Saba Umberto (1940 gen. 29 – 1955 mar. 24)

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Contenuto

Il fascicolo contiene quattro lettere del poeta Umberto Poli, conosciuto con lo pseudonimo di Umberto Saba (1883-1957) a Weiss e cinque lettere di Weiss a Saba. E’ presente inoltre una lettera di Lionello Stock, amico di Saba, allo psicoanalista.
Umberto Saba, perseguitato sin dalla giovinezza da gravi sofferenze nevrotiche, si rivolse nel 1929 a Edoardo Weiss per intraprendere una cura psicoanalitica, interrottasi forzatamente con il trasferimento di Weiss da Trieste a Roma e successivamente negli Stati Uniti. Nel 1949, dopo la tragica parentesi della guerra e delle persecuzioni razziali, Saba e lo psicoanalista riallacciarono i loro rapporti, attraverso una densa corrispondenza. La cura con Weiss non riuscì a guarire Saba, pur infondendogli per diversi anni un’influenza benefica, mentre l’incontro con la psicoanalisi divenne qualcosa di imprescindibile per la sua poesia.
1) New York, 29 gennaio 1940. Lettera di Lionello Stock a Weiss. Il triestino Lionello Stock, ex paziente di Weiss, anch’egli emigrato negli Stati Uniti, scrive allo psicoanalista per avere sue notizie, in seguito al trasferimento a Topeka. Accenna ai conoscenti comuni rimasti in Italia, tra cui Umberto Saba, con cui è in contatto, esprimendo la propria nostalgia per l’Italia. Si informa delle ultime pubblicazioni di Weiss, chiedendogli se conosce il collega francese Rene Allendy, il quale si occupava oltre che di psicoanalisi, di scienza esoteriche e di astrologia. Lo psicoanalista Renè Allendy (1883-1957) uno dei fondatori della Società Psicoanalitica di Parigi fu contattato da Saba, quando nel 1938, interrottasi ormai l’analisi con Weiss, il poeta trascorse un breve soggiorno a Parigi, per fuggire alle leggi razziali.
2) Chicago, 15 marzo 1949. Lettera di Weiss a Saba. Comunica al poeta di aver ricevuto le sue opere, “Scorciatoie e Raccontini” e “Mediterranee”, e di aver ammirato in particolare la sensibilità che traspare dai versi, il suo senso d’osservazione e la fedeltà ai concetti freudiani. Si complimenta con lo scrittore per le sue grandi doti poetiche ed esprime affettuosamente il desiderio di rincontrarlo nella loro città natale.
3) Chicago, 30 marzo 1949. Lettera di Weiss a Saba. Esprime al poeta il proprio dispiacere di saperlo in uno stato d’animo di scoramento e lo incoraggia a scrivere, malgrado non si senta di pubblicare, e lo invita a condividere con lui i suoi problemi più intimi. Racconta a Saba di questi anni trascorsi in America, che si sono svolti in maniera molto soddisfacente per lui e per la sua famiglia, differentemente dalla sorte di molti amici e parenti, in seguito alle vicende del nazismo e del fascismo. Comunica infine di aver interrotto ogni relazione con gli psicoanalisti italiani, specialmente con Joachim Flescher, e di essere in corrispondenza con Cesare Musatti.
4) Trieste, 6 aprile 1949. Lettera di Saba a Weiss. Confortato dal sapere che Weiss e i suoi familiari stanno bene, si sofferma a ricordare alcuni conoscenti comuni, deportati nei campi di concentramento. Condivide con l’analista il proprio, attuale, stato emotivo, che non gli consente di esprimersi attraverso la scrittura a causa dell’età avanzata e dell’intenso dolore di cui soffre per la perdita della patria, a seguito del fascismo e del conflitto mondiale. Riflette infine sul senso profondo che ha per lui la scrittura.
5) Trieste, 16 gennaio 1953. Lettera di Saba a Ottocaro Weiss, fratello dello psicoanalista. Gli scrive per informarlo che alcuni dei libri richiestigli sono disponibili presso la sua Libreria Antiquaria e che avrebbe provveduto presto alla loro spedizione. Rinnova i suoi saluti ad Edoardo Weiss.
6) Chicago, 25 gennaio 1955. Lettera di Weiss a Saba. Weiss, in procinto di ritornare per la prima volta a Trieste dopo il suo trasferimento in America, preannuncia a Saba la sua venuta. Chiede chiarimenti riguardo al luogo di dimora del poeta triestino, essendogli giunta notizia che lo scrittore vive ora a Gorizia. Ripercorre i numerosi riconoscimenti ottenuti da Saba in quegli anni, curioso di sentire cosa gli avrebbe comunicato Saba di persona. Allegata la busta.
7) Trieste, 29 gennaio 1955. Lettera di Saba a Weiss. Saba esprime la propria amarezza di fronte alla prospettiva di rivedere Weiss a Trieste, per l’imbarazzo e la vergogna di farsi vedere dal suo analista, dopo tanti anni, nelle sue precarie condizioni nervose. Gli rivela di essere stato infatti ricoverato a Gorizia di recente, in una clinica, a causa dell’intensa angoscia di vivere che lo affligge.
8) Chicago, 11 marzo 1955. Lettera di Weiss a Saba. Weiss confessa a Saba di averlo pensato costantemente dopo l’ultimo incontro avvenuto a Trieste, poiché molto rattristato di saperlo in uno stato di angoscia e ritirato in un isolamento, a causa della preoccupazione per le condizioni fisiche di sua moglie. Comprende l’attuale disinteresse di Saba per il mondo esterno, la sua mancanza di speranza tanto da anelare la fine della propria esistenza, ma lo incita a far ricorso alle riserve libidiche del proprio narcisismo, per poter affrontare tale momento.
9) Trieste, 18 marzo 1955. Lettera di Saba a Weiss. Si scusa con Weiss di non potergli rispondere per la sofferenza che lo affligge. Riprende alcune parole che gli pronunciò Weiss un tempo, a proposito del narcisismo, e le reinterpreta attribuendovi un proprio personale significato.
10) Chicago, 24 marzo 1955. Lettera di Weiss a Saba. Weiss afferma di comprendere lo stato di depressione in cui si trova il poeta. Gli illustra brevemente le diverse forme di narcisismo e conclude esortando il poeta ad amarsi di più e a stimare se stesso, offrendogli il suo aiuto, e lo invita ad interrogarsi sul perché non si stima.

NOTE:
Carta intestata: “Libreria Antiquaria / Umberto Saba / S. A. G. L. / Trieste (111) Via S. Nicolò 30 / C.C.I. Trieste N. 21014 / C.C.Postale 11/7847”.
Per un approfondimento dell’analisi di Saba e dei suoi rapporti con Weiss e con la psicoanalisi: Cnfr. Accerboni A.M. (a cura di) “Trieste, Saba e la psicoanalisi”, Catalogo Mostra, Comune di Trieste 1983; “Il mito personale di Umberto Saba tra poesia e psicoanalisi”, Rivista di Psicoanalisi, XXX, 4, 1984; David M., “La psicoanalisi nella cultura italiana”, Boringhieri, Torino 1966; “Letteratura e Psicoanalisi”, Mursia, Milano 1967; Aymone R., “Saba e la psicoanalisi”, Guida Editori, Napoli 1971; Lavagetto M. (a cura di), “Per conoscere Saba”, Oscar Mondadori 1981; “La Gallina di Saba”, Einaudi Torino 1974; Rossi R., Matteini M., “Il matricidio. Mito di Oreste e Umberto Saba”, in “Dalla parte di Freud”, Etas Kompass Libri, Milano 1974.

Estremi cronologici

29 Gennaio 1940 – 24 Marzo 1955

Consistenza

12 carte
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