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NOTE
(1) Antonio Banfi (Vimercate,1886 Milano,1957), dopo aver insegnato nelle università di Genova e Firenze, venne chiamato nel 1932 a Milano a ricoprire la cattedra di Storia della filosofia. Intorno a lui si venne formando un solido nucleo di studiosi che, nella cultura filosofica italiana, vengono definiti “della scuola di Banfi”. Nel 1940 fondò la rivista “Studi Filosofici”, che divulgò la filosofia banfiana del “razionalismo critico”. Già firmatario nel 1925 del Manifesto degli intellettuali antifascisti, entrò nel 1942 in contatto con l’organizzazione clandestina del Partito Comunista Italiano e partecipò alla Resistenza dal 1943 al 1945. Dopo la Liberazione, collaborò alla realizzazione di strutture culturali necessarie per il rinnovamento intellettuale e morale del paese. Nel 1946, in collaborazione con Ferruccio Parri e con altre personalità, fondò la Casa della Cultura di Milano. Convinto che l’uomo di cultura non debba estraniarsi dalla vita politica, venne eletto senatore per il Fronte Democratico Popolare nel 1948 confermato senatore per il Partito Comunista Italiano nel 1953.
Contenuto
Bozze del secondo articolo polemico di Antonio Banfi sulla psicoanalisi, apparso in “Società”, 1, 1951, che riprende sostanzialmente le tesi esposte nel primo articolo (cfr. “Psicologia in guardia!”, in “Unità”, 3 agosto 1949) (1).NOTE
(1) Antonio Banfi (Vimercate,1886 Milano,1957), dopo aver insegnato nelle università di Genova e Firenze, venne chiamato nel 1932 a Milano a ricoprire la cattedra di Storia della filosofia. Intorno a lui si venne formando un solido nucleo di studiosi che, nella cultura filosofica italiana, vengono definiti “della scuola di Banfi”. Nel 1940 fondò la rivista “Studi Filosofici”, che divulgò la filosofia banfiana del “razionalismo critico”. Già firmatario nel 1925 del Manifesto degli intellettuali antifascisti, entrò nel 1942 in contatto con l’organizzazione clandestina del Partito Comunista Italiano e partecipò alla Resistenza dal 1943 al 1945. Dopo la Liberazione, collaborò alla realizzazione di strutture culturali necessarie per il rinnovamento intellettuale e morale del paese. Nel 1946, in collaborazione con Ferruccio Parri e con altre personalità, fondò la Casa della Cultura di Milano. Convinto che l’uomo di cultura non debba estraniarsi dalla vita politica, venne eletto senatore per il Fronte Democratico Popolare nel 1948 confermato senatore per il Partito Comunista Italiano nel 1953.