Vai all’inventario
1) Bologna, 29 aprile 1926: scrive alla figlia, che si trova presso la baronessa Manfredi a Roma, di essere stato a Firenze per dare il permesso a Eda [Battaglia] di andare a Marsciano. La stessa Eda vorrebbe che Nora andasse a trovarla nel suo ambiente: andrebbero a prenderla a Roma, la porterebbero anche nella Maremma grossetana e poi la accompagnerebbero al treno per Firenze. Chiede quindi alla figlia se riesce a liberarsi per qualche giorno. Riferisce che la madre è a Colle perché Cecilia vuole andare a vivere con loro o con i suoi, dà notizie della Cassinelli e rivela che le sta scrivendo da un magnifico concerto in cui si è suonata la VII di Beethoven. Dà notizie del figlio Carlo Alberto, che si trova a Trieste e che a Sebenico “ha dovuto svolgere un lavoro diplomatico delicato e si è portato molto bene”. Dice infine di aver viaggiato fino a Firenze con la mamma di Lidia Guicciardi Tamburini.
2) Bologna, 5 [maggio 1926]: chiede alla figlia, che si trova a Firenze, di tornare a Bologna perché la madre è partita e sabato arriveranno Majlis [Rissler Stoneman] e Nina Ferrero. Le dice di fare come crede per Mirella, di scrivere “alla Battaglia” e di rivolgersi a Scappucci o alla signora Jahier se ha bisogno di soldi.
3) Bologna, 6 maggio 1926: avvisa la figlia, che si trova a Firenze presso la famiglia Calabresi, che sabato andrà a prenderla al treno e le suggerisce di telefonare ai Ferrero per sentire se la bimba Ferrero [Nina, figlia di Guglielmo Ferrero e Gina Lombroso] farà il viaggio con lei. Annuncia che Majlis [Rissler Stoneman] arriverà l’indomani e che la madre partirà per Ville di Colle Adriatico sabato. Dà notizie del Sillaro.
4) Bologna, 19 maggio 1926: avvisa la figlia, che si trova al Sillaro, in Romagna, a Villa Spadoni, che è stata confermata la crociera in Spagna e Portogallo e che sarà sistemata nella cabina della Bonacossa: piroscafo Tommaso di Savoia, partenza il 1° luglio. Per questo la madre scriverà a Madeleine [Ley] che Nora non andrà da loro [in Belgio]. La avvisa anche, a nome di Ornella, che l’indomani sera ci sarà il concerto di Willy Ferrero al Teatro comunale. Manda i suoi saluti a Cecilia [Rossi] e alla signorina Paratico. Comunica che la raggiungerà al Sillaro domenica per rientrare con lei lunedì.
In calce sono presenti alcune righe della madre Emilia Giordani Ferrari.
5) Bologna, 12 settembre 1926: ringrazia la figlia, che si trova a Marina dei Ronchi, per le cipolle e le invia in cambio le pesche gialle del loro giardino. Dice di essere spesso chiamato a Villa Verde dove ora ha “una bella morfinomane da divezzare”, moglie di un sudamericano, ricchissima, che sta in pensione insieme allo chaffeur e ha un’Isotta Fraschini magnifica. Avvisa che la madre andrà al Sillaro in auto e tornerà mercoledì 15 “con tutta la tribù”. Le raccomanda di tornare presto, così la porterà a teatro e a mangiare il “gelato Regina di Caccioli(?)”. Parla dei Terzi e del “povero Peppino”. Lettera incompleta.
6) Bologna, 22 settembre 1926: comunica alla figlia, che si trova a Marina di Ronchi, di avere un bel bastone basco (la “basca”) che l’attende e le suggerisce di scrivere a Giorgio Guggenheim che gliel’ha procurato per ringraziarlo. La invita a “tener molto conto di certe domande” perché potrebbero contribuire a fargli avere delle perizie, sempre molto redditizie. Riferisce che a Ville di Colle Adriatico i malati sono già 56 (spera che le cose continuino così) e che Ornella ha cominciato gli esami. Dà notizie di Peppino Terzi.
7) Bologna, 25 settembre 1926: dice alla figlia, che si trova a Ronchi, di essere in partenza per Ghiffa sul Lago Maggiore, ospite della signora Ellero. Le comunica che Garioni il 2 ottobre andrà a Roma e che al ritorno si fermerà a Ronchi: si è offerto di portare Ornella a Biadene e Nora potrebbe forse rientrare con lui. Le chiede se ha scritto a Guggenheim per ringraziarlo della “basca” e avvisa che forse si fermerà a Massa proprio per incontrare Garioni.
8) Bologna, 8 ottobre [1926?]: chiede alla figlia, che si trova ancora a Ronchi, come mai non torna a casa. Dice infatti di avere esaurito tutti gli impegni e di avere quindi il tempo di stare con lei. Nonostante le sue idee puritane, ritiene che se Pippo andasse [non è specificato dove] e stesse sempre con la signorina Paratico non vi sarebbe nulla di male. Dà notizie dei familiari, manda i suoi saluti a Mortara e le ricorda di scrivere al padre di Cecilia. Avvisa che Garioni non si recherà più a Ronchi.
Contenuto
8 lettere e cartoline di Giulio Cesare Ferrari alla figlia Nora:1) Bologna, 29 aprile 1926: scrive alla figlia, che si trova presso la baronessa Manfredi a Roma, di essere stato a Firenze per dare il permesso a Eda [Battaglia] di andare a Marsciano. La stessa Eda vorrebbe che Nora andasse a trovarla nel suo ambiente: andrebbero a prenderla a Roma, la porterebbero anche nella Maremma grossetana e poi la accompagnerebbero al treno per Firenze. Chiede quindi alla figlia se riesce a liberarsi per qualche giorno. Riferisce che la madre è a Colle perché Cecilia vuole andare a vivere con loro o con i suoi, dà notizie della Cassinelli e rivela che le sta scrivendo da un magnifico concerto in cui si è suonata la VII di Beethoven. Dà notizie del figlio Carlo Alberto, che si trova a Trieste e che a Sebenico “ha dovuto svolgere un lavoro diplomatico delicato e si è portato molto bene”. Dice infine di aver viaggiato fino a Firenze con la mamma di Lidia Guicciardi Tamburini.
2) Bologna, 5 [maggio 1926]: chiede alla figlia, che si trova a Firenze, di tornare a Bologna perché la madre è partita e sabato arriveranno Majlis [Rissler Stoneman] e Nina Ferrero. Le dice di fare come crede per Mirella, di scrivere “alla Battaglia” e di rivolgersi a Scappucci o alla signora Jahier se ha bisogno di soldi.
3) Bologna, 6 maggio 1926: avvisa la figlia, che si trova a Firenze presso la famiglia Calabresi, che sabato andrà a prenderla al treno e le suggerisce di telefonare ai Ferrero per sentire se la bimba Ferrero [Nina, figlia di Guglielmo Ferrero e Gina Lombroso] farà il viaggio con lei. Annuncia che Majlis [Rissler Stoneman] arriverà l’indomani e che la madre partirà per Ville di Colle Adriatico sabato. Dà notizie del Sillaro.
4) Bologna, 19 maggio 1926: avvisa la figlia, che si trova al Sillaro, in Romagna, a Villa Spadoni, che è stata confermata la crociera in Spagna e Portogallo e che sarà sistemata nella cabina della Bonacossa: piroscafo Tommaso di Savoia, partenza il 1° luglio. Per questo la madre scriverà a Madeleine [Ley] che Nora non andrà da loro [in Belgio]. La avvisa anche, a nome di Ornella, che l’indomani sera ci sarà il concerto di Willy Ferrero al Teatro comunale. Manda i suoi saluti a Cecilia [Rossi] e alla signorina Paratico. Comunica che la raggiungerà al Sillaro domenica per rientrare con lei lunedì.
In calce sono presenti alcune righe della madre Emilia Giordani Ferrari.
5) Bologna, 12 settembre 1926: ringrazia la figlia, che si trova a Marina dei Ronchi, per le cipolle e le invia in cambio le pesche gialle del loro giardino. Dice di essere spesso chiamato a Villa Verde dove ora ha “una bella morfinomane da divezzare”, moglie di un sudamericano, ricchissima, che sta in pensione insieme allo chaffeur e ha un’Isotta Fraschini magnifica. Avvisa che la madre andrà al Sillaro in auto e tornerà mercoledì 15 “con tutta la tribù”. Le raccomanda di tornare presto, così la porterà a teatro e a mangiare il “gelato Regina di Caccioli(?)”. Parla dei Terzi e del “povero Peppino”. Lettera incompleta.
6) Bologna, 22 settembre 1926: comunica alla figlia, che si trova a Marina di Ronchi, di avere un bel bastone basco (la “basca”) che l’attende e le suggerisce di scrivere a Giorgio Guggenheim che gliel’ha procurato per ringraziarlo. La invita a “tener molto conto di certe domande” perché potrebbero contribuire a fargli avere delle perizie, sempre molto redditizie. Riferisce che a Ville di Colle Adriatico i malati sono già 56 (spera che le cose continuino così) e che Ornella ha cominciato gli esami. Dà notizie di Peppino Terzi.
7) Bologna, 25 settembre 1926: dice alla figlia, che si trova a Ronchi, di essere in partenza per Ghiffa sul Lago Maggiore, ospite della signora Ellero. Le comunica che Garioni il 2 ottobre andrà a Roma e che al ritorno si fermerà a Ronchi: si è offerto di portare Ornella a Biadene e Nora potrebbe forse rientrare con lui. Le chiede se ha scritto a Guggenheim per ringraziarlo della “basca” e avvisa che forse si fermerà a Massa proprio per incontrare Garioni.
8) Bologna, 8 ottobre [1926?]: chiede alla figlia, che si trova ancora a Ronchi, come mai non torna a casa. Dice infatti di avere esaurito tutti gli impegni e di avere quindi il tempo di stare con lei. Nonostante le sue idee puritane, ritiene che se Pippo andasse [non è specificato dove] e stesse sempre con la signorina Paratico non vi sarebbe nulla di male. Dà notizie dei familiari, manda i suoi saluti a Mortara e le ricorda di scrivere al padre di Cecilia. Avvisa che Garioni non si recherà più a Ronchi.