prot.all_2703) [s.l.] 30 marzo 1950: gli comunica che la facoltà ha chiesto il concorso per [cognome illeggibile] ed esprime la speranza che al Consiglio Superiore non ci siano state difficoltà.
Carta intestata “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Titolare della Cattedra di Psicologia della Università di Stato / Milano / Corso di Porta Nuova, 22”.
Segnatura: b. 221, fasc. 385, sottofasc. 2819

29-prot.all_2952) [s.l.] 23 aprile 1950: gli comunica che in risposta alle “nostre idee” sul concorso, Ponzo ha risposto in modo irritato e confuso. Questo lascia presagire poco di buono e conferma l’idea che, ormai, l’unica preoccupazione riguardi la sua successione. Rimarca che se non venisse trovato un accordo, sarebbe un guaio per la disciplina stessa, danneggiata a favore di qualche “puro filosofo in veste di psicologo”. Conclude dicendo che, per quanto riguarda la commissione di libera docenza, preferirebbe candidarsi l’anno successivo, così da poter sostenere Kanizsa ed Ancona.
Carta intestata “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Titolare della Cattedra di Psicologia della Università di Stato / Milano / Corso di Porta Nuova, 22”.
Segnatura: b. 221, fasc. 385, sottofasc. 2821

30-prot.3410) [s.l.] 15 maggio 1950: gli comunica che, per il prossimo concorso, la facoltà di Roma si orienterà compatta su Ponzo, Calò e Spirito. Quindi, prevedendo di avvertire anche Banissoni e Marzi, gli chiede un accordo per sostenere Dalla Volta, Aliotta e Calò, mentre le università siciliane si aggregheranno a favore di Martino. Conclude parlando della libera docenza, per la quale la commissione potrebbe essere composta da Ponzo, Musatti e Canestrelli.
Carta intestata “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Titolare della Cattedra di Psicologia della Università di Stato / Milano / Corso di Porta Nuova, 22”.
Segnatura: b. 221, fasc. 385, sottofasc. 2823

31-prot.all_3824) [s.l.] 19 giugno 1950: gli comunica di essere stato a Roma, dove ha avuto modo di parlare con Ponzo e Fulchignoni, entrambi molto attivi nel sostegno a Martino e Spirito. Lo informa, inoltre, che avendo Ponzo già molti voti assicurati a suo favore, ha raccomandato di votare Aliotta, Calò e Dalla Volta per la prossima tornata concorsuale.
Carta intestata “Prof. Dott. Cesare L. Musatti / Titolare della Cattedra di Psicologia della Università di Stato / Milano / Corso di Porta Nuova, 22”.
Segnatura: b. 222, fasc. 386, sottofasc. 2827

32-prot.all_3104) [s.l.] 22 maggio 1951: gli comunica che stenderà quanto prima una relazione per l'”Archivio”, ma che necessita ancora di un po’ di tempo. Gli allega inoltre due suoi saggi, uno dei quali è “particolarmente in polemica” con le sue idee.
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 232, fasc. 400, sottofasc. 2939

33-prot.all_3694) [s.l.] 27 giugno 1951: gli comunica che si è pensionato il prof. Doniselli, direttore dell’Istituto municipale di Psicologia, e che questo pone il problema della sua sostituzione. Sembra, infatti, prevalere l’idea di ristrutturare l’Istituto stesso, facendogli assorbire anche le funzioni dei centri medicopedagogici. Musatti dichiara di non avere nulla da obiettare alla riorganizazione, ma teme che l’Istituto possa perdere la sua funzione di orientamento professionale. Per questo sollecita padre Gemelli ad occuparsi del problema e gli suggerisce, come possibile successore alla direzione, il dott. Kanizsa che, insieme ad Ancona, si presenterà alla prossima sessione di libera docenza.
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 232, fasc. 400, sottofasc. 2944

34-prot.all_4074) Milano, 25 luglio 1951: gli comunica di essere appena tornato da Stoccolma, dove gli allievi di padre Gemelli si sono comportati “assai bene” e di essersi ivi accordato con Ponzo, Banissoni e Dalla Volta per tenere il congresso italiano a Roma ai primi di novembre p.v. Prosegue dilungandosi sugli aspetti organizzativi, di cui ha dovuto assumersi l’onere personalmente, per ovviare alle gelosie fra Ponzo e Dalla Volta, emerse anche a Stoccolma. Aggiunge quindi una breve lista dei possibili interventi. Conclude, infine, informandolo che Zunini preferisce declinare l’incarico [non meglio specificato].
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 233, fasc. 402, sottofasc. 2963

35-prot.4172) S. Nicolò Valfurva 51 (Bormio), 8 agosto 1951: gli conferma che il tema “Percezione e personalità” gli sembra idoneo per il congresso, onde assecondare le vecchie tradizioni dell’analisi sperimentale sulla percezione con i nuovi interessi per lo studio della personalità. Prosegue, quindi, dilungandosi sui diversi temi proposti dai vari relatori, tra questi Fulchignoni, Banissoni e Marzi.
Segnatura: b. 232, fasc. 401, sottofasc. 2947

36-prot.all_4302) [s.l.] 27 agosto 1951: gli comunica che il prof. Gozzano ha dato la sua definitiva conferma, per la relazione richiestagli. Si dilunga, inoltre, sull’articolazione interna degli interventi, previsti nei 4 giorni del convegno.
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 233, fasc. 402, sottofasc. 2964

37-prot.all_4498) [s.l.] 11 settembre 1951: gli comunica di aver finalmente concluso il lavoro per l’organizzazione del convegno, accludendogli copia del programma e ricordandogli che la quota di partecipazione è fissata in lire 3.000 (con diritto agli atti), mentre per gli studenti universitari sarà di lire 1.000. Conclude proponendogli la presidenza onoraria del convegno medesimo, mentre a Ponzo spetterebbe la presidenza effettiva, affiancato da un vicepresidente da scegliere tra Dalla Volta e Musatti.
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 233, fasc. 402, sottofasc. 2964

38-prot.all_4626) [s.l.] 18 settembre 1951: lo ringrazia per l’approvazione della bozza di programma del convegno. Concorda con le sue preoccupazioni circa la durata del medesimo, prevista in 4 giorni, e circa il relativo gravame economico a carico dei partecipanti. Aggiunge, tuttavia, che Banissoni intende far coincidere i lavori del convegno con la riunione di Psicologia del C.N.R., così da poter elargire un’indennità di presenza ai 14 direttori di laboratorio, e ai relativi assistenti, collegati con l’Istituto. Conclude informandolo che il sindaco di Milano Ferrari pare aver assunto una posizione più favorevole alla loro tesi, per quel che riguarda l’Istituto civico di Psicologia.
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 232, fasc. 401, sottofasc. 2951

39-prot.all_4722) Milano, 28 settembre 1951: si tratta dell’invio a padre Gemelli di una copia della lettera che lui e Musatti hanno cofirmato e spedito al prof. Virginio Ferrari, sindaco di Milano. In quanto direttori degli Istituti di Psicologia, rispettivamente dell’Università Cattolica e dell’Università Statale di Milano, chiedono al sindaco di sostituire il direttore dell’Istituto civico di Psicologia di Milano attraverso un pubblico concorso, ricordandogli che prima di Doniselli, anche i direttori Patrizi e Treves erano stati designati per concorso.
Segnatura: b. 232, fasc. 401, sottofasc. 2952

40-prot.all_943) Milano, 12 gennaio 1953: gli conferma che la domanda per il concorso di Cagliari è stata regolarmente spedita, mentre Metelli si sta occupando di farla giungere al Consiglio Superiore. Lo sollecita inoltre ad intercedere presso Palma affinché Kanizsa, rimasto senza un lavoro retribuito, possa collaborare con l’E.N.P.I., facendo esami psicotecnici.
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 249, fasc. 423, sottofasc. 3138

41-prot.all_2208) Milano, 1 aprile 1953: si rammarica per il rifiuto di padre Gemelli al suo invito [non meglio precisato] e gli rammenta di aver vagheggiato in precedenza un viaggio dello stesso padre Gemelli in URSS, con intento dichiaratamente politico. Ritiene, infatti, che spetti agli intellettuali non accecati da faziosità, ed in modo particolare agli psicologi, cercare un ponte tra est ed ovest. Lo sollecita infine affinché interceda presso l’on. Scelba, per la restituzione del suo passaporto, ritiratogli dopo il suo viaggio in Russia del novembre precedente. A tale proposito rimarca che l’intendimento del viaggio era meramente scientifico, tanto è vero che su di esso ha tenuto, alla presenza di psicologi e psichiatri dell’Italia settentrionale, una relazione presso il Laboratorio dell’Università Cattolica, che ora sta elaborando in un articolo.
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 249, fasc. 423, sottofasc. 3140

42-prot.3030) [s.l.] 7 giugno 1953: lo ringrazia per la lettera del ministro Scelba. Gli rammenta inoltre gli accordi presi per la designazione dei commissari ai concorsi: Ponzo, Aliotta e un terzo tra Della Volta, Marzi e Musatti stesso.
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 251, fasc. 425, sottofasc. 3158

43-prot.4053) Folgaria (Trento) / Albergo Miramonti, 6 agosto 1953: lo tranquillizza sul buon esito del concorso, da cui uscirà sicuramente vincitore Zunini; nonostante concorra anche Fulchignoni, il quale “si ricorda che esiste la Psicologia soltanto in occasione dell’apertura di un concorso universitario”.
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 249, fasc. 423, sottofasc. 3144

44-prot.5367) [s.l.] 10 ottobre sera [1953]: gli comunica in via riservatissima l’esito del concorso, che ha visto vincitori Zunini, Kanizsa e Carta, con le relative possibili sistemazioni presso le diverse sedi universitarie.
Carta intestata “Università di Milano / Istituto di Psicologia / Via Pascoli, 53 / Telefono 230307 / Direttore: Prof. C. L. Musatti”.
Segnatura: b. 249, fasc. 423, sottofasc. 3146

[Segue nella scheda successiva]

Consistenza

52 carte
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