Psicologia sperimentale (“Experimentelle Psychologie”)

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Contenuto

Appunti manoscritti, in tedesco, per il corso del semestre invernale 1910/1911 (29 lezioni dal 7 novembre al 23 febbraio).
Argomenti trattati:
– Spostamenti di tempo (“Zeitverschiebungen”): soglia di tempo per l'intervallo più breve; tempo uniforme "visibile" (il "presente" soggettivo), cfr. Georg C. Heyde, Versuche an der Komplikationsuhr mit mehreren Zeigern, "Psychologische Studien", 6, 1910, pp. 317-383.
– Prove di espressione facciale: occhi, naso, bocca, mento visti singolarmente.
– Riferimenti storici: i saggi di Montaigne, Aristotele, Hume (prove con l'acqua), Galilei (prove con l'acqua).
– L'effetto Purkinje.
– Che cos'è un esperimento; per esempio, respiro e battito cardiaco, il volume del respiro, p. es. in caso di svogliatezza o di desiderio, in situazioni di attenzione; ogni esperimento implica una misurazione. "Un esperimento può essere definito come esperimento psicologico allorché contribuisca ad allargare le nostre conoscenze sui processi psicologici; l'esperimento è in fondo solo un mezzo per dare precisione all'osservazione interiore."
– La percezione; strumenti e caratteristiche principali di singoli processi ed eventi percettivi.
– Illusioni ottico-geometriche.
– La percezione interiore non ha evidenza.
– La rappresentazione non è mai generale, ma è sempre individuale.
– Contrapposizione tra stati di rappresentazione e processi di rappresentazione.
– Elenco bibliografico.
– Prove sperimentali con il cubo, con 4 soggetti.
– Comparazione in caso di variazione di vari parametri; determinazione del mediano.
– Prove sperimentali con sequenze ritmiche.
– Elementi decorativi a Diyarbekr (cfr. Max van Berchem, Matériaux pour l'épigraphie et l'istoire musulmenes du Diyar-Bekr, Heidelberg 1910, pp. 3-130).
– Sulla curiosità (Neugierde).
– Raffronto tra psicologia e zoologia sperimentale.
– Produzione di rappresentazione; distinzione tra attività (mera lavorazione, trattamento) e prestazione lavorativa (sforzo mirato ad un obiettivo).
– La figura di un cavaliere nell'Egitto paleocristiano (cfr. Carl Maria Kaufmann, Die Menasstadt und das Nationalheiligtum der altchristlichen Aegypter in der westalexandrinischen Wüste, Ausgrabungen der Frankfurter Expedition am Karm Abu Mina 1905-1907. Band 1, Leipzig, 1910).
– L'espressione facciale di una maschera in un museo a Berlino (Francesco Laurana).

Si segnala l’avviso del 26 gennaio 1911: per una nevralgia persistente, Benussi non è in grado di svolgere le lezioni del 26 e 27 gennaio.

Tra gli appunti sono presenti annotazioni private di Benussi:
"Ah, sapesse il lavoro, quanto gli ho dato quest'anno in ottobre (1910).
I miei prossimi mi portano solo sfortuna. Devo provare a vivere in piena solitudine (3-1-1911).
Il lavoro è compiuto. Eccolo qui (9-1-1911). [Presumibilmente: “Über die Motive der Scheinkörperlichkeit bei umkehrbaren Zeichnungen”].
Sono arrivate le bozze di stampa del lavoro sull'invertibilità. Sorge gioia in me. Esiste dunque definitivamente solo il lavoro, solamente ed esclusivamente (20-2-1911).
Sto leggendo lettere chiare e secche di Kant. Un anno fa ho letto "Berichte der Orientgesellschaft" e Bissing. Sono diventato decisamente più silenzioso e più indifferente. Il lavoro continua a farmi piacere – ma la gioia è molto diminuita, in quanto non mi viene dalle persone (23-12-1911)".
 
"20-12-1910. H. è cambiata d'umore. L'ho innovata. Come se aspettasse qualcuno che io amo. Ma non è così. Non condivido con nessuno il mio grande piacere nel lavoro che provo in questi giorni. Non voglio più bene a nessuno. La durezza che mi ha costretto a liberarmi completamente da tutto ciò che fosse di impedimento al lavoro, questa stessa durezza mi permette quasi di godere anche del fatto di non avere nessuno con cui condividere la mia gioia.
L'eliminazione di H. è avvenuta senza la mia volontà, per necessità interiore. Ora lo vedo chiaramente. Anche per questo lei è, interiormente, effettivamente "via". Non credo che parta. È troppo debole per farlo. Ora mi vedo chiaramente: solo dal lavoro posso aspettarmi qualcosa di nuovo. Dove, altrimenti, potrei trovarlo? Si tratterebbe solo di una ripetizione. Ho detto la verità in occasioni in cui avevo l'impressione che fosse meritevole, ma la menzogna mi fa la stessa impressione. Sono stato sconfinatamente sincero, ma ugualmente sconfinatamente menzognero nei confronti della stessa persona. Credo che per tutt'e due ci voglia coraggio, freddezza e volontà. Quindi conosco queste cose. Ho amato con ogni raffinatezza pensabile – non vedo dove cercare qualcosa di nuovo. Si tratta sempre dello stesso giuoco. Solo il lavoro fa eccezione. Solo in esso c'è sviluppo. Solo esso può farmi vivere qualcosa di nuovo. Per cui…".
 

Estremi cronologici

7 Novembre 1910 – 23 Febbraio 1911

Consistenza

98 carte + 1 cartelletta carte

Collocazione fascicolo

b. 3, fasc. 14
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