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1) Ginevra, 12 dicembre 1904: notifica l’invio di un prospetto della rivista "Archives de psychologie" e chiede eventualmente in cambio un prospetto della "Rivista di psicologia". In appendice propone a Ferrari un “èchange d’annonce” di ½ o ¼ di pagina.
2) Ginevra, 8 marzo 1905: avendo ricevuto il secondo numero della "Rivista di psicologia", lo ringrazia per l’annuncio inserito e spiega che la rivista "Archives de psychologie" uscirà in ritardo a fine marzo e che conterrà l’annuncio della "Rivista di piscologia". Si augura di poterlo conoscere personalmente al Congresso di Roma [5° Congresso internazionale di psicologia, 2530 aprile 1905] dove potrebbero parlare dell’organizzazione dell’Istituto medico pedagogico in vista dell’apertura a Ginevra di un istituto analogo.
3) Ginevra, 24 maggio 1905: confessa di essere estremamente lieto di averlo conosciuto e di aver incontrato anche “Madame Ferrari” [Emilia Giordani] e lo ringrazia per l’ospitalità a Bertalia. Riguardo alla richiesta di Ferrari di ricevere le bozze della comunicazione di James, spiega che non sono ancora pronte perché James ha effettuato molte modifiche al testo e dunque afferma che spedirà a Ferrari le conclusioni di James e che l’articolo completo uscirà negli archives nel giro di 15 giorni. Ammette che avrebbe voluto presentare la relazione che aveva preparato per vedere le reazioni dei colleghi e allega una foto di James.
4) Ginevra, 2 gennaio 1906: gli propone di tradurre la sua opera sulla “Péd. exp.” [Pédagogie expérimentale]. Definisce questo scritto un lavoro lacunoso specie nella bibliografia, rivolto agli “instituteurs”, che ha comunque venduto 200 copie nella Svizzera francese. Delinea gli accordi economici stabilendo che Ferrari dovrebbe limitarsi a inviare il 25% dei diritti sulle vendite a Claparède e al suo editore. Ricordando con piacere il sole di Bertalia, saluta tutta la famiglia Ferrari.
5) Ginevra, 22 maggio 1906: notifica di essere partito dubito dopo l’intervento di Gina Lombroso e spiega che le esperienze sulle “tèmoignage”, oggetto della sua relazione, usciranno per esteso nel prossimo numero della sua rivista e afferma che alla rivista di Ferrari potrebbe essere chiesto un riassunto molto corto per il rendiconto del Congresso.
6) Ginevra, 20 febbraio 1911: si scusa per aver risposto con tanto ritardo alla sua lettera e, ringraziandolo per il cortese invito, spiega che la distanza tra Imola e Bologna renderebbe i trasferimenti serali troppo complessi. Per questo afferma di voler soggiornare in hotel.
7) Saanen, 3 gennaio 1912: porge i suoi auguri per un felice anno nuovo e si augura di poter presto ospitare la famiglia Ferrari in Svizzera. Cartolina illustrata con una foto di Saanen in inverno: “1411. Saanen im Winter”
8) Ginevra, 11 febbraio 1912: annuncia la creazione di un nuovo istituto, “Institut des Sciences de l’éducation”, ente interno all’università dotato però di fondi sufficienti per “permettre de marcher”. Spiega che [Pierre] Bovet ne ha accettato la direzione e si è dimesso dall’Università di Neuchâtel. Confessa che sarebbe lieto se l’evento venisse riportato sulla rivista e che lo inviterà volentieri per una serie di lezioni nel caso in cui fossero disponibili dei fondi, “peu d’argent”. Spiega di voler abbreviare il termine “Psychologie” in "Ps".
9) Champel (Ginevra), 26 agosto 1913: spiega di non poterlo incontrare perché domenica sera (31 agosto) dovrà partire per il servizio militare e deve ancora consegnare dieci articoli. Afferma scherzosamente che “J’ai envie de démissionner de la psychologie!”. Lieto di sapere che Ferrari aveva personalmente visto i cavalli [di Elberfeld], si augura di conoscere presto le sue impressioni. Richiede la sua partecipazione al Congresso di psichiatria di Berna, previsto per il settembre del 1914, con una relazione su “L’educazione dei delinquenti”.
10) Champel (Ginevra), 24 gennaio 1918: si scusa per non avergli scritto per molto tempo e si complimenta con Ferrari perché la rivista, anche durante la guerra, è uscita regolarmente. Racconta che l’Istituto prosegue il suo lavoro, che “nos élèves sont excellents” e notifica di aver ricevuto una lettera di [Ovide] Decroly e una di [Théodore, cugino di Claparède] Flournoy.
11) Champel (Ginevra), 30 dicembre 1920: contento di averlo incontrato in autunno, racconta il suo viaggio a Berlino dove ha incontrato [Otto] Lipmann e ha visto le installazioni di [Walter] Moede e [Curt] Piorkowski. Al suo ritorno, spiega, era morto [Théodore] Flournoy. Notifica che “l’Assemblée des Nations” è stata interessante e che a Ginevra vi è una notevole attività scientifica.
Si complimenta per l’ultimo numero della Rivista pubblicato da Ferrari.
12) Ginevra, 26 novembre 1922: si scusa per non aver reso giustizia agli psicologi italiani nel suo “Psychologie de l’enfant” perché “je lis très mal votre langue”. Riguardo al discorso sull’Ordine professionale spiega di non aver voluto fare lo “historiques des tests” ma di aver voluto sottolineare che l’Ordine è entrato nei laboratori ufficiali. Sicuro che De Sanctis abbia pubblicato sulla Rivista di psicologia un articolo su questi argomenti, si scusa per non aver citato Patrizi e Pizzoli. Annuncia di volere scrivere un piccolo volume sui test.
13) Ginevra, 23 aprile 1927: in attesa di ospitare Ornella Ferrari [figlia di Giulio Cesare] il 29 o il 30 aprile, spiega di volerle far visitare Ginevra; notifica che Jean-Louis, dopo essere passato per la stazione di Bologna con il treno, si trova a Praga. Sottolineando che il viaggio in Grecia è andato bene racconta di essere passato da Sante De Sanctis a Roma senza averlo trovato.
14) Ginevra, 9 giugno 1927: profondamente rammaricato per non averlo rivisto dopo la cena, racconta di essere andato via in taxi con Henri Laugier e Franziska Baumgarten. Spiega che [Léon] Walther sarebbe lieto di accompagnare la figlia di Ferrari a Neuchâtel e di farle visitare la Suchard [che produce cioccolato]. Riguardo alla richiesta di Ferrari confessa di non essere più in contatto con la “pratique médicale” e ammette di conoscere la “Clinique psychothérapique du Dr. Loy (Av. De Champel, 41)” e la clinica “MonRepos” del Dr. [Charles] de Montet, eccellente psicoterapeuta.
15) Champel, 12 febbraio 1928: si scusa per il lungo ritardo nella risposta spiegando che in autunno ha avuto 75 studenti all’Istituto Rousseau e 46 al Laboratorio e che a gennaio si è ammalato ed è stato trasportato in una clinica a Montreux. Ancora molto affaticato, cerca di rispondere alla domanda di Ferrari sulla “fatica”: spiega che a Berlino è uscito un libro “Körper und Arbeit” di Edgar Atzler che non aggiunge nulla di nuovo all’argomento e ammette di non avere molte altre informazioni bibliografiche. Racconta che JeanLouis ha avuto la bronchite ma che in primavera vorrebbe fare una crociera in Italia con la “Stella d’Italia” dal 27 marzo al 12 aprile, con partenza da Venezia e arrivo in Sicilia attraverso Malta, Tripoli e Tunisi e chiede a Ferrari di unirsi a loro. Lo prega di rispondere a Mario Manlio Rossi che ha pubblicato su la "Rivista di psicologia" un articolo sul Congresso di Locarno nel quale ha “défiguré” ciò che Claparède aveva affermato su Maria Montessori. Sottolinea che la fatica è un argomento complesso che aveva trattato nel testo “Psychologie de l’enfant et pédagogie expérimentale” [1909] definendolo “plus psychologique que purement physiologique”.
16) Champel, 22 dicembre 1929: si congratula per le nozze di Carlo Alberto [Ferrari], chiede l’indirizzo di [Alberto] Vedrani, che ha citato la teoria biologica dell’isteria dello stesso Claparède, e la data di nascita di Consoni, appena scomparso, per poter redigere un necrologio sulla sua rivista "Archives". Vorrebbe sapere inoltre se la "Rivista di patologia nervosa [e mentale]" di Tanzi esista ancora, quale sia il suo indirizzo e chi sia il suo direttore.
Contenuto
16 lettere dello psicologo e pedagogista Edouard Claparède (1874-1940), professore all'Università di Ginevra e direttore degli "Archives de psychologie", a Ferrari:1) Ginevra, 12 dicembre 1904: notifica l’invio di un prospetto della rivista "Archives de psychologie" e chiede eventualmente in cambio un prospetto della "Rivista di psicologia". In appendice propone a Ferrari un “èchange d’annonce” di ½ o ¼ di pagina.
2) Ginevra, 8 marzo 1905: avendo ricevuto il secondo numero della "Rivista di psicologia", lo ringrazia per l’annuncio inserito e spiega che la rivista "Archives de psychologie" uscirà in ritardo a fine marzo e che conterrà l’annuncio della "Rivista di piscologia". Si augura di poterlo conoscere personalmente al Congresso di Roma [5° Congresso internazionale di psicologia, 2530 aprile 1905] dove potrebbero parlare dell’organizzazione dell’Istituto medico pedagogico in vista dell’apertura a Ginevra di un istituto analogo.
3) Ginevra, 24 maggio 1905: confessa di essere estremamente lieto di averlo conosciuto e di aver incontrato anche “Madame Ferrari” [Emilia Giordani] e lo ringrazia per l’ospitalità a Bertalia. Riguardo alla richiesta di Ferrari di ricevere le bozze della comunicazione di James, spiega che non sono ancora pronte perché James ha effettuato molte modifiche al testo e dunque afferma che spedirà a Ferrari le conclusioni di James e che l’articolo completo uscirà negli archives nel giro di 15 giorni. Ammette che avrebbe voluto presentare la relazione che aveva preparato per vedere le reazioni dei colleghi e allega una foto di James.
4) Ginevra, 2 gennaio 1906: gli propone di tradurre la sua opera sulla “Péd. exp.” [Pédagogie expérimentale]. Definisce questo scritto un lavoro lacunoso specie nella bibliografia, rivolto agli “instituteurs”, che ha comunque venduto 200 copie nella Svizzera francese. Delinea gli accordi economici stabilendo che Ferrari dovrebbe limitarsi a inviare il 25% dei diritti sulle vendite a Claparède e al suo editore. Ricordando con piacere il sole di Bertalia, saluta tutta la famiglia Ferrari.
5) Ginevra, 22 maggio 1906: notifica di essere partito dubito dopo l’intervento di Gina Lombroso e spiega che le esperienze sulle “tèmoignage”, oggetto della sua relazione, usciranno per esteso nel prossimo numero della sua rivista e afferma che alla rivista di Ferrari potrebbe essere chiesto un riassunto molto corto per il rendiconto del Congresso.
6) Ginevra, 20 febbraio 1911: si scusa per aver risposto con tanto ritardo alla sua lettera e, ringraziandolo per il cortese invito, spiega che la distanza tra Imola e Bologna renderebbe i trasferimenti serali troppo complessi. Per questo afferma di voler soggiornare in hotel.
7) Saanen, 3 gennaio 1912: porge i suoi auguri per un felice anno nuovo e si augura di poter presto ospitare la famiglia Ferrari in Svizzera. Cartolina illustrata con una foto di Saanen in inverno: “1411. Saanen im Winter”
8) Ginevra, 11 febbraio 1912: annuncia la creazione di un nuovo istituto, “Institut des Sciences de l’éducation”, ente interno all’università dotato però di fondi sufficienti per “permettre de marcher”. Spiega che [Pierre] Bovet ne ha accettato la direzione e si è dimesso dall’Università di Neuchâtel. Confessa che sarebbe lieto se l’evento venisse riportato sulla rivista e che lo inviterà volentieri per una serie di lezioni nel caso in cui fossero disponibili dei fondi, “peu d’argent”. Spiega di voler abbreviare il termine “Psychologie” in "Ps".
9) Champel (Ginevra), 26 agosto 1913: spiega di non poterlo incontrare perché domenica sera (31 agosto) dovrà partire per il servizio militare e deve ancora consegnare dieci articoli. Afferma scherzosamente che “J’ai envie de démissionner de la psychologie!”. Lieto di sapere che Ferrari aveva personalmente visto i cavalli [di Elberfeld], si augura di conoscere presto le sue impressioni. Richiede la sua partecipazione al Congresso di psichiatria di Berna, previsto per il settembre del 1914, con una relazione su “L’educazione dei delinquenti”.
10) Champel (Ginevra), 24 gennaio 1918: si scusa per non avergli scritto per molto tempo e si complimenta con Ferrari perché la rivista, anche durante la guerra, è uscita regolarmente. Racconta che l’Istituto prosegue il suo lavoro, che “nos élèves sont excellents” e notifica di aver ricevuto una lettera di [Ovide] Decroly e una di [Théodore, cugino di Claparède] Flournoy.
11) Champel (Ginevra), 30 dicembre 1920: contento di averlo incontrato in autunno, racconta il suo viaggio a Berlino dove ha incontrato [Otto] Lipmann e ha visto le installazioni di [Walter] Moede e [Curt] Piorkowski. Al suo ritorno, spiega, era morto [Théodore] Flournoy. Notifica che “l’Assemblée des Nations” è stata interessante e che a Ginevra vi è una notevole attività scientifica.
Si complimenta per l’ultimo numero della Rivista pubblicato da Ferrari.
12) Ginevra, 26 novembre 1922: si scusa per non aver reso giustizia agli psicologi italiani nel suo “Psychologie de l’enfant” perché “je lis très mal votre langue”. Riguardo al discorso sull’Ordine professionale spiega di non aver voluto fare lo “historiques des tests” ma di aver voluto sottolineare che l’Ordine è entrato nei laboratori ufficiali. Sicuro che De Sanctis abbia pubblicato sulla Rivista di psicologia un articolo su questi argomenti, si scusa per non aver citato Patrizi e Pizzoli. Annuncia di volere scrivere un piccolo volume sui test.
13) Ginevra, 23 aprile 1927: in attesa di ospitare Ornella Ferrari [figlia di Giulio Cesare] il 29 o il 30 aprile, spiega di volerle far visitare Ginevra; notifica che Jean-Louis, dopo essere passato per la stazione di Bologna con il treno, si trova a Praga. Sottolineando che il viaggio in Grecia è andato bene racconta di essere passato da Sante De Sanctis a Roma senza averlo trovato.
14) Ginevra, 9 giugno 1927: profondamente rammaricato per non averlo rivisto dopo la cena, racconta di essere andato via in taxi con Henri Laugier e Franziska Baumgarten. Spiega che [Léon] Walther sarebbe lieto di accompagnare la figlia di Ferrari a Neuchâtel e di farle visitare la Suchard [che produce cioccolato]. Riguardo alla richiesta di Ferrari confessa di non essere più in contatto con la “pratique médicale” e ammette di conoscere la “Clinique psychothérapique du Dr. Loy (Av. De Champel, 41)” e la clinica “MonRepos” del Dr. [Charles] de Montet, eccellente psicoterapeuta.
15) Champel, 12 febbraio 1928: si scusa per il lungo ritardo nella risposta spiegando che in autunno ha avuto 75 studenti all’Istituto Rousseau e 46 al Laboratorio e che a gennaio si è ammalato ed è stato trasportato in una clinica a Montreux. Ancora molto affaticato, cerca di rispondere alla domanda di Ferrari sulla “fatica”: spiega che a Berlino è uscito un libro “Körper und Arbeit” di Edgar Atzler che non aggiunge nulla di nuovo all’argomento e ammette di non avere molte altre informazioni bibliografiche. Racconta che JeanLouis ha avuto la bronchite ma che in primavera vorrebbe fare una crociera in Italia con la “Stella d’Italia” dal 27 marzo al 12 aprile, con partenza da Venezia e arrivo in Sicilia attraverso Malta, Tripoli e Tunisi e chiede a Ferrari di unirsi a loro. Lo prega di rispondere a Mario Manlio Rossi che ha pubblicato su la "Rivista di psicologia" un articolo sul Congresso di Locarno nel quale ha “défiguré” ciò che Claparède aveva affermato su Maria Montessori. Sottolinea che la fatica è un argomento complesso che aveva trattato nel testo “Psychologie de l’enfant et pédagogie expérimentale” [1909] definendolo “plus psychologique que purement physiologique”.
16) Champel, 22 dicembre 1929: si congratula per le nozze di Carlo Alberto [Ferrari], chiede l’indirizzo di [Alberto] Vedrani, che ha citato la teoria biologica dell’isteria dello stesso Claparède, e la data di nascita di Consoni, appena scomparso, per poter redigere un necrologio sulla sua rivista "Archives". Vorrebbe sapere inoltre se la "Rivista di patologia nervosa [e mentale]" di Tanzi esista ancora, quale sia il suo indirizzo e chi sia il suo direttore.