Ferrari Giulio Cesare (27 settembre 1927 – 12 luglio 1929)

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9 lettere dello psichiatra e psicologo Giulio Cesare Ferrari (1867-1932) a padre Gemelli:

1-prot.274) Bologna, 27 settembre 1927: si dice dispiaciuto di non averlo visto e avvisa di aver ricevuto “il plico della povera Sig.ra Ellero”. Comunica che andrà a Parigi per la riunione di Psicotecnica, dove spera di incontrarlo. Dice di non aver saputo più nulla da Bonaventura circa il Congresso di psicologia e pensa che forse occorrerà riprendere in esame la proposta di Gemelli.
Cartolina intestata: “Rivista di psicologia / Direttore: Prof. G.C. Ferrari / Bologna / Via Andrea Costa, 90 / Tel. 37.19”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 169

2-prot.827) Bologna, 29 ottobre 1927: si dice convinto che la discussione del tema fondamentale del Congresso non possa avvenire senza Gemelli e lo prega di non mancare assolutamente. Dal momento che nella propria relazione Ferrari farà “qualche proposta radicale” circa il passaggio alla facoltà di Medicina e le mansioni della Psicologia come scienza sussidiaria della Pedagogia, dell’Igiene mentale, della Psicotecnica, ecc., ritiene necessaria la presenza dello “psicologo che è nella miglior posizione per far valere o almeno per mettere nella miglior luce i deliberati del Convegno”. Promette infine che se riuscirà a scrivere in tempo la relazione, gliela farà avere al suo arrivo.
Carta intestata: “Rivista di psicologia / Bologna (24) – Piazza Calderini, 22 / Direttore: Prof. G.C. Ferrari”.
Segnatura: b. 20, fasc. 13, sottofasc. 120

3-prot.all_1309) Bologna, 30 novembre 1927: ringraziandolo del pensiero e della premura, afferma che è una fortuna averlo nel Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Approva il fatto che abbia scritto a De Sanctis e commenta: “Sarebbe una bella disdetta se ci portassero via anche quella cattedra”. Conferma la propria partecipazione al concorso, per il quale intende consigliarsi con lui. Avvisa infine che il terzo volume delle opere di Ellero è in composizione.
Carta intestata: “Rivista di psicologia / Bologna (24) – Piazza Calderini, 22 / Direttore: Prof. G.C. Ferrari”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 171

4-prot.3229) Bologna, 16 febbraio 1928: lo ringrazia del monito, ma dice che dopo aver riletto il proprio trafiletto non gli sembra di aver riscontrato le allusioni di cui parla. Comunque lo invita a mandare il commento, che provvederà a pubblicare subito. Dice che Bonaventura gli ha scritto in merito alla sua relazione al Congresso di Bologna e gli segnala che è quattro volte più lunga delle altre. Si dice comunque ben lieto di pubblicargliela sulla “Rivista di psicologia”.
Carta intestata: “Prof. Comm. G.C. Ferrari / Ospedale Provinciale “F. Roncati” / Bologna (130) / Viale Osservanza, 34”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 175

5-prot.all_6472) Bologna, 10 settembre 1928: manda a Gemelli, come presidente della Sezione del Congresso per il progresso delle scienze, la breve memoria di cui gli aveva parlato. Se non sarà possibile presentarla lo autorizza a farne cenno, se lo riterrà utile, nella sua relazione. Lo avvisa che a Torino troverà il figlio [Carlo Alberto Ferrari], del quale gli ha inviato quasi tutti i lavori e che sta per pubblicare un volumetto per l’Enios.
Segnatura: b. 24, fasc. 21, sottofasc. 190

6-prot.551) Bologna, 22 novembre 1928: lo ringrazia per l’offerta dell’articolo sul “tedesco classico” e gli chiede di quante pagine sarà, poiché desidera pubblicarlo sul primo numero in uscita della rivista e preferisce non dividerlo in due parti. Lo ringrazia anche per l’invito a chiudere il suo corso e gli chiede indicazioni su quali argomenti trattare. Non crede però di poter assistere all’apertura del corso stesso.
Carta intestata: “Rivista di psicologia / fondata nel 1905 / Bologna (101) – Via Andrea Costa, 90 tel. 5319 / Direttore: Prof. G.C. Ferrari”.
Segnatura: b. 33, fasc. 38, sottofasc. 359

7-prot.all_1037) Roma, 22 dicembre 1928: gli comunica di aver ricevuto il suo telegramma e dice che nonostante fossero tutti ben disposti verso il suo candidato, le tre prove pratiche per la libera docenza sono state “così disastrose” che non è stato possibile approvarlo. Tuttavia “il buon De Sanctis è stato il samaritano provvidenziale”. Segue una chiusa dello stesso De Sanctis, che per rimediare suggerisce di far annullare la loro relazione, assicurando che nessuno dei commissari si dorrà dell’annullamento.
Carta intestata: “R. Università di Roma / Istituto / di / Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11A / Il direttore”.
Segnatura: b. 33, fasc. 38, sottofasc. 361

8-prot.all_1146) Bologna, 3 gennaio 1929: si dice dispiaciuto di non averlo incontrato domenica, perché avrebbe voluto spiegargli come annullare l’esito dell’esame. Spiega che hanno ritenuto meglio evitare la bocciatura, in modo da aiutare il candidato a non perdere il posto e dargli il tempo di imparare ciò che non sa. Manda un saluto a padre Galli e lo ringrazia per la fatica sopportata a Roma.
Carta intestata: “Prof. Comm. G.C. Ferrari / Ospedale Provinciale “Fr. Roncati” / Bologna (130) / Viale Osservanza, 34”.
Segnatura: b. 33, fasc. 38, sottofasc. 362

9-prot.6701) Bologna, 12 luglio 1929: dice di non essere sicuro di dover rappresentare l’Italia a Barcellona, non avendo fatto richieste al riguardo e appartenendo “ad una generazione che paga tutto quello che deve”. Trovandosi “in bolletta”, comunque, non pensa che partirà, a meno che qualcuno, ad esempio l’Università Cattolica, non lo deleghi esplicitamente. In tal caso sarebbe lietissimo di andarci con lui, ma anche Lahy, che ha incontrato a Parigi, è convinto che “non andrà nessuno dei soliti” a causa del costo e delle troppe riunioni di psicotecnici. Si rallegra con Gemelli per la lettera di Schuster e gli chiede se andrà al Congresso di psicologia, dove ci sarà anche Ponzo.
Carta intestata: “Rivista di psicologia / fondata nel 1905 / Bologna (101) Via Andrea Costa, 90 tel. 5319 / Direttore: Prof. G.C. Ferrari”.
Segnatura: b. 34, fasc. 40, sottofasc. 381

Consistenza

9 carte
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