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1) Milano, 11 maggio 1892: si scusa per il ritardo e dice di aver letto il suo manoscritto [“Le malattie dell’istinto di conservazione”], che gli è “non piaciuto, ma piaciutissimo”. Per questo gli sembra che pubblicarlo nella “Critica” significherebbe “martirizzarlo”, perché andrebbe spezzato almeno in 6 parti. Ne parlerà quindi a Pirro Aporti per inserirlo nel “Pensiero italiano”, sollecitandolo a rispondere, anche se in effetti il tema del suicidio dovrebbe rimanere di attualità ancora per qualche mese. Gli invia i saluti di Anna Kuliscioff.
2) Milano, 16 maggio 1892: dice di aver parlato con Pirro Aporti, il quale si è detto disponibile a pubblicare l’articolo di Ferrari ma non in tempi brevi. Gli rinvia quindi il manoscritto, sollecitandolo ad aggiungervi le parti che ancora mancano e a spedirlo poi direttamente ad Aporti. Gli invia i saluti di Anna Kuliscioff.
NOTE
Carta da lettere timbrata: “Avv. Filippo Turati / Milano / Portici Galleria Vitt. Eman. 23”.
Contenuto
Due lettere di Filippo Turati (1857-1932) a Ferrari:1) Milano, 11 maggio 1892: si scusa per il ritardo e dice di aver letto il suo manoscritto [“Le malattie dell’istinto di conservazione”], che gli è “non piaciuto, ma piaciutissimo”. Per questo gli sembra che pubblicarlo nella “Critica” significherebbe “martirizzarlo”, perché andrebbe spezzato almeno in 6 parti. Ne parlerà quindi a Pirro Aporti per inserirlo nel “Pensiero italiano”, sollecitandolo a rispondere, anche se in effetti il tema del suicidio dovrebbe rimanere di attualità ancora per qualche mese. Gli invia i saluti di Anna Kuliscioff.
2) Milano, 16 maggio 1892: dice di aver parlato con Pirro Aporti, il quale si è detto disponibile a pubblicare l’articolo di Ferrari ma non in tempi brevi. Gli rinvia quindi il manoscritto, sollecitandolo ad aggiungervi le parti che ancora mancano e a spedirlo poi direttamente ad Aporti. Gli invia i saluti di Anna Kuliscioff.
NOTE
Carta da lettere timbrata: “Avv. Filippo Turati / Milano / Portici Galleria Vitt. Eman. 23”.