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1) Milano, 3 maggio 1900: gli invia un elenco di periodici scientifici interessanti, soprattutto stranieri, che avrebbe a disposizione per la collaborazione alla rassegna biologica della “Rivista di freniatria”. Invia i suoi saluti a Calderoni e a Tamburini.
2) Milano, 17 maggio 1900: chiede a Ferrari, per ultimare le pratiche con l’Ospedale Maggiore circa il collocamento della biblioteca del suo defunto zio Serafino Biffi, due copie dello statuto della Società freniatrica. Attende inoltre una sua risposta in merito all’elenco di riviste che gli aveva mandato, aggiungendo di averne trovate altre tedesche. Gli chiede infine se conosce qualche “lavoro moderno e fatto su una base un po’ positiva, che riguardi la psicologia della prima infanzia”.
3) Milano, 29 marzo 1901: invia un augurio affettuoso a Ferrari e alla moglie per il matrimonio. Cartolina illustrata di “Milano. Interno del Duomo”.
4) Milano, 7 aprile 1903: annuncia che il proprio matrimonio è anticipato al 19 aprile e che poi andrà a Parigi verso la metà di luglio. Chiede a Ferrari qualche biglietto di presentazione a persone che gli possano essere utili nel campo della neuropatologia e psichiatria. Domanda se ha ricevuto gli articoli del “Tempo”.
5) Milano, 18 marzo [1921]: comunica che l’istituto che si vuole creare ad Arese è una emanazione del “Cesare Beccaria”, di cui è presidente l’onorevole [Giuseppe] De Capitani [D’arzago], al quale Ferrari potrà rivolgersi per ogni informazione al riguardo. Gli rammenta inoltre che all’Istituto pedagogico forense diretto da [Antonio] Martinazzoli è stata aperta “una sezione scientifica, dotata dei principali mezzi di laboratorio a uso psicologico e psicometrico”, affidata al suo assistente dr. Micheli, il quale eventualmente potrebbe farne una relazione per la rivista di Ferrari.
6) Milano, 27 maggio 1924: conferma, come aveva già scritto a Tumiati, che sarebbe più propenso alla costituzione della Lega italiana di igiene mentale piuttosto che di una confederazione come quella proposta da Ferrari. Propone una riunione costitutiva nella terza decade di giugno e ricorda che a Milano, oltre al ciclo di conferenze da lui stesso organizzate, si vorrebbe aprire qualche dispensario psichiatrico in collaborazione con la Società di patrocinio dei pazzi poveri, con la Provincia ecc. Quanto alla conferenza di Ferrari, vorrebbe che fosse la prima del nuovo ciclo a novembre.
7) Milano, 3 luglio [1924]: spiega di aver visto Brioschi e parla del concorso di Ferrari in merito al manualetto. Dice infine che Carlo Alberto [Ferrari] ha scritto a sua figlia Alba mandandole il resoconto di una sua conferenza “nella quale si sente migliorato il figlio dello psicologo”.
8) Milano, 13 ottobre [1924]: chiede a Ferrari di prenotargli due camere d’albergo a Bologna, dove si recherà per la riunione in compagnia della moglie Bianca e della figlia Alba.
9) Milano, 24 ottobre [1924]: ringrazia per l’accoglienza ricevuta dalla famiglia di Ferrari a Bologna e promette che tornerà presto a trovarli con le sue donne. Manda un saluto speciale a Carlo Alberto, facendogli gli auguri per la laurea.
10) [Milano, 8 gennaio 1926]: avvisa che la Società di igiene terrà nell’aula Palletta dell’Ospedale Maggiore di Milano una serie di conferenze psichiatriche, nelle quali parleranno Antonini, Corberi e Cerletti. Egli stesso dovrebbe tenere il 7 febbraio una conferenza sulla delinquenza minorile, ma non avendo tempo di prepararla, chiede a Ferrari di sostituirlo.
11) Milano, 5 agosto [1925]: dice di essere in partenza per la Val Senales, ma conferma a Ferrari che la sua idea è buona e dovrebbe essere comunicata a [Enrico] Morselli e agli organizzatori del Congresso di Trieste.
12) Milano, 23 marzo [1927]: dice di aver letto la lettera di Ferrari all’avvocato Segre, che telegraferà presto a Colle Adriatico. Quanto al quesito “prevenire o reprimere”, la risposta è difficile, ma crede che occorra comunque “far vigilare il soggetto il più possibile”.
13) Milano, 18 maggio 1929: comunica che gli sarà molto difficile andare a Parigi e manda a Ferrari la relazione di [Giuseppe] Corberi sul dispensario con alcune integrazioni manoscritte. Conferma che ormai sono 4 i dispensari in attività e che la Società di igiene mentale (sezione lombarda), che si occupa dei deficienti, ha ottenuto dal Comune di Milano che si apra una nuova scuola al posto della vecchia scuola Treves. D’accordo con Antonini e con il preside della Provincia Fabbri, si stanno preoccupando di estendere i dispensari alla provincia. Ricorda infine di aver fatto una relazione l’anno passato in merito alla loro attività, durante la Conferenza internazionale dell’assistenza a Parigi.
14) Milano, 16 luglio [1930]: conferma l’invio delle circolari ai soci della sezione lombarda e avvisa che Pellacani ne riceverà 20 per le spedizioni in Emilia. Cartolina illustrata di “Milano. Piazza Leonardo da Vinci”.
NOTE
Carta intestata: “Dott. Eugenio Medea / Amedei, 13 Milano”; “Dr. Eugenio Medea / Malattie nervose / Paleocapa, 3 (Staz. Nord) Milano”; “Prof. Eugenio Medea / Doc. in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali / nella R. Università di Pavia Prof. incar. di / Clinica Neuropatologica nei RR. Istituti Clinici / di Milano Direttore del Comparto Neuropatologico / dell’Ospedale Maggiore di Milano / Milano / Via S. Damiano, 22 Telef. 7192 / Riceve: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, dalle 1112 / e dalle 1819 / Martedì, Giovedì, Sabato dalle 13 alle 15”; “Prof. Comm. Eugenio Medea / Prof. incar. di Semeiotica delle Malattie Nervose / nella R. Università di Milano / Direttore del Comparto Neuropatologico / dell’Ospedale Maggiore di Milano / Milano / Via S. Damiano, 22 Telef. 51385 / Riceve: Lunedì, Mercoledì, Venerdì dalle 1112 / e dalle 1819 / Martedì, Giovedì, Sabato, dalle 13 alle 15”; “Stabilimento Sanitario Biffi / per malattie mentali e nervose / in Monza (Telef. 68) / diretto dal Prof. E. Medea / (Milano Via S. Damiano, 22 Telef. 51385)”; “Prof. Eugenio Medea / Via S. Damiano, 22 Telef. 51385 / Milano”; “Prof. Eugenio Medea / S. Damiano, 22 Milano / Telef. 70492”.
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14 lettere e cartoline del neurologo e neuropsichiatra Eugenio Medea (1872-1967) a Ferrari:1) Milano, 3 maggio 1900: gli invia un elenco di periodici scientifici interessanti, soprattutto stranieri, che avrebbe a disposizione per la collaborazione alla rassegna biologica della “Rivista di freniatria”. Invia i suoi saluti a Calderoni e a Tamburini.
2) Milano, 17 maggio 1900: chiede a Ferrari, per ultimare le pratiche con l’Ospedale Maggiore circa il collocamento della biblioteca del suo defunto zio Serafino Biffi, due copie dello statuto della Società freniatrica. Attende inoltre una sua risposta in merito all’elenco di riviste che gli aveva mandato, aggiungendo di averne trovate altre tedesche. Gli chiede infine se conosce qualche “lavoro moderno e fatto su una base un po’ positiva, che riguardi la psicologia della prima infanzia”.
3) Milano, 29 marzo 1901: invia un augurio affettuoso a Ferrari e alla moglie per il matrimonio. Cartolina illustrata di “Milano. Interno del Duomo”.
4) Milano, 7 aprile 1903: annuncia che il proprio matrimonio è anticipato al 19 aprile e che poi andrà a Parigi verso la metà di luglio. Chiede a Ferrari qualche biglietto di presentazione a persone che gli possano essere utili nel campo della neuropatologia e psichiatria. Domanda se ha ricevuto gli articoli del “Tempo”.
5) Milano, 18 marzo [1921]: comunica che l’istituto che si vuole creare ad Arese è una emanazione del “Cesare Beccaria”, di cui è presidente l’onorevole [Giuseppe] De Capitani [D’arzago], al quale Ferrari potrà rivolgersi per ogni informazione al riguardo. Gli rammenta inoltre che all’Istituto pedagogico forense diretto da [Antonio] Martinazzoli è stata aperta “una sezione scientifica, dotata dei principali mezzi di laboratorio a uso psicologico e psicometrico”, affidata al suo assistente dr. Micheli, il quale eventualmente potrebbe farne una relazione per la rivista di Ferrari.
6) Milano, 27 maggio 1924: conferma, come aveva già scritto a Tumiati, che sarebbe più propenso alla costituzione della Lega italiana di igiene mentale piuttosto che di una confederazione come quella proposta da Ferrari. Propone una riunione costitutiva nella terza decade di giugno e ricorda che a Milano, oltre al ciclo di conferenze da lui stesso organizzate, si vorrebbe aprire qualche dispensario psichiatrico in collaborazione con la Società di patrocinio dei pazzi poveri, con la Provincia ecc. Quanto alla conferenza di Ferrari, vorrebbe che fosse la prima del nuovo ciclo a novembre.
7) Milano, 3 luglio [1924]: spiega di aver visto Brioschi e parla del concorso di Ferrari in merito al manualetto. Dice infine che Carlo Alberto [Ferrari] ha scritto a sua figlia Alba mandandole il resoconto di una sua conferenza “nella quale si sente migliorato il figlio dello psicologo”.
8) Milano, 13 ottobre [1924]: chiede a Ferrari di prenotargli due camere d’albergo a Bologna, dove si recherà per la riunione in compagnia della moglie Bianca e della figlia Alba.
9) Milano, 24 ottobre [1924]: ringrazia per l’accoglienza ricevuta dalla famiglia di Ferrari a Bologna e promette che tornerà presto a trovarli con le sue donne. Manda un saluto speciale a Carlo Alberto, facendogli gli auguri per la laurea.
10) [Milano, 8 gennaio 1926]: avvisa che la Società di igiene terrà nell’aula Palletta dell’Ospedale Maggiore di Milano una serie di conferenze psichiatriche, nelle quali parleranno Antonini, Corberi e Cerletti. Egli stesso dovrebbe tenere il 7 febbraio una conferenza sulla delinquenza minorile, ma non avendo tempo di prepararla, chiede a Ferrari di sostituirlo.
11) Milano, 5 agosto [1925]: dice di essere in partenza per la Val Senales, ma conferma a Ferrari che la sua idea è buona e dovrebbe essere comunicata a [Enrico] Morselli e agli organizzatori del Congresso di Trieste.
12) Milano, 23 marzo [1927]: dice di aver letto la lettera di Ferrari all’avvocato Segre, che telegraferà presto a Colle Adriatico. Quanto al quesito “prevenire o reprimere”, la risposta è difficile, ma crede che occorra comunque “far vigilare il soggetto il più possibile”.
13) Milano, 18 maggio 1929: comunica che gli sarà molto difficile andare a Parigi e manda a Ferrari la relazione di [Giuseppe] Corberi sul dispensario con alcune integrazioni manoscritte. Conferma che ormai sono 4 i dispensari in attività e che la Società di igiene mentale (sezione lombarda), che si occupa dei deficienti, ha ottenuto dal Comune di Milano che si apra una nuova scuola al posto della vecchia scuola Treves. D’accordo con Antonini e con il preside della Provincia Fabbri, si stanno preoccupando di estendere i dispensari alla provincia. Ricorda infine di aver fatto una relazione l’anno passato in merito alla loro attività, durante la Conferenza internazionale dell’assistenza a Parigi.
14) Milano, 16 luglio [1930]: conferma l’invio delle circolari ai soci della sezione lombarda e avvisa che Pellacani ne riceverà 20 per le spedizioni in Emilia. Cartolina illustrata di “Milano. Piazza Leonardo da Vinci”.
NOTE
Carta intestata: “Dott. Eugenio Medea / Amedei, 13 Milano”; “Dr. Eugenio Medea / Malattie nervose / Paleocapa, 3 (Staz. Nord) Milano”; “Prof. Eugenio Medea / Doc. in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali / nella R. Università di Pavia Prof. incar. di / Clinica Neuropatologica nei RR. Istituti Clinici / di Milano Direttore del Comparto Neuropatologico / dell’Ospedale Maggiore di Milano / Milano / Via S. Damiano, 22 Telef. 7192 / Riceve: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, dalle 1112 / e dalle 1819 / Martedì, Giovedì, Sabato dalle 13 alle 15”; “Prof. Comm. Eugenio Medea / Prof. incar. di Semeiotica delle Malattie Nervose / nella R. Università di Milano / Direttore del Comparto Neuropatologico / dell’Ospedale Maggiore di Milano / Milano / Via S. Damiano, 22 Telef. 51385 / Riceve: Lunedì, Mercoledì, Venerdì dalle 1112 / e dalle 1819 / Martedì, Giovedì, Sabato, dalle 13 alle 15”; “Stabilimento Sanitario Biffi / per malattie mentali e nervose / in Monza (Telef. 68) / diretto dal Prof. E. Medea / (Milano Via S. Damiano, 22 Telef. 51385)”; “Prof. Eugenio Medea / Via S. Damiano, 22 Telef. 51385 / Milano”; “Prof. Eugenio Medea / S. Damiano, 22 Milano / Telef. 70492”.