De Sanctis Sante (3 novembre 1927 – 18 aprile 1933)

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34 lettere dello psicologo e psichiatra Sante De Sanctis (1862-1935) a padre Gemelli:

1-prot.all_843) Roma, 3 novembre 1927: riscontra all'”Egregio professore” di aver ricevuto lo statuto della scuola [non meglio precisato]. Gli conferma inoltre la sua disponibiltà a parlare presso l’Università Cattolica, purché siano presenti anche Medea, Albertini, Doniselli e Corberi, e vengano invitati i medici specialisti di Milano. Gli chiede infine lumi sull’uditorio per poter meglio tarare il suo intervento.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 170

2-prot.1274) Roma, 29 novembre 1927: gli conferma il suo prossimo arrivo a Milano. Gli comunica inoltre che leggerà un testo scritto per dare più “solennità” all’evento e che si tratta di un tema medico-educativo, ma prevalentemente medico.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 24, fasc. 21, sottofasc. 198

3-prot.1354) [s.l.] 6 dicembre 1927: informa il “Caro professore” [sempre così d’ora in avanti] che la situazione a Padova è disperata, nonostante egli abbia parlato per 6 ore.
Telegramma di 10 parole.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 171

4-prot.all_1446) Roma, 6 dicembre 1927: gli spiega diffusamente che ha perorato per 6 ore la causa per la chiamata [a Padova] della cattedra di Psicologia, ponendo alla fine un “autaut”: niente cattedra, nessuna commemorazione di Benussi. Sottolinea che, caduta la cattedra padovana, verranno sicuramente a mancare tutte le altre e allora la Psicologia sperimentale dovrà rifugiarsi nelle scuole cattoliche, così che i conventi “torneranno custodi della cultura come fu già prima del XVI secolo”.
Carta intestata “Opera Nazionale per la Protezione della Maternità e dell’Infanzia / Federazione provinciale di Roma / Piazza del Grillo, 5”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 172

5-prot.all_1718) Roma, 21 dicembre 1927: gli chiede di fargli incontrare qualche autorevole “nostro socio”, altrimenti provvederà il segretario Bonaventura. Si impegna inoltre, in quanto presidente, a stendere un memoriale.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 172

6-prot.2016) Roma, 2 gennaio 1928: scrive rivolgendosi al “Caro dottor Necchi”, per riavere la tavola dimenticata durante la conferenza. Lo prega inoltre di riferire a padre Gemelli che ha ormai steso il memoriale per la cattedra padovana e che lo presenterà al ministro e a Bodrero. Conclude pregandolo di sintetizzargli i contributi della scuola psicologica gemelliana, per quel che concerne “forma, tempo e percezione”, materiale che gli servirà per la commemorazione di Benussi, di cui inquadrerà la figura nel contesto della Psicologia contemporanea.
Carta intestata “R. Università di Roma / Laboratorio di Psicologia sperimentale / il direttore”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 173

7-prot.all_2234) [s.l.] 22 gennaio 1928: gli comunica che durante la commemorazione di Benussi intende citare lo stesso Gemelli, oltre a Gatti e Galli, per gli studi sulla forma. Gli chiede inoltre notizie su altri studi italiani, relativi ai fenomeni temporali, oltre a quelli noti di Ferrari e Bonaventura.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 174

8-prot.2987) Roma, 6 febbraio 1928: gli restituisce il fascicolo, da cui ha tratto le notizie relative alle ricerche della scuola gemelliana.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 174

9-prot.all_3037) Roma, 8 febbraio 1928: gli comunica l’interessamento di Ponzo per ottenere la cattedra di Psicologia [di Padova], associandola alla richiesta di un posto per la Storia dell’arte, come suggerito da Bodrero. Gli consiglia di scriverne a Marchesini, affinché solleciti al riguardo anche gli altri professori padovani.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 175

10-prot.all_3167) Roma, 12 febbraio 1928: si scusa per i suggerimenti, circa le sollecitazioni da rivolgere a Marchesini, risultati essere fuori luogo. Gli acclude inoltre una lettera di Colucci a cui non saprebbe come rispondere.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 175

11-prot.3227) Roma, 16 febbraio 1928: lo informa che la sua presenza a Padova sarebbe molto gradita. Gli comunica inoltre che ha quasi terminato l’intervento commemorativo per Benussi, in cui citerà Gemelli, Gatti, Galli “e altri animali”.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 175

12-prot.3684) [s.l.] 6 [marzo 1928]: gli conferma che terrà la commemorazione di Benussi il giorno 15 e si duole della preannunciata assenza di padre Gemelli.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 177

13-prot.all_3684) [s.l.] 7 [o 9 marzo 1928]: gli accenna ad una diffusa isteria dei colleghi torinesi, consigliandogli di rispondere a K. [probabilmente Kiesow] per smentire il pettegolezzo [non meglio precisato]. Si lamenta delle solite ed umilianti “beghe universitarie”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 177

14-prot.3970) Roma, 20 marzo 1928: accompagna l’invio di un fascolo contenente il suo “Delirio lucido”. Gli comunica, inoltre, che la comemorazione di Benussi ha entusiasmato tutti, tranne lui e che i presenti erano convinti che oltre al defunto poco vi fosse d’interessante nella Psicologia italiana. Conclude pregandolo di passare il fasciolo a Toniolo.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 23, fasc. 19, sottofasc. 178

15-prot.4244) Roma, 5 aprile 1928: gli chiede lumi sul futuro Convegno internazionale di Psicologia e se vi siano agevolazioni per studiosi “che non sono ricchi”.
Carta intestata “Laboratorio di Psicologia sperimentale della R. Università Roma / Via dell’Università, 11/A”.
Segnatura: b. 23, fasc. 20, sottofasc. 179

16-prot.all_4815) [s.l.] 10 maggio 1928: gli chiede informanzioni circa l’esistenza a Milano dell’Istituto Vitalis per ragazzi “ciechi anormali”.
Carta intestata “Laboratorio di Psicologia sperimentale della R. Università Roma / Via dell’Università, 11/A”.
Segnatura: b. 23, fasc. 20, sottofasc. 182

17-prot.4848) [s.l.] 16 [maggio 1928]: lo ringrazia per le informazioni sull’Istituto Vitalis e gli chiede se poterlo consigliare ad un suo paziente di 17 anni “cieco nato, forse psicopatico, ma non deficiente”. Si dilunga poi in una disamina sulle istituzioni italiane cui poter indirizzare questo tipo di pazienti, valutandole una peggio dell’altra.
Segnatura: b. 23, fasc. 20, sottofasc. 182

18-prot.5245) Roma, 13 giugno 1928: gli riferisce l’intenzione di Kiesow di non abbinare il Congresso di Psicologia con quello delle Scienze, bensì di spostarlo alla primavera successiva, per la malferma salute sua e di Ponzo. Conclude proponendo di accettare questa decisione e riservandosi di spostare eventualmente il congresso da Torino ad altra sede.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A”.
Segnatura: b. 23, fasc. 20, sottofasc. 185

19-prot.5454) Roma, 28 giugno 1928: concorda con Gemelli sul fatto che gli psicologi siano detestati da tutti e che l’introduzione della Psicotecnica come materia di libera docenza ne sia una conferma. Rimarca l’importanza della conoscenza psicologica per discipline quali la Psichiatria e la Pedagogia, nonostante il governo tenda a privilegiare la Psicologia applicata rispetto alla Psicologia generale. Conclude fornendogli notizie sulla prossima pubblicazione del suo volume.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 23, fasc. 20, sottofasc. 185

20-prot.5574) Roma, 4 luglio 1928: gli richiede ulteriori precisazioni circa le sue ricerche, così da poterle inserire nel suo volume di prossima pubblicazione, rassicurandolo di aver già ampiamente trattato delle ricerche gemelliane sulla Psicologia della forma.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 23, fasc. 20, sottofasc. 186

21-prot.5864) [s.l., luglio 1928]: lo informa che il governo, nella persona di Bodrero, intende ridimensionare la Psicologia a favore della Psichiatria e che lui si dichiara disposto ad accettare tale soluzione per “salvare la pelle”.
Riservata.
Segnatura: b. 23, fasc. 20, sottofasc. 188

22-prot.6085) Dalla mia campagna di Parrano, 15 agosto 1928: si dilunga puntigliosamente sulla questione del pagamento di lire 200, per la pubblicazione degli atti [non meglio precisato]. Gli comunica inoltre che sta per essere pubblicato il primo volume della sua opera, cui seguiranno gli altri, dopo di che si dichiara pronto ad “andarsene”.
Carta intestata “Prof. Sante De Sanctis / Via Terme di Diocleziano, 83 / Roma”.
Segnatura: b. 24, fasc. 21, sottofasc. 189

23-prot.all_130) Roma, 4 novembre 1928: lo ringrazia, congiuntamente agli altri colleghi latori dell’invito, ma chiede una posticipazione della data. Dichiara che non intende leggere la sua relazione, per non darsi troppe arie.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 33, fasc. 38, sottofasc. 355

24-prot.all_6265) Roma, 18 giugno 1929: lo ringrazia della circolare tedesca [non meglio precisato]. Formula inoltre una previsione sul futuro della Psicologia sperimentale, che nel volgere di venti o trent’anni egli ipotizza ritornata nell’alveo della Filosofia oppure diventata “Scienza autonoma”.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A”.
Segnatura: b. 34, fasc. 40, sottofasc. 379

25-prot.all_6436) [s.l.] 26 [giugno 1929]: si dilunga nel ribattere puntigliosamente alle critiche rivolte da padre Gemelli ad alcuni passaggi del suo volume. In particolare si sofferma sui concetti di “energia” e “psicologia agnostica”. Conclude la sua accorata difesa, rivendicando l’autonomia scientifica della Psicologia da qualsiasi sudditanza filosofica.
Segnatura: b. 34, fasc. 40, sottofasc. 380

26-prot.7242) Roma, 9 luglio 1929: ritorna diffusamente sulla discussione relativa al fondamento filosofico della Psicologia, sostenuto con forza da Gemelli. Dichiara di concordare con questa interpretazione, ma di considerarlo un discorso ormai superato; in questo prende ad esempio altre discipline che si fondano in egual modo su un presupposto deterministico, senza che tutti i loro cultori siano dei deterministi.
Carta intestata “R. Università di Roma / Istituto di Psicologia sperimentale / Via dell’Università, 11/A / il direttore”.
Segnatura: b. 35, fasc. 41, sottofasc. 384

27-prot.all_385) [s.l.] 16 novembre 1932: ricorda certe confidenze di padre Gemelli, relative all’apertura di una sezione dell’Università Cattolica a Monte Mario in Roma. Gli segnala quindi la disponibilità di suo figlio Carlo, primario al Manicomio di Roma, per un incarico in tale sezione distaccata.
Carta intestata “R. Università di Roma / Clinica Neuropsichiatrica / Policlinico / Via dell’Università, 30 / Telef. 80517 / il direttore”.
Segnatura: b. 48, fasc. 67, sottofasc. 636

28-prot.all_1417) Capodanno 1933: gli comunica le sue riflessioni circa la nuova organizzazione dell'”Archivio” [italiano di psicologia], sostenendo che Musatti si è un po’ “montato” e che Kiesow lo ha assecondato unicamente per accollargli le spese di gestione. Gli conferma inoltre di apprezzare l’eventuale spostamento della redazione a Roma, ma teme che Kiesow si opponga e che sarà quindi necessario rassegnarsi a tale rifiuto. Conclude raccomandandogli di fare da “paciere” nella diatriba.
Carta intestata “R. Università di Roma / Clinica Neuropsichiatrica / Policlinico / Via dell’Università, 30 / Telef. 80517 / il direttore”.
Segnatura: b. 48, fasc. 67, sottofasc. 641

29-prot.all_1541) [s.l.] 9 [gennaio 1933]: gli riassume una lettera ricevuta da Musatti, il quale si scusa per gli equivoci ingenerati, attribuendone la respondabilità sia a Kiesow sia al nuovo assetto finanziario della rivista [“Archivio italiano di psicologia”]. Conclude dichiarando la sua convinzione che Musatti sia disponibile ad accordarsi per il bene della rivista medesima.
Carta intestata “R. Università di Roma / Clinica Neuropsichiatrica / Policlinico / Via dell’Università, 30 / Telef. 80517 / il direttore”.
Segnatura: b. 48, fasc. 67, sottofasc. 642

30-prot.all_1718) Firenze, 15 gennaio [1933]: gli consiglia di ignorare la “follia” di Kiesow, per il bene della cultura italiana. Lo informa di trovarsi a Firenze per curare la sua laringite con il radium, di cui la maggior parte dei medici ignora l’utilizzo.
Carta intestata “R. Università di Roma / Clinica Neuropsichiatrica / Policlinico / Via dell’Università, 30 / Telef. 80517 / il direttore”. Data completa “Firenze / Via Venezia, 12 / 15 gennaio 1933”.
Segnatura: b. 48, fasc. 67, sottofasc. 643

31-prot.all_1773) [s.l.] [s.d., ma probabilmente post 15 gennaio 1933 e ante 20 gennaio 1933]: lo informa sulle sue condizioni di salute, non particolarmente buone.
Carta intestata “Prof. Sante De Sanctis / direttore della Clinica Neuropsichiatrica della R. Università / Roma / 83, Via Terme di Diocleziano / Telef. 40044 / Riceve ogni giorno dalle 14 alle 16”.
Segnatura: b. 48, fasc. 67, sottofasc. 643

32-prot.2326) [s.l.] 25 [febbraio 1933]: gli fornisce dettagliati aggiornamenti sulle sue cure mediche e gli manifesta il suo vivo desiderio di poter tornare a Roma. Lo ringrazia per i libri ricevuti e conclude dichiarandosi dispiaciuto per la situazione di Padova.
Carta intestata “R. Università di Roma / Clinica Neuropsichiatrica / Policlinico / Via dell’Università, 30 / Telef. 80517 / il direttore”.
Segnatura: b. 48, fasc. 68, sottofasc. 645

33-prot.2802) [s.l.] 1 marzo [1933]: scrive al “Caro padre Gemelli” per informarlo delle sue recenti letture sulle onde corte. Lo aggiorna sulle sue precarie condizioni di salute, ma si dichiara pronto a riprendere le lezioni sebbene “cum grano salis”.
Segnatura: b. 48, fasc. 68, sottofasc. 648

34-prot.3701) [s.l.] 18 aprile 1933: si dilunga sull’organizzazione del futuro congresso internazionale, previsto a Parigi nel 1935, per il quale è stato nominato presidente. Accenna ad accordi presi con il sindacato ed il governo, così da essere in regola. Conclude aggiornandolo sul suo stato di salute.
Carta intestata “R. Università di Roma / linica Neuropsichiatrica / Policlinico / Via dell’Università, 30 / Telef. 80517 / il direttore”.
Segnatura: b. 48, fasc. 68, sottofasc. 652

Consistenza

35 carte
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