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1) Torino, 4 ottobre 1893: lo ringrazia per l'opuscolo, che ha molto apprezzato, e "siccome la patologia illumina sempre la psicologia", vi ha trovato molti argomenti a supporto dello studio sui simboli. Dice di aver visto Pellizzi e Gurrieri e manda i propri saluti ai medici del manicomio.
2) Sagliano Micca per Passobreve (Biella), 27 luglio 1894: comunica che le lettere di [Sante] Caserio sono state pubblicate, ma che se desidera gli invierà le copie, poiché gli originali sono stati sequestrati. Sarà contento di vederlo a Torino, ma lo avvisa che né lui né Lombroso saranno in città fino a settembre. Dà notizie di Pellizzi e della sua signora.
3) [Torino], 14 gennaio 1896: dice di aver saputo della sua disgrazia [la morte del padre] e se ne duole, ma spera che non lo costringerà a rientrare da Parigi. Lo avvisa che arriverà a Parigi giovedì o venerdì mattina e lo raggiungerà subito in hotel. Spera che lo aiuterà a trovare un alloggio più distante dalla biblioteca, in modo da costringerlo a fare ogni giorno una passeggiata.
5) Torino, 6 maggio 1897: ringrazia Ferrari e Guicciardi per l'interessante opuscolo e si scusa per non avere ancora risposto alla "complicata questione di psicologia extrafine" che Ferrari gli ha sottoposto. Spera di poterci ragionare con calma e rispondergli al più presto.
4) Torino, 14 settembre 1897: chiede sue notizie e pensa che, non avendo convegni "da cui prender pretesto per andare in terra lontana a divertirti", farà "vita esemplare" nel "convento" di San Maurizio. Dà notizia sulla propria malattia e sulle proprie vacanze a Bellaria e in Val d'Aosta, dicendo di essere in partenza per il Lago Magggiore.
6) Torino, 22 maggio 1898: lo ringrazia per gli opuscoli e gli chiede "che impressione ha destato a Reggio la cosiddetta rivoluzione di Milano". Dice che a Torino socialisti e conservatori hanno una gran paura gli uni degli altri "e se ne dicono di tutti i colori".
7) Torino, 27 dicembre 1898: gli dà notizie sui modelli di macchina da scrivere (Williams o Franklin), offrendosi di aiutarlo nell'acquisto.
8) Torino, 14 aprile 1901: si congratula per il matrimonio e per la moglie, di cui lui e Gina Lombroso hanno sentito tessere le lodi dalla signora Pellizzi. Chiede se li raggiungeranno a Torino. Lo avvisa che entro quindici giorni avrà terminato di scrivere il volume sul suo omonimo Giulio Cesare e lo porterà all'editore.
9) Torino, 4 ottobre 1901: si dice contrario all'idea di Ferrari di "popolarizzare" l'opera di Lombroso, che avrebbe anzi bisogno di approvazione da parte del mondo ufficiale. Inoltre un riassunto dell'Uomo delinquente potrebbe dispiacere sia a Lombroso che al suo editore e sarebbe quindi inopportuno. Se dunque intendono fare una festa per Lombroso, sarebbe meglio "cercare di mettere in luce la parte da lui avuta nella questione della pellagra e promuovere un riconoscimento popolare dei suoi meriti in questa, sia perché per essa il Lombroso ha dovuto soffrire maggiornamente, sia perché in questa questione il merito morale e sociale si accoppia splendidamente al merito scientifico".
10) [Torino, 9 marzo 1916]: ringrazia e ricambia gli auguri. Cartolina illustrata di "Roma. Foro Romano. Casa del Pontefice Massimo".
Contenuto
10 lettere e cartoline dello storico e saggista Guglielmo Ferrero (1871-1942) a Ferrari:1) Torino, 4 ottobre 1893: lo ringrazia per l'opuscolo, che ha molto apprezzato, e "siccome la patologia illumina sempre la psicologia", vi ha trovato molti argomenti a supporto dello studio sui simboli. Dice di aver visto Pellizzi e Gurrieri e manda i propri saluti ai medici del manicomio.
2) Sagliano Micca per Passobreve (Biella), 27 luglio 1894: comunica che le lettere di [Sante] Caserio sono state pubblicate, ma che se desidera gli invierà le copie, poiché gli originali sono stati sequestrati. Sarà contento di vederlo a Torino, ma lo avvisa che né lui né Lombroso saranno in città fino a settembre. Dà notizie di Pellizzi e della sua signora.
3) [Torino], 14 gennaio 1896: dice di aver saputo della sua disgrazia [la morte del padre] e se ne duole, ma spera che non lo costringerà a rientrare da Parigi. Lo avvisa che arriverà a Parigi giovedì o venerdì mattina e lo raggiungerà subito in hotel. Spera che lo aiuterà a trovare un alloggio più distante dalla biblioteca, in modo da costringerlo a fare ogni giorno una passeggiata.
5) Torino, 6 maggio 1897: ringrazia Ferrari e Guicciardi per l'interessante opuscolo e si scusa per non avere ancora risposto alla "complicata questione di psicologia extrafine" che Ferrari gli ha sottoposto. Spera di poterci ragionare con calma e rispondergli al più presto.
4) Torino, 14 settembre 1897: chiede sue notizie e pensa che, non avendo convegni "da cui prender pretesto per andare in terra lontana a divertirti", farà "vita esemplare" nel "convento" di San Maurizio. Dà notizia sulla propria malattia e sulle proprie vacanze a Bellaria e in Val d'Aosta, dicendo di essere in partenza per il Lago Magggiore.
6) Torino, 22 maggio 1898: lo ringrazia per gli opuscoli e gli chiede "che impressione ha destato a Reggio la cosiddetta rivoluzione di Milano". Dice che a Torino socialisti e conservatori hanno una gran paura gli uni degli altri "e se ne dicono di tutti i colori".
7) Torino, 27 dicembre 1898: gli dà notizie sui modelli di macchina da scrivere (Williams o Franklin), offrendosi di aiutarlo nell'acquisto.
8) Torino, 14 aprile 1901: si congratula per il matrimonio e per la moglie, di cui lui e Gina Lombroso hanno sentito tessere le lodi dalla signora Pellizzi. Chiede se li raggiungeranno a Torino. Lo avvisa che entro quindici giorni avrà terminato di scrivere il volume sul suo omonimo Giulio Cesare e lo porterà all'editore.
9) Torino, 4 ottobre 1901: si dice contrario all'idea di Ferrari di "popolarizzare" l'opera di Lombroso, che avrebbe anzi bisogno di approvazione da parte del mondo ufficiale. Inoltre un riassunto dell'Uomo delinquente potrebbe dispiacere sia a Lombroso che al suo editore e sarebbe quindi inopportuno. Se dunque intendono fare una festa per Lombroso, sarebbe meglio "cercare di mettere in luce la parte da lui avuta nella questione della pellagra e promuovere un riconoscimento popolare dei suoi meriti in questa, sia perché per essa il Lombroso ha dovuto soffrire maggiornamente, sia perché in questa questione il merito morale e sociale si accoppia splendidamente al merito scientifico".
10) [Torino, 9 marzo 1916]: ringrazia e ricambia gli auguri. Cartolina illustrata di "Roma. Foro Romano. Casa del Pontefice Massimo".