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1) [s.l., s.d.]: si dichiara contento per il suo arrivo a Milano e si mette a sua disposizione per il periodo di permanenza. Sul retro: lettera di Musatti indirizzata a “Gentile Signora”, di carattere personale.
2) [s.l., s.d. ma ante 1940, dal momento che Musatti parla della sua ancora “non estesa” pratica psicoanalitica]: esprime il desiderio di poter sottoporre ad analisi, anche gratuita, dei pazienti affetti da nevrosi ossessiva per studiare quelle forme di psicastenia chiamate “Zwangsnevrosen”.
3) [s.l., ante 1943]: accetta di scrivere la voce “Psicologia” per il “Dizionario di Criminologia” [Vallardi, 1943] a condizione che sia inclusa in essa la voce “Psicologia sperimentale”, e chiede alcuni chiarimenti di ordine pratico sulla stampa e sul taglio da dare all’argomento.
4) [s.l., ante 1951]: scrive per avere notizie in merito al concorso bloccato per il ricorso di Fulchignoni. Si tratta del concorso per la cattedra di psicologia precedente a quello di Cagliari (ottobre 1953) e in cui risultò vincitore Metelli.
5) [s.l., ma ante 1953]: scrive per avere notizie in merito al concorso bloccato per il ricorso di Fulchignoni ed esprime un suo giudizio sui candidati: Metelli, Zunini, Massucco Costa, Canestrelli, Trabattoni (1).
6) [s.l., s.d., 1939]: ringrazia per la lettera ricevuta e per il giudizio ivi espresso sulla sua esposizione delle dottrine freudiane nell’attività didattica; si dice però dispiaciuto per il riserbo mantenuto circa la convenienza di tale esposizione in ambito accademico. Si rammarica infatti che la lettera, pur dichiarando la serietà e la correttezza del suo insegnamento, alieno da ogni volgarità, non si pronunci sull’opportunità di trattare le dottrine freudiane nell’ambiente universitario (2).
7) Espone il caso clinico di una signorina di 29 anni, già in cura presso i prof. Banissoni e Medea, e lo prega di volerla visitare (3).
NOTE
(1) La commissione del concorso era costituita con ogni probabilità da Dalla Volta, Ponzo e Musatti.
(2) La lettera rientra in quel lavoro di autodifesa che Musatti dovette preparare nell’ottobre del 1939 per rispondere alle accuse sollevate dal Senato Accademico di Padova contro la moralità della sua attività didattica, in particolare dei suoi insegnamenti di psicoanalisi (a lui si deve infatti il primo corso di psicoanalisi in Italia negli anni 1933/34). Musatti interpellò accademici, amici e conoscenti al fine di raccogliere testimonianze sull’onestà scientifica e sulla moralità del suo operato. Il professore destinatario della lettera potrebbe essere il prof. Barbado di Roma, secondo quanto scrive Reichmann in “Vita e opere di Cesare Musatti”, 3 voll., Arpa, Milano, 1997, vol. II, p. 329. Per la ricostruzione della vicenda si veda Reichmann, cit., pp. 301303, 323, 328331.
(3) Sono presenti dati personali.
Contenuto
Sette lettere indirizzate a “Caro Professore”.1) [s.l., s.d.]: si dichiara contento per il suo arrivo a Milano e si mette a sua disposizione per il periodo di permanenza. Sul retro: lettera di Musatti indirizzata a “Gentile Signora”, di carattere personale.
2) [s.l., s.d. ma ante 1940, dal momento che Musatti parla della sua ancora “non estesa” pratica psicoanalitica]: esprime il desiderio di poter sottoporre ad analisi, anche gratuita, dei pazienti affetti da nevrosi ossessiva per studiare quelle forme di psicastenia chiamate “Zwangsnevrosen”.
3) [s.l., ante 1943]: accetta di scrivere la voce “Psicologia” per il “Dizionario di Criminologia” [Vallardi, 1943] a condizione che sia inclusa in essa la voce “Psicologia sperimentale”, e chiede alcuni chiarimenti di ordine pratico sulla stampa e sul taglio da dare all’argomento.
4) [s.l., ante 1951]: scrive per avere notizie in merito al concorso bloccato per il ricorso di Fulchignoni. Si tratta del concorso per la cattedra di psicologia precedente a quello di Cagliari (ottobre 1953) e in cui risultò vincitore Metelli.
5) [s.l., ma ante 1953]: scrive per avere notizie in merito al concorso bloccato per il ricorso di Fulchignoni ed esprime un suo giudizio sui candidati: Metelli, Zunini, Massucco Costa, Canestrelli, Trabattoni (1).
6) [s.l., s.d., 1939]: ringrazia per la lettera ricevuta e per il giudizio ivi espresso sulla sua esposizione delle dottrine freudiane nell’attività didattica; si dice però dispiaciuto per il riserbo mantenuto circa la convenienza di tale esposizione in ambito accademico. Si rammarica infatti che la lettera, pur dichiarando la serietà e la correttezza del suo insegnamento, alieno da ogni volgarità, non si pronunci sull’opportunità di trattare le dottrine freudiane nell’ambiente universitario (2).
7) Espone il caso clinico di una signorina di 29 anni, già in cura presso i prof. Banissoni e Medea, e lo prega di volerla visitare (3).
NOTE
(1) La commissione del concorso era costituita con ogni probabilità da Dalla Volta, Ponzo e Musatti.
(2) La lettera rientra in quel lavoro di autodifesa che Musatti dovette preparare nell’ottobre del 1939 per rispondere alle accuse sollevate dal Senato Accademico di Padova contro la moralità della sua attività didattica, in particolare dei suoi insegnamenti di psicoanalisi (a lui si deve infatti il primo corso di psicoanalisi in Italia negli anni 1933/34). Musatti interpellò accademici, amici e conoscenti al fine di raccogliere testimonianze sull’onestà scientifica e sulla moralità del suo operato. Il professore destinatario della lettera potrebbe essere il prof. Barbado di Roma, secondo quanto scrive Reichmann in “Vita e opere di Cesare Musatti”, 3 voll., Arpa, Milano, 1997, vol. II, p. 329. Per la ricostruzione della vicenda si veda Reichmann, cit., pp. 301303, 323, 328331.
(3) Sono presenti dati personali.