29 lettere e cartoline di Gioconda De Angeli, moglie dello psichiatra Lorenzo Ellero, a Ferrari:
1) Milano, 8 febbraio 1920: giustifica il suo silenzio con gli impegni dovuti alla malattia della sorella e del cognato Frua e con la morte dell’amico Mendini in una clinica milanese. Quanto alle buone notizie che Ferrari le ha dato nella sua lettera, lo ringrazia e si dice sollevata, perché il suo amministratore non aveva ancora avuto il tempo di occuparsene. [Carta da lettere listata a lutto].
2) Milano, Bastioni Magenta 9, 28 dicembre 1925: pensava che l’amico Gemelli l’avesse già informato del fatto che era contraria a pubblicare due volumi delle conferenze del marito e favorevole invece a pubblicare un volume solo di conferenze, uno di perizie, uno di monografie scientifiche ed eventualmente uno di argomenti politici. Semmai, se le pagine dovessero sembrare eccessive, toglierebbe i “Palinsesti del cervello” e “La filosofia di un curato”. Gli invia un anticipo di cinquemila lire da dare al commendator Franchi e rimane in attesa del preventivo. [Carta da lettere listata a lutto].
3) Milano, Bastioni Magenta 9, 11 gennaio 1926: parla del lavoro di correzione delle bozze delle conferenze e si augura che Ferrari riesca a fare una scappata a Milano. [LETTERA INCOMPLETA]
4) Milano, Bastioni Magenta 9, 2 febbraio 1926: lo ringrazia della bellissima prefazione e gli invia alcune piccole modifiche che vorrebbe apportare. Se la conferenza che Ferrari terrà a Milano fosse pubblica, non vorrebbe mancare assolutamente, anche perché dopo le tante sventure non è più comparsa in pubblico. [Carta da lettere listata a lutto].
5) Milano, 15 marzo 1926: si meraviglia che Ferrari non abbia ancora tutto il materiale da comporre, perché le risulta che sia presso di lui dal maggio 1925. Assicura di non aver mandato più nulla se non “l’Autosuggestione” e che gli scritti in più non facevano parte dell’elenco di quelli da comporre. [Cartolina illustrata “Ritratto d’incognita. Pier della Francesca (1415-1492). Museo Poldi Pezzoli – Milano”].
6) Milano, 16 aprile 1926: avvisa di aver ricevuto le conferenze terza e quarta, che rispedirà in serata insieme a un elenco degli errori tipografici. [Cartolina illustrata di “Milano. Castello Sforzesco. Torrione” (tagliata in corrispondenza dei francobolli)].
7) Milano, 8 giugno 1926: lo riprende in merito alla pubblicazione della lettera di Tullio Murri senza l’autorizzazione necessaria e commenta le parole di Raimondi. Gli ricorda la promessa per Ghiffa e dice che ringrescherà la memoria anche a Gemelli, che si trova a Roma e che arriverà il 14. [Carta da lettere listata a lutto].
8) Ghiffa, 21 settembre 1926: parla del “legame spirituale” che si è creato tra loro nella comunanza di lavoro e delle “lezioni di ortografia” di cui ha beneficiato. Dice di non aver deciso nulla per le lettere di Murri, dato che Raimondi e Foligno l’avevano sconsigliata di pubblicarle, temendo qualche reazione di Ferri o di altri. Tuttavia se si potesse omettere qualche parte, sarebbe felice di assecondare il desiderio di Ferrari. Parla dell’organizzazione del “lancio del 2° volume” e dell’articolo Vedrani, che ha ricopiato e inviato, tramite l’avvocato Foligno, al “Giornale d’Italia” e al direttore dell'”Illustrazione medica” a Genova. Quanto a Gemelli, ha numerosi impegni e potrebbe essere a Ghiffa solo la sera del 27 e la mattinata del 28: Ferrari potrebbe invece arrivare prima e partire dopo di lui. Gli comunica che De Sanctis, su suggerimento di Gemelli, Tittoni e Gallenga, ha scritto un articolo sulle Conferenze per la “Nuova Antologia”, che lei giudica una stroncatura. Gli ha quindi risposto in modo pungente e chiede a Ferrari di correggerla se ha sbagliato, essendo troppo sensibile quando si tratta di suo marito. [Carta da lettere listata a lutto].
9) Ghiffa, 22 novembre 1926: parla della correzione delle bozze e si lamenta dei troppi refusi inseriti dai tipografi. Gli comunica alcuni cambiamenti che vorrebbe apportare e gli confessa l’impressione provata a vedere all’interno del libro le lettere Ellero-Murri, che le hanno fatto tornare i dubbi e i timori di reazioni spiacevoli. Preferisce quindi che Raimondi veda le bozze e, nel caso sia ancora contrario, togliere le lettere o metterle in fondo, in appendice alla perizia Murri. [Carta da lettere listata a lutto].
10) Milano, 9 dicembre 1926: lo ringrazia per la bellissima lettera sulle perizie del marito, che farà leggere a Raimondi. Si dice molto contenta del fatto che anche Ferrari abbia rinunciato a pubblicare le lettere Ellero-Murri e che la decisione sia stata unanime e ponderata. Gli comunica alcune idee per il titolo del secondo volume e parla ancora della correzione delle bozze.
11) Milano, 13 gennaio 1927: chiede sue notizie e gli assicura che la prefazione di Raimondi è bella e ha tenuto conto delle sue note. Lo informa delle osservazioni che ha fatto sul testo, in modo da tenerne conto e provvedere alle correzioni. [Carta da lettere listata a lutto].
12) Milano, 23 gennaio 1927: avvisa di aver spedito le bozze della prefazione corrette da Raimondi e gli chiede di fare il possibile per accontentarla sulle ultime correzioni che aveva indicato. [Cartolina illustrata di “Milano. Parte superiore della porta in bronzo del Duomo”].
13) Milano, 4 febbraio 1927: lo ringrazia per aver inserito le correzioni e lo prega di ringraziare la moglie per la visita graditissima. Gli manda un biglietto da inviare al comm. Omero Gallo, ma confessa di non essere riuscita a decifrare la sua lettera quando parla della “Rivista Penale”. Dice di aver scritto a Gatti e a Castiglioni per ringraziarlo e per chiedergli una recensione. [LETTERA INCOMPLETA, carta da lettere listata a lutto].
14) Milano, 22 febbraio 1927: concorda sull’invio del volume a diverse persone; comunica di averlo già inviato al dottor Castiglioni, di essere in procinto di mandarlo a padre Gemelli e di scrivere a Bonasi. Chiede alcune notizie sulle ultime modifiche al libro e si dice in ansia perché la sorella è sempre molto grave. [Cartolina illustrata di “Milano. Il Castello”].
15) Milano, 4 marzo 1927: comunica di aver mandato il volume al senatore Stoppato, il quale ha assicurato che farà una recensione su una rivista scientifica, non potendo farla sui giornali del Veneto, ma sarebbe necessario indicargliene una. Comunica che padre Gemelli vorrebbe avere le riviste a cui il volume verrà spedito, per aggiungerne qualcuna. Si chiede quando arriveranno i volumi rilegati e si dice dispiaciuta per il comm. Franchi e ne chiede notizie. [Cartolina illustrata di “Milano. Facciata dell’Ospedale Maggiore”].
16) Milano, 11 marzo 1927: Si chiede ancora quando arriveranno i volumi rilegati e comunica che già due giornali, “Sera” e “Sole” ne hanno parlato. Dice che il senatore Stoppato ha proposto la recensione alla rivista “La Scuola positiva” e gli chiede se la conosce. Gli rinnova la richiesta dell’elenco delle riviste da dare a padre Gemelli e l’elenco dei giornali a cui il volume fu spedito da G. Omero Gallo. [Cartolina illustrata di “Milano. Castello Sforzesco. Cortile della Rocchetta”].
17) Milano, 17 maggio 1927: Lo rimprovera per non aver risposto alle sue domande e gli comunica che il direttore del Manicomio di Alessandria è il dottor Gualino, che scrive sulla “Stampa” di Torino; gli chiede se lo conosce e se ritiene che possa fare una recensione. Gli chiede infine di procurarle la “Rassegna di studi psichiatrici” di Siena. [Cartolina illustrata di “Milano. L’Arena”].
18) [Milano, 20 dicembre 1927]: gli invia il consueto panettone natalizio. [Cartolina illustrata di “Morone. Madonna and child. London: National Gallery”].
19) Salice, 28 giugno 1928: gli propone “il nome oltremodo simpatico di Mario Carrara” e confessa di non aver ancora scritto a Stoppato perché è rimasta molto male ma spera ancora che faccia la prefazione. [Cartolina illustrata di “Salice Terme. Nazzano veduto dal parco del G. Hotel”].
20) Ghiffa, 23 luglio 1928: Lo ringrazia per la sua lettera e si dice molto contenta di poterlo ospitare ad agosto; proverà a contattare anche Gemelli. Lo ringrazia per quanto ha fatto per i primi 128 fogli del libro e gli assicura di non aver ancora scritto a Mario Carrara, quindi se il prof. Tarozzi vorrà fare la prefazione ne sarà lusingatissima. Tuttavia pensa che se Stoppato avesse letto anche gli altri scritti di Lorenzo Ellero, forse vi avrebbe trovato dei punti in comune con il suo pensiero, ad esempio in merito al determinismo. Parla dei troppi refusi delle bozze. [Carta da lettere listata a lutto].
21) Milano, 3 dicembre 1928: comunica l’invio del volume di Giuseppe Capra “Sulle orme di Marco Polo”, sperando in una sua recensione sulla “Rivista di psicologia”. Gli ricorda che di uno straniero (Sven Hedin) che ha fatto più o meno lo stesso viaggio di Capra, ma con mezzi molto superiori, i giornali italiani hanno parlato a lungo, soprattutto il “Corriere della sera”. Chiede se ritenga utile stampare l’opuscoletto di cui gli ha parlato e risponde alla sua domanda sul termine “virgiliato”.
22) Milano, 3 gennaio 1929: gli invia la lettera per il prof. Tarozzi e ripete che ha atteso per avere tutte le bozze. Torna a confermargli l’assenso per la coda aggiunta alla “Autosuggestione” e teme che una lettera non gli sia mai arrivata. Parla della riproduzione delle due prefazioni e dà alcuni suggerimenti per il titolo. Gli chiede l’elenco degli scritti scelti per il volume e di quelli scartati e gli domanda se sia il caso di inserire nel volume un ritratto di Lorenzo Ellero. Considera che bisognerà fare una tiratura limitata per il 3° volume, ma che le interessa che sia stampato per poter distruggere gli originali manoscritti. [Carta da lettere listata a lutto].
23) Milano, 13 gennaio 1929: lo ringrazia per il “Resto del Carlino” con il racconto della recita dei suoi ammalati e avvisa che Colantuoni, alla radio, ne ha parlato la sera stessa. È contenta che Ferrari approvi “Diverse voci” e che suggerisca al prof. Tarozzi di citare l’intero verso. Parla della correzione delle bozze, della tiratura e della stampa.
24) Milano, 23 gennaio 1929: dice di aver ricevuto una lettera del prof. Tarozzi che sperava di finire la prefazione entro la fine del mese. Crede che non si riuscirà a stampare il libro prima di febbraiomarzo e comunica di aver ricevuto l’elenco degli scritti scelti. Avvisa che mancano invece alcuni scritti scartati e gli chiede suggerimenti per la tiratura e per la distribuzione. Chiede se è al corrente del lutto del prof. Castiglioni. [Carta da lettere listata a lutto].
25) Milano, 16 febbraio 1929: avvisa di aver ricevuto la prima parte del libro e di non avervi trovato però la prefazione, quindi non può scrivere al prof. Tarozzi. [Cartolina illustrata di “Ambrosiana (Sala G). Dis. 0,19 x 0,18. Leonardo da Vinci. Studio di testa”].
26) Milano, 24 febbraio 1929: ha ricevuto la prefazione e i fogli reclame e lo ringrazia della lettera. Giudica molto bella la prefazione, ma gli chiede suggerimenti per i ringraziamenti all’autore, non essendo in grado di giudicare un ragionamento filosofico. Lo rimprovera per la calligrafia e gli rammenta la disposizione del governo norvegese a proposito della calligrafia dei medici. Critica lo stile dei fogli di reclame del libro e gli chiede di occuparsene.
27) Milano, 26 marzo 1929: invia gli auguri di buona Pasqua. [Cartolina illustrata di “Ambrosiana (Sala G). Dis. 0,22 x 0,31. Ritratto di Leonardo”].
28) Milano, 7 agosto 1932: lo ringrazia delle condoglianze per la morte del cognato, deceduto in seguito al lavoro eccessivo. Pensa che le onoranze tributategli a Milano per il funerale siano state ben meritate. Spera che Ferrari andrà a trovarla qualche giorno a Ghiffa. [Carta da lettere listata a lutto].
29) [s.l., s.d.]: parla della pubblicazione delle perizie e della spedizione del secondo volume. [LETTERA INCOMPLETA, carta da lettere listata a lutto].
È presente inoltre un appunto di Ferrari in merito alla morte di Lorenzo Ellero, al dolore della moglie e alla sua attività per il recupero delle carte del marito [l’appunto è preso su una cartolina postale indirizzata a Camillo Pellizzi e intestata “Ospedale psichiatrico provinciale / ‘Francesco Roncati’ / in Bologna”].