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1) Poggibonsi, 3 maggio 1937: lo informa del suo prossimo arrivo ad Arezzo in compagnia del figlio Aldo e gli chiede di trascorrere qualche ora insieme. Invia saluti estesi alle figlie.
2) Siena, 17 maggio 1937: insieme al figlio Aldo, esprime la propria gratitudine all’amico.
3) S. Gimignano, 13 giugno 1937: invia saluti.
4) Siena, 27 giugno 1937: ricordando la recente gita, ringrazia e invia saluti.
5) Poggibonsi, 20 gennaio 1943: chiede di fargli sapere se il pacco postale con i dolci della pasticceria Pascucci che gli ha inviato sia arrivato, perché in caso contrario vorrebbe sporgere reclamo. Racconta di essersi ritirato dal lavoro dal mese di ottobre del 1941, ma di essere comunque molto impegnato con la sua azienda agricola, dovendosi occupare di operazioni statistiche, denunce e ammassi e di alcune questioni che lo costringono a recarsi a Siena ogni tanto. Racconta della sua famiglia e di quella di Guido, precisando che la signora Dionisia sta meglio. Aggiunge buone notizie su Gaetano [Pieraccini], che si stupisce di non vedere “nel suo bel villino”.
6) Montemorli, 12 novembre 1946: invia i suoi affettuosi auguri a Pieraccini per il suo 81° compleanno, esprimendo la sua vicinanza per la scomparsa di Ottaviano. Racconta delle piacevoli giornate trascorse in compagnia di Gaetano Pieraccini, del quale era già stato ospite nel mese di maggio in occasione della Mostra dei fiori con sua moglie e la nipote Clara, moglie di Marcello. Riferisce della visita al museo etrusco, che hanno fatto insieme all’archeologo Antonio Minto, e di quelle a chiese, palazzi, raccolte d’arte, alla scuola di restauro, alla gipsoteca e alla scuola d’arte industriale. Ricorda, soprattutto, le belle conversazioni con Gaetano, nonostante le loro divergenze d’opinione. Lo informa di trovarsi ancora in campagna poiché l’abitazione in paese continua ad essere occupata da sfollati. Narra di una breve gita fatta a Viareggio nel mese di agosto e dell’intenzione di recarsi a Siena per le feste natalizie per rivedere il figlio e i nipoti e per frequentare ambienti culturali e persone colte. Aggiunge che l’agitazione colonica sembra sopita, dichiarandosi tuttavia turbato dal “lodo De Gasperi” e dalle pretese dei contadini che gli fanno temere lo spezzettamento della grande proprietà, mentre la piccola rischia di essere sopraffatta dal fisco e dall’aumento dei prezzi, soprattuto di quelli del bestiame. Gli rivela che le cugine Beppina e Ida hanno venduto un podere per ripagare i debiti contratti per le riparazioni dei danni di guerra, adeguandosi a quanto fatto anche da altri proprietari. Pur essendo preparato a tutto, cercherà invece di resistere quanto più possibile. Racconta infine di aver scritto a Leonetta, la quale gli ha mandato una simpaticissima lettera in cui fornisce ragguagli sulla sua famiglia, su Roma e su suo marito, in procinto di partire per Londra come giornalista corrispondente. Esprime il desiderio di rivederlo e conclude con saluti estesi ai familiari.
7) Montemorli, 13 novembre 1947: manda gli auguri per l’82° compleanno dell’amico, compiacendosi per le sue condizioni di salute fisiche e mentali. Racconta che la mamma di Marcello, vedova di Beppe, pur godendo di una buona costituzione, ormai è divenuta inerte. Riferisce dei problemi di salute di Carlo, che si trova a Firenze, ha trascorso due mesi all’ospedale e forse dovrà farsi operare. Aggiunge che lui e la moglie sono ancora confinati a Montemorli, poiché la casa in paese è ancora occupata da sfollati. Narra dei nipoti due dei quali, il figlio di Elsa e quello di Aldo, vanno già al liceo. Assicura che Guido e la sua famiglia stanno bene, così come Beppina e Ida. Racconta di aver incontrato Gaetano e sua moglie, che sono stati a Talciona nel mese di settembre. Si augura di poter incontrare anche Arnaldo. Invia saluti estesi ai familiari di Pieraccini.
Contenuto
Sei cartoline e una lettera di Pietro Del Zanna (1875 – 1950), insegnante di scienze naturali, figlio di Giovacchino e di Zoele Pieraccini, ad Arnaldo Pieraccini:1) Poggibonsi, 3 maggio 1937: lo informa del suo prossimo arrivo ad Arezzo in compagnia del figlio Aldo e gli chiede di trascorrere qualche ora insieme. Invia saluti estesi alle figlie.
2) Siena, 17 maggio 1937: insieme al figlio Aldo, esprime la propria gratitudine all’amico.
3) S. Gimignano, 13 giugno 1937: invia saluti.
4) Siena, 27 giugno 1937: ricordando la recente gita, ringrazia e invia saluti.
5) Poggibonsi, 20 gennaio 1943: chiede di fargli sapere se il pacco postale con i dolci della pasticceria Pascucci che gli ha inviato sia arrivato, perché in caso contrario vorrebbe sporgere reclamo. Racconta di essersi ritirato dal lavoro dal mese di ottobre del 1941, ma di essere comunque molto impegnato con la sua azienda agricola, dovendosi occupare di operazioni statistiche, denunce e ammassi e di alcune questioni che lo costringono a recarsi a Siena ogni tanto. Racconta della sua famiglia e di quella di Guido, precisando che la signora Dionisia sta meglio. Aggiunge buone notizie su Gaetano [Pieraccini], che si stupisce di non vedere “nel suo bel villino”.
6) Montemorli, 12 novembre 1946: invia i suoi affettuosi auguri a Pieraccini per il suo 81° compleanno, esprimendo la sua vicinanza per la scomparsa di Ottaviano. Racconta delle piacevoli giornate trascorse in compagnia di Gaetano Pieraccini, del quale era già stato ospite nel mese di maggio in occasione della Mostra dei fiori con sua moglie e la nipote Clara, moglie di Marcello. Riferisce della visita al museo etrusco, che hanno fatto insieme all’archeologo Antonio Minto, e di quelle a chiese, palazzi, raccolte d’arte, alla scuola di restauro, alla gipsoteca e alla scuola d’arte industriale. Ricorda, soprattutto, le belle conversazioni con Gaetano, nonostante le loro divergenze d’opinione. Lo informa di trovarsi ancora in campagna poiché l’abitazione in paese continua ad essere occupata da sfollati. Narra di una breve gita fatta a Viareggio nel mese di agosto e dell’intenzione di recarsi a Siena per le feste natalizie per rivedere il figlio e i nipoti e per frequentare ambienti culturali e persone colte. Aggiunge che l’agitazione colonica sembra sopita, dichiarandosi tuttavia turbato dal “lodo De Gasperi” e dalle pretese dei contadini che gli fanno temere lo spezzettamento della grande proprietà, mentre la piccola rischia di essere sopraffatta dal fisco e dall’aumento dei prezzi, soprattuto di quelli del bestiame. Gli rivela che le cugine Beppina e Ida hanno venduto un podere per ripagare i debiti contratti per le riparazioni dei danni di guerra, adeguandosi a quanto fatto anche da altri proprietari. Pur essendo preparato a tutto, cercherà invece di resistere quanto più possibile. Racconta infine di aver scritto a Leonetta, la quale gli ha mandato una simpaticissima lettera in cui fornisce ragguagli sulla sua famiglia, su Roma e su suo marito, in procinto di partire per Londra come giornalista corrispondente. Esprime il desiderio di rivederlo e conclude con saluti estesi ai familiari.
7) Montemorli, 13 novembre 1947: manda gli auguri per l’82° compleanno dell’amico, compiacendosi per le sue condizioni di salute fisiche e mentali. Racconta che la mamma di Marcello, vedova di Beppe, pur godendo di una buona costituzione, ormai è divenuta inerte. Riferisce dei problemi di salute di Carlo, che si trova a Firenze, ha trascorso due mesi all’ospedale e forse dovrà farsi operare. Aggiunge che lui e la moglie sono ancora confinati a Montemorli, poiché la casa in paese è ancora occupata da sfollati. Narra dei nipoti due dei quali, il figlio di Elsa e quello di Aldo, vanno già al liceo. Assicura che Guido e la sua famiglia stanno bene, così come Beppina e Ida. Racconta di aver incontrato Gaetano e sua moglie, che sono stati a Talciona nel mese di settembre. Si augura di poter incontrare anche Arnaldo. Invia saluti estesi ai familiari di Pieraccini.