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1) Firenze, Borgo S. Frediano, 21 aprile 1954. Biglietto postale di L. Mazzocchi: Spera non sia troppo indiscreto chiedere di rinviarle la tesi di Amedeo per trarne le pagine migliori da inserire nella nuova stesura, che Amedeo intende farne su richiesta del professore Miraldi. Dice di aver già tradotto e dattilografato gli appunti in braille e vorrebbe che questa dolorosa pagina fosse finalmente esaurita. Ricordando la sua indicazione per cui alcune pagine potrebbero senz'altro servire, domanda di segnalarle. Ringrazia in anticipo anche per il professor Mario Visintini, sempre operoso! Saluta molto cordialmente.
Sottoscrizione "L. Mazzocchi".
2) Firenze, Borgo S. Frediano, 9 maggio 1954. Lettera di Amedeo. Dice di averlo riascoltato con piacere, soprattutto perchè la sua voce non era assonnata, mentre temeva di averlo svegliato di soprassalto! La tesi gli occorrerebbe per spuntare le pagine di carattere plurale-psicologico (risultato di un'esperienza singolare riferibile alla pluralità). Aggiunge che anche il professor Mori, avendo letto altri appunti non inseriti nella tesi, lo ha esortato a scrivere da invalido rivolto ad altri invalidi e a chi "ne costituisce ambiente umano, specie nella fase (…) più penosa dell'invalidità". Nel caso in cui avesse già ultimato le dispense, chiede di poterne avere una copia in lettura, infatti deve imparare molto da lui, definito "uno dei cinque sapienti" da quel suo editore. Confessa di non vedere l'ora di iniziare a fare qualcosa. Se non riuscisse a fare quanto si è proposto sul proprio scritto, non se ne deve crucciare, perchè capisce come sia oberato di lavoro, impegni, incombenze. Saluta molto calorosamente e familiarmente.
Sottoscrizione "Amedeo".
3) Firenze, Borgo S. Frediano, 11 o 15 maggio 1954. Lettera di Amedeo. Ringrazia dell'espresso e del materiale accluso. Trova interessante l'inchiesta sull'esito delle consulenze ai grandi invalidi, soprattutto come ulteriore intervento orientativo sui soggetti incapaci di porre in atto il tuo primo parere tecnico. Definisce appassionante anche la chiacchierata che dovrebbe tenere alle crocerossine, ma chiede di non promettere nulla, dato che non conosce la data del proprio ritorno, anche se gli piacerebbe molto fare qualcosa con lui. Dice inoltre di aver messo mano alla tesi e ad altri appunti e di non sapere quando se la caverà. Si domanda cosa possa dire sul suo buon conto il professore Miraldi, che attende ciò che non arriva mai; il desiderio di esaudirlo non manca, ma le difficoltà che lo hanno avviluppato sono state più forti della volontà. Spera di aiutarsi di più col registratore ma senza farsi illusioni. Domanda anche se il professore Miraldi sia stato messo al corrente del fatto che lui avesse una copia della tesi, cosa che il professor Miraldi avrebbe dovuto ignorare. Lo invita a non farsi venire l'esaurimento nervoso, è giovane, oltre a lavorare per rispondere ai bisogni del mondo, deve godersi le cose belle e buone che il mondo offre per ritemprarsi insieme a Violetta. Saluta molto calorosamente e familiarmente.
Sottoscrizione "Amedeo".
Una breve annotazione di L. Mazzocchi si aggiunge al testo di Amedeo: Cita per esempio la mostra sui Quattro grandi precursori del Rinascimento a Palazzo Strozzi, molto ammirata dal proprio consorte e poi a Parigi, dove si trovano soli soletti nella casa troppo grande!
4) Firenze, Borgo S. Frediano, 21 luglio 1954. Lettera di Amedeo. Manda l'augurio di buon onomastico e ringrazia della sua lettera. Si dice compreso di tutte le sue incombenze e si addolorerebbe a procurargliene delle altre. Fa presente che la sua delusione per la sua relazione alla conferenza è puramente soggettiva, infatti ha parlato bene in scienza e coscienza, tutti i relatori hanno risentito della "bordata" del professor M., ma il tema da voi trattato consisteva nella rieducazione professionale e nel collocamento di individui dalla ridotta capacità lavorativa, ridottissima ma non fino alla stato preagonico. Rinnova l'augurio di una buona festa. Saluta molto calorosamente e familiarmente. Si dice grato del proposito di incontrarsi ai primi di luglio, purchè questo non aggravi i suoi impegni. Agli auguri si aggiunge L. Mazzocchi.
Sottoscrizione "Amedeo".
5) Biglietto di auguri natalizi, dicembre 1965.
Contenuto
1 biglietto postale manoscritto, 3 lettere dattiloscritte e un biglietto natalizio manoscritto inviati da L. e Amedeo Mazzocchi al professor [Meschieri]:1) Firenze, Borgo S. Frediano, 21 aprile 1954. Biglietto postale di L. Mazzocchi: Spera non sia troppo indiscreto chiedere di rinviarle la tesi di Amedeo per trarne le pagine migliori da inserire nella nuova stesura, che Amedeo intende farne su richiesta del professore Miraldi. Dice di aver già tradotto e dattilografato gli appunti in braille e vorrebbe che questa dolorosa pagina fosse finalmente esaurita. Ricordando la sua indicazione per cui alcune pagine potrebbero senz'altro servire, domanda di segnalarle. Ringrazia in anticipo anche per il professor Mario Visintini, sempre operoso! Saluta molto cordialmente.
Sottoscrizione "L. Mazzocchi".
2) Firenze, Borgo S. Frediano, 9 maggio 1954. Lettera di Amedeo. Dice di averlo riascoltato con piacere, soprattutto perchè la sua voce non era assonnata, mentre temeva di averlo svegliato di soprassalto! La tesi gli occorrerebbe per spuntare le pagine di carattere plurale-psicologico (risultato di un'esperienza singolare riferibile alla pluralità). Aggiunge che anche il professor Mori, avendo letto altri appunti non inseriti nella tesi, lo ha esortato a scrivere da invalido rivolto ad altri invalidi e a chi "ne costituisce ambiente umano, specie nella fase (…) più penosa dell'invalidità". Nel caso in cui avesse già ultimato le dispense, chiede di poterne avere una copia in lettura, infatti deve imparare molto da lui, definito "uno dei cinque sapienti" da quel suo editore. Confessa di non vedere l'ora di iniziare a fare qualcosa. Se non riuscisse a fare quanto si è proposto sul proprio scritto, non se ne deve crucciare, perchè capisce come sia oberato di lavoro, impegni, incombenze. Saluta molto calorosamente e familiarmente.
Sottoscrizione "Amedeo".
3) Firenze, Borgo S. Frediano, 11 o 15 maggio 1954. Lettera di Amedeo. Ringrazia dell'espresso e del materiale accluso. Trova interessante l'inchiesta sull'esito delle consulenze ai grandi invalidi, soprattutto come ulteriore intervento orientativo sui soggetti incapaci di porre in atto il tuo primo parere tecnico. Definisce appassionante anche la chiacchierata che dovrebbe tenere alle crocerossine, ma chiede di non promettere nulla, dato che non conosce la data del proprio ritorno, anche se gli piacerebbe molto fare qualcosa con lui. Dice inoltre di aver messo mano alla tesi e ad altri appunti e di non sapere quando se la caverà. Si domanda cosa possa dire sul suo buon conto il professore Miraldi, che attende ciò che non arriva mai; il desiderio di esaudirlo non manca, ma le difficoltà che lo hanno avviluppato sono state più forti della volontà. Spera di aiutarsi di più col registratore ma senza farsi illusioni. Domanda anche se il professore Miraldi sia stato messo al corrente del fatto che lui avesse una copia della tesi, cosa che il professor Miraldi avrebbe dovuto ignorare. Lo invita a non farsi venire l'esaurimento nervoso, è giovane, oltre a lavorare per rispondere ai bisogni del mondo, deve godersi le cose belle e buone che il mondo offre per ritemprarsi insieme a Violetta. Saluta molto calorosamente e familiarmente.
Sottoscrizione "Amedeo".
Una breve annotazione di L. Mazzocchi si aggiunge al testo di Amedeo: Cita per esempio la mostra sui Quattro grandi precursori del Rinascimento a Palazzo Strozzi, molto ammirata dal proprio consorte e poi a Parigi, dove si trovano soli soletti nella casa troppo grande!
4) Firenze, Borgo S. Frediano, 21 luglio 1954. Lettera di Amedeo. Manda l'augurio di buon onomastico e ringrazia della sua lettera. Si dice compreso di tutte le sue incombenze e si addolorerebbe a procurargliene delle altre. Fa presente che la sua delusione per la sua relazione alla conferenza è puramente soggettiva, infatti ha parlato bene in scienza e coscienza, tutti i relatori hanno risentito della "bordata" del professor M., ma il tema da voi trattato consisteva nella rieducazione professionale e nel collocamento di individui dalla ridotta capacità lavorativa, ridottissima ma non fino alla stato preagonico. Rinnova l'augurio di una buona festa. Saluta molto calorosamente e familiarmente. Si dice grato del proposito di incontrarsi ai primi di luglio, purchè questo non aggravi i suoi impegni. Agli auguri si aggiunge L. Mazzocchi.
Sottoscrizione "Amedeo".
5) Biglietto di auguri natalizi, dicembre 1965.