Fascicolo contenente dodici lettere, due cartoline ed un biglietto, in tedesco, di Sigmund Freud (1856-1939) a Weiss. Sono presenti inoltre una lettera scritta da Freud a tutti i colleghi psicoanalisti e una lettera di Anna Freud (1856-1939) a Weiss.
1) Vienna, 17 gennaio 1932. Freud ringrazia Weiss delle notizie ricevute riguardo il suo ambientamento a Roma, felice di sentire che egli si sia già messo all’opera nella nuova località di residenza.
2) Vienna, 24 aprile 1932. Freud risponde alla lettera di Weiss, in cui gli scrive circa l’esistenza dei fenomeni medianici e parapsicologici, in seguito all’esperienza avuta assieme ad alcuni colleghi italiani con un medium; Freud, pur non essendo contrario che i fenomeni occulti venissero studiati dal punto di vista psicoanalitico, manifesta una certa prudenza riguardo l’esperienza narratagli da Weiss. Emilio Servadio, il quale si interessava, oltre che di psicoanalisi, di fenomeni medianici, ha pubblicato un breve studio tratto dalle sedute avute con Weiss, i colleghi italiani ed il medium a casa del Prof. Raffaele Merloni: “Otto sedute col medium Erto”, estratto dalla rivista “La Ricerca Psichica”, fasc. 8 a 12, 1932, Roma Tipografia del Senato, 1932XI . Nell’ultima parte della lettera Freud confida di scrivere un capitolo sulla psicoanalisi dei sogni e gli anticipa la notizia del suo nuovo volume in corso d'opera.
3) Vienna, 8 maggio 1932. Freud si sofferma nuovamente sull’esperienza di Weiss con il medium ed in generale sull’esplorazione scientifica dei diversi fenomeni.
4) Vienna, 1932. Lettera di Freud ai colleghi psicoanalisti con la quale muove un appello affinchè sostengano e finanzino la casa editrice I. PsA., specializzata in psicoanalisi, che a causa della svalutazione della moneta rischiava la bancarotta.
5) Vienna, 22 settembre 1932. Freud accenna ad un’esperienza deludente avuta con un giornalista, a cui aveva concesso un’intervista.
6) Vienna, 22 dicembre 1932. Cartolina in cui Freud comunica di aver ricevuto un romanzo a lui dedicato, intitolato “Lampada spenta”, da un medico di Orzinovi (Brescia), e chiede a Weiss se fosse interessato alla sua lettura, non avendo Freud tempo da dedicarvi.
7) Vienna, 11 ottobre 1932. Cartolina di saluti.
8) Vienna, 8 gennaio 1933. Freud è lieto di sapere che il suo articolo sul Mosè di Michelangelo sarebbe stato tradotto in italiano e pubblicato nella Rivista di Psicoanalisi. Risponde dunque alle domande di Weiss riguardanti alcuni cambiamenti apportati da Freud alla sua teoria: nello specifico fa riferimento al concetto di Es in sostituzione del precedente concetto di sistema Inconscio, affermando infine come sia complesso orientarsi all’interno delle regioni della psiche ed individuare dove abbiano luogo le relazioni simboliche. Emilio Servadio tradusse in italiano lo scritto di Freud sul Mosè, che venne pubblicato nel primo volume della Rivista Italiana di Psicoanalisi.
9) Vienna, 12 aprile 1933. Freud confida il rapporto con il suo scritto sul Mosè di Michelangelo, paragonandolo al rapporto con un figlio illegittimo, non analitico, che solo con il tempo ha sentito di legittimare. Nella seconda parte della lettera, egli accenna ad una paziente di Weiss: Freud si rende disponibile per un incontro di consultazione con lei, suo padre e Weiss solo se la paziente stessa desideri tale incontro poiché se così non fosse la consultazione non potrebbe giovare al trattamento.
10) Vienna, 4 dicembre 1933. Freud suggerisce a Weiss di modificare l’ordine dei contenuti espressi nella voce “psicoanalisi” per l’Enciclopedia Italiana, scrivendo anzitutto che la terapia psicoanalitica presuppone che i processi psichici siano sostanzialmente inconsci, descrivendo la distinzione tra inconscio, preconscio e conscio, motivando tale distinzione ed introducendo il concetto di resistenza, spiegando come operi la terapia. Infine suggerisce di articolare l’apparato psichico in Io, Super Io ed Es, il loro rapporto con il principio di piacere, il carattere dell’Es, la dottrina degli istinti.
11) Vienna, 9 febbraio 1934. Freud discute della paziente di Weiss, un’isterica grave, ricevuta in consultazione, riconoscendo la delicata condizione che caratterizza la diagnosi e la fase attuale della terapia, per il transfert ostile. Disapprova la scelta di Weiss di sostituire la posizione prescritta, del lettino, con una più comoda e suggerisce di proporle di interrompere la terapia per sei mesi, rendendosi disponibile a riaccoglierla in seguito, per evitare che fosse la paziente ad interrompere la cura e dandole l’opportunità, senza comunicarglielo, di arrivare in quel lasso di tempo ad un miglioramento spontaneo.
12) Vienna, 8 aprile 1934. Biglietto. Freud chiede a Weiss se ha ricevuto il saggio di Luigi Credaro “La Psicoanalisi di Sigmund Freud” o se deve inviarglielo.
13) Vienna, 4 luglio 1934. Freud ringrazia Weiss dell’invio di una traduzione ed attende l’esito della faccenda su cui Weiss lo ha informato. La faccenda in questione si riferisce alle difficoltà che insorsero in quegli anni, rispetto alla pubblicazione dalla Rivista Italiana di Psicoanalisi, da parte dei circoli ecclesiastici che ne tentarono la sospensione.
14) Vienna, 6 gennaio 1935. Freud afferma di apprezzare molto la perseveranza di Weiss e gli augura successo nel nuovo anno.
15) Vienna, 7 luglio 1935. Freud approva pienamente l’iniziativa di Weiss, che ha interpellato un ministro del governo per discutere della minacciata sospensione della Rivista di Psicoanalisi. Scoraggia Weiss a citare il Dottor Hitschmann e Freud stesso nel libro sull’agorafobia in corso d’opera, in quanto le loro osservazioni, che Weiss avrebbe voluto utilizzare, appartengono al passato e non essendo pubblicate rimangono comunicazioni verbali non giustificabili.
16) Vienna, 1 novembre 1935. Freud è lieto di sapere che la Rivista di Psicoanalisi abbia nuove prospettive, in seguito all’intervento del ministro, interpellato da Weiss. Si pronuncia infine sulla questione postagli da Weiss, se fosse possibile che suo figlio maggiore intraprendesse un’analisi didattica con il padre: Freud afferma come, pur presentando indubbie difficoltà, tutto dipenda dalle due persone e dal loro rapporto reciproco; tuttavia né consiglia Weiss di arrischiarsi, né si arroga il diritto di proibirglielo.
Il figlio di Weiss, Emilio, non deciderà di intraprendere la formazione analitica, nonostante l’iniziale aspirazione, ma deciderà di diventare medico batteriologo.
17) Vienna, 28 dicembre 1935. Freud ringrazia Weiss del libro ricevuto, “Agorafobia”, augurandogli un felice anno nuovo.
18) Vienna, maggio 1936. Freud ringrazia sentitamente Weiss e gli analisti italiani, per la partecipazione alla ricorrenza del suo ottantesimo compleanno dimostrando la loro appartenenza alla comunità analitica. Conclude enfatizzando il nome di Edoardo Weiss, quale garanzia per l’avvenire della psicoanalisi in Italia. In occasione dell’ottantesimo compleanno di Freud, fu dedicato un numero della Rivista Italiana al padre della psicoanalisi.
19) Vienna, 12 ottobre 1939. Lettera di Anna Freud a Weiss, in cui lo ringrazia per le condoglianze per la perdita del padre.
20) Buste allegate.
NOTE:
Carta intestata: "PROF. DR. FREUD / WIEN IX / BERGGASSE 19".