Tamburini Augusto

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69 lettere dello psichiatra Augusto Tamburini (1848-1919) a Buccola:
1) [Reggio Emilia], 24 giugno 1879: Gli comunica di aver ricevuto da Tamassia il suo lavoro, del quale loda l'ingegno e l'acume. Lo esorta, quindi, a "portare sul campo pratico" i suoi "concetti generali sull'eredità della pazzia e del delitto", compito questo che si rivelerà assai proficuo sia per il suo avvenire che per la Scienza stessa. Lo ringrazia nuovamente dell'invio di tale lavoro e ricambia inviandogli alcune delle sue nuove pubblicazioni.
2) [Reggio Emilia], 30 ottobre 1879: E' compiaciuto del suo interesse per la scienza psichiatrica giacchè grazie al suo "bell'ingegno" potrà "col tempo iniziare in Sicilia una scuola psichiatrica veramente scientifica della quale è mancante finora ogni traccia". E' dispiaciuto del fatto che i posti di praticante a titolo gratuito siano già stati tutti occupati, ma metterà a disposizione un alloggio e l’accesso a tutti i materiali dell’Istituto per potergli consentire di usufruire al meglio del tempo trascorso all'istituto. Lo informa che, qualora decidesse di recarsi a Reggio, troverebbe attivo l'insegnamento clinico nel periodo di gennaio e di febbraio. Sottolinea, comunque, che il suo arrivo sarebbe per lui cosa gradita in qualsiasi periodo dell'anno.
3) [Reggio Emilia], 24 novembre 1879: E' felice che l'amico abbia deciso di andare a Reggio ma gli consiglia, allo stesso tempo, di rimanere a Firenze fino al suo ritorno da Genova, dove deve recarsi per la nomina del Maragliano a vicedirettore del Manicomio. Avrebbe il piacere di accoglierlo personalmente e di assisterlo, almeno nei primi giorni della sua permanenza, a Firenze: sarà, pertanto, sua premura comunicargli la data effettiva in cui potrà mettersi in viaggio per raggiungerlo.
4) [Reggio Emilia], 25 agosto 1880: Gli scrive di aver incontrato a Torino Morselli, il quale gli ha comunicato la sua volontà di ottenere un posto a Palermo. Per questa ragione, gli chiede di interpellare Federici e di chiedere il suo aiuto in questa impresa. Gli invia i saluti della propria famiglia e dei suoi colleghi; gli comunica, infine, di aver fornito il suo indirizzo ad Ardigò e di non aver ancora ricevuto il suo manoscritto per mano di Herzen.
5) [Reggio Emilia], 1 febbraio 1881: Gli comunica di aver certificato, in qualità di Direttore del Frenocomio di Reggio e Professore di Clinica Psichiatrica dell'Università di Modena, che egli si trova nell’Istituto come suo assistente fin dal 1879; che si è dedicato con amore agli studi psichiatrici; che ha adempiuto a funzioni di Medico assistente nelle varie lezioni del Manicomio; che ha coadiuvato le conferenze di Clinica psichiatrica rivolte agli studenti universitari ed ha sempre attivamente collaborato alla Rivista Sperimentale di Freniatria. Gli comunica, inoltre, di aver sottolineato le sue qualità e di averlo dichiarato idoneo a ricoprire la carica di assistente di un Manicomio o di una Clinica Psichiatrica. Conclude dicendosi certo che, in pochi anni, egli conquisterà un posto di rilievo nella Psichiatria italiana.
6) [Reggio Emilia], 11 aprile 1881: Si rammarica di aver saputo, tramite Seppilli, che egli non ha ancora ricevuto le copie dell’estratto inviatogli e gli comunica che, nel frattempo, gli ha spedito altri lavori presso la farmacia del Manicomio. Si rallegra di sapere che l’amico si è ambientato a Torino, poiché nella sua prima lettera si leggeva tanta tristezza per aver dovuto lasciare gli amici.
7) [Reggio Emilia], 21 aprile 1881: Si rammarica di non essergli stato vicino in un momento così triste a causa della lontananza che li separa; gli comunica di provare il suo medesimo dolore e di rendersi conto dell'importanza che gli affetti degli amici e della famiglia possono avere in circostanze simili.
8) [Reggio Emilia], 2 maggio 1881: Gli augura di riuscire a sopportare il suo dolore e di riprendersi dall’abbattimento morale. Gli chiede se è già in possesso della copia dell’estratto delle tre comunicazioni presentate al Congresso e se può inviargliene una ventina di copie.
9) [Reggio Emilia], 6 maggio 1881: Gli comunica che presto invierà il suo lavoro in stamperia. Lo ringrazia per l'invio dei suoi estratti e gli chiede di inviargli una copia del breve scritto sulle “Ricerche psicofisiche sugli alienati” con le correzioni che gli ha indicato, allo scopo di farlo leggere al Carapelli.
10) [Reggio Emilia],13 maggio 1881: Lo ringrazia dell'invio del suo bel lavoro che darà subito alle stampe e lo prega solamente di non farlo pubblicare in nessun altro giornale. Gli comunica che "il nostro Fornaciari", che è stato eletto nella Commissione degli Uffizi, potrà fare in modo che "la legge sugli alienati" venga perfezionata e "coltivata al S. Lazzaro, ritenendo la qual cosa molto positiva considerato il fatto che era stata rimaneggiata dal Ministero che vi aveva introdotto anche "delle cose che non vanno", per le quali declina ogni responsabilità. Gli chiede, infine, del caso SalemiPace, il quale crede che sia in atto una congiura contro di lui che parte da Reggio per arrivare Palermo. Lo ringrazia, infine, dell'invio dell'articolo di De Dominicis.
11) [Reggio Emilia], 5 giugno 1881: Gli comunica la sua volontà di parlare con Luciani riguardo alla nomina di Fano alla cattedra di Firenze o di Palermo, cosa che "sarà un eccellente acquisto". Gli chiede se ha ricevuto la seconda bozza della sua memoria, di cui provvederà presto a fare gli estratti. Avrebbe piacere di portare a Londra al Carapelli la sua comunicazione sulle "Ricerche psicofisiche degli alienati". Lo invita, inoltre, a concludere i lavori e, per questo, gli propone di fermarsi a Reggio una quindicina di giorni. Qui potrebbe ultimare le ricerche relative ad "altre forme di malattie mentali": in questo modo, sarebbe in grado di scrivere un'ulteriore comunicazione di Psichiatria che potrebbe essere pubblicata entro giugnoluglio. Gli chiede, pertanto, di fargli sapere al più presto quali siano gli argomenti delle comunicazioni che dovrà portare con sè a Londra. Si rammarica, infine, dello stato di salute del Morselli e gli chiede di inviargli i propri saluti.
12) [Reggio Emilia], 18 giugno 1881: Gli comunica di avergli inviato, oltre ai fascicoli richiestigli, anche gli estratti dei suoi lavori nei quali, uniformandosi al suo desiderio e a quello del Morselli, ha inserito anche il titolo. Gli riferisce che, affinché ogni Istituto possa avere pari riconoscimento, nelle comunicazioni che porterà a Londra al Carapelli non specificherà il luogo ove le ricerche sono state svolte. Si augura, inoltre, che egli possa a fermarsi a Reggio per completare il suo lavoro "sui tempi di reazione", in quanto all'Istituto avrebbe l'opportunità di trovare molto materiale su tale argomento.
13) [Nervi], 10 luglio 1881: E' felice per la vittoria ottenuta da Luciani a Firenze ed è sicuro che anche lui condivida tale gioia. Insiste per far sì che Luciani e Fano stringano buoni rapporti lavorativi al più presto.
14) [Reggio Emilia], 3 ottobre 1881: Ritiene di dover essere franco riguardo "alla sua faccenda", spinto dall’affetto che lo lega a lui. E' a conoscenza di ciò che egli ha scritto al Seppilli e anche di ciò che pensa Morselli al riguardo; per tale ragione, gli suggerisce, qualora decidesse di rimanere a Torino, di adattarsi alle esigenze "seppur noiose e tristi" della sua posizione, in qualità assistente di Morselli al Manicomio. Il suo comportamento potrebbe, infatti, essere usato "come arma"nei confronti del Morselli. Gli consiglia, pertanto, "da vero amico ", di esplicitare chiaramente le sue intenzioni.
15) [Reggio Emilia], 25 ottobre 1881: Gli comunica che il fascicolo della “Rivista” è già in uscita e che, quindi, non può più essere modificato con nuovi articoli. Afferma di aver prestato la copia della comunicazione presentata al Congresso di Londra e, pertanto, gli chiede di inviargliene un'ulteriore copia poiché vorrebbe inserirla in un brano in onore di tale evento. Lo prega di inviargli il lavoro sui "Tempi di reazione degli alienati" per poterlo pubblicare nel numero successivo della Rivista. Gli ricorda di inviare la "Rassegna sulle reazioni psichiatriche" che, a dire del Morselli, sta scrivendo per la loro Rivista.
16) [Reggio Emilia], 29 ottobre 1881: Gli chiede di inviargli al più presto il lavoro sui “Tempi di reazione negli alienati” per poterlo stampare e inviargliene gli estratti. Nel 4° fascicolo della rivista pubblicherà la sua "Rassegna sul concetto odierno della Psichiatria". Nel 1° fascicolo del 1882 pubblicherà anche il suo lavoro in lingua tedesca, di cui gli farà avere al più presto gli estratti. Avvisa inoltre che Fano lavorerà con loro per qualche giorno e sottolinea i bellissimi risultati grafici ottenuti dalla rivista. Lo saluta affettuosamente anche da parte dei suoi colleghi e della sua famiglia.
17) [Reggio Emilia], 6 novembre 1881: Lo ringrazia per avergli inviato il suo lavoro e gli comunica che, già dal giorno successivo, lo porterà in tipografia per la composizione; verrà inserito nel fascicolo successivo della “Rivista” come continuazione del precedente. Tale lavoro comparirà nell’estratto come nuovo e, pertanto, egli potrà inserire il titolo desiderato e dovrà indicare i riferimenti necessari (dove ha svolto le ricerche, a quale Istituto appartengono i 17 malati su cui ha effettuato le osservazioni). Gli comunica, inoltre, che, per accontentare il Morselli, non scriverà sul frontespizio della comunicazione che le ricerche sono state svolte all'Istituto di Reggio, anche se è sicuro che Morselli, al suo posto, non lo farebbe.
18) [Reggio Emilia], 20 novembre 1881: Lo informa di avergli inviato le bozze del suo lavoro e il manoscritto. Per quanto riguarda le bozze, ne troverà 2 copie, una per l’estratto e l’altra per la “Rivista”. Gli suggerisce le modifiche necessarie per la pubblicazione: nella bozza dedicata alla Rivista, ad esempio, è preferibile indicare che le ricerche sono state fatte a Reggio. Lo sollecita inoltre ad introdurre tali modifiche in quanto la Rivista deve andare in stampa al più presto. Dice di aver ricevuto una copia della Rivista di Filosofia scientifica che trova ben fatta.
19) [Reggio Emilia], 30 novembre 1881: Si dice felice per il riconoscimento che l'amico ha ottenuto a Torino: ovvero, l’assegnazione del posto per il corso interno di perfezionamento. Ritiene che questo sia un atto di giustizia nei confronti di coloro che lavorano correttamente e con passione.
20) [Reggio Emilia], 5 dicembre 1881: Lo informa di avergli inviato le bozze dei suoi lavori e gli chiede di rimandargliele al più presto, dopo aver apportato le dovute modifiche significative, in vista della pubblicazione nella Rivista.
21) [Reggio Emilia], 31 dicembre 1881: Lo ringrazia per gli auguri ricevuti che ricambia affettuosamente. Gli indica un lavoro in lingua tedesca che, probabilmente, verrà pubblicato I fascicolo della “Rivista” del 1882 e che potrebbe essere di suo interesse.
22) [Reggio Emilia], 28 gennaio 1882: Gli comunica di avergli spedito le bozze del lavoro che egli deve correggere e gli chiede di inviarle indietro al più presto. Gli chiede informazioni sull’articolo del Lombroso, che vorrebbe pubblicare contemporaneamente al fascicolo della Rivista. Conclude con la richiesta di informazioni sui suoi lavori e sui suoi studi.
23) [Reggio Emilia], 12 febbraio 1882: Gli chiede se la notizia, appresa per caso, relativa al suo allontanamento dal Manicomio di Torino sia vera. Stenta a credere a tale avvenimento tuttavia, conoscendo "l'insulsaggine dei Direttori del Manicomio", ritiene che egli abbia potuto ricevere un trattamento non adeguato non tanto per suo demerito quanto piuttosto per colpire indirettamente il Morselli e, benchè non conosca le sue intenzioni circa il posto di assistente, gli propone un posto di Medico primario al S. Lazzaro (titolo che, al momento, ha il Riva) con uno stipendio di 2400 lire più l'alloggio che potrà salire a 3600 lire. Gli dice, infatti, che troverà in lui sempre "un amico, un fratello, un compagno di studi appassionato": la sua proposta è mossa da un affetto sincero nei suoi confronti ed è pronto ad accoglierlo a braccia aperte qualora decidesse di accettarla. Si augura che, almeno, accoglierà l'ospitalità che il S.Lazzaro è disposto ad offrirgli, in occasione dell'imminente Congresso di Modena.
24) [Reggio Emilia], 10 settembre 1882: Gli scrive di aver saputo, tramite Seppilli, della sua vacanza in Sicilia. Gli ricorda che si avvicina la data del Congresso di Modena, dove ha dichiarato di voler presentare alcuni dei suoi più importanti lavori e, vista la vicinanza con Reggio, lo invita, in quell'occasione ad andarlo a trovare, così come faranno Tamassia, Morselli e Luciani. Si augura, inoltre, che pubblicherà sulla Rivista un sunto dei suoi ultimi lavori di Psicologia fisiologica, che dice di leggere con immenso piacere.
25) [Reggio Emilia], 30 settembre 1882: Gli comunica che la posizione che può offrirgli al Frenocomio è la medesima che ricopriva Seppilli, ovvero quella di Medico della Sezione con il titolo di Medico Primario. Gli comunica che non potrà usufruire di alcun assistente ufficiale in quanto ciò non è previsto, ma che certamente potrà trovare validi giovani in grado di aiutarlo. Gli fornisce, altresì, informazioni circa lo stipendio, assicurandogli che esso dovrebbe aumentare dopo poco tempo e gli ricorda che il Frenocomio è un posto dove poter accrescere le proprie conoscenze in un ambiente familiare. Conclude invitandolo a pensare a tale offerta con tranquillità.
26) [Reggio Emilia], 17 ottobre 1882: Lo ringrazia del suo cortese invito, di cui si sente onorato ma non ritiene di essere abbastanza competente per scrivere un articolo letterario; tuttavia, si impegnerà ad aiutarlo, anche in un secondo momento, avendo però indicazioni ulteriori. Gli consiglia di rivolgersi direttamente a Luciani, trasferitosi a Firenze, che ritiene più competente in materia.
27) [Reggio Emilia], 30 ottobre 1882: Gli comunica di avergli inviato la bozza del lavoro psicometrico di Ferri e Guicciardi affinché egli possa leggerlo e dare alcuni consigli agli autori prima che il lavoro vada in stampa.
28) [Reggio Emilia], 23 novembre 1882: Gli comunica la propria gioia per il fatto di aver ottenuto il posto desiderato. Gli chiede di attendere ulteriori notizie da parte sua sull'"affare di Palermo" di cui avevano parlato nella lettera precedente e gli dice che farà il possibile per aiutarlo. Conclude comunicandogli che si allontanerà per qualche giorno da Reggio.
29) [Reggio Emilia], 5 dicembre 1882: Si scusa per non avergli scritto prima, poichè trattenuto dai numerosi impegni di lavoro. Afferma di essere felice di sapere che gli si prospetta la possibilità di ottenere una posizione migliore e gli comunica che farà il possibile per aiutarlo a raggiungere tale meta. Per questo motivo, gli comunica che si adopererà immediatamente per affrettare l’apertura del concorso. Si augura che gli venga affidata la parte nuova del Manicomio, poiché lavorare nella vecchia struttura gli procurerebbe spiacevoli ricordi. Conclude invitandolo ad aggiornarlo costantemente sulla faccenda e inviando i propri saluti a Morselli e alla sua famiglia.
30) [Reggio Emilia], 7 febbraio 1883: Gli comunica che nel “Resoconto del Congresso di Modena”, a causa del poco spazio, non ha potuto inserire due comunicazioni relative alla sezione di Anatomia e Filosofia, ovvero il suo lavoro sulla “Scienza del tempo” e il lavoro scritto in collaborazione con Morselli sulle “Percezioni complesse”. Stessa sorte è toccata al lavoro sulle “Sensazioni olfattive”, che però inserirà nel successivo fascicolo della “Rivista”.
31) [Reggio Emilia], 15 febbraio 1883: Gli comunica l'invio di un'ulteriore copia del fascicolo della “Rivista” e gli chiede di rispedirgli quello incompleto. Nel fascicolo successivo, verrà pubblicata una Rassegna di tutti i suoi lavori pubblicati nella “Rivista di Filosofia” e una sintesi del suo lavoro sulle “Sensazioni olfattive”.
32) [Reggio Emilia], 12 marzo 1883: Lo prega di inviargli al più presto il suo lavoro che deve essere pubblicato sul fascicolo in corso della “Rivista”. Gli manda i saluti da parte dei colleghi e di tutta la sua famiglia.
33) [Reggio Emilia], 19 marzo 1883: Ha ricevuto, e letto con piacere, il manoscritto che gli ha inviato ma potrà pubblicarlo solo nel fascicolo successivo. Gli farà avere quanto prima l’estratto, sperando che egli abbia intenzione di aspettare. Conclude inviando i saluti anche al Morselli.
34) [Reggio Emilia], 20 marzo 1883: Si rammarica di aver smarrito alcuni fascicoli della Rivista nei quali erano contenuti i lavori utilizzati per la stesura di un articolo del 1881 sulle “Idee fisse”. Gli chiede, pertanto, di ricercare tali fascicoli tra i suoi appunti e di farglieli avere, qualora ne fosse in possesso. Conclude informandolo dell'invio a breve delle bozze del suo lavoro e inviando i propri saluti a Morselli.
35) [Reggio Emilia], 2 maggio 1883: Gli comunica che il fascicolo della “Rivista” sarà pubblicato con ritardo in quanto non ha potuto occuparsene per diversi giorni. Gli invierà, comunque, al più presto copia dell’estratto.
36) [Reggio Emilia], 22 maggio 1883: Gli comunica di aver ricevuto il suo libro e di esserne rimasto colpito. Gli esprime tutta la propria ammirazione e il proprio orgoglio per aver avuto un allievo di così grande ingegno. Afferma che cercherà di far conoscere il più possibile la sua invenzione che sarà un vanto per l’Italia intera.
37) [Reggio Emilia], 6 giugno 1883: Lo rassicura, garantendo il suo impegno nell'aiutarlo: scriverà al più presto a Ferrando, suo caro amico, per raccomandarlo; scriverà anche al Maragliano affinché possa raccomandarlo prima a Baccelli e poi a Ferrando. Gli dice che si esenterà dallo scrivere direttamente a Baccelli in quanto lo ritiene inutile. Pensa, inoltre, che il passo più importante da compiere sia quello di spingere affinché la Facoltà venga interpellata sulla faccenda; egli afferma di essere, comunque, ottimista al riguardo e di temere soltanto la lentezza burocratica del Ministero.
38) [Reggio Emilia], 26 giugno 1883: Lo informa di non aver ancora ricevuto alcuna notizia da Ferrando, ma ritiene che tale ritardo sia attribuibile al carattere dell’amico. Sostiene di aspettare notizie anche da Maragliano che si trova a Roma, per capire se il Ministero ha deciso di prendere l’iniziativa. Gli suggerisce di spingere la Facoltà ad esporsi con il Ministero per sottolineare che, volendo elevare la Psichiatria al grado di insegnamento ufficiale, sarebbe auspicabile nominare un Professore Straordinario. Ad ogni modo, gli consiglia di accettare qualsiasi incarico ministeriale gli venga proposto in quanto non sarà facile ottenere subito la nomina desiderata. E' necessario far partire subito la proposta ufficiale della Facoltà perché soltanto essa potrà avere un’azione decisiva. Sottolinea, inoltre, di avergli parlato francamente perché desidera la riuscita di tale impresa e si augura che l'amico lo tenga costantemente informato in merito.
39) [Roma], 7 luglio 1883: Gli chiede di inviargli il suo lavoro affinchè lo possa pubblicare nel successivo fascicolo della “Rivista”, in uscita ad agosto., Lo informa di non aver ancora ricevuto alcuna notizia né dal Maragliano, rientrato da Roma, né dal Ferrando ma che cercherà in ogni modo di avere informazioni.
40) [Roma], 26 luglio 1883: Lo ringrazia dell'invio del suo lavoro che farà stampare al più presto. Gli chiede, inoltre, alcuni dettagli sulla stampa e l'indirizzo dove poter inviare le bozze.
41) [Reggio Emilia], 27 luglio 1883: Lo rassicura che "per quello che è avvenuto" il Ministero riaprirà certamente il concorso, anche per le pressioni esercitate da Federici su Baccelli e su Ferrando. Gli consiglia, in ogni caso, di fare in modo che i suoi amici lo raccomandino, in via ufficiosa, al Ministero. Dal canto suo, si recherà al più presto a Genova dove incontrerà Baccelli con il quale adopererà tutta la sua forza per spingerlo a "far aprire il concorso".
42) [Reggio Emilia], 1 gennaio 1883: Gli invia affettuosi auguri, anche da parte della propria famiglia, e gli augura un anno migliore del precedente che lo ricompensi dei torti subiti.
43) [Rccione], 3 agosto 1883: Gli comunica di avergli inviato le bozze del suo lavoro e quelle del manoscritto e lo prega di correggerlo e di rinviarlo al più presto all’indirizzo di Reggio, dove ritornerà giorno 8 c.m.
44) [Riccione], 24 agosto 1883: Gli scrive di aver ospitato Baccelli e Ferrante al Frenocomio e di aver parlato con loro di lui. Afferma che Baccelli è disposto a nominarlo Professore Straordinario presso la Facoltà di Palermo senza bandire un concorso e che Ferrando sostiene che la sua domanda è stata già inoltrata e dovrà essere sottoposta alla Commissione giudicatrice. Lo informa, inoltre, che il Ministero non intende bandire concorsi per Professore Ordinario dato che ciò è stato vietato per regolamento e che, d’altronde, aprire un concorso di tal genere per l’insegnamento di Psichiatria sarebbe un fatto senza precedenti.
45) [Reggio Emilia], settembre 1883: Si congratula per il posto di perfezionamento all'estero ottenuto. di aver ricevuto. Afferma che tutti i suoi colleghi si rallegrano, insieme a lui e alla propria famiglia, per il lieto evento tanto meritato. Gli racconta che al Congresso di Voghera ha incontrato Salemi, il quale ha dato una cattiva impressione di sé a tutti i presenti, e anche Morselli, le cui condizioni di salute lo hanno molto preoccupato. Conclude inviandogli i propri saluti, quelli della propria famiglia e dei colleghi.
46) [Reggio Emilia], 4 ottobre 1883: Gli scrive di aver già spedito gli estratti richiestogli all’indirizzo di Mezzojuso e di essersi assicurato dell’avvenuto invio e della correttezza dell’indirizzo, tramite la Posta. Ricorda all’amico di dargli notizie sul "risultato della faccenda" e di cercare di sapere quanti sono gli amici presenti all’interno della Commissione, in quanto il buon risultato dipenderà da ciò. Nel caso di una Commissione sfavorevole, gli consiglia di richiedere l’introduzione di una “Commissione tecnica”, formata da componenti provenienti da varie parti d’Italia, in modo tale da garantire un giudizio equo. Spera, comunque, nel buon esito della vicenda.
47) [Reggio Emilia], 12 ottobre 1883: Ha finalmente ricevuto l’attesa risposta del Verga, che si dice favorevole ad aiutarlo. Conclude, dicendo che, insieme a tutti gli altri colleghi, spera nella sua completa vittoria e gli rammenta che può sempre contare su di lui.
48) [Reggio Emilia], 18 ottobre 1883: Dopo aver ricevuto il suo telegramma, ha immediatamente scritto al Verga affinché questi che lo stima moltissimo gli renda giustizia. Gli consiglia di attendere sue notizie e conclude rallegrandosi anticipatamente dell'esito della faccenda.
49) [Reggio Emilia], 22 ottobre 1883: Non ha ancora ricevuto alcuna risposta dal Verga e ritiene tale silenzio attribuibile all’assenza di questi da Milano oppure alla sua voglia di non esprimere un giudizio in merito, in considerazione della propria posizione (Presidente della Società di Freniatria). Gli comunica di aver scritto un’altra lettera al Verga, spronandolo a prendere una posizione e di essere in attesa di notizie. Gli suggerisce, inoltre, di spingere Federici, qualora Verga non dovesse accettare l’incarico, a nominare una Commissione composta da altri membri. Conclude dicendo all’amico di confidare, comunque, in una risposta positiva del Verga verso cui nutre profonda stima.
50) [Reggio Emilia], 26 ottobre 1883: Lo informa delle ultime novità, purtroppo non confortanti: le sue previsioni si sono avverate. Il Verga ha, infatti, declinato l’incarico a causa delle troppe pressioni subite. La soluzione che Verga propone è quella di essere affiancato da una Commissione composta da 35 membri. Elenca, dunque, una serie di nominativi sui quali contare (Biffi, Bini, Tebaldi, Virgilio, Bonfiglio, Adriani). Gli consiglia, invece, di diffidare del Moggi che, molto probabilmente, è favorevole al SalemiPace. Conclude dicendosi certo della sua vittoria e incoraggiandolo ad andare avanti. P.s. Gli suggerisce due possibili terne a lui sicuramente favorevoli: Bini, Biffi e Tamassia oppure Bini, Virgilio e Tamassia.
51) [Reggio Emilia], 16 novembre 1883: Gli comunica i nominativi dei colleghi sui quali può contare per un esito positivo del concorso per la cattedra di Psichiatria a Palermo (Tamassia, Virgilio, Bonfiglio, Doriani e Bini). Si impegna, inoltre, a recarsi personalmente a Milano per parlare direttamente con il Biffi. Avverte un senso di profonda amarezza perchè non sempre il merito finisce con l’essere riconosciuto ma, nel suo caso, spera che la giustizia trionfi. Conclude consigliandogli, nel frattempo, di accettare il posto di perfezionamento all’estero.
52) [Reggio Emilia], 16 novembre 1883: Lo informa di aver risposto con toni adeguati alla lettera ricevuta. Gli comunica che Bini è convinto che se Salemi non è riuscito a portare altri membri a proprio favore, si propenderà per eleggere lui ma che tuttavia non ha ancora ascoltato i pareri del Verga e del Biffi. Conclude dicendo di avergli inviato i fascicoli da lui richiesti.
53) [Reggio Emilia], 25 novembre 1883: Gli invia il fascicolo dell’Archivio, comprendente la bibliografia del Seppilli. Gli comunica che Buonomo non ha risposto alla lettera inviatagli e che, pertanto, scriverà al Bianchi affinché interceda presso di lui in suo favore.
54) [Reggio Emilia], 13 dicembre 1883: Gli consiglia alcuni modi per ottenere giustizia, visto l’esito infausto della votazione: deve insistere presso il Ministero affinché bandisca un concorso, dopo aver dichiarato nulla la votazione, oppure far richiedere alla Facoltà l’apertura di un concorso a causa dell’inesattezza della votazione. Afferma che si sarebbe potuto evitare tutto ciò se i suoi sostenitori avessero propeso per richiedere un concorso, una volta accertata la loro inferiorità numerica tuttavia dichiara che nulla è ancora perduto. Gli ricorda che, nel caso in cui il Ministero decidesse di aprire un concorso e la Facoltà fosse chiamata a nominare una Commissione, dovrebbero essere chiamati a farne parte –in base al regolamento del 1881 sui concorsi Bini e lui stesso essendo gli unici Ordinari della materia. Questa sarebbe stata, fin dall’inizio, la soluzione migliore. Conclude esortando l'amico ad evitare indiscrezioni sui giornali perché la cosa potrebbe andare a suo discapito.
55) [Reggio Emilia], 22 dicembre 1883: Si dichiara rincuorato dalle sue ultime lettere e si augura che il Ministero faccia giustizia sulla faccenda. Sarebbe felice di passare qualche mese a Reggio in sua compagnia, sentimento condiviso anche dagli altri colleghi e assistenti, che potrebbero soltanto trarre insegnamento dalla sua presenza.
56) [Reggio Emilia], 8 gennaio 1884: Gli comunica di aver ricevuto i fascicoli e la cartolina. Lo informa di aver immediatamente scritto al Direttore del giornale “Democratico” affinché venisse corretto un errore di stampa relativo ad una frase riguardante il proprio rapporto con SalemiPace, apparso all’interno di una sua lettera pubblicata in tale periodico. Si augura che tali errori vengano corretti al più presto e, pertanto, lo invita ad occuparsene personalmente nonostante si dica convinto del fatto che difficilmente i giornalisti fanno delle rettifiche su ciò che hanno pubblicato.
57) [Genova], 14 gennaio 1884: Lo informa di aver ricevuto la sua lettera, contenente varie osservazioni sui titoli di SalemiPace. Gli consiglia di non pubblicare tali lettere e, soprattutto, di non inviarle al Ministro: tutto ciò non apporterebbe a lui nessun vantaggio ma lo metterebbe allo stesso livello del suo avversario, capace, cioè, di utilizzare qualunque mezzo pur di emergere: lo esorta, pertanto, a percorrere la strada della giustizia e della correttezza. Ritiene che per illuminare e convincere il Ministro a bandire il concorso sono più efficaci le parole del Federici e si dichiara disponibile ad inviare insieme a Morselli una lettera al Ministro. Conclude raccontando all'amico che a Milano, dove si era recato per la nomina del Direttore del Manicomio di Cremona, ha assistito al trionfo della scienza con la probabile nomina di Amodei, fatto che dovrebbe rincuorare tutti quei giovani valenti che fanno spesso fatica ad emergere, seppur meritevoli.
58) [Reggio Emilia], 4 marzo 1884: Si scusa del lungo silenzio dovuto alla sua lontananza da Reggio e gli comunica di aver inviato a Hoepli il “Manuale di Psicologia” ma di non aver ancora ricevuto alcuna risposta al riguardo.
59) [Reggio Emilia], 14 marzo 1884: E' profondamente rallegrato delle nuove notizie che dimostrano che, finalmente, la giustizia sta facendo il suo corso. E', infatti, fiducioso che una Commissione composta da cinque membri gli renderà giustizia.
60) [Reggio Emilia], 27 marzo 1884: Si mostra preoccupato per i cambiamenti avvenuti al Ministero. Purtuttavia, ritiene che la giustizia farà il suo corso. Gli augura buon viaggio e buon soggiorno all’estero e gli raccomanda di salutargli Kraepelin e Gudden.
61) [Riccione], 17 agosto 1884: Gli comunica di trovarsi a Riccione per le vacanze con la famiglia. Non ha nuove notizie per quel che riguarda la sua situazione, dopo che Ferrando gli ha assicurato l’apertura di un concorso e attribuisce tale silenzio al periodo estivo. Lo esorta a spedirgli il lavoro svolto che, però, potrà pubblicare sul fascicolo successivo della “Rivista”. Tuttavia, promette di inviargli al più presto gli estratti. Conclude, comunicandogli che dal 17 al 23 c.m. si recherà a Reggio.
62) [Reggio Emilia], 11 settembre 1884: Gli fornisce informazioni sulla propria salute e sulle condizioni del Manicomio. E’ preoccupato per il fatto che la faccenda che lo riguarda verrà messa in secondo piano a causa delle calamità che imperversano. Gli domanda se ha avuto modo di visionare il nuovo Regolamento Coppino poich teme che, in base ad esso, la formazione della Commissione non possa rendergli giustizia.
63) [Reggio Emilia], 22 ottobre 1884: Gli ricorda la sua promessa di inviargli la bibliografia del libro “Fisionomia” di Tabozzi. Lo esorta ad affrettare la spedizione in modo da poter inserire tale articolo all’interno dell’ultimo fascicolo della “Rivista”, non ancora pubblicato a causa del colera. Gli ricorda, altresì, di aspettare il lavoro promessogli per il fascicolo successivo; la Hoepli è sempre disposta ad accettare il suo lavoro, anche se la paga sarebbe esigua. Conclude, chiedendogli informazioni sulla Commissione del Concorso.
64) [Reggio Emilia], 25 ottobre 1884: Gli comunica di aver ricevuto il suo ultimo lavoro che ha letto con grande interesse. Afferma che in esso si evidenzia il nuovo indirizzo di pensiero dell’amico, rivolto allo studio sperimentale degli organi affetti da allucinazioni; a suo parere, egli è giunto a nuovi interessanti risultati, seguendo la strada già battuta da Binet e Ferri che sostengono la “teoria corticale delle allucinazioni”. Lo rassicura del suo amichevole appoggio relativamente alle vicende palermitane.
65) [Reggio Emilia], 13 novembre 1884: Lo informa che il suo lavoro verrà pubblicato per intero nel IV fascicolo della “Rivista” e, dunque, presto gliene invierà alcune bozze.
66) [Reggio Emilia], 27 novembre 1884: Gli comunica di avergli inviato le bozze impaginate delle sue memorie, pregandolo di correggerle e rinviargliele; i suoi desideri, per quanto riguarda i caratteri di stampa, sono stati rispettati e attende indicazioni su altre eventuali modifiche. Lo informa che nelle bozze manca l’intestazione poiché esse sono destinate agli estratti e che, presto, gli invierà anche il frontespizio. Conclude comunicandogli di aver incontrato a Firenze Federici, che gli ha dato buone speranze riguardo alla nomina della Commissione.
67) [Reggio Emilia], 27 dicembre 1884: E’ lieto di sapere tramite il Dr. Gambino che la sua salute sta migliorando. E’ stato in pena per lui e ha scritto a tanti amici per avere sue notizie, dopo aver atteso invano la risposta del Morselli. Dopo aver avuto la lieta notizia ed essersi tranquillizzato, ha informato tutti gli amici e i colleghi; gli augura, pertanto, una pronta guarigione e lo invita a passare i suoi giorni di convalescenza a Reggio. Spera che finalmente, nel nuovo anno, l’annosa questione della sua nomina a Palermo si risolva. Gli comunica, inoltre, che le bozze saranno presto completate anche se sottolinea la lentezza dei lavori a causa dei giorni festivi.
67) [Reggio Emilia], 24 gennaio 1885: Comunica all’amico l'invio delle prime sei copie del suo . Gli Sta per recarsi Firenze dove porterà i suoi saluti agli amici comuni (Federici, Luciani…). Conclude esortandolo a inviargli sue notizie.
69) [Reggio Emilia], 7 febbraio 1885: Si compiace di sapere che la sua salute va lentamente migliorando e che probabilmente potrà tornare per qualche tempo nella sua Palermo. Gli comunica di aver saputo da Federici, incontrato a Firenze, che la Facoltà avrebbe sicuramente nominato una commissione a lui favorevole. Glielo augura di cuore, inviandogli i saluti anche della propria famiglia.

Estremi cronologici

24 Giugno 1879 – 7 Febbraio 1885

Consistenza

69 carte

Collocazione fascicolo

3->volume II
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