Vailati Giovanni

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28 lettere e cartoline del filosofo e storico della scienza Giovanni Vailati a Ferrari:
1) [Crema], 5 settembre 1896: di ritorno da Monaco, lo avvisa di averlo abbonato alla "Jugend" per tutto l'anno e dice di non aver trovato l'incisore della Carlstrasse, quindi ha ancora con sé il pendolo d'ottone. Gli invia alcuni dati relativi alla Society for Psychical Research di Londra, presieduta prima da William James e ora da William Crookes: elenca i suoi corrispondenti stranieri, la breve storia della società e i suoi meriti principali; parla del lavoro di Edmund Gurney, Frederic Myers e Frank Podmore sulle allucinazioni e la telepatia ("Phantasms of the Living", 1886).
2) Offanengo, 17 settembre 1896: è dispiaciuto di essere partito da Reggio troppo presto e manda i suoi saluti e ringraziamenti a Ferrari e ai suoi colleghi. Confessa di essersi appassionato alla psicopatologia e di aver pensato di provocare qualche forma di delirio su se stesso per poterla studiare. Conferma che scriverà un articolo sul Congresso di psicologia, concentrandosi soprattutto sulle lacune e sulla mancanza di relazioni riguardanti quella parte della psicologia che si collega alle scienze sociali (folklore, psicologia delle religioni, influenza dell'arte e della letteratura ecc.) e alla ricerca scientifica (cita il libro di E. Mach).
3) Crema, domenica [20 settembre 1896]: assicura che si metterà subito al lavoro per consegnargli l'indomani un breve cenno sul libro di Mach da pubblicare.
4) [Offanengo, 1896]: annuncia di avergli spedito un opuscoletto di Flechsig, di scarso valore, nel quale troverà "delle frasi tipiche e non troppo misurate contro Lombroso e la sua scuola": Flechsig, evidentemente, "è un rappresentante dell'indirizzo esclusivamente "fisiologico" degli studi psicologici" e "per lui tutto ciò che non è 'fisiologico' è 'metafisico'". Secondo Vailati, invece, una cosa non esclude l'altra e si possono chiamare "psicologi" sia molti letterati (come Shakespeare, Cervantes, Dostojevsky), sia coloro che studiano l'anatomia del cervello. Parla poi di Wundt, del quale non ha una buona opinione, e dell'esclusione della sua scuola dal Congresso. Gli invia, allegato, un foglio con con alcuni brani interessanti del discorso che James pronunciò nel lasciare la persidenza della Society for Psychical Research, un discorso sul quale il prof. Sergi dovrebbe meditare. Comunica che intende sistemare gli appunti sul Congresso per pubblicarli sulla "Riforma sociale" e chiede a Ferrari di inviargli le sue bozze in modo da evitare le ripetizioni. Spera di rercarsi presto a Piacenza e di poter vedere Ferrari a Reggio; gli fornisce indicazioni sul pagamento degli abbonamenti; dice di aver scritto a Ferrero e fornisce a Ferrari il suo indirizzo; manda i suoi saluti a Calderoni.
5) [Torino, 3 marzo 1897]: si scusa per il ritardo nella risposta, ma dice di non aver trovato informazioni in merito all'inchiesta promossa da Ferrari, anche perché sulla memoria della gente non si può fare affidamento. Comunica di aver incontrato Guglielmo Ferrero, contento per l'esito delle sue conferenze milanesi. Annuncia che intorno al 20 andrà a Crema per le elezioni.
6) Torino, piazza Castello 25, 15 maggio [1897]: lo ringrazia per l'opuscolo e si dice d'accordo con l'affermazione di Ferrari che l'abilità dei calcolatori numerici non si può confondere con il genio matematico. Concorda anche sul fatto che la memoria diminuisce con lo svilupparsi dell'intelligenza: forse in questi casi potrà aiutare, in futuro, l'ipnosi. Annuncia una sua recensione sul discorso di Crookes alla Society for Psychical Research per la "Rivista di freniatria" e dice che Lombroso è disperato perché non trova contenuti per la sua rubrica dedicata alle ricerche psichicomedianiche. Parla di Ferrero, soddisfatto per il successo della sua "Europa giovane" e reduce dall'aver rifiutato la direzione del "Corriere della sera". Dice di aver visto l'articolo di Ferrari sulla "Rivista musicale" di Bocca, chiede notizie di Mario e manda i suoi saluti e ringraziamenti al dott. Guicciardi.
7) Crema, sabato 26 [giugno 1897]: ringrazia Ferrari per la sua lettera e comunica che forse tornerà a Torino per gli esami. Dà notizie di Ferrero, dei suoi problemi di salute, della sua intenzione di partire per la campagna e di non recarsi a Mosca. Ritiene che anche Lombroso non si recherà a Mosca per il congresso, ma non ne è sicuro. Parla del primo congresso internazionale dei "matematici" a Zurigo, che si terrà in agosto, al quale non sa ancora se parteciperà. Rivela di non aver ottenuto la "fellowship", un'istituzione prettamente anglosassone a metà tra i corsi di perfezionamento e le libere docenze italiane. E' dispiaciuto per la salute di Mario Calderoni e spera che possa raggiungerlo presto a Torino. Chiede a Ferrari di tenerlo informato sui risultati delle sue ricerche sui movimenti incoscienti; parla della loro importanza e degli aspetti ancora da chiarire, come quello della "cooperazione involontaria"; dice di averne recentemente parlato nella recensione a un libro di Raoul Pictet, di cui però non è affatto soddisfatto. Manda i suoi saluti al dott. Guicciardi, ai colleghi di Ferrari e all'amico Mario Calderoni.
8) Offanengo, 23 luglio 1898: comunica che, non potendo rispondere subito alla sua lettera, gli ha inviato l'opuscolo sul "Metodo deduttivo", di cui gli rimangono ormai poche copie; lo informa che è stato tradotto in polacco dal Dickstein di Varsavia e che a breve uscirà una traduzione francese sulla "Revue de metaphysique et de morale". Approva l'idea di Ferrari di tradurre i "Principi di psicologia" di James, di cui conosce solo un sunto ben fatto a cui mancano tuttavia le citazioni e la parte storica. E' convinto che James, tra tutti gli scrittori di psicologia, sia il più esente da "pregiudizi atavici o premesse filosofiche (materialistiche o spiritualistiche) che inceppano la ricerca e offuscano l'esposizione". Chiede informazioni sul volume di James "The Will to believe", che Carrara non gli ha ancora procurato, e commenta positivamente i lavori di Ferrari sull'ergografia della donna e su John Dalton, di cui ha discusso con Amadei. Gli segnala, in merito, un articolo di Boirac sul metodo sperimentale. Si congratula per i miglioramenti apportati da Ferrari alla "Rivista di freniatria" e gli chiede di segnalargli eventuali articoli che riguardino la psicologia del ragionamento, la logica o i processi d'invenzione. Lo informa che in un articolo del "Pensiero italiano" De Sanctis lo citava. Comunica di avere avuto lettere da Ferrero e da Mario Calderoni, il quale gli ha accennato al progetto di una gita con Ferrari a Cambridge. Li invita tutti a trovarlo a Offanengo o a Crema.
9) Crema, 13 agosto 1898: lo ringrazia per la lettera e per il pacco contenente, oltre agli indici bibliografici e al foglietto di reclame, l'articolo di Ferrari su "Un anarchico neologista", che commenta a lungo e molto positivamente; confessa che vorrebbe occuparsi anch'egli dell'argomento, in particolare delle "leggi di formazione del linguaggio 'tecnico' delle scienze e della filosofia". Gli invia l'indirizzo della Society for Psychical Research di Londra. Fornisce qualche notizia sul metallo di Darcet e spiega il significato della sua allusione al "rasojo di Occam" e "al caso tipico di Galileo, che credette di aver 'spiegato' un fenomeno elettrico e rinunciò quindi ad esperimentare ulteriormente su di esso". Approfitta dell'offerta di Ferrari per chiedergli alcuni articoli di riviste straniere. Conferma di aver ricevuto i moduli dell'inchiesta psicologica di Ferrari, gli invia le sue risposte e promette di inviare i moduli ai suoi conoscenti di Torino. Si congratula che la traduzione di James prosegua alacremente e spera che Ferrari vada a trovarlo a Crema, dove potrebbero organizzare qualche escursione in bicicletta a Milano o a Brescia, dove si preparano i festeggiamenti per il centenario del "Moretto", tra cui l'esecuzione delle ormai celebri composizioni del maestro Perosi. Comunica di aver ricevuto lettere da Mario Calderoni.
10) Crema, 17 agosto [1898]: ringrazia per i tre volumi e comunica che sta leggendo, in quello tedesco, il bellissimo articolo di W. Jilhene, che preferisce rispetto al volume di Theodor Lipps.
11) Siracusa, 14 gennaio 1900: ringrazia Ferrari per la prima parte della sua traduzione di James, che ha ricevuto insieme a quella di "Grundriss [der Psychologie]" del Wundt. La commenta a lungo e molto positivamente, sostenendo di essersi ancora più convinto della sua importanza per gli studi psicologici in Italia. Gli fornisce alcuni suggerimenti circa la traduzione di alcune frasi e si dice disposto ad annunciare il lavoro su qualche rivista di filosofia, come ad esempio quella di Vesme ("Rivista di studi psichici") e quella di Cantoni ("Rivista di filosofia"). Dice di aver saputo da Agliardi che Ardigò sta preparando un lavoro critico sul compendio del Wundt e commenta alcune traduzioni a frasi di Clifford. Chiede a Ferrari se conosce un opuscolo sulla psicologia della genialità di Brentano, che presto avrà occasione di conoscere tramite un amico palermitano. Chiede notizie di Mario Calderoni e parla di alcuni lavori da inviare a Rufini e a Celesia.
12) Bari, 14 aprile 1901: si rammarica per non avere incontrato Mario al suo passaggio da Reggio Emilia e racconta dell'incidente occorsogli in carrozza mentre si recava da Crema a Lodi per prendere il treno per Bari. Gli chiede un parere sul libro di Salvatore Ottolenghi relativo alla suggestione, di cui gli scrive Alessandro Groppali, il quale vorrebbe occuparsi di studi psichici e mandare addirittura un articolo a Paolo Celesia.
13) Firenze, domenica 21 luglio 1901: dice di essere appena arrivato da Roma e di sperare in un incontro con Mario Calderoni. Chiede a Ferrari di aspettarlo l'indomani alla stazione di Reggio.
14) Crema, 27 agosto 1901: annuncia la spedizione della cravatta e dell'estratto della recensione al "Will to believe" di James, del quale non sa ancora quali saggi escludere dalla traduzione, essendo tutti interessanti. Dice di aver trovato a Crema un volume di psicofisiologia inviatogli da M. Panizza e gli chiede che valore egli abbia come psicologo. Promette che gli spedirà presto anche il fascicolo della "Zeitschrift für Psychology" contenente l'articolo di J.P. Durand de Gros. Chiede notizie di Mario e manda i suoi saluti alla signora Padovani.
15) Bari, 30 settembre 1901: si rammarica per essersi fermato ad Ancona solo in tarda serata e di non aver potuto sentire le importanti conferenze. Gliene chiede i resoconti, soprattutto per quanto riguarda gli interventi di Morselli, Leonardo Bianchi e G. Agostini
16) [Crema, 26 dicembre 1901]: cartolina illustrata di "Como. Sobborgo, Funicolare e Brunate", con auguri e saluti manoscritti.
17) [Firenze], 2 marzo [1905]: fornisce informazioni sull'eventuale costo della pubblicazione della rivista a Firenze, facendo un paragone con il "Leonardo"; gli chiede le copie del nuovo fascicolo e comunica che James è passato da Genova e si è probabilmente già imbarcato per la Grecia.
18) [Firenze], 11 maggio [1905]: boccia il titolo "Periscopio" e propone piuttosto "Rubrica delle ricerche da fare". Dice di aver trasmesso a Papini il desiderio di Ferrari di avere un sunto delle sue comunicazioni, mentre della propria gli invierà, alla peggio, il tipogramma con la segnalazione dei punti importanti. Gli invia gli indirizzi di Minocchi e Cecconi. Gli chiede se ha visto il saggio di Labanca su James comparso sul "Giornale d'Italia" e l'articolo sul pragmatismo nella rivista di Cantoni, dove si cita il lavoro di Mario Calderoni. Gli chiede inoltre di inviargli solo il libro di P. Sollier tra quelli da recensire.
19) [Firenze, 1905]: annuncia che sta lavorando al cenno sul libro del Troilo, a quello sul Panizza e all'opera spagnola. Annuncia la sua nomina nella Commissione reale per la riforma delle scuole medie e gli chiede qualche copia dei numeri della rivista contenenti la sua recensione sul Fraccaroli.
20) Roma, 22 febbraio 1906: gli chiede perché non gli ha mandato anche la prima lettera del Ruiz. Non avendo il libro a disposizione, non sa cosa dire e gli chiede di combinargli un incontro con Ruiz per spiegargli le ragioni della sua critica. Confessa di non avere molta stima di Eucken(?), ma è convinto che Ferrari abbia fatto bene a pubblicare il suo giudizio sul libro di Ruiz. Gli chiede le bozze della recensione del Ravizza e gli invia i saluti di Salvemini.
21) Frankfurt am Main, 11 maggio [1906]: lo ringrazia per il fascicolo della rivista, che considera uno dei più riusciti e si congratula per gli articoli di Ferrari su Lombroso e sull'onanismo. Dice che la sua gita è stata molto proficua e che ha raccolto molti dati didattici e pedagogici che utilizzerà anche per la "Rivista". Comunica che a Francoforte trionfano i libri della svedese Ellen Key e quelli di Forel. Gli chiede notizie di Torino e di Mario Calderoni.
22) [Dijon, 23 novembre 1906]: Manda i suoi saluti e dice di essere diretto a Parigi. Chiede a Ferrari se ha qualche incarico da dargli e comunica che Mario andrà in Inghilterra per Rignano. Cartolina illustrata di Digione, "Asile des Aliénés – La Chapelle et la Tour".
23) [Paris], 2 dicembre 1906: Avvisa che il suo soggiorno a Parigi si sta prolungando e gli chiede se non si può rimandare al numero di febbraio il suo articolo su Prezzolini. Dice che Mario Calderoni non è ancora arrivato e che Papini gli manda i suoi saluti. Cartolina illustrata di "Paris. Jardin du Luxembourg, 'Le But', groupe par Boucher".
24) [Avignon], 18 dicembre 1906: dice che Prezzolini lo sollecita a recensirlo, ma che gli scriverà di pazientare ancora un mese. Avvisa che non sarà di ritorno a Crema fino a Natale e che Mario è partito per Londra. Papini invece rimarrà a Parigi tutto gennaio. Cartolina illustrata di "Avignon. Porte Saint Michel".
25) [Roma, 24 luglio 1907]: dal momento che gli estratti ritardano, chiede a Ferrari di mandargli altri numeri della rivista. Comunica che Mario è a Parigi presso il prof. Lionel Dauria.
26) Roma, 2 agosto [1907]: lamenta di non aver ricevuto né gli estratti né i numeri della rivista; si dice contento del progetto di viaggio di Ferrari in Olanda e in Inghilterra e spera di poterne percorrere un tratto con lui o di raggiungerlo almeno in Inghilterra. Avvisa che Mario Calderoni è già a Londra e che di Papini "ci sono notizie… matrimoniali". Gli chiede un biglietto per Ellen Key e dà notizia dei suoi prossimi spostamenti.
27) Atene, 28 giugno 1908: gli manda i suoi saluti da Atene, che trova incantevole ed economica, e avvisa che rientrerà tra pochi giorni a Roma. Cartolina illustrata di "Athènes. Musée National".
28) [s.l., s.d.]: Cartolina illustrata con "Parte della flotta ancorata in porto" e saluti manoscritti di Vailati e di Mario Calderoni.
È presente inoltre una bozza di stampa, con correzioni autografe di Vailati, della recensione a Guido Torres, "Willensfreiheit und wahre Freiheit", Munchen, Reinhart, 1904.
 

Note

La maggior parte delle cartoline illustrate risulta tagliata a causa dell’asportazione del francobollo.

Estremi cronologici

5 Settembre 1896 – 28 Giugno 1908

Consistenza

34 carte

Collocazione fascicolo

b. 18, fasc. 32
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