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1) Ospedale da campo 041, [18 settembre 1917]: dice di non aver ancora ricevuto gli estratti e gli segnala un errore di stampa.
2) Genova, 24 agosto 1921: gli chiede se ha ricevuto da Kobilinsky il volumetto che ha scritto con Morselli sulla prostituzione. Gli chiede se può recensirlo sul “Resto del Carlino” e sulla sua “Rivista di psicologia”. Gli chiede inoltre almeno il titolo del suo volumetto, che potrà poi consegnare con tutta calma.
3) Genova, 3 ottobre 1921: non avendo visto Ferrari a Genova, gli chiede nuovamente gli estratti, che non ha ancora ricevuto: teme che l’indirizzo di spedizione sia sbagliato e gli chiede di interessarsi presso il tipografo.
4) Genova, 28 novembre 1923: dice di avere avuto molti guai, tra cui la moglie in pericolo di vita, e gli chiede di inviargli i suoi lavori riguardanti i deficienti e i delinquenti minorenni.
5) Genova, [9 luglio 1924]: gli chiede se ha ricevuto il volumetto di Mario Ragazzi e spera che voglia farne la recensione sulla rivista. Si dice d’accordo con quanto ha scritto Ferrari in merito al programma dell'”Igiene mentale” e dice di averne parlato con Tumiati.
6) Genova, 18 ottobre 1924: dice di aver diffuso la circolare, ma che Genova è lontana da Bologna e non vi è molto entusiasmo per la materia. Tuttavia, lavorando nel campo medico generico e igienista, crede che a Genova si sia fatto realmente qualcosa per la profilassi mentale: lo ha scritto in una introduzione dei “Quaderni di psichiatria”. Gli consiglia di chiedere un’altra copia del volume sulla delinquenza minorile all’editore Mieli, perchè è certamente andata smarrita.
7) Genova, 20 dicembre 1924: lo aggiorna sullo scambio di pubblicazioni e gli chiede se il Comitato italiano per la lega di igiene mentale si sia trasferito a Roma.
8) Genova, 9 maggio 1925: dice di aver trovato il ragazzo Calzoni di cui gli ha parlato in un canale, in condizioni miserrime, di averlo aiutato e di essersi fatto raccontare le sue vicende. Ritiene che le informazioni rientrino certamente nei compiti della Lega di igiene mentale e che il giovane, a suo parere, debba rientrare in famiglia. Si lamenta per la propria situazione lavorativa, degenerata dopo 17 anni di attività manicomiale. Dice di non aver potuto nemmeno realizzare un ambulatorio psichiatrico, ma di averne in compenso sviluppato uno in via ufficiosa nelle scuole.
9) Quarto dei Mille (Genova), 31 maggio 1925: avvisa che Calzoni è partito improvvisamente e se non è neppure a Bologna, dove l’avevano fermato i Carabinieri; si trova a Pra (Genova), dove lavora in campagna. Forse dovrebbe essere ricoverato in una colonia manicomiale, ma lui non perde la speranza nella riuscita dell’esperimento.
10) Genova, 21 maggio 1926: lo ringrazia per la cartolina e parla del concorso di Nocera e del Congresso di igiene scolastica. Gli chiede alcuni dati e lo studio sullo sviluppo psichico dei primi anni. Comunica che non potrà andare a Parigi e consiglia invece a Ferrari di ricordarvi ciò che si sta facendo in Italia. Gli chiede se vuole, per il prossimo numero della rivista, poche pagine sul programma proposto da Pende(?) per l’assistenza agli anormali, di cui avrebbe però bisogno gli estratti.
11) Genova, gennaio 1929: non avendo avuto risposta, ha pensato che 50 storie per la rivista fossero troppe e gli comunica quindi che le passerà a qualche periodico più voluminoso. Gli chiede un fascicolo della rivista e gli comunica il suo nuovo indirizzo.
12) Genova, 21 settembre 1929: dice di aver parlato con Kiesow, il quale gli ha assicurato che entro una settimana usciranno i “Quaderni” con l’articolo di Ferrari.
13) [s.l.], 23 marzo [1930]: gli chiede se ha ricevuto il manoscritto. Comunica di aver letto la lettera al com. Badano, ma teme che non se ne faccia nulla. Ha saputo di essere stato confermato delegato per la Liguria della Società di igiene mentale, ma declina l’invito e chiede a Ferrari di sostituirlo, anche se assicura che continuerà a lavorare a favore della Lega.
14) Genova, 29 marzo 1930: dice che il prof. Badano gli ha inoltrato l’invito per il Congresso di Washington sull’igiene mentale, ma che l’amministrazione non potrebbe sostenere la spesa del viaggio e della sua assenza prolungata. Gli invia i ringraziamenti e i complimenti di Badano per l’opera che sta intraprendendo e che rafforza anche l’impegno della Provincia di Genova in questo settore. Gli chiede nuovamente se ha ricevuto il manoscritto per la “Rivista di psicologia”.
NOTE:
Cartolina del R. Esercito con timbro della censura.
Cartoline intestate: “Dott. Giuseppe Vidoni / Genova / Via Tripoli, 26 Telef. 31351”; “Quaderni di psichiatria / Rivista teorica e pratica / Genova Casella postale 879”; “Manicomio Provinciale / di Genova / Quarto dei Mille”; “G. Vidoni / Genova / Via Tommaso Invrea, 4”. Carta da lettere intestata “Dott. Giuseppe Vidoni / Genova / Via Giovanni Torti, 39”; “Dott. Giuseppe Vidoni / Via Tommaso Invrea, 4 / Genova”.
Contenuto
14 lettere e cartoline dello psichiatra Giuseppe Vidoni (1884-1951) a Ferrari:1) Ospedale da campo 041, [18 settembre 1917]: dice di non aver ancora ricevuto gli estratti e gli segnala un errore di stampa.
2) Genova, 24 agosto 1921: gli chiede se ha ricevuto da Kobilinsky il volumetto che ha scritto con Morselli sulla prostituzione. Gli chiede se può recensirlo sul “Resto del Carlino” e sulla sua “Rivista di psicologia”. Gli chiede inoltre almeno il titolo del suo volumetto, che potrà poi consegnare con tutta calma.
3) Genova, 3 ottobre 1921: non avendo visto Ferrari a Genova, gli chiede nuovamente gli estratti, che non ha ancora ricevuto: teme che l’indirizzo di spedizione sia sbagliato e gli chiede di interessarsi presso il tipografo.
4) Genova, 28 novembre 1923: dice di avere avuto molti guai, tra cui la moglie in pericolo di vita, e gli chiede di inviargli i suoi lavori riguardanti i deficienti e i delinquenti minorenni.
5) Genova, [9 luglio 1924]: gli chiede se ha ricevuto il volumetto di Mario Ragazzi e spera che voglia farne la recensione sulla rivista. Si dice d’accordo con quanto ha scritto Ferrari in merito al programma dell'”Igiene mentale” e dice di averne parlato con Tumiati.
6) Genova, 18 ottobre 1924: dice di aver diffuso la circolare, ma che Genova è lontana da Bologna e non vi è molto entusiasmo per la materia. Tuttavia, lavorando nel campo medico generico e igienista, crede che a Genova si sia fatto realmente qualcosa per la profilassi mentale: lo ha scritto in una introduzione dei “Quaderni di psichiatria”. Gli consiglia di chiedere un’altra copia del volume sulla delinquenza minorile all’editore Mieli, perchè è certamente andata smarrita.
7) Genova, 20 dicembre 1924: lo aggiorna sullo scambio di pubblicazioni e gli chiede se il Comitato italiano per la lega di igiene mentale si sia trasferito a Roma.
8) Genova, 9 maggio 1925: dice di aver trovato il ragazzo Calzoni di cui gli ha parlato in un canale, in condizioni miserrime, di averlo aiutato e di essersi fatto raccontare le sue vicende. Ritiene che le informazioni rientrino certamente nei compiti della Lega di igiene mentale e che il giovane, a suo parere, debba rientrare in famiglia. Si lamenta per la propria situazione lavorativa, degenerata dopo 17 anni di attività manicomiale. Dice di non aver potuto nemmeno realizzare un ambulatorio psichiatrico, ma di averne in compenso sviluppato uno in via ufficiosa nelle scuole.
9) Quarto dei Mille (Genova), 31 maggio 1925: avvisa che Calzoni è partito improvvisamente e se non è neppure a Bologna, dove l’avevano fermato i Carabinieri; si trova a Pra (Genova), dove lavora in campagna. Forse dovrebbe essere ricoverato in una colonia manicomiale, ma lui non perde la speranza nella riuscita dell’esperimento.
10) Genova, 21 maggio 1926: lo ringrazia per la cartolina e parla del concorso di Nocera e del Congresso di igiene scolastica. Gli chiede alcuni dati e lo studio sullo sviluppo psichico dei primi anni. Comunica che non potrà andare a Parigi e consiglia invece a Ferrari di ricordarvi ciò che si sta facendo in Italia. Gli chiede se vuole, per il prossimo numero della rivista, poche pagine sul programma proposto da Pende(?) per l’assistenza agli anormali, di cui avrebbe però bisogno gli estratti.
11) Genova, gennaio 1929: non avendo avuto risposta, ha pensato che 50 storie per la rivista fossero troppe e gli comunica quindi che le passerà a qualche periodico più voluminoso. Gli chiede un fascicolo della rivista e gli comunica il suo nuovo indirizzo.
12) Genova, 21 settembre 1929: dice di aver parlato con Kiesow, il quale gli ha assicurato che entro una settimana usciranno i “Quaderni” con l’articolo di Ferrari.
13) [s.l.], 23 marzo [1930]: gli chiede se ha ricevuto il manoscritto. Comunica di aver letto la lettera al com. Badano, ma teme che non se ne faccia nulla. Ha saputo di essere stato confermato delegato per la Liguria della Società di igiene mentale, ma declina l’invito e chiede a Ferrari di sostituirlo, anche se assicura che continuerà a lavorare a favore della Lega.
14) Genova, 29 marzo 1930: dice che il prof. Badano gli ha inoltrato l’invito per il Congresso di Washington sull’igiene mentale, ma che l’amministrazione non potrebbe sostenere la spesa del viaggio e della sua assenza prolungata. Gli invia i ringraziamenti e i complimenti di Badano per l’opera che sta intraprendendo e che rafforza anche l’impegno della Provincia di Genova in questo settore. Gli chiede nuovamente se ha ricevuto il manoscritto per la “Rivista di psicologia”.
NOTE:
Cartolina del R. Esercito con timbro della censura.
Cartoline intestate: “Dott. Giuseppe Vidoni / Genova / Via Tripoli, 26 Telef. 31351”; “Quaderni di psichiatria / Rivista teorica e pratica / Genova Casella postale 879”; “Manicomio Provinciale / di Genova / Quarto dei Mille”; “G. Vidoni / Genova / Via Tommaso Invrea, 4”. Carta da lettere intestata “Dott. Giuseppe Vidoni / Genova / Via Giovanni Torti, 39”; “Dott. Giuseppe Vidoni / Via Tommaso Invrea, 4 / Genova”.