Miotto Antonio

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8 lettere dattiloscritte e 1 cartolina manoscritta di Antonio Miotto a Meschieri, detto Gigi:
1) Azzano (Lago di Como), 9 novembre 1953: Confessa che vorrebbe evitargli una seccatura ma di non riuscirci proprio e di questo si scusa. Spiega di volersi presentare alla docenza e quindi di essere impegnato nella raccolta dei propri scritti. Così, narra di aver scritto mesi prima alla Direzione dell'Enciclopedia medica, per ottenere gli estratti della voce Immaginazione, senza avere alcuna risposta. Gli chiede di smuovere le acque, magari rivolgendosi all'amico "che ha le mani in pasta". Gli farebbe un immenso piacere e sa di poter contare sulla sua amicizia. Racconta di essere passato la settimana prima da Roma e di non essere riuscito a contattarlo. Chiede scusa e si augura che possano rivedersi presto, ci tiene veramente. Manda saluti alla moglie, richiede sua notizie e di non essere abbandonato. Saluta con cordialità.
Sottoscrizione "Antonio Miotto".
2) Azzano (Lago di Como), 16 novembre 1953: Ringrazia della  lettera e dell'informazione. Sottolinea come sarebbe bastato rispondergli che la voce era inadeguata e che forse non è il caso di pubblicare un testo così breve. Ringrazia ugualmente. Lo conforta il suo aiuto fraterno e non sa come ringraziarlo per la buona parola detta a [Fabio] Metelli. Non può e non vuole dimenticare queste cose, ne conserva gratitudine. Sa per certo che tutti gli amici faranno qualcosa per aiutarlo. Quando andrà a Roma, passerà da lui; gli piacerebbe trascorrere qualche ora assieme. Manda ancora un saluto alla moglie e invia affettuosi saluti.
Sottoscrizione "Antonio Miotto".
3) [s.l.], 11 gennaio 1954: Ringrazia del biglietto. Sa quanto sia sincero il suo desiderio di vederlo finalmente riconosciuto. Dice di non sapere nulla di quello che si va maturando. [Alberto] Marzi lo tiene alla cieca e per questo chiede di essere informato. Spera di incontrarlo presto a Roma e che l'occasione non lo tradisca. Promette che il primo ad essere informato della propria eventuale venuta sarà proprio lui! Lo invita a non dubitarne. Ringrazia anche della recensione al suo ultimo libro. Rinnova i ringraziamenti. Saluta cordialmente.
Sottoscrizione "Miotto".
4) Azzano (Lago di Como), 6 febbraio 1954: Avvisa di aver ricevuto il fatidico telegramma di convocazione all'Istituto di psicologia di Roma per il giorno 24 e confessa di rallegrarsi della prospettiva di recarsi a Roma e avere quindi l'occasione di incontrare lui e la moglie, due buoni amici, per il resto si affida saggiamente alla Provvidenza. Dice di non avere alcuna idea delle chance a suo favore. Domanda di fargli sapere, se lui eventualmente sa qualcosa, in modo da sollevare il suo animo amareggiato.Lo saluta cordialmente, promettendo di tenerlo informato del suo arrivo.
Sottoscrizione "Antonio Miotto".
5) Azzano di Mezzegra (Como), 1 marzo 1954: Si domanda che cosa si possa dire e del suo telegramma che lo ha raggiunto proprio mentre si recava da Marzi. Teme che anche Violetta dica che Miotto è diventato lirico. Aspetta con ansia la comunicazione definitiva. Racocnta di aver incontrato in treno Metelli che lo ha messo al corrente della situazione. Confessa di essere rimasto di stucco, dal momento che è stato proprio lui a sostenere la sua povera candidatura. Conclude il discorso dicendo che non è andata male e che spera che il Consiglio superiore non bocci la decisione Aliotta-Metelli. Chiede di avvisarlo nel caso in cui abbia notizie in merito. Rinnova i suoi ringraziamenti e ribadisce che senza il suo aiuto la lezione sarebbe stata "una polenta piuttosto pietosa". Non dimenticherà questa testimonianza di amicizia, non è nel suo costume. Ricorda la bellissima serata passata a casa loro e spera che in agosto lui e Violetta siano loro ospiti. Saluta molto affettuosamente.
Sottoscrizione "Miotto".
6) Azzano (Lago di Como), 2 marzo 1954: Risponde alla sua lettera, che gli è giunta in quell'istante. Ringrazia di tutte le notizie, si sente in dovere di dirgli che è stato [Leandro] Canestrelli a negargli il voto (il quale ha votato per Longhi), non Metelli! Non capisce chi gli abbia dato l'informazione sbagliata. Comunque non ha importanza, perchè ha raggiunto la maggioranza dei voti e ora la decisione spetta al Consiglio superiore. Aspetta con fiducia. Quanto al volume inglese, ricorda di averglielo restituito giovedì assieme alla dispense sull'apprendimento e che lo ha messo in cartella. Si dice dispiaciuto del contrattempo e aspetta la conferma del ritrovamento. Gli farebbe piacere che gli spedisse le dispense del Canestrelli, subito provvederà a versare il relativo importo. Gli dispiace disturbare ancora. Ringrazia nuovamente dell'aiuto, incredibilmente importante. Rinnova sentimenti di gratitudine e di devozione. Di certo dovrà continuare a lavorare e spera di esserne all'altezza. Gli riferisce che in treno Metelli ha dichiarato che lui [Meschieri] è  l'unico che apprezza del gruppo romano. Attendendo la conferma del ritrovamento del volume, saluta cordialmente.
Sottoscrizione "Miotto".
7) Mezzegra (Como), 5 aprile s.a. Cartolina. Dice di essere preoccupato del lungo silenzio. Si domanda se per caso sia arrabbiato con lui. Chiede se abbia poi ritrovato il volume inglese, che gli aveva prestato e che lui ricorda di avergli restituito. Domanda una rassicurazione. Ringrazia ancora di tutte le gentilezze. Saluta cordialmente.
Sottoscrizione "Miotto".
8) Mezzegra (Como), 12 febbraio 1974: Ringrazia commosso dell'affettuosa lettera. Non può dimenticare l'aiuto e la generosità donatigli in uno dei momenti più delicati della sua vita. Spiega che l'affare Società italiana di psicologia (SIPS) si riduce a un problema postale: ha ricevuto da [Marcello] Cesa Bianchi il questionario con due mesi di ritardo e la comunicazione per Pavia non è proprio arrivata (sarebbe stata una bella occasione per vedersi). Comunque, ha rispedito il questionario a Roma e chiede di verificarne la ricezione. Domanda di avvisarlo se qualcosa non va, incluse le quote. Ringrazia anticipatamente. Chiede come stia e racconta di essere sempre impegnato col lavoro. Il Corriere della sera gli ha affidato una rubrica di psicologia il giovedì; tenta di coinvolgere in questo gli altri amici psicologi ([Cesare] Musatti, Cesa Bianchi, Canestrari, Farnè). Lo prega di fargli avere quanto prima un articolo, che ospiterà molto volentieri. Non può assicurare la regolarità della pubblicazione, perchè forse qualche giovedì sarà saltato in modo da risparmiare sulla carta. Per quanto riguarda l'argomento, gli propone di inviare una sua ricerca recente sui problemi del lavoro, il riassunto di una ricerca, anche straniera, su un tema che possa risultare interessante al pubblico. Tre cartelle dattiloscritte di lunghezza. Gli chiede di proporre a sua volta una rosa di temi in modo che possano facilmente accordarsi. Lo ringrazia e si dice felice di questo riavvicinamento. Lo esorta ad avvisarlo nel caso in cui capitasse a Milano il mercoledì. Saluta affettuosamente.
Sottoscrizione "Antonio".
9) Mezzegra (Como), 18 luglio 1974: Ringrazia del gentile messaggio unito ai documenti della SIPS. Dice di ricordarlo sempre con gratitudine indelebile e di rammaricarsi solo di non avere un'occasione per un incontro. Non dispera e attende una riunione della SIPS più vicina a Milano, a cui non mancherà. Per quanto riguarda la collaborazione con il Corriere [della sera], non sa se continuare o meno, sono necessari diversi chiarimenti, suppone che sappia dei "misteriosi passaggi di proprietà". Lo interpellerà di sicuro se le trattative andranno a buon fine. Dice di aver regolato tutto con la SIPS, quote comprese, e di desiderare di essergli utile. Ne sarebbe felice. Chiede come stia. Lo immagina sempre oberato di lavoro e riconosce di essere anche lui sempre occupato, tanto da faticare a trovare il tempo per riposare. Dopo un anno di interruzione per motivi di salute, riprende l'insegamento del corso di comunicazione nei gruppi alla Scuola di specializzazione, convinto dall'insistenza cordiale e gentile di Cesa Bianchi e Musatti. Racconta di svolgere spesso consulenze nell'ambito del marketing-pubblicità, di avere numerosi impegni letterari, conferenze. Da diversi anni svolge una consulenza per la Provincia di Como; il tempo passa velocemente, non se ne lamenta. Come sa, dichiara di non aver mai voluto lasciare il rifugio lacustre e di aver rifiutato delle opportunità che richiedevano un trasferimento a Milano. Vive tranquillo e coltiva il suo orto (nel senso letterale e simbolico), cercand di non dare fastidio a nessuno. Legge molto. Molti amici lo raggiungono per avere aggiornamenti bibliografici, dato che possiede una biblioteca veramente invidiabile. La contempla con amerezza, chiedendosi dove finiranno quei libri, raccolti con amore. Lo ringrazia del suo costante ricordo, lo pensa con affetto e gli chiede di avvisarlo, nel caso venga a Milano. Per questo gli comunica il numero telefonico. Saluta cordialmente.
Sottoscrizione "Antonio".
 

Estremi cronologici

9 Novembre 1953 – 18 Luglio 1974

Consistenza

9 carte

Collocazione fascicolo

b. 5, fasc. 13
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