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Una minuta di lettera di Ferrari ad "Avvocato illustre":1) [Bologna], 26 novembre 1930: esprime ammirazione per la sua opera amministrativa e si dice molto contento di averlo conosciuto di persona. Confessa di non aver risposto alle obiezioni dell'amico De Sanctis perché era tardi e per non sembrare inopportuno, ma gli invia una recente memoria sul lavoro delle agitate e gli ricorda che a Imola, dieci anni prima, faceva già lavorare il 68% degli ammalati più intelligenti. Chiede perdono per lo sfogo e gli rinnova la sua simpatia disinteressata, non essendo un concorrente per il manicomio di Mombello.