Grassini Margherita in Sarfatti

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9 lettere e cartoline di Margherita Grassini (1880-1961), moglie di Cesare Sarfatti, a Ferrari:
1) Milano, Corso Venezia 93, 22 giugno 1911: dice di aver avuto il nominativo di Ferrari dal dottor Decroly e gli chiede, anche a nome del marito, informazioni sull’istituto di Decroly a Bruxelles e sui suoi metodi educativi, poiché hanno un figlio di 11 anni assai vivace e indisciplinato. Vorrebbe dunque il suo parere sull’uomo, sui suoi sistemi, sulla sua opera e sulla loro adeguatezza per un ragazzino italiano.
2) [s.l., 1911]: promette che si farà mandare da un’amica i dati sull’Erziehungsheim, ma eventualmente per un altro anno. Per l’anno corrente hanno deciso di seguire il suo consiglio e di scegliere la casa Boccella di Imola. Comunica che il figlio si trova al mare dalla zia e si sta comportando bene, mentre durante l’estate si era sfogato purtroppo con lei; ritiene che il caldo ambiente della famiglia Ferrari a Imola continuerà a farlo migliorare. In calce è presente un appunto di Ferrari sulla condizione psichica di una paziente.
3) [s.l.], 16 novembre 1911: chiede consiglio a Ferrari sull’opportunità di far acquistare al figlio Roberto una bicicletta. Comunica che il marito andrà a Roma per lavoro e, di passaggio, spera di vedere il figlio. Gli invia infine un articolo apparso sull'”Avanti!” relativo al concorso.
4) [s.l.], 5 marzo 1912: trovandosi immobilizzata a letto per i postumi di una brutta caduta, chiede a Ferrari se è possibile che il figlio vada a trovarla per il fine settimana, visto che è in un buon periodo. Comunica che il viaggio a Parigi è saltato e chiede – nel caso in cui Ferrari acconsentisse alla visita – che il figlio le porti l’uva del Valenti di Bologna.
5) [Lido di Venezia], 13 luglio 1912: si lamenta per la richiesta del figlio di ricevere lettere dai genitori quando lui non ne scrive mai; vorrebbe che si mettesse a studiare per gli esami di riparazione ed esclude che possa tornare a casa per le vacanze prima del 15 agosto, perché lei deve “fare la cura della Porretta” e il marito “quella di Montecatini”. Sarebbe necessario però che il professore gli desse dei compiti per le vacanze.
6) Cavallasca, Como, 10 ottobre 1912: assicura che invierà entro giovedì il certificato medico per il figlio affinché possa fare ginnastica. Ringrazia Ferrari e sua moglie per gli alari e gli specchi e chiede poi consiglio a Ferrari per il secondogenito, Amedeo, il cui carattere sta peggiorando, forse anche a causa dei grandi successi a scuola.
7) [s.l.], 26 luglio 1913: scrive che dopo aver ricevuto la lettera di Ferrari, il figlio Roberto, rientrato da Milano, ha cominciato a comportarsi bene, nonostante in un primo tempo avesse ridotto in brandelli la lettera stessa; spera che continui così.
8) Milano, 26 marzo 1914: si dice contenta di ricevere una lettera di Ferrari dopo tanto tempo, si aspettava di riceverne altre e si meraviglia che invece Ferrari rimproveri lei di non averne scritte per avere notizie del figlio. Quanto alle vacanze di Carnevale, aveva informato gli Alvisi che Roberto si era comportato benissimo. Gli assicura che non vi è alcuna freddezza da parte sua e del marito, anche se sono stati “molto seccati dell’affare Forel”, tanto che continuano a lasciare il figlio a Imola. Invita infine la famiglia Ferrari a passare le vacanze di Pasqua nella loro casa di campagna.
9) Milano, 10 novembre 1925: ringrazia Ferrari per le parole affettuose e immagina che egli abbia “assistito spiritualmente” alla cerimonia in cui fu riconosciuto l’eroismo del figlio Roberto.

NOTE
Carta intestata: “Gerarchia / Rivista politica / Il direttore”.

Estremi cronologici

22 Giugno 1911 – 10 Novembre 1925

Consistenza

14 carte

Collocazione fascicolo

b. 9, fasc. 15
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