Franceschini Maria in Manfredi De Blasiis

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7 lettere e cartoline di Ferrari alla baronessa Maria Franceschini, moglie del barone Giuseppe Manfredi De Blasiis:
1) Bologna, 15 aprile 1924: dà notizie di "Phily" e Giacomino e comunica il programma dei giorni successivi. Commenta il fatto che Tonino [Antonio Franceschini] "minaccia di rimanere semivedovo" e che la povera Tina [Albertina Guidotti] non scrive più da Natale. Ringrazia la famiglia della baronessa per tutte le gentilezze che hanno reso meno difficile la vita di caserma a suo figlio Carlo Alberto.
2) Bologna, 9 settembre 1927: dice di condividere le sue pene e parla di un annuncio quasi incomprensibile che gli è stato suggerito per lasciare mano libera a Peppino [Giuseppe Manfredi De Blasiis].
3) Bologna, 8 ottobre 1927: le scrive dalla stazione, in attesa del treno per Parigi e le chiede se Peppino si è messo in cura dal suo amico. Dice di aver ricevuto ottime notizie da Tonino.
4) [s.l.], 4 aprile 1930: le scrive su indicazione di S.E. Alberici in merito al Congresso internazionale di igiene mentale (Washington, 510 maggio 1930), che si terrà sotto la presidenza onoraria del presidente degli Stati Uniti Hoover. Non avendo ricevuto la nomina a delegato italiano, assicuratagli dal senatore Alberici e da S.E. Arpinati, la prega di interessarsi subito della faccenda presso il Ministero degli esteri, il Comitato delle ricerche e il Ministero dell'educazione nazionale per vedere dove si sia perduto l'invito americano. Un governo come quello italiano, che tanto ha fatto per l'igiene mentale, merita infatti di essere rappresentanto al congresso.
5) [Bologna], ottobre [s.d.]: le scrive di ritorno da un congresso a Trento e le assicura di non aver nulla in contrario circa la sua fede nelle preghiere (sulle quali ha anche scritto un articolo), ma rimane un po' scettico sull'idea di un Dio che assiste impassibile alle sventure umane. Avverte che andrà a Parigi sabato 9 e chiede notizie di Peppino, per il quale vorrebbe una visita del collega Tumiati di Venezia. Acclude una lettera per lui.
6) [s.l., s.d.]: le rimanda il suo "Phily" (o "Fili"), le racconta delle sue attività quand'era con loro e la esorta a trattarlo da ragazzo di 17 anni e non da bambino di 5 o 6. La prega di salutare i signori Vianello e Giacomino. Le chiede se può anticipargli anche quest'anno il compenso per Tonino.
7) [s.l., s.d.]: chiede, in qualità di "Presidente dei presidenti", informazioni "dettagliatissime" sulla condotta di Antonio Franceschini e sulla persona che frequenta.

NOTE
Carta intestata "Prof. Comm. G.C. Ferrari / Bologna". "Rivista di psicologia / Bologna (24) Piazza Calderini, 2 / Direttore: Prof. G.C. Ferrari".

Estremi cronologici

15 Aprile 1924 – 8 Ottobre 1927

Consistenza

11 carte

Collocazione fascicolo

b. 22, fasc. 39
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