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58 lettere e cartoline dello psichiatra Augusto Tamburini (1848-1919) a Ferrari:1) [s.l., 1888]: biglietto da visita di Tamburini, il quale presenta lo studente Giulio Cesare Ferrari al prof. [Richard von] Krafft-Ebing, rallegrandosi con lui per il trasferimento a Vienna.
2) Riccione, 21 settembre 1895: appena ritornato in famiglia, invia un affettuoso saluto a Ferrari, "impareggiabile compagno nella gita alpina" e al dr. [Vincenzo] Tecchio per l'accoglienza. Dice di essere appena giunto a Riccione dopo una breve sosta a Reggio, ma di dover ripartire per Roma. Avvisa che la cassetta è arrivata.
3) Genova, Hotel Isotta, 7 aprile 1897: dice di aver fatto sospendere la stampa del fascicolo della rivista e dà a Ferrari numerose indicazioni sulla correzione dei refusi e sulle integrazioni da inserire.
4) Roma, 12 aprile 1898: spera che Ferrari abbia ricevuto la bozza da lui rivista e attende il fascicolo di prova per autorizzare la stampa. Dice di aver parlato con Luciani(?Suriani?), il quale risponderà alla "Scriptura". Chiede per questo a Ferrari di mandargli i dati sul libro o il libro stesso da mostrargli. Gli chiede inoltre se conosce il "Trattato di James" e cosa ne pensa.
5) Roma, 21 aprile 1898: gli chiede di spedire il manoscritto del prof. [Ivo] Ciavarini Doni al suo indirizzo a Orciano di Pesaro e, appena uscirà, anche l'estratto del lavoro di [Ettore] Fornasari. Chiede a Ferrari com'è il fascicolo della rivista, che a Roma non è ancora uscito.
6) Firenze, 26 maggio 1898: chiede a Ferrari di spedire a [Filippo] Turati il disegno di Donaggio con le relative spiegazioni e di dare alla tipografia altri lavori. Gli ricorda inoltre di mandargli sempre le bozze impaginate da rivedere prima che siano stampate.
7) Abetone, 15 agosto 1899: invia a Ferrari, finalmente, la fine dell'"Isterismo". Gli chiede inoltre di far subito ricopiare il seguito e la fine della "Patogenesi" che gli invia, mandandola completa alla casa editrice entro il 20, con l'aggiunta della bibliografia riordinata per materia. Gli dà poi altre indicazioni sulle fotografie da preparare, su un altro lavoro in arrivo per la rivista e gli ricorda infine di inserire i capitoli nell'"Isterismo".
8) [s.l.], 13 aprile 1901: gli rinnova le felicitazioni per il matrimonio e lo ringrazia per l'offerta di lavorare ancora sulla perizia Raponi(?Rusconi?). Gli dà notizie della rivista e annuncia che l'indomani avranno ospiti la signora Lola e la mamma.
9) Firenze, 21 agosto 1901: avvisa che Parenti non è a Firenze ma all'Abetone, ma spera di vederlo presto e di poter parlare sia a lui che a Philipson. Gli chiede di provvedere a diverse spedizioni e commissioni riguardanti soprattutto la rivista. Gli comunica che il figlio di [Enrico] Morselli arriverà verso il 20 settembre a Reggio e di non aver ancora parlato con Casanuova.
10) [Abetone], 30 agosto 1901: gli affida alcuni incarichi relativi alla redazione della rivista e lo informa che Parenti è arrivato all'Abetone ma non ha ancora visto Ph[ilipson], il quale si trova a Locarno. Lo avvisa dei propri spostamenti e accenna ad alcune osservazioni al programma, che manca di un piano finanziario e preventivo.
11) [s.l.], 5 agosto 1902: avvisa di avergli spedito le bozze dell'articolo su Musolino(?) e la bibliografia, affidandone a lui l'ultima revisione. Acclude anche i foglietti delle "Notizie" per la rivista e gli lascia l'incarico di scrivere l'articolo sul corso di Crevalcore. Gli chiede inoltre di aggiungere, nell'articolo sul Congresso internazionale di Anversa per l'assistenza agli alienati, la notizia che il Governo italiano ha nominato [Augusto] Tamburini delegato ufficiale per l'Italia. A tale proposito gli invia una circolare che ha scritto in qualità di presidente della Società freniatrica, da far stampare subito e da mandare a tutti i direttori di manicomi d'Italia. Spera che Ferrari abbia già inviato agli autori l'opuscolo delle onoranze e agli espositori quello sull'Esposizione freniatrica. Gli affida altri incarichi e gli chiede di far annunciare nella "Italia centrale" la sua nomina a delegato ufficiale del Governo al Congresso [internazionale dell'assistenza agli alienati] di Anversa [che si terrà dall'1 al 7 settembre 1902].
12) S. Maurizio (Reggio Emilia), 25 dicembre 1902: è dispiaciuto di non aver visto Ferrari, ma è stato trattenuto dalla malattia di Arrigo, che ha dovuto fermarsi a Firenze per riprendersi dall'influenza. Promette che gli scriverà più a lungo l'indomani e gli augura di trovarsi bene [a Venezia].
13) S. Maurizio (Reggio Emilia), 28 dicembre 1902: dice di aver ricevuto la lettera di Ferrari e di aver subito spedito le pubblicazioni al commissario e l'ordine all'economo. Promette di scrivergli con più calma l'indomani da Firenze, dove andrà per la fine dei lavori della commissione di Catania e per riprendere Arrigo.
14) Firenze, 29 dicembre 1902: dice di aver trovato Arrigo molto migliorato e comunica di aver saputo da Bonvecchiato di Torino della buona impressione fatta da Ferrari a Venezia.
15) [s.l.], 3 gennaio 1903: comunica di aver incontrato [Ernesto] Belmondo, con il quale ha parlato della situazione dei manicomi di Venezia: gli ha assicurato che [Giovanni Battista] Colbacchini sarà nominato direttore a S. Servolo e che Ferrari resterà a S. Clemente. Annuncia che l'indomani il prof. Raponi(?Rusconi?) andrà a Venezia a trattare con il regio commissario e che si recherà a visitare S. Clemente. Consiglia a Ferrari di affidarsi a Belmondo, il quale è un "galantuomo".
16) Reggio Emilia, 14 gennaio 1903: comunica di aver chiesto a Colbacchini di avvertire gli infermieri che stanno facendo i capi sezione a S. Servolo, di rimanere al loro posto fino a nuovo avviso; dice di avergli chiesto quanti infermieri sono necessari e quali sono le condizioni degli stipendi. Non avendo avuto risposta, prega Ferrari di occuparsene al suo posto.
17) Firenze, Grand Hotel Cavour, 15 gennaio 1903: avvisa Ferrari che Belmondo ha dei dubbi sul suo comportamento nei confronti di Colbacchini e lo sprona a chiarirli al più presto e a "non agitarsi troppo pel timore di perdere il posto". Gli rinnova comunque la sua stima e spera che Ferrari riesca a raggiungere la sua meta in modo leale ed onesto.
18) Reggio, 16 gennaio 1903: è contento della lettera di Ferrari, perché è una prova di buona fede e gli conferma ciò che ha già scritto a Belmondo. Gli dà altri consigli di comportamento con Belmondo e con gli altri protagonisti della vicenda di S. Servolo.
19) [s.l.], 20 gennaio 1903: dice di aver ricevuto solo ora la prima lettera di Ferrari, che rispondeva ai dubbi suscitati da Belmondo e di essere contento perché conferma ancora una volta la sua buona fede. Gli raccomanda tuttavia di essere molto prudente e riservato, perché la situazione è complicata e gli interessi in gioco molteplici.
20) S. Maurizio (Reggio Emilia), 25 gennaio 1903: lo avvisa che si recherà a Venezia con il presidente, per firmare la convenzione per l'invio dei malati a Reggio. Gli ricorda di mandargli l'articolo sulla colonia e gli chiede di preparare un programma per la Scuola degli infermieri. Commenta l'articolo di Ferrari sul "Journal of mental science". Gli comunica che la Commissione amministrativa ha deciso che gli infermieri capi sezione possono rimanere a Venezia. Chiede notizie di [Ernesto] Bonvecchiato.
21) S. Maurizio (Reggio Emilia), 28 febbraio 1903: è contento che Ferrari si rechi a Reggio, anche perché in questo modo potrà accompagnarvi la prima squadra di ammalati trasferiti da S. Servolo, che dovrebbero arrivare il 7 marzo. Nel caso invece Ferrari avesse altri programmi, potrebbe accompagnare la squadra successiva trasferita a Reggio da S. Clemente il 21 marzo.
22) S. Maurizio (Reggio Emilia), 5 marzo 1903: non capisce come mai Ferrari non sia arrivato sabato e gli chiede quando potrà vederlo. Lo avvisa che l'indomani mattina Stern partirà per Venezia con l'ispettore per gli infermieri. Dà notizie della salute di Trebbi.
23) S. Maurizio (Reggio Emilia), 6 marzo 1903: si dispiace per aver causato tanti problemi con la sua richiesta di collaborazione per il trasferimento degli ammalati, ma gli sembrava una soluzione molto semplice e vantaggiosa per tutti. Gli assicura che non farà più alcuna richiesta del genere. Parla poi dell'arrivo a Reggio della moglie di Ferrari e gli chiede se verrà a prenderla.
24) Roma, 9 marzo 1903: gli rinnova il suo appoggio ma si rende conto che occorre cautela, avendo a che fare "con gente pettegola e sleale". E' d'accordo che Ferrari vada a parlare con lui prima di inviare sua moglie a Reggio.
25) [s.l.] 14 marzo 1903: gli comunica le informazioni avute dal commissario, cioè che se Colbacchini rinuncerà a S. Servolo, aprirà il concorso per i posti di direttore e di primario, nella speranza che Ferrari ne vinca almeno uno; il commissario non potrà fare altrimenti, visto l'ambiente di Venezia e le pressioni che riceve. Gli comunica anche che probabilmente il congresso di Genova sarà rimandato all'anno prossimo per varie ragioni, ma soprattutto a causa del concorso di Sassari, a cui parteciperanno 25 o 30 alienisti. Dice che Trebbi peggiora e che la febbre è salita.
26) [Roma], 29 maggio 1903: è contento di sapere che [Giuseppe] Antonini ha offerto a Ferrari il posto di vicedirettore a Udine e gli comunica che anche [Agostino] Sbertoli ha accettato di lasciargli la direzione della Villa di salute.
27) Roma, Hotel de Milan, 3 giugno 1903: è d'accordo con Ferrari che non sia il caso di sollecitare la sua nomina a Udine, ma gli consiglia di non abbandonare la partita e di rimanere in contatto con Antonini. Ci sarà poi il tempo, eventualmente, anche di pensare a Voghera. Parla ancora della nomina di Ferrari a direttore e gli assicura che lo terrà al corrente della riunione che si terrà sabato. Gli chiede infine alcune indicazioni sul malato paranoico(?).
28) S. Maurizio (Reggio Emilia), 7 giugno 1903: riferisce sulla riunione del giorno prima e sull'ostilità che si è manifestata da parte di Gardini(?) nei confronti di [Ugo] Pizzoli; consiglia a Ferrari di puntare sul posto di Udine e di sperare che le cose a Pistoia vadano bene, perché non crede plausibile contare sul posto in pianta stabile a Venezia.
29) Capolago (Svizzera), Hotel-Pension Monte Generoso, 29 agosto 1903: è dispiaciuto perché, come Ferrari può leggere nella lettera di Belmondo che gli invia, non sarà più possibile avere Salemi, che sarebbe stato un ottimo acquisto per Bertalia e per l'ortofrenia. Promette comunque che parlerà dei candidati con Ferrari martedì.
30) Roma, Hotel de Milan, 27 ottobre 1903: annuncia a Ferrari che la sua domanda di trasferimento della libera docenza a Bologna è stata accolta dal Ministero, che ha già scritto al preside della Facoltà; gli consiglia quindi di chiedere al preside di metterla all'ordine del giorno della prossima seduta e di chiedere a [Pietro] Albertoni di non mancare per appoggiarla, specificando che non si tratterebbe di un corso di psichiatria, ma di un corso di psicologia normale e patologica, e che il prof. [Francesco] Roncati potrebbe usufruire del materiale del Laboratorio diretto da Ferrari. Gli rivela infine l'esito del concorso di Sassari.
31) Riccione, 22 settembre 1903: sempre in merito alla seduta di sabato e ai problemi per l'annunciata assenza di alcune persone. Avvisa che Trebbi arriverà giovedì con Arrigo [Tamburini].
32) Nervi, 3 dicembre 1903: comunica a Ferrari che la laurea di Cesare è andata bene e che i timori di qualche passo inconsulto sono ormai scongiurati. Dice che Stern gli ha inviato le considerazioni sul libro di Bianchi(?) e che intende pubblicarle come "Rassegna critica". Non ha invece potuto fare nulla per il lavoro di [Carolina] Marimò, che ha dovuto rimandare all'autore perché assolutamente inadeguato. Prega Ferrari di mandare subito a Stern il cenno per il giornale di psicologia di Janet. Gli chiede inoltre se il regolamento dell'Istituto è stato stampato e se il preventivo è stato spedito. Dà buone notizie sulla salute di Trebbi.
33) Reggio Emilia, 2 dicembre 1904: comunica di aver parlato con il prefetto in merito alle vicende di Bertalia e di aver trovato piena disponibilità ad iniziare le pratiche per rendere l'Istituto interprovinciale. Si è inoltre decisa una visita all'Istituto con la commissione di vigilanza il 15 dicembre. [A tergo sono presenti appunti di Ferrari].
34) [s.l.], 26 marzo 1905: invia l'elenco delle comunicazioni di Ferrari e di Nasoni(?) al Congresso di psicologia e dice di aver trovato la cartolina del Congresso dell'assistenza. Ha ricevuto una lettera triste e scoraggiata da Pizzoli, che aveva invitato ad intervenire al Congresso di psicologia e chiede a Ferrari di incoraggiarlo. Biglietto listato a lutto.
35) Roma, 14 febbraio 1906: avvisa che [Carlo Edoardo] Mariani gli ha comunicato i titoli degli ultimi lavori del Rocco(?) ma non ha menzionato quello di Ferrari e di Renda(?); gli chiede quindi se l'ha mandato. Gli annuncia il suo passaggio da Bologna domenica 18 o lunedì 19 e gli chiede di portagli il volume dell'"Appendice psichiatrica". Lo avvisa di aver già parlato con il ministro [Francesco] Guicciardini per l'invito ai governi stranieri e gli conferma che ha accettato la presidenza onoraria del Congresso. Gli comunica che per la famiglia Obici l'Istituzione Verga-Biffi ha mandato 500 lire e chiede a Ferrari di scrivere un articolo d'occasione in merito sul prossimo numero della sua rivista. Gli raccomanda di lavorare all'opera sul'assistenza e di mandargli ciò che rimane del capitolo IV.
36) Reggio, 20 marzo 1906: esorta Ferrari a inviare la scheda di adesione alla Deputazione provinciale di Napoli e gli indica coloro che hanno già aderito, come [Sante] De Sanctis. Per il quinto tomo gli consiglia di rivolgersi a [Lorenzo] Ellero, mentre non sa nulla della faccenda di Bertalia. Gli raccomanda di fare propaganda per l'Istituzione Verga-Biffi in merito al caso Obici. Lo avvisa che ripasserà da Bologna giovedì.
37) Milano, 14 giugno 1906: gli comunica di aver saputo da Piero Gomes che la ditta Johnson propone di fare la medaglia in 200 esemplari per £. 300 e crede che sia il caso di fare subito l'ordinazione. Quanto alla questione degli istituti per deficienti, è convinto che sia i direttori che il prefetto di Firenze siano caduti in errore pensando che vengano sottratti alla legge e cita gli articoli dei regolamenti in merito.
38) Riccione, 5 settembre 1907: chiede a Ferrari di salutare e ringraziare per lui il prof. Van Deventer e gli altri colleghi. Crede che sia molto opportuno che il Congresso mandi il telegramma per Sua Maestà. Comunica a Ferrari la collocazione al secondo posto dopo Pieraccini(?) al concorso di Macerata e gli chiede al più presto il sunto del Congresso.
39) Roma, 31 ottobre 1907: non vuole dare consigli a Ferrari per non prendersi una responsabilità così grande, ma assicura che farà il possibile perché la relazione sia inviata alla Deputazione provinciale il 7. Tramite il Grocchi(?) sarà avvisato anche il Consiglio superiore, che si radunerà l'indomani. Dice di aver parlato con il Ministero dell'Istruzione per le 1000 lire di Ferrari e che la pratica è in corso.
40) Roma, 2 novembre 1907: ha saputo che Ferrari e Ferrucci(?) faranno parte della Commissione per il concorso a primario del Manicomio di Macerata. Nel caso la notizia fosse confermata, gli raccomanda il dr. Emilio Riva. Gli chiede se ha scritto a [Moritz] Tramer.
41) Roma, 8 giugno 1909: gli conferma l'approvazione, da parte del Consiglio superiore, della sua libera docenza nella sezione Filosoficoletteraria, con relatore Masi(?). Gli invia le proprie congratulazioni e quelle di Giacchi(?). Per la lettera dall'Uruguay relativa all'Istituto internazionale, comunica di aver dato incarico a Giannelli di rispondere. Lo avvisa che Percy Smith gli ha già inviato l'"Handbook for attendants on the insane" per la biblioteca dell'Istituto internazionale e gli comunica di aver scritto allo Stabilimento poligrafico di Bologna perché mandino le copie degli atti di Milano a coloro che li hanno richiesti. Per quanto riguarda la segnalazione di Ferrari su [Antonio] D'Ormea, non ha potuto fare nulla perché la commissione di Siena si era già riunita. Gli dà le poche notizie che ha sulla contessa Brazzà. Annuncia che andrà con la sua famiglia a Riccione verso la metà di luglio e lo esorta a completare l'opera sull'assistenza.
42) Riccione, 16 agosto 1909: lo informa sui propri passaggi ad Imola e gli chiede se deve fermarsi a visitare la contessa. Desidera per la rivista [di freniatria] la relazione di Ferrari sul Congresso di Ginevra. Spera che, ora che Ferrari è tornato alla sua vita tranquilla, riesca ad ultimare l'opera sull'assistenza.
43) Riccione, 23 settembre 1909: ringrazia Ferrari dell'invito cortese e lo avvisa che partirà con la moglie alle 20,13 per cenare con loro. Gli chiede quando uscirà il prossimo fascicolo della sua rivista e gli annuncia che gli invierà un articolo di Arrigo sulla "Sensibilità elettrica". Apprezza il fatto che domenica Ferrari gli consegnerà la sua parte del lavoro sull'assistenza. Gli chiede, a nome della moglie, l'indirizzo di Van Deventer ad Amsterdam.
44) Roma, 26 marzo 1910: ringrazia Ferrari per l'interessamento al loro Trebbi, che hanno creduto più volte di perdere negli ultimi giorni, tanto che sono arrivati tutti i figli. Parla della crisi dell'Istituto internazionale e aderisce alla riunione del 31 a Firenze.
45) Roma, 14 maggio 1910: annuncia che Fossati(?) è finalmente tornato e che il Ministero farà gli inviti ai governi per la riunione della Conferenza diplomatica, suggerendo di farla a Berlino(?) subito dopo il Congresso. Dà altre notizie in merito e si accorda con Ferrari sull'organizzazione dell'evento. Gli chiede se ha visto l'articolo sui manicomi egiziani e lo avvisa della nomina a membro della Commissione giudicatrice del concorso a primario ed assistente nel Manicomio d'Anversa: al primo posto concorre [Erasmo] De Paoli, mentre al secondo Arrigo, il figlio di Tamburini; l'altro membro della commissione sarà [Arturo] Donaggio. Ringrazia infine Ferrari per la notizia sul Congresso di psicologia.
46) Riccione, 27 agosto 1910: si congratula con Ferrari e con la moglie per la nascita della figlia. Lo prega di terminare il lavoro sul manoscritto di Morel(?), poiché pare che [Gustavo] Modena assumerà il lavoro.
47) Riccione, 1° settembre 1910: scrive ancora a Ferrari in merito a Tramer e all'organizzazione della Commissione internazionale di Berlino. Gli chiede un cenno "succoso ma saporito sul povero James" per la Rivista di freniatria.
48) Riccione, 2 novembre 1910: annuncia di aver posto mano al riordinamento dell'opera sulla "Assistenza degli alienati" che sta scrivendo con Ferrari e [Giuseppe] Antonini e gli fornisce alcune indicazioni sulle correzioni da inserire nei vari capitoli, esortandolo a mettersi subito al lavoro, consegnando anche gli altri scritti rimasti in sospeso.
49) Roma, 4 novembre 1910: è convinto che Ferrari debba parlare direttamente con il ministro e con il direttore generale delle scuole medie per perorare la causa della signora [Franziska Baumgarten] Tramer. Dice che farà mandare subito a Partati(?) le copie degli atti di Milano e comunica che il redattore della "Scuola positiva" desidera un sunto del Congresso di Berlino, che Tamburini stesso avrebbe bisogno per la sua rivista. Dice di aver ripreso il lavoro sull'assistenza e chiede a Ferrari di mandargli subito il capitolo con il sunto di Morel. Gli dà delle indicazioni sulla stesura degli altri capitoli e lo aspetta a Roma.
50) Roma, 8 novembre 1910: si rammarica che anche l'incarico di Ferrari sia stato "travolto nell'ecatombe generale": i "competenti politici" hanno infatti "dato l'ostracismo alla psicologia sperimentale". Considera, amareggiato che se si fosse trattato di metafisica o di teologia non ci sarebbero stati problemi. Lo esorta nuovamente a consegnargli il capitolo per l'opera sull'assistenza perché è già molto avanti con il lavoro. Conferma di aver spedito a Partati(?) le copie degli atti di Milano e di essere al lavoro sul volume di Berlino: prima di mandare la circolare, tuttavia, vuole attendere le risposte di Alt(?) e di Wagner sul questionario e sui temi per la riunione di Zurigo. Spera di vedere presto Ferrari a Roma.
51) Roma, 13 novembre 1910: spera che [Giuseppe] Badaloni non si dimentichi di fargli avere il manoscritto di Ferrari e parla ancora dell'opera sull'assistenza.
52) Roma, 4 dicembre 1910: comunica di aver spedito la copia dei verbali delle sedute di Berlino e due copie del questionario per le ricerche che devono fare i Comitati e i membri della commissione. Annuncia che si terrà presto a Roma una riunione del Comitato italiano, a cui Ferrari dovrebbe intervenire. Gli chiede la lettera per i 4 membri onorari nominati a Berlino e attende di avere notizie su un membro che risulta presente nella seconda seduta e che forse è il rappresentante di un assente.
53) Roma, 29 maggio 1911: parla della nomina dei consiglieri(?), tra i quali vedrebbe bene Ferrari e [Paolo] Amaldi, e commenta la validità degli altri candidati. Parla della possibilità che la riunione non si tenga più a Zurigo. Avvisa che Emilia è già a Riccione e chiede a Ferrari se ha poi combinato per l'Esposizione internazionale d'igiene a Roma.
54) Roma, 28 aprile 1912: prega Ferrari di mandargli al più presto il verbale della seduta della Commissione internazionale, sia per inviarlo ai membri del Bureau, sia per pubblicarlo nella brochure che si farà sull'Istituto internazionale. Parla inoltre della riunione di domenica del Consiglio direttivo della Società freniatrica, dell'Esposizione d'igiene sociale, per la quale intende chiedere ai direttori dei manicomi una breve descrizione dei loro istituti, e dell'opera sull'assistenza, per la quale presenta a Ferrari diverse proposte. Gli dà infine informazioni sulla visita che ha fatto alla signora Fenaroli(?) a Collegigliato, specificando che dovrebbe trattarsi di psicosi paranoide.
55) Roma, 31 dicembre 1912: invia a Ferrari il biglietto del viaggio e i saluti e gli auguri della sua famiglia.
56) Roma, 21 aprile 1913: consiglia a Ferrari di rivolgersi, a suo nome, per la raccomandazione al manicomio di Palermo, al dr. Massaro; quanto alla dottoressa Fini(?), se vuole andare nella sua clinica dovrebbe aspettare la nascita del nuovo Istituto clinico, perché attualmente non c'è più posto per nessuno.
57) Riccione, 17 settembre 1913: spera di ricevere da Ferrari la pianta di Padova e la fotografia di Collegigliato, perché occorre mettere, nell'opera sull'assistenza, tutti i nuovi manicomi. Gli fornisce indicazioni sulle pubblicazioni in cui trovare le immagini di Cogoleto e di altri istituti.
58) Roma, 15 dicembre 1916: avvisa Ferrari che i fascicoli 191516 della sua Rivista sono arrivati e lo ringrazia. Gliene chiede la fattura in 4 copie, intestata alla Clinica psichiatrica di Roma. Si congratula per la conferma del suo incarico e gli assicura che De S. [De Sanctis?] è sempre grave, ma è ormai "evitata la catastrofe!".
Note:
La calligrafia è di difficile lettura.
Carta intestata: "Prof. Augusto Tamburini / S. Maurizio (Reggio-Emilia)"; "Frenocomio / di / Reggio nell'Emilia / Il medico direttore"; "Grand Hotel Cavour / Florence / F. Bonazza Propriétaire"; "Ministero dell'Interno / Consiglio superiore di sanità"; "Hotel de Milan / Rome / Place Montecitorio / et rue Colonna / Ernesto Delvitto / Propriétaire"; "Hotel-Pension Monte Generoso à 1209 m. / Hotel-Restaurant Generoso Kulm à 1740 m. / Capolago / Suisse Tessin / Famille Dr. C. Pasta / Prop.res"; "Frenocomio di Reggio-Emilia / Direzione medica"; "Comitato / per le onoranze a / Cesare Lombroso"; "Congresso internazionale / per l'assistenza / degli alienati / Milano 1906 / Presidente"; "Prof. Augusto Tamburini / Direttore / della R. Clinica psichiatrica / Roma / Corso V. Emanuele, 284 / Telefono 4658"; "Prof. Augusto Tamburini / Roma / Corso V. Emanuele, 284"; "Commission internationale / pour l'étude des causes / des maladies mentales et / leur prophilaxie / Roma / Corso V. Emanuele, 284".
Cartolina timbrata: "Hotel Cavour / F.do Bonazza / Florence".