Pieraccini Piero e famiglia

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Ventotto lettere di Piero Pieraccini (1897 – 1951), medico urologo, al padre Arnaldo, alcune delle quali scritte insieme alla moglie Teresa Pintacuda:

1) Firenze, 24 agosto 1923: fornisce aggiornamenti circa la corrispondenza intrattenuta con il professor Mori, a proposito del ricorso per il concorso di Piombino, precisando di aver scritto alla Congregazione di carità di Piombino, attenendosi a quanto indicato dal professore. Su suggerimento dello zio Gaetano, attende invece di conoscere il parere di Baldini e di Frontini prima di presentare ricorso al Ministero degli interni. Esprime il desiderio di andare a caccia ad Artimino. Invia saluti.
Carta intestata: R. Arcispedale di S. Maria Nuova | e | Stabilimenti riuniti | di Firenze

2) [Firenze], 14 novembre 1925: invia auguri affettuosi al padre per il suo compleanno.

3) [Firenze, 13 settembre 1926]: si rallegra per la lettera inviata dal padre, assicurandogli di essere orgoglioso di lui e di provare profonda ammirazione nei suoi confronti. Accenna al suo concorso per il posto di aiuto-chirurgo. Invia saluti estesi alla madre e a Lalla.
A tergo una lettera di Gaetano Pieraccini:
Firenze, 13 settembre 1926: si compiace dell’evoluzione della situazione relativa al concorso, rallegrandosi che Piero sia rimasto l’unico candidato.

4) Firenze, 19 gennaio 1927: su consiglio degli zii Gaetano e Guido, lo informa dello spiacevole svolgimento del concorso per la sua promozione ad aiuto. Il concorso è infatti stato bloccato per iniziativa del Direttorio del Sindacato medico fascista, a causa delle sue posizioni antifasciste e antinazionali, che lo renderebbero non meritevole della promozione. Il Consiglio d’amministrazione dell’ospedale ha deciso di avocare a sé il giudizio sulla sua eleggibilità, ricorrendo al Consiglio sanitario ospedaliero, che si riunirà per valutare la questione, indagando anche sul suo operato politico e riferendone poi al Cda. Si dice certo che il concorso verrà definitivamente annullato e riaperto con una formulazione che non gli consentirà di partecipare. Probabilmente gli verrà invece consentito di ultimare il suo servizio in qualità di assistente, che scadrà il 28 luglio 1928. Gli chiede un incontro per discutere insieme della faccenda. Nel frattempo affronta la situazione con tranquillità e rassegnazione, avendo peraltro deciso di non ricorrere ad alcuna raccomandazione. Gli chiede anche di non parlare della cosa al di fuori della famiglia. Invia saluti affettuosi estesi alla madre e alla sorella Lalla.

5) Firenze, 17 febbraio 1927: rispondendo ad una domanda del padre, fornisce informazioni circa la possibilità di far eseguire una bella radiografia e ottenere un giudizio diagnostico autorevole a Firenze per un suo malato, precisando di poterlo agevolare per l’esecuzione dell’esame, ma di non essere in grado di fare nulla sul piano amministrativo ed economico. Lo aggiorna sugli sviluppi della questione del concorso e dell’offerta di appoggio pervenutagli dal console Borgia, che ha naturalmente non ha accettato. Invia saluti.
Carta intestata: R. Arcispedale di S. Maria Nuova | e | Stabilimenti riuniti | di Firenze

6) Firenze, 22 giugno 1927: comunica il suo allontanamento dall’ospedale, aggiungendo che con motivazioni analoghe alle sue [di natura politica] sono stati licenziati anche il professor Torrigiani e il professor Martini, ottime persone ed ottimi professionisti. Ha accolto la cosa con tranquillità e rassegnazione, diversamente dallo zio Gaetano, che si era mantenuto più fiducioso al riguardo. Da parte sua considera la vicenda un attestato della sua coerenza politica, precisando che il Consiglio non ha potuto peraltro fare alcun rilievo sulla sua professionalità. Vorrebbe parlare della questione con il padre. Invia saluti anche da parte degli zii. Chiede di informare Carlo perché riferisca a Ottaviano. Autorizza i familiari a parlare della faccenda liberamente, senza tuttavia chiedere nulla a nessuno.
Carta intestata: R. Arcispedale di S. Maria Nuova | e | Stabilimenti riuniti | di Firenze

7) Firenze, 24 giugno 1927: ringrazia per il sostegno, l’incoraggiamento e le espressioni affettuose dei familiari. Si augura di poter trovare presto una nuova occupazione, precisando che si accontenterebbe del più modesto incarico “nel più scalcinato paesetto d’Italia”. Fornisce indicazioni circa l’esame di due malati per la sistemazione delle relative perizie. Chiede se Gina h intenzione di passare da Firenze per andare a Viareggio. Racconta che il professor Montanelli gli ha riferito di aver avuto da Gina 50 lire, che ha versato la fondo poveri come la volta precedente. Il professore gli ha anche detto di aver trovato Gina molto bene, compiacendosi dei suoi progressi. Non ha novità da aggiungere. Comunica che gli zii stanno bene. Informa che zio Guido ha scritto fornendo ragguagli della bella giornata trascorsa insieme ad Arnaldo. Invia saluti.

8) [Firenze], 15 luglio 1928: comunica l’invio del manoscritto e di alcuni documenti per una delle due perizie. Riferisce di aver scritto “a loro signori” una lettera, frutto di consulto e confronto con amici, avvocati e conoscenti. Nel frattempo ha comunque saputo che il provvedimento è ormai esecutivo e niente può più modificare le cose. Ha quindi provveduto ad organizzarsi, acquistando un baule per iniziare a sgomberare le sue cose dall’ospedale, pur continuando a prestare servizio. Domanda se i familiari si trovino in giornata a Vallombrosa e chiede loro notizie. Li invita a chiedere a Gina dettagli dell’ultima avventura della signora Eletta.
Aggiunge di fargli sapere quando scadono le perizie.
Segnala l’invio della risposta del professor Martini.

9) Firenze, 30 dicembre 1930: comunica la disponibilità del professor Montanelli a prendere in cura la signora Butali. Montanelli raccomanda di ricoverare subito la paziente a “Villa Flora”, per stabilire al più presto la diagnosi e intraprendere le cure. Fornisce ragguagli sul costo del ricovero. Chiede di fargli sapere le determinazioni dei signori Butali in modo da poter riferire a Montanelli e organizzare la sistemazione della malata in clinica. Informa il padre di aver richiesto un nuovo abbonamento ferroviario per la tratta Pisa-Arezzo. Racconta di aver trascorso la giornata alla ricerca di un locale da adibire a studio insieme a Teresicchio (Teresa), ma di non averlo ancora trovato. Segnala che Ottaviano è passato in perfetto orario, pronto a fare un buon viaggio in compagnia di Faliero e di Bernardini. Ha promesso di tornare per Pasqua.
Aggiunti saluti e auguri di mano di Teresa, che riferisce anche del prestito concesso dalla zia per l’acquisto di un uretrocistoscopio e della disponibilità degli zii ad aiutarli economicamente.
Carta intestata: Dott. Piero Pieraccini | Firenze

10) Firenze, 14 gennaio 1931: chiede notizie del paziente che ha operato la settimana precedente. Informa che, insieme a Teresa, ha trovato casa e locale da adibire a studio in via Gustavo Modena n. 9, per i quali dovrà sborsare un affitto di 5300 lire annue. Aggiunge che per il momento i suoi guadagni sono piuttosto modesti.
Aggiunti i saluti di Teresa insieme all’invito a vedere la nuova casa.
Carta intestata: Dott. Piero Pieraccini | Firenze

11) Firenze, 23 febbraio 1931: comunica di aver ricevuto il baule e i mobili in perfetto ordine. La cassa grande risulta però sprovvista della chiave, raccomanda pertanto di segnalare la cosa a Bruschi prima di corrispondergli la sua mercede. Non è ancora in grado di dire quando potrà andare ad Arezzo.
Aggiunti i ringraziamenti di mando di Teresa.

12) Firenze, 25 febbraio 1931: comunica che la chiave del cassone è stata alla fine ritrovata, scusandosi per il disagio procurato. Riferisce che la casa è quasi ultimata. Mancando ormai solo l’allaccio alla corrente elettrica. Segnala che l’indomani sarà a Poggibonsi per una cistoscopia richiestagli dallo zio Guido. Nella stessa giornata partiranno le circolari indirizzate soprattutto a professionisti, che conosce o con i quali ha rapporti d’amicizia. Avverte che arriverà sabato mattina.
Aggiunti saluti di mano di Teresa.
Carta intestata: Prof. Dott. Piero Pieraccini | Docente in malattie dei reni | e delle vie urinarie | Firenze

13) Firenze, 24 marzo 1931: chiede di sollecitare Bruschi, perché i mobiletti non sono ancora arrivati. Non ha novità da aggiungere, Invia saluti.
Aggiunti saluti di mano di Teresa.
Carta intestata: Prof. Dott. Piero Pieraccini | Docente di Clinica | delle malattie dell’apparato urinario | Firenze | Arezzo

14) Firenze, 21 aprile 1931: ringrazia per le premue del padre. Gli chiede di avvertire in casa di cura che non potrà presentarsi giovedì, bensì sabato. Ha scritto anche alla signora Massili (?) alla Verna. Aggiunge che si muoverebbe soltanto se il caso non potesse essere rinviato a sabato. Invia saluti anche da parte di Teresa.
Carta intestata: Prof. Dott. Piero Pieraccini | Docente di Clinica | delle malattie dell’apparato urinario | Firenze | Arezzo

15) s.l., 25 giugno 1931: comunica la restituzione della rivista con le correzioni consigliate dal professore. Spera che entro sabato sera, al suo ritorno a Firenze, Serafino abbia apportato le modifiche, in modo da consentirgli di ripresentare il testo al professore. Precisa di aver dovuto anche cambiare il titolo e specificare che il lavoro esce dalla Clinica chirurgia di Pisa, per dare maggiore valore alla pubblicazione. Si scusa per le noie che gli arreca. Invia saluti.
Con un’aggiunta di mano di Teresa: chiede l’ammontare della retta per il ricovero di una malata sofferente per postumi di encefalite. Informa che l’indomani, insieme alla rivista di Piero, manderà del crespo rosa per Gina, precisando che se non dovesse andare bene lo terrà lei. Racconta che in mattinata è passato Biondi, che si recherà ad Arezzo sabato. Invia saluti con espressioni affettuose per Popa.
Carta intestata: Prof. Dott. Piero Pieraccini | Docente in malattie dei reni | e delle vie urinarie | Firenze

16) Firenze, 26 gennaio 1932: gli inoltra le lettere che ha inviato a Carlo e a Gina, datate rispettivamente 24 e 26 gennaio 1932, riguardanti la situazione familiare.

17) [Firenze, gennaio 1932]: esprime rammarico per non essersi potuto trattenere ad Arezzo, sia per consolarsi reciprocamente della brutta notizia sia per studiare un’azione comune nei riguardi di Gina. Aggiunge di aver scritto alla sorella. Si domanda se non sia stato troppo diretto e duro esprimendole la sua opinione circa la separazione. Rimane in attesa di notizie di Gina, di Carlo e di Ottaviano. Spera che la sorella si ricreda e torni sui suoi passi.
Carta intestata: Dott. Piero Pieraccini | Firenze
Presente lettera di mano di Teresa:
Firenze, 27 gennaio 1932: come il marito, esprime vicinanza ai familiari del marito e rammarico per la decisione di Gina, dicendosi certa che tornerà.
Carta intestata: Prof. Dott. Piero Pieraccini | Docente in malattie dei reni | e delle vie urinarie | Firenze

18) Firenze, 5 maggio 1932: ringrazia per la puntualità con cui gli mandano notizie sulle condizioni del padre, riferendo alcuni accorgimenti consigliati dallo zio. Racconta che in mattinata ha operato un collega, trovandolo bene in serata. Questi, insieme ai suoi, gli ha raccomandato di mandare i suoi auguri al padre. Assicura che gli zii, Teresa e Puccettino stanno bene. Invia saluti. Aggiunti saluti di mano di Teresa.

19) Firenze, 14 giugno 1936: comunica che i Flamma hanno deciso di andare a Firenze con l’auto di Picci martedì. Non avendo posto per Tata e Mimma, fornisce indicazioni per il loro viaggio in treno, per il quale potranno anche usufruire del biglietto con riduzione per la Mostra nazionale di strumenti ottici.
Carta intestata: Prof. Dott. Piero Pieraccini | Docente di Clinica | delle malattie dell’apparato urinario | Firenze

20) Firenze, 23 giugno 1937: racconta che lo zio Gaetano gli ha riferito della sua telefonata della sera precedente. Dispiaciuto di non averla presa personalmente, lo informa che era fuori casa per una visita ai Bocci a Settignano, aggiungendo che sulla strada del ritorno ha forato due pneumatici e ha quindi dovuto sostituirli. Raccomanda al padre di segnalare la cosa a Priamo. Invia saluti.
Carta intestata: Prof. Dott. Piero Pieraccini | Docente di Clinica | delle malattie dell’apparato urinario | Firenze

21) Firenze, 4 agosto 1937: esprime la sua vicinanza al padre, rammaricandosi di non poter essere con lui fisicamente in occasione della ricorrenza della scomparsa della madre.
Carta intestata: Prof. Dott. Piero Pieraccini | Docente di Clinica | delle malattie dell’apparato urinario | Firenze

22) Firenze, 18 dicembre 1940: comunica l’invio di una lettera appena ricevuta. Lo invita ad unirsi ad una battuta di caccia organizzata per domenica.
Carta intestata: Prof. Dott. Piero Pieraccini | Malattie dei reni e dell’apparato genito-urinario | Firenze

23) Poggibonsi, 21 settembre 1941: comunica di aver ricevuto tutti i pacchi. Riferisce buone notizie di tutta la brigata.

24) Poggibonsi, 23 settembre 1941: racconta che il giorno precedente hanno fatto una gita al castello di Strozzavolpe, che ha rappresentato un vero divertimento per Puccio. Aggiunti i saluti di mano di Puccio, anche a nome della sorellina Mimma.

25) Poggibonsi, 24 settembre 1941: racconta delle gite e delle passeggiate con la famiglia. In mattinata, per soddisfare una richiesta di Puccio, sono andati alla Villa Bacci. Anche la zia si è unita alla passeggiata. Per l’indomani hanno invece in programma un’escursione in auto a Badia, S. Lucchese e alla Fortezza di Poggio imperiale. Teresa partirà lunedì.

26) Poggibonsi, 24 settembre 1941: conferma quanto scritto rispetto ai desideri di Puccio e alla partenza di Teresa.

27) s.l., 1° luglio 1942: scrive su insistenza di Puccio. Auspica un prossimo incontro. Invia saluti estesi a Lalla.
Presente una lettera dattiloscritta di Puccio, che esprime il suo entusiasmo all’idea di incontrare il nonno. Aggiunge saluti anche da parte della sorella Mimma.

28) s.l., s.d., 14 sera: avvisa del suo arrivo mercoledì. Si dice certo che i bimbi si divertano. Esprime gratitudine per la presenza del nonno accanto al figlio.

Sono inoltre presenti: tre disegni con piantine di casa con appartamento, studio e ambulatorio.

Estremi cronologici

24 Agosto 1923 – 1 Luglio 1942

Consistenza

47 carte

Collocazione fascicolo

b. 6, fasc. 11
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