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1) [s.l.], 3 novembre 1953: Ringrazia del gentile telegramma. Spiega di aver ritardato nel rispondere per poter dare qualche informazione in merito alla questione di Trieste: la Facoltà, come forse avrà saputo, ha deliberato la chiamata e lui si dice molto contento di poter lavorare sul serio in un istituto ben attrezzato e con buone risorse. Chiede quando sarà possibile vedersi e se non c’è mai occasione per recarsi a Milano. Confessa che difficilmente andrà ancora a Roma. Domanda che cosa stia facendo di bello e lo esorta a lavorare perché ora è il suo turno. Esprime il desiderio di incontrarlo per parlargli di “alcune cosette”. Saluta molto cordialmente.
Sottoscrizione “Tano”.
2) Trieste, 24 gennaio 1954: Narra che durante il convegno a Roma sia il professor Palma che il professor Pancheri gli hanno ventilato la possibilità di affidargli la consulenza del nascituro Centro di Trieste e di aver gradito l’offerta. Dal momento che deve scegliere tra diverse proposte di lavoro, desidererebbe sapere in via confidenziale se tale centro è una possibilità concreta e quando sarebbe previsto l’inizio effettivo dei lavori. Fa presente che è sempre un piacere avere loro notizie. Lo ammonisce del fatto che risulta essenziale per lui produrre un lavoro scientifico per il prossimo concorso. Saluta affettuosamente.
Sottoscrizione “Tano”.
Carta intestata: “UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE / ISTITUTO / DI PSICOLOGIA”.
3) Trieste, 9 aprile 1954: Si dice contento del fatto che, nonostante i molteplici impegni, possa dedicarsi al lavoro scientifico e molto lieto di leggere i lavori preannunciati e il volume di dispensa. Confessa che dovrebbe decidersi a farne una anche lui, ma per pigrizia tale intenzione viene procrastinata di anno in anno. Racconta di essersi recato in Sicilia per il Congresso di pedagogia e di non aver potuto fermarsi neanche un giorno a Roma, dal momento che era atteso [a Trieste] per le lezioni. L’avrebbe incontrato volentieri. Domanda se gli capiti mai di andare a Milano e comunica i giorni dei suoi prossimi viaggi a Milano (14 aprile – 4 maggio, 15 maggio – inizio giugno). Saluta tanto la moglie e manda un abbraccio.
Sottoscrizione “Tano”.
Carta intestata: “UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE / ISTITUTO / DI PSICOLOGIA”.
4) Trieste, 14 giugno 1954: Domanda l’indirizzo del professor Rizzo, con cui vorrebbe mettere in contatto il dottor Cusin, suo allievo, al quale ha affidato un’interessante ricerca sul Rorschach [test]. Comunica che si tratterrà a Milano dal 20 giugno fino a metà luglio circa, in quanto preside di una commissione d’esami di maturità. Si augura che sia l’occasione per scambiarsi con calma i loro pensieri. Invia saluti alla moglie e abbracci a lui. Aggiunge una nota sul cambiamento del civico di casa sua.
Sottoscrizione “Tano”.
Carta intestata: “UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE / ISTITUTO / DI PSICOLOGIA”.
5) Trieste, 1 febbraio 1977: Esprime un grande piacere nel rivedere una sua lettera che ha rinverdito in lui molti ricordi, ma percepisce l’affiorare in essa di una certa amarezza. Riconosce che la valutazione della percezione sia il campo di ricerca psicologica più importante, secondo il proprio pensiero, ma nega di averlo imposto ai propri collaboratori. Allo stesso modo chiarisce che il proprio atteggiamento nei confronti della SIPS non è di ostilità, semplicemente la considera “un’associazione di tipo sindacale fra coloro che, in numero sempre crescente, esercitano in una forma o nell’altra la professione di psicologo”. Ritiene importante il ruolo della SIPS per queste persone ma non la ritiene interessante per sé, dal momento che da molti anni non si occupa di psicologia applicata ma si dedica solo alla didattica e alla ricerca. Gli piacerebbe sentire la sua vera opinione. Accoglie con grande favore l’arrivo a Trieste di Marhaba e Carsetta, due personalità scientifiche di grande rilievo e spera che ci sia occasione per incontrarsi tutti insieme, se non al congresso della Sips ad una qualche altra riunione. Garantisce che si farà vivo al prossimo soggiorno a Roma e invia affettuosi saluti.
Sottoscrizione “G. Kanizsa”.
Carta intestata: “UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE / ISTITUTO / DI PSICOLOGIA”.
Contenuto
5 lettere manoscritte dello psicologo Gaetano Kanizsa (1913-1993) a Meschieri, detto Gigi:1) [s.l.], 3 novembre 1953: Ringrazia del gentile telegramma. Spiega di aver ritardato nel rispondere per poter dare qualche informazione in merito alla questione di Trieste: la Facoltà, come forse avrà saputo, ha deliberato la chiamata e lui si dice molto contento di poter lavorare sul serio in un istituto ben attrezzato e con buone risorse. Chiede quando sarà possibile vedersi e se non c’è mai occasione per recarsi a Milano. Confessa che difficilmente andrà ancora a Roma. Domanda che cosa stia facendo di bello e lo esorta a lavorare perché ora è il suo turno. Esprime il desiderio di incontrarlo per parlargli di “alcune cosette”. Saluta molto cordialmente.
Sottoscrizione “Tano”.
2) Trieste, 24 gennaio 1954: Narra che durante il convegno a Roma sia il professor Palma che il professor Pancheri gli hanno ventilato la possibilità di affidargli la consulenza del nascituro Centro di Trieste e di aver gradito l’offerta. Dal momento che deve scegliere tra diverse proposte di lavoro, desidererebbe sapere in via confidenziale se tale centro è una possibilità concreta e quando sarebbe previsto l’inizio effettivo dei lavori. Fa presente che è sempre un piacere avere loro notizie. Lo ammonisce del fatto che risulta essenziale per lui produrre un lavoro scientifico per il prossimo concorso. Saluta affettuosamente.
Sottoscrizione “Tano”.
Carta intestata: “UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE / ISTITUTO / DI PSICOLOGIA”.
3) Trieste, 9 aprile 1954: Si dice contento del fatto che, nonostante i molteplici impegni, possa dedicarsi al lavoro scientifico e molto lieto di leggere i lavori preannunciati e il volume di dispensa. Confessa che dovrebbe decidersi a farne una anche lui, ma per pigrizia tale intenzione viene procrastinata di anno in anno. Racconta di essersi recato in Sicilia per il Congresso di pedagogia e di non aver potuto fermarsi neanche un giorno a Roma, dal momento che era atteso [a Trieste] per le lezioni. L’avrebbe incontrato volentieri. Domanda se gli capiti mai di andare a Milano e comunica i giorni dei suoi prossimi viaggi a Milano (14 aprile – 4 maggio, 15 maggio – inizio giugno). Saluta tanto la moglie e manda un abbraccio.
Sottoscrizione “Tano”.
Carta intestata: “UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE / ISTITUTO / DI PSICOLOGIA”.
4) Trieste, 14 giugno 1954: Domanda l’indirizzo del professor Rizzo, con cui vorrebbe mettere in contatto il dottor Cusin, suo allievo, al quale ha affidato un’interessante ricerca sul Rorschach [test]. Comunica che si tratterrà a Milano dal 20 giugno fino a metà luglio circa, in quanto preside di una commissione d’esami di maturità. Si augura che sia l’occasione per scambiarsi con calma i loro pensieri. Invia saluti alla moglie e abbracci a lui. Aggiunge una nota sul cambiamento del civico di casa sua.
Sottoscrizione “Tano”.
Carta intestata: “UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE / ISTITUTO / DI PSICOLOGIA”.
5) Trieste, 1 febbraio 1977: Esprime un grande piacere nel rivedere una sua lettera che ha rinverdito in lui molti ricordi, ma percepisce l’affiorare in essa di una certa amarezza. Riconosce che la valutazione della percezione sia il campo di ricerca psicologica più importante, secondo il proprio pensiero, ma nega di averlo imposto ai propri collaboratori. Allo stesso modo chiarisce che il proprio atteggiamento nei confronti della SIPS non è di ostilità, semplicemente la considera “un’associazione di tipo sindacale fra coloro che, in numero sempre crescente, esercitano in una forma o nell’altra la professione di psicologo”. Ritiene importante il ruolo della SIPS per queste persone ma non la ritiene interessante per sé, dal momento che da molti anni non si occupa di psicologia applicata ma si dedica solo alla didattica e alla ricerca. Gli piacerebbe sentire la sua vera opinione. Accoglie con grande favore l’arrivo a Trieste di Marhaba e Carsetta, due personalità scientifiche di grande rilievo e spera che ci sia occasione per incontrarsi tutti insieme, se non al congresso della Sips ad una qualche altra riunione. Garantisce che si farà vivo al prossimo soggiorno a Roma e invia affettuosi saluti.
Sottoscrizione “G. Kanizsa”.
Carta intestata: “UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE / ISTITUTO / DI PSICOLOGIA”.