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1) Bologna, 24 marzo 1906: dice che il conte è più che favorevole all'idea di cui hanno parlato e che neppure Bacchelli è contrario. Ritiene che sarà invece più difficile, ma non impossibile, ottenere l'adesione delle altre province.
2) Bologna, 17 ottobre 1906: gli invia un fanciullo, insieme al padre, che necessita delle sue cure, poiché né lui né [Sante] De Sanctis hanno potuto aiutarlo.
3) Bormio, Bagni Nuovi, 2 agosto 1908: avvisa che è in cura a Bormio per una lombaggine e che non potrà essere a Bologna fino ai primi di settembre.
4) Bologna, 1° luglio 1909: lo esorta ad andare a trovarlo, anche se non può prevedere se sarà a casa o in treno.
5) Bologna, 28 gennaio 1911: dice di provare gratitudine verso Ferrari e vergogna per non avergliela dimostrata già prima di aver ricevuto il suo telegramma.
6) [Bologna], 15 marzo 1918: avvisa che è di ritorno da San Remo e che potrebbe essere a disposizione di Ferrari il 17.
7) Bologna, 21 marzo 1919: lo ringrazia per le sue parole a favore di Tanzi e del figlio Tullio; parla della condanna del figlio e dell'atteggiamento poco etico dei magistrati.
8) Bologna, 9 agosto 1921: nel tragitto da Madonna di Campiglio a Porto San Giorgio, scrive a Ferrari dicendo di non aver chiesto a Neri il permesso di visitare la signora Sanna, che conosce da tempo, e teme che nemmeno Ferrari riuscirà a curare i suoi disturbi psichici.
9) [s.l.], 2 gennaio 1923: ricambia gli auguri e assicura a Ferrari il proprio affetto e la propria ammirazione.
E' presente inoltre la fotocopia della pubblicazione di una lettera di Murri a Ferrari in data 9 marzo 1908, tratta da Corrado Tumiati, "Giulio Cesare Ferrari e la rieducazione dei giovanetti criminali", estratto da "L'Educazione nazionale", 1933, fasc. 1. Nella lettera, Murri si complimenta con Ferrari per la recensione al libro di Federn.
NOTE
La carta della prima lettera è listata a lutto.
Contenuto
9 lettere di Augusto Murri (1841-1932), direttore della Clinica medica dell'Università di Bologna, a Ferrari:1) Bologna, 24 marzo 1906: dice che il conte è più che favorevole all'idea di cui hanno parlato e che neppure Bacchelli è contrario. Ritiene che sarà invece più difficile, ma non impossibile, ottenere l'adesione delle altre province.
2) Bologna, 17 ottobre 1906: gli invia un fanciullo, insieme al padre, che necessita delle sue cure, poiché né lui né [Sante] De Sanctis hanno potuto aiutarlo.
3) Bormio, Bagni Nuovi, 2 agosto 1908: avvisa che è in cura a Bormio per una lombaggine e che non potrà essere a Bologna fino ai primi di settembre.
4) Bologna, 1° luglio 1909: lo esorta ad andare a trovarlo, anche se non può prevedere se sarà a casa o in treno.
5) Bologna, 28 gennaio 1911: dice di provare gratitudine verso Ferrari e vergogna per non avergliela dimostrata già prima di aver ricevuto il suo telegramma.
6) [Bologna], 15 marzo 1918: avvisa che è di ritorno da San Remo e che potrebbe essere a disposizione di Ferrari il 17.
7) Bologna, 21 marzo 1919: lo ringrazia per le sue parole a favore di Tanzi e del figlio Tullio; parla della condanna del figlio e dell'atteggiamento poco etico dei magistrati.
8) Bologna, 9 agosto 1921: nel tragitto da Madonna di Campiglio a Porto San Giorgio, scrive a Ferrari dicendo di non aver chiesto a Neri il permesso di visitare la signora Sanna, che conosce da tempo, e teme che nemmeno Ferrari riuscirà a curare i suoi disturbi psichici.
9) [s.l.], 2 gennaio 1923: ricambia gli auguri e assicura a Ferrari il proprio affetto e la propria ammirazione.
E' presente inoltre la fotocopia della pubblicazione di una lettera di Murri a Ferrari in data 9 marzo 1908, tratta da Corrado Tumiati, "Giulio Cesare Ferrari e la rieducazione dei giovanetti criminali", estratto da "L'Educazione nazionale", 1933, fasc. 1. Nella lettera, Murri si complimenta con Ferrari per la recensione al libro di Federn.
NOTE
La carta della prima lettera è listata a lutto.