Trezza Gaetano

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47 lettere del letterato e filosofo Gaetano Trezza (1828-1892) a Buccola:
1) [Firenze], 21 novembre 1874: Lo ringrazia vivamente dell'invio dell'articolo su Carducci che tuttavia trova un po’ celebrativo, pur rintracciando in esso alcune reminiscenze delle proprie idee.
2) [Firenze], 7 gennaio 1875: Lo ringrazia per l'invio della prima parte della rivista “Gli Atomi” e per le parole benevole usate nei suoi confronti, spronandolo a continuare a scrivere in quanto spinto da una forte passione e da un grande ingegno, molto affine al suo. Si dice dispiaciuto di non potergli inviare il proprio lavoro “Odi di Orazio”, pubblicato tre anni prima a Firenze in quanto tutti i suoi lavori si trovano al Politecnico di Milano. Conclude, chiedendogli l'invio della seconda parte della rivista “Gli Atomi”.
3) [Firenze], 14 gennaio 1875: Lo ringrazia per l'invio della seconda parte della rivista “Gli Atomi” che trova ben fatta: sente che, tramite essa, si propagheranno nei giovani le sue idee e l’amore per le scienze. Afferma di essere dispiaciuto di non poter scrivere un articolo sulla Rivista poiché impegnato nella stesura di un articolo su “Epicuro e l’epicureismo”. Lo saluta, assicurandogli che ciò avverrà non appena avrà più tempo libero.
4) [Firenze], 27 gennaio 1875: Commenta il suo articolo sull’opera del Guerzoni, che ritiene “severo ma giusto”. Si tratta di un tema che anche lui ha trattato nella sua opera “Critica moderna” e di cui sottolinea la complessità.
5) [Firenze], 22 marzo 1875: Lo ringrazia per l’invio del fascicolo degli “Atomi”. Commenta il suo articolo presente nella Rivista sull’evoluzione nel quale parla di alcune idee antidarwiniane, dicendogli che lo ha trovato ben fatto.
6) [Firenze], 5 aprile 1875: Lo ringrazia per l’invio del fascicolo degli “Atomi”, che leggerà attentamente. Lo esorta ad andare avanti in quanto lo ritiene pieno di idee e di vitalità.
7) [Firenze], 9 novembre 1875: Lo ringrazia per la sua lettera e per l’affetto che l'amico continua a dimostrargli. Commenta il suo articolo sulla lezione di De Sanctis, trovandolo "troppo esagerato seppure ben scritto con entusiasmo nobile e forte". Continua a lavorare su “L’Epicuro e l’epicureismo” e presto pubblicherà la seconda edizione del “Lucrezio”, al quale ha aggiunto nuovi capitoli, modificando alcune parti.
8) [Firenze], 28 marzo 1876: In risposta alla richiesta di invio dell'articolo “La scienza della letteratura”, pubblicato nel Politecnico, lo informa di non possedere più alcun materiale al riguardo. Si dice pertanto, dispiaciuto di non poterlo in alcun modo aiutare.
9) [Firenze], 28 maggio 1876: Lo ringrazia del buon ricordo che l'amico conserva di lui. Gli comunica che nei prossimi mesi sarà pubblicata la nuova edizione, in gran parte modificata, del suo “Lucrezio” e lo esorta a diffonderlo a Palermo fra i giovani.
10) [Firenze], 18 novembre 1876: Si scusa per non aver risposto da lungo tempo alle sue lettere. Gli comunica che la seconda sezione del “Lucrezio” è stata stampata da un mese ad opera di Barbera (Firenze) ma che, a causa delle elezioni politiche, non è stata ancora pubblicata. Si rammarica di non potergliene inviare una copia a causa del contratto che lo vincola all’editore e gli consiglia di ordinarne alcune copie in libreria o di scrivere all’editore stesso. Sarebbe lieto di un suo parere anche in considerazione del fatto che questa seconda sezione è molto diversa dalla prima, contenendo nuovi capitoli. Si attende dunque, "critiche feroci da parte dei clericali ma elogi da parte di tutti coloro che credono nella scienza". Gli comunica di aver pronunciato come discorso inaugurale dell'Istituto Superiore il tema della "natura fantastica e natura scientifica" che, presto verrà stampato.
11) [Firenze], 3 dicembre 1876: Lo ringrazia di cuore per l’articolo scritto sul “Lucrezio”: è felice che le sue idee vengano diffuse tra i giovani. Gli ricorda che l’“Epicuro” verrà pubblicato a febbraio e che sono, già, stati stampati quattro dei quattordici capitoli di cui l’opera si compone.
12) [Firenze], 12 dicembre 1876: Lo informa che, per poter studiare clinica all’Istituto Superiore di Firenze, è necessario soltanto l’attestato dell’esame di quinto anno. Tuttavia, gli sconsiglia vivamente di trasferirsi in una città che non è certamente un'oasi felice di idee e di studi . L'unico spazio veramente liberale è l’Istituto. Sarebbe, comunque, felice di poter collaborare con lui nel caso in cui decidesse di recarsi a Firenze.
13) [Firenze], 4 febbraio 1877: Lo prega di ringraziare il Carapezza per la sua lettera informandolo che gli risponderà solo dopo aver ricevuto la seconda parte del suo lavoro. E' stato pubblicato il suo libro “L’Epicuro e l’Epicureismo” ma non potrà inviargliene alcuna copia a causa del contratto che lo lega all’editore. Gli chiede, tuttavia, di cercarlo in libreria e di fargli sapere se ne sono giunte delle copie a Palermo. Lo invita, quindi, a leggerlo e ad esprimere il suo parere, rammentandogli che vi troverà molte idee affini al “Lucrezio”.
14) [Firenze], 24 febbraio 1877: Gli comunica di aver ricevuto il fascicolo dell’“Archivio di Pedagogia” e gli chiede di ringraziare il Carapezza per l’articolo da lui scritto sul suo “Lucrezio”. Loda le qualità intellettive di quest’ultimo che "mostra un giovane intelletto che congiunge all'intuizione del vero scientifico l'entusiasmo per la libertà dello spirito umano. Gli comunica la sua intenzione di fondare una Rivista pedagogica. Conclude allegando una sua foto in segno di profondo affetto.
15) [Firenze], 30 aprile 1877: Lo ringrazia infinitamente dell'invio di una sua fotografia, dicendogli di aver trovato in lui una consolazione alla solitudine. Lo ringrazia ancora per il suo articolo su “L’Epicuro” e si mostra commosso per la lettera inviatagli in occasione della morte della propria madre, che ricorda ancora con immenso dolore. Lo prega di porgere i propri saluti al Carapezza, il cui articolo sul "Lucrezio"è stato molto apprezzato dalla Rivista Europea. Mostra grande compiacimento nel poter con i suoi scritti divulgare le proprie idee tra i giovani, pur rammaricandosi della condizione in cui versa Firenze dal punto di vista scientifico.
16) [Firenze], 20 agosto 1877: Si compiace dell'apprezzamento del proprio articolo sulle "Odi barbare" del Carducci, da parte dell'amico, per il quale ha ricevuto una lettera di ringraziamento dallo stesso autore. Lo esorta ad inviargli i suoi più recenti lavori.
17) [Firenze], 4 settembre 1877: Lo ringrazia per le parole affettuose che gli ha scritto nella sua ultima lettera e gli rammenta che anche lui nutre un affetto sincero nei suoi confronti. Elogia l’articolo di De Dominicis “Pedagogia e Darwinismo” che considera il migliore degli ultimi tempi in materia, dicendo di condividere pienamente le idee esposte dall’autore. Gli annuncia la prossima uscita dei suoi “Studi critici” che avverrà intorno alla metà del mese. Al riguardo ha esortato l’editore ad inviarne alcune copie anche in Sicilia. Conclude, inviatandolo a leggere tale opera, ad esprimere un suo parere, ma soprattutto a diffonderne le idee.
18) [Firenze], 23 settembre 1877: Chiede all'amico se ha già ricevuto le quattro copie inviategli del suo scritto “Studi critici” e afferma che, nonostante l’opposizione clericale, nel Veneto, ne sono state già vendute molte copie.
19) [Firenze], 22 ottobre 1877: Lo ringrazia per le parole di elogio rivolte ai suoi “Studi critici”. Sente di non meritare tali lodi ma afferma di essere felice di poter propagare le proprie idee presso i giovani, cosa che viene confermata dal grande numero di copie che sono state già vendute.
20) [Firenze], 17 febbraio 1878: Lo informa sul suo stato di salute precario, che gli impedisce di studiare e di ultimare la stesura de “Le lettere di uno scettico”.
21) [Firenze], 23 marzo 1878: Lo informa che l’opera del Mantegazza sulla “Trasformazione delle forze psichiche” è stata tradotta in francese per la Revue Philosophique e si dice rammaricato di non potergliela inviare, in quanto non è in suo possesso. Gli chiede se ha letto la critica alle sue opere pubblicata sul Giornale napoletano, scagliandosi contro l'autore di tale recensione, che accusa di incompetenza.
22) [Firenze], 4 luglio 1878: Si rammarica di non aver potuto scrivere nessun articolo per commentare il suo libro. Ciò è avvenuto, in primo luogo, a causa della malattia che lo ha debilitato molto e, in secondo luogo, a causa del fatto che la Rivista “Diritto” ha cambiato orientamento politico e, pertanto, non sa se pubblicherà ancora su quel giornale. Gli assicura di aver ricevuto da parte degli amici pareri positivi riguardo al suo libro e, quanto prima chiederà anche al Villari un parere al riguardo.
23) [Firenze], 17 agosto 1878: Lo sprona a intraprendere il progetto di scrivere un lavoro sull' "Eredità" e gli consiglia di leggere l’opera del Ribot sullo stesso argomento. Gli comunica che il libro “Le confessioni di uno scettico” sarà edito a Verona nel mese corrente: si tratta di un’interessante raccolta di 27 lettere riguardante “i più alti problemi del mondo moderno”.
24) [Firenze], 2 marzo 1879: Si rallegra per la sua lettera che attendeva con ansia da tempo. Si mostra dispiaciuto di non poter inviare all’amico le memorie di Herzen e si mostra disponibile a leggere i suoi lavori per dargli il proprio parere. Commentando le diverse recensioni al suo lavoro "Le Confessioni", gli chiede se siano suoi i due articoli comparsi sul giornale di Palermo "Pensiero e Arte". I due articoli, benevoli nei suoi confronti non erano infatti firmati.
25) [Firenze], 19 marzo 1879: Gli comunica che la pubblicazione del suo studio su un Giornale di Firenze è difficilmente realizzabile in quanto non esistono riviste scientifiche in grado di farlo, a parte la “Rivista Europea” all'interno della quale non ha però alcun appoggio. Gli propone, pertanto, di pubblicarlo sulla rivista “Diritto” in due articoli separati, a causa dell’estensione del lavoro in questione. Lo invita a inviargliene una copia, non appena terminato, in modo da poterlo leggere e inviarlo personalmente alla rivista “Diritto”.
26) [Firenze], 11 maggio 1879: Loda il suo scritto sull'eredità, ritenendolo un libro di grande ingegno. Ne parlerà benevolmente con i propri amici Villari, Mantegazza ed Herzen, e ne invierà una copia ad un suo amico, avvocato di Cremona.
27) [Firenze], 28 maggio 1879: Lo prega di inviargli alcune copie del suo scritto “L'eredità”, certo dell’approvazione che tale lavoro susciterà tra gli amici Mantegazza, Villari, Herzen. Un suo amico, avvocato di Cremona, ha rivolto delle parole di elogio nei confronti di tale opera.
28) [Firenze], 6 giugno 1879: Ha ricevuto le copie del suo libro e gli manifesta la volontà di distribuirlo agli amici, in particolar modo all’avvocato Gaetano Tibaldi (di Cremona). Loda l'opera, sottolineando come anche alcuni tra gli autori più importanti ne hanno parlato bene. Lo rassicura sul fatto che presto riceverà altri pareri positivi; afferma la sua volontà di inviarlo alla rivista “Diritto”. Conclude elogiando il giornale palermitano “Pensiero ed Arte” ringraziandolo per gli articoli benevoli che vi ha letto su di sé.
29) [Firenze], 26 agosto 1879: Gli comunica che l'"Epistolario" dell'Aleardi è uscito il giorno prima: si tratta di "un bel volume di 448 pagine" che contiene una sua introduzione.
30) [Firenze], 2 settembre 1879: Gli invia l’introduzione all'“Epistolario” aleardiano, dicendosi rammaricato di non potergli inviare l’intero manoscritto, in quanto gli editori gliene hanno mandato solo quattro copie.
31) [Firenze], 18 novembre 1879: Gli comunica il proprio indirizzo, via S. Ambrogio n. 5, e si mostra contento di poterlo finalmente incontrare per stringergli la mano "come ad un fratello".
32) [Firenze], 30 novembre 1879: Si dice felice di sapere che egli è stato accolto egregiamente dal Direttore (del Frenocomio) e che può, finalmente, dedicarsi ai suoi studi prediletti. Lo ringrazia per la visita ricevuta e afferma che la sua signora è rimasta piacevolmente colpita dalla sua serietà e dal suo contegno.
33) [Firenze], 20 dicembre 1879: Si rammarica profondamente per le notizie poco confortanti circa la salute dell'amico e gli suggerisce di non prendersela troppo per non rischiare di ammalarsi ulteriormente. Lo saluta con affetto.
34) [Firenze], 29 gennaio 1880: Si scusa per la lentezza con cui procede la pubblicazione del proprio studio sulla “Critica Moderna” sostenendo che la principale responsabilità è da attribuire all'editore Zanichelli. Gli comunica che, a breve, invierà al giornale “Pensiero e Arte” un articolo su “L’origine della metafora”. Lo invita inoltre a scrivergli qualche notizia su di lui e sui suoi studi psichiatrici.
35) [Firenze], 5 marzo 1880: Si mostra stupito del fatto di non aver ricevuto alcuna risposta dal direttore di “Pensiero ed Arte” ma, soprattutto, del fatto che il suo scritto sia andato da questi smarrito.
36) [Firenze], 27 giugno 1880: Lo rimprovera del lungo silenzio nel quale lo ha lasciato. Loda il suo lavoro sulle “Idee fisse” e afferma che lo raccomanderà ad Herzen per la "Revue Philosophique". È rammaricato di non potergli fornire notizie sui libri che gli ha richiesto in quanto si dice incompetente in materia. Lo sprona a continuare lodando il suo sottile ingegno, rimpiangendo il tempo in cui anche lui era giovane ed entusiasta..
37) [Firenze], 10 settembre 1880: Loda il suo lavoro sulle “Idee fisse” e afferma di non poter, invece, commentare l'altra sua memoria perché troppo tecnica per lui. Gli comunica di avergli inviato il suo lavoro “Nuovi Studi critici” e gli chiede di leggerlo e di esprimere il suo parere.
38) [Firenze], 20 ottobre 1880: Si rammarica del lungo silenzio dell'amico. Lo informa di essere rientrato a Firenze soltanto da pochi giorni, dopo aver trascorso un periodo fuori a causa della salute precaria della mogli. Gli comunica che i primi di Novembre verranno pubblicati i suoi “Nuovi studi critici” mentre il frammento “Sull’origine della Metafora” è già stato pubblicato. Lo saluta, promettendogli che gli scriverà presto e più estesamente.
39) [Firenze], 14 febbraio 1881: Lo ringrazia per la sua memoria di cui loda il contenuto. Condivide le sue idee, che considera “l’avvenire d’Italia”.
40) [Firenze], 21 aprile 1881 Si mostra felice della sua nomina ad assistente della Clinica Psichiatrica al Manicomio di Torino. Si rammarica di non aver ancora letto le memorie da lui scritte a causa dei vari impegni incombenti, ma si ripromette di farlo al più presto.
41) [Firenze], 7 maggio 1881: Gli comunica di non aver alcuno scritto da inviargli per la “Rivista Scientifica” a causa di vari impegni incombenti, ma gli promette di inviare qualcosa al più presto.
42) [Firenze], 6 ottobre 1881: Si scusa per non potergli inviare qualcosa di suo per la "Rivista di Filosofia scientifica" a causa di suoi problemi di salute. E spera di poterlo fare al più presto.
43) [Firenze], 17 ottobre 1881: Gli comunica di avergli spedito la trascrizione di un capitolo tratto dal suo libro “San Paolo”, destinato alla “Rivista di filosofia scientifica”. Afferma di aver fatto tutto ciò con grande fatica, a causa della sua malattia, spinto dal grande affetto nei suoi confronti. Lo prega di inviargli le bozze di stampa della Rivista e di specificare ai lettori che il suo articolo è solo un frammento di un libro che verrà pubblicato l’anno venturo.
44) [Firenze], 20 ottobre 1881: Lo prega di fargli sapere se ha ricevuto il manoscritto inviatogli a mezzo di raccomandata e lo ringrazia per l’articolo ricevuto.
45) [Firenze], 29 aprile 1882: Lo sollecita ad accettare la sua proposta di scrivere un articolo sul darwinismo in quanto lo ritiene un argomento interessante. Conclude commentando un articolo apparso sull'ultimo fascicolo della Rivista di Filosofia Scientifica", firmato da Darzellotti, di cui non condivide affatto il pensiero.
46) [Firenze], 24 maggio 1883: Lo ringrazia per l'invio del suo libro riguardante alcuni dei più importanti temi di Psicologia Sperimentale; afferma che lo leggerà con attenzione, anche se non potrà darne un giudizio competente poiché si ritiene totalmente estraneo a tali argomenti.
47) [Firenze], 10 febbraio 1885: Si dice rammaricato del lungo silenzio nel quale lo ha lasciato. Ha recentemente appreso tramite Luciani e Morselli, che esso è stato causato dai suoi gravi problemi di salute. Lo informa sulla propria salute e su quella della moglie e gli chiede notizie sull’andamento del concorso per ottenere la cattedra a Palermo.

Estremi cronologici

21 Novembre 1874 – 10 Febbraio 1885

Consistenza

47 carte

Collocazione fascicolo

2->volume I
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