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1) [Bergamo, 7 settembre 1897]: avvisa che non farà in tempo ad esaminare i documenti donizettiani e a preparare una relazione per Bruxelles, anche perché il proprietario non lascia copiare le lettere più importanti. Comunica che il congresso è andato bene e che invierà le relazioni a Ferrari in particolare di quella sulla pellagra potrebbe farsi un accenno sulla "Rivista di freniatria".
2) Bergamo, 20 marzo 1898: avvisa Ferrari che i cliché sono in preparazione a Monaco e che l'articolo sarà quindi pubblicato il mese successivo. Promette che riordinerà le note su Donizetti e che gli invierà 12 lettere inedite. Gli chiede di accennare sulla "Rivista di freniatria" alla relazione sulla profilassi della pellagra, che Augusto Tamburini ha già richiesto in più copie. Vorrebbe inoltre pubblicare un caso di "perizia orale" ma non ha ancora deciso su quale rivista, perché si accenna alla polemica avuta con un procuratore del re "che prendeva in giro la psichiatria e gli alienisti" e avrebbe quindi un carattere polemico. In calce sono presenti i saluti dell'amico Angelo Mariani.
3) Daste, 2 aprile 1898: spiega che sarebbe meglio fare uscire prima l'articolo di Ferrari di quelli degli altri, meno interessanti, mentre Gaffuri "tiene buoni tutti quei mezzi critici d'arte e gli architetti e gli storici che mandano cose davvero né originali né interessanti". Chiede a Ferrari una cinquantina di estratti.
4) Bergamo, 24 luglio 1898: gli chiede se ha ricevuto tutte le fotografie che aveva consegnato per l'articolo e lo relaziona sulle modalità di pagamento. Gli invia da pubblicare la "storia", che gli sembra interessante soprattutto per quanto riguarda i rapporti con la psicologia dei medium e gli chiede notizie dell'inchiesta del test.
5) Bergamo, 27 luglio 1898: gli dà carta bianca per la stampa del processo e lo informa che la donna fu assolta, avendo i giurati accolto la tesi del difensore sulla piena irresponsabilità, che in realtà andava oltre la sua perizia. Gli chiede se la "Rivista di freniatria" è interessata ad un articolo di "estetica", estratto da una sua conferenza al Circolo artistico sui "Sussidi della psicopatologia nell'insegnamento dell'Anatomia artistica". È' tuttavia convinto che in Italia manchi un giornale adatto a pubblicarla.
6) [s.l., 1898]: avvisa di aver ricevuto le fotografie ma non i cliché e spiega così il malinteso con Obici e con le Arti grafiche. Gli chiede altri estratti della "storia" sulla rivista e lo ringrazia per la recensione lusinghiera sull'Alfieri, mentre "il fanfulla della domenica" ha cominciato i suoi prevedibili attacchi. Gli dà notizie dell'andamento dell'inchiesta, rallentata dalla diffusa diffidenza.
7) Voghera, 12 aprile 1901: gli augura di coronare il suo desiderio di matrimonio e di trovare presto un posto di lavoro. Gli ricorda che lui e la moglie vorrebbero conoscere la sua sposa.
8) Udine, 8 marzo 1906: gli invia un articolo che ha inviato anche al nuovo collaboratore di Ferrari, Giovanni Papini, il quale ha scritto "quelle indegnità" contro Cesare Lombroso. Chiede il parere di Ferrari e notizie dei suoi figli.
9) Voghera, [prima metà di luglio 1907]: lo informa di aver preso in considerazione la direzione del Manicomio di Udine, soprattutto viste le pressioni dell'ingegnere Cantarutti con il quale aveva progettato il manicomio stesso. Intende però fare prima un sopralluogo, per capire se vi può fondare un istituto veramente moderno. Lo avviserà appena prenderà una decisione, anche per appoggiare Ferrari a Udine o a Pavia. Se Ferrari non andrà a Venezia, inoltre, egli appoggerà Obici. Lo avvisa che a Voghera bisognerà poi gestire i rapporti con Mondino e che in quella cittadina vi sono scarse possibilità di esercizio professionale.
10) Voghera, 15 luglio 1907: è seccato per le notizie apparse sui giornali, perché, come ha già detto, prima di scegliere vuole vedere il posto, conoscere le persone ecc. Gli assicura comunque il suo appoggio e gli propone di parlarne al ritorno da Udine. Non capisce però come mai il suo maestro non collochi onorevolmente Ferrari a Venezia.
11) Voghera, [1907]: gli annuncia l'invio del vaglia con la somma offerta per entrare come benemerito nel Comitato e gli dà istruzioni sulla pubblicazione della notizia, che non vorrebbe divulgare. Gli annuncia di essere in attesa di un altro figlio e dice quindi di non sapere ancora se potrà recarsi ad Amsterdam. In caso contrario promette a Ferrari che si vedranno ad Ancona. Gli ricorda la propria "Rivista di pellagrologia" e il "volume" per la rivista di Reggio.
12) Mombello, [post 1910 – ante 1919]: comunica che gli invierà il testo del concorso da pubblicare e qualche brano della conferenza. Dice di aver saputo le grandi novità che riguardano Ferrari, il quale avrà "il regno dove non tramonta mai il sole" e si sposterà "dal colle al piano", anche se avrà "alle calcagna" molti "botoli ringhiosi"; gli augura tuttavia che "questo tempo di anarchia passi". Manda i suoi saluti a Baroncini e dà notizie della salute di Paola.
13) Mombello, 25 luglio 1930: ringrazia commosso Ferrari e i suoi colleghi per i meriti che gli hanno attribuito e per aver riconosciuto i suoi sforzi nel cercare di armonizzare la gestione del Manicomio di Mombello con i principi della scuola di Bologna.
NOTE
Biglietti intestati: "Dr. G. Antonini / Direttore / del Manicomio prov. di Pavia / in / Voghera".
Carta intestata: "Direzione medica / del / Manicomio provinciale / di Bergamo"; "Manicomio provinciale di Pavia / in Voghera / Direzione"; "Manicomio provinciale di Pavia / di Udine / Direzione medica"; "Ospedale psichiatrico provinciale / di Milano / in / Mombello".
Contenuto
13 lettere, biglietti e cartoline dello psichiatra Giuseppe Antonini (1864-1938) a Ferrari:1) [Bergamo, 7 settembre 1897]: avvisa che non farà in tempo ad esaminare i documenti donizettiani e a preparare una relazione per Bruxelles, anche perché il proprietario non lascia copiare le lettere più importanti. Comunica che il congresso è andato bene e che invierà le relazioni a Ferrari in particolare di quella sulla pellagra potrebbe farsi un accenno sulla "Rivista di freniatria".
2) Bergamo, 20 marzo 1898: avvisa Ferrari che i cliché sono in preparazione a Monaco e che l'articolo sarà quindi pubblicato il mese successivo. Promette che riordinerà le note su Donizetti e che gli invierà 12 lettere inedite. Gli chiede di accennare sulla "Rivista di freniatria" alla relazione sulla profilassi della pellagra, che Augusto Tamburini ha già richiesto in più copie. Vorrebbe inoltre pubblicare un caso di "perizia orale" ma non ha ancora deciso su quale rivista, perché si accenna alla polemica avuta con un procuratore del re "che prendeva in giro la psichiatria e gli alienisti" e avrebbe quindi un carattere polemico. In calce sono presenti i saluti dell'amico Angelo Mariani.
3) Daste, 2 aprile 1898: spiega che sarebbe meglio fare uscire prima l'articolo di Ferrari di quelli degli altri, meno interessanti, mentre Gaffuri "tiene buoni tutti quei mezzi critici d'arte e gli architetti e gli storici che mandano cose davvero né originali né interessanti". Chiede a Ferrari una cinquantina di estratti.
4) Bergamo, 24 luglio 1898: gli chiede se ha ricevuto tutte le fotografie che aveva consegnato per l'articolo e lo relaziona sulle modalità di pagamento. Gli invia da pubblicare la "storia", che gli sembra interessante soprattutto per quanto riguarda i rapporti con la psicologia dei medium e gli chiede notizie dell'inchiesta del test.
5) Bergamo, 27 luglio 1898: gli dà carta bianca per la stampa del processo e lo informa che la donna fu assolta, avendo i giurati accolto la tesi del difensore sulla piena irresponsabilità, che in realtà andava oltre la sua perizia. Gli chiede se la "Rivista di freniatria" è interessata ad un articolo di "estetica", estratto da una sua conferenza al Circolo artistico sui "Sussidi della psicopatologia nell'insegnamento dell'Anatomia artistica". È' tuttavia convinto che in Italia manchi un giornale adatto a pubblicarla.
6) [s.l., 1898]: avvisa di aver ricevuto le fotografie ma non i cliché e spiega così il malinteso con Obici e con le Arti grafiche. Gli chiede altri estratti della "storia" sulla rivista e lo ringrazia per la recensione lusinghiera sull'Alfieri, mentre "il fanfulla della domenica" ha cominciato i suoi prevedibili attacchi. Gli dà notizie dell'andamento dell'inchiesta, rallentata dalla diffusa diffidenza.
7) Voghera, 12 aprile 1901: gli augura di coronare il suo desiderio di matrimonio e di trovare presto un posto di lavoro. Gli ricorda che lui e la moglie vorrebbero conoscere la sua sposa.
8) Udine, 8 marzo 1906: gli invia un articolo che ha inviato anche al nuovo collaboratore di Ferrari, Giovanni Papini, il quale ha scritto "quelle indegnità" contro Cesare Lombroso. Chiede il parere di Ferrari e notizie dei suoi figli.
9) Voghera, [prima metà di luglio 1907]: lo informa di aver preso in considerazione la direzione del Manicomio di Udine, soprattutto viste le pressioni dell'ingegnere Cantarutti con il quale aveva progettato il manicomio stesso. Intende però fare prima un sopralluogo, per capire se vi può fondare un istituto veramente moderno. Lo avviserà appena prenderà una decisione, anche per appoggiare Ferrari a Udine o a Pavia. Se Ferrari non andrà a Venezia, inoltre, egli appoggerà Obici. Lo avvisa che a Voghera bisognerà poi gestire i rapporti con Mondino e che in quella cittadina vi sono scarse possibilità di esercizio professionale.
10) Voghera, 15 luglio 1907: è seccato per le notizie apparse sui giornali, perché, come ha già detto, prima di scegliere vuole vedere il posto, conoscere le persone ecc. Gli assicura comunque il suo appoggio e gli propone di parlarne al ritorno da Udine. Non capisce però come mai il suo maestro non collochi onorevolmente Ferrari a Venezia.
11) Voghera, [1907]: gli annuncia l'invio del vaglia con la somma offerta per entrare come benemerito nel Comitato e gli dà istruzioni sulla pubblicazione della notizia, che non vorrebbe divulgare. Gli annuncia di essere in attesa di un altro figlio e dice quindi di non sapere ancora se potrà recarsi ad Amsterdam. In caso contrario promette a Ferrari che si vedranno ad Ancona. Gli ricorda la propria "Rivista di pellagrologia" e il "volume" per la rivista di Reggio.
12) Mombello, [post 1910 – ante 1919]: comunica che gli invierà il testo del concorso da pubblicare e qualche brano della conferenza. Dice di aver saputo le grandi novità che riguardano Ferrari, il quale avrà "il regno dove non tramonta mai il sole" e si sposterà "dal colle al piano", anche se avrà "alle calcagna" molti "botoli ringhiosi"; gli augura tuttavia che "questo tempo di anarchia passi". Manda i suoi saluti a Baroncini e dà notizie della salute di Paola.
13) Mombello, 25 luglio 1930: ringrazia commosso Ferrari e i suoi colleghi per i meriti che gli hanno attribuito e per aver riconosciuto i suoi sforzi nel cercare di armonizzare la gestione del Manicomio di Mombello con i principi della scuola di Bologna.
NOTE
Biglietti intestati: "Dr. G. Antonini / Direttore / del Manicomio prov. di Pavia / in / Voghera".
Carta intestata: "Direzione medica / del / Manicomio provinciale / di Bergamo"; "Manicomio provinciale di Pavia / in Voghera / Direzione"; "Manicomio provinciale di Pavia / di Udine / Direzione medica"; "Ospedale psichiatrico provinciale / di Milano / in / Mombello".