Si conservano 15 minute manoscritte di un ciclo di 17 conferenze di cerebrologia e di cerebrografia tenuto nell’anno scolastico 1883-1884 da Andrea Verga, probabilmente all’Ospedale Maggiore di Milano:
1) Conferenza I: “Detto il perché io chiami cerebrologia o cerebrografia il trattato dell’andante anno scolastico, delineati i confini entro i quali intendo di restringermi, indicate le risorse delle quali voglio giovarmi, entro direttamente in materia, richiamando anzitutto alcune notizie sul corpo calloso che unisce i due emisferi cerebrali aggiungendovi la descrizione del centro ovale di Vieussens”, 3 dicembre 1883. Allegate due figure a inchiostro e colori sul centro ovale di Vieussens, corredate da legenda.
2) Conferenza II: “Del corpo calloso veduto di profilo. Il centro cavo del cervello si divide in piano anterior-superiore e posterior-inferiore per mezzo del fornice e il piano anterior-superiore si divide in ventricolo destro e sinistro per mezzo del setto lucido. Troppi nomi, significanti solo approssimativamente e per similitudine delle forme e dei rapporti. La lira problematica del fornice cerebrale. Perché questo fu detto a 3 pilastri dagli antichi e a 4 si dica dai moderni. I due pilastri anteriori furono visti da Santorini e la vulva da Colombo. Il setto lucido fu or ora studiato microscopicamente dal dottor Fasola. Il ventricolo del setto lucido fu particolarmente illustrato dal Pourfour du Petit e porta il nome di Silvio, che fu invece un Francesco de la Boe”, 10 dicembre 1883. Allegato un modello in carta.
3) Conferenza III: “Della tela coroidea. Suoi sinonimi. Sue arterie e vene. Suoi plessi coroidei dei lati e della superficie inferiore. Se fossero veri i nervi di Benedikt, la tela coroidea acquisterebbe una certa importanza nella patologia cerebrale. Ghiandola pineale. Sue diverse apparenze. Sua sabbia. Che abbiano insegnato Tiedemann e Meneghini. Suoi peduncoli. Suo parenchima secondo Bizzozzero. Cartesio e Vieussens combattuti da Nuck. Scherzoso epitaffio di questo sulla ghiandola pineale. La connessura posteriore”, 17 dicembre 1883. Contiene una citazione del _De cerebro_ di Giovanni Guglielmo van Steenbergen e di Nuck, celebre anatomista e chirurgo olandese.
4) Conferenza IV: “Il terzo ventricolo del cervello. Sinonimia. Suo pavimento. Sue pareti laterali, massa cinerea di Cruveilhier e radice delle eminenze mammillari. Sua parete posteriore, allargamenti, ano in alto onde difficile scarico del siero. Sua parete anteriore, vulva chiusa. Infundibolo. Trabecola cinerea, notissima al Vieussens, illustrata dal Morgagni. Nozioni d’anatomia comparata del Meneghini. Studio del prof. Tenchini, confermato in complesso dal d. G.B. Verga”, 24 dicembre 1883. Allegato modello in carta.
5) Conferenza V: “Faccio la storia della mia scoperta che pubblicai soltanto quando vidi i dottori Ferrerio e Costanzo confondere il ventricolo VI con una cavità patologica o teratologica. Mostrai il ventricolo a molti (Rinaldini, Introzzi, Zuffi, Hoffmann di Leubus, Tenca) e altri lo videro da sé (Scarenzio, Parravicini, Dubini, Sangalli, Biffi, De Vincenti, Bergonzio). Ne parlarono Suzani, Polletti, Strambio, Tenchini e Staurenghi, ma poco aggiunsero alla monografia che io ne diedi nel 1856, 31 dicembre 1883. Allegati due fogli recanti diverse figure stampate.
6) Conferenza VIII: “Ventricoli laterali, perché detti tricorni. Poche parole sul corno occipitale, che è quello di minor conto. L’unione del corno frontale col corno sfenoideo forma un ventricolo circumpeduncolare. Ci fermiamo sugli oggetti del corno anteriore o frontale: ossia sul corpo striato, sul talamo ottico, non dimenticando la stria cornea e la tenia semicircolare dell’Halter”, 21 gennaio 1884.
7) Conferenza IX: “In appendice ai corpi striati diciamo due parole dell’antimuro, in cui e specialmente nel suo sperone, nell’amigdala e nel suo cappuccio vedonsi da alcuni moderni i nuclei di concentramento delle impressioni olfattorie della sezione rolandica del dr. Giacomini. La capsula esterna fa riscontro all’interna e completa il guscio bianco che avvolge il cerchio lenticolare. La corona raggiante di Reil è un’espansione a ventaglio del fascio basilare del peduncolo centrale. Nessuna importanza del nucleo lenticolare a giudicarne dal caso del Bonfigli. Il corpo striato non serve al movimento, ma fa quello che il lobo frontale, essendone parte integrante, forse serve all’olfatto. Il talamo ottico serve alla vista, all’azione degli arti anteriori per il fascio nudo che penetra nel suo talamo grigio e all’azione degli arti posteriori per il fascio basilare che gli scorre al di sotto. E’ anche centro di nervi vasomotori, ma non della sensibilità generale. Della apoplessia dei corpi ottostriati”, 28 gennaio 1884.
8) Conferenza X: “Corno inferiore o sfenoideo o riflesso dei ventricoli laterali. I plessi coroidei lo percorrono, alimentati dall’arteria coroidea anteriore. Sua conca o tappeto o astuccio. Oggetti contenuti in questo corno: corno d’ammone o piede d’ippocampo, sue dita, eminenza collaterale, cosciale di Malacarne, corpo frangiato o fimbria o teccia, corpo dentellato o fascia dentata che comincia colla benderella dell’uncus, continua colla fasciola cinerea e termina collo strato grigio che sta sotto la circonvoluzione del corpo calloso (le mie cinghie), secondo Giacomini, o nei nervi del Lancisi, secondo Golgi, avendo tutta questa parte analoga costituzione istologica. […] Il corno d’ammone nelle serie animali, secondo Tiedemann. Idee del Giacomini sulla significazione del corno d’ammone, sullla fascia dentata e sull’uncus”, 4 febbraio 1884.
9) Conferenza XI: “Che dica intorno alla funzione del corno d’ammone, l’embriologia, l’anatomia comparata, la fisiologia comparata (Ferrier) e l’anatomia patologica (Livio Vincenzi). Sospetto del Golgi in armonia col fatto patologico del Vincenzi e colle esperienze del Ferrier. Perché in alcuni ammalati l’emianestesia si associa all’emianossia e perché le vivissezioni degli emisferi cerebrali danno risultati così diversi. Dell’epitelio od ependima che riveste tutti i ventricoli cerebrali. Tutto l’asse encefalo-spinale è percorso longitudinalmente da una cavità di diversa ampiezza”, 11 febbraio 1884.
10) Conferenza XII: “La massa encefalo spinale si compone di una sostanza grigia e d’una sostanza bianca, a torto detta corticale la prima, midollare la seconda. La grigia differisce di tanto a seconda della rarità e della densità della sua sostanza e della quantità di pigmento che le si unisce. La grigia non sempre è visibile a occhio nudo. Sua ineguale distribuzione nell’asse encefalo-spinale. Maniera di vedere di Jamain, di Griesinger e di Meynert a questo proposito. Giustificazione della maniera di vedere di Lussana. La grigia differisce dalla bianca per la consistenza, per la quantità, per il tempo in cui compare, per la natura chimica, per la struttura e per l’importanza fisiologica. Errori di luogo cui va soggetta”, 18 febbraio 1884. Allegato disegno a matita e inchiostro della sezione verticale dell’encefalo.
11) Conferenza XIII: “La sostanza bianca si riconosce fibrosa all’occhio nudo ma meglio al microscopio. Delle fibule elementari o tubuli nervei. Loro guaina mielinica e cilindrasse. Essenzialità di quest’ultimo. Se dalla grossezza e dalla forma dei tubuli si possa dedurre qualcosa. Del tessuto corneo nei nervi o nevrocheratina. Delle fibre midollari traverse. Loro officio probabile. Delle fibre longitudinali. La lunghezza del loro corso non è che una congettura. Sentiamo Sappey. Una loro varietà sono le fibre annulari o arciformi”, 3 marzo 1884.
12) Conferenza XIV: “A che servono le fibre annulari, a che le fibre longitudinali, Luis, Sappey, Meynert. Noi non siamo sicuri del vero corso delle fibre longitudinali. Che pensi dei cordoni anteriori spinali Lebedoff. Che delle piramidi abbia sentito Lussana, vindice di Magendie e di Rolando. L’encefalo è continuazione della spina ma con nuovi elementi. Della corteccia cerebrale e sua importanza secondo gli antichi e i moderni. Sua interruzione nel cervello e nel cervelletto”, 10 marzo 1884. Allegato foglio recante anno per anno dal 1865 al 1882 diversi argomenti medici.
13) Conferenza XV: “Sezione d’una piega cerebrale. Sua rassomiglianza con una fiammella a gaz. Spessore della corteccia cerebrale e cerebellare. Sua ostruzione sul cervello secondo Baillarger e Wagner. Sue apparenze secondo Griesinger, Scipion Pinel e Calmeil. Sua struttura secondo Baillarger. Cellule gangliari. Loro quantità, forma, grandezza. Del loro corpo e del loro prolungamento. Importanza speciale data al prolungamento nervoso dal Golgi”, 17 marzo 1884.
14) Conferenza XVI: “[…] Elementi comuni alla sostanza grigia e alla sostanza bianca del cervello. Del tessuto connettivo o della neuroglia. Cellule aracniformi e di Deiters. Corpuscoli amiloidi dei vasi sanguigni (Duret) e dei vasi linfatici (His). Stato cribroso del cervello. Apoplessie capillari. Lesioni istologiche proprie dei diversi stadi della mania, secondo Voisin”, 24 marzo 1884.
15) Conferenza XVII: “Considerazioni anatomiche. Il mantello degli emisferi e lo strato più superficiale della sua fodera. Considerazioni fisiologiche. Da che dipendono le speciali funzioni delle diverse parti degli emisferi cerebrali. Probabilmente dalla diversa proporzione e disposizione dei communi elementi chimici ed istologici e dalla specificità degli organi periferici coi quali sono collegati. Il cervello non è sensibile e neppur organo di sensibilità, mentre i modernissimi trovano nella sua corteccia dei centri sensori. Il cervello è organo di moto, non solo perché risponde a una leggera faradissazione, ma anche perché risponde coll’irritazione meccanica in fondo ai solchi cerebrali. Stando alle esperienze e più ancora alle osservazioni patologiche, il cervello non si può dire diviso dalla scissura di Rolando in una parte anteriore o motrice e in una già posteriore e sensoria. Le pieghe motorie sono anche in parte sensorie e Schiff M. pensa che i punti della corteccia cerebrale, ove le fibre centripete si fanno centrifughe, lo strato delle cellule piramidali sia il centro della sensibilità tattile. Si conferma trovarsi il centro del linguaggio a lato del lobo frontale”, 7 aprile 1884.
Note
Mancano le conferenze VI-VII, che dovrebbero datarsi tra il 1° e il 20 gennaio 1884, come da nota del Verga: “Cerebrologia. Mancano le conferenze 6 e 7”.
Nel testo della conferenza V il Verga cita un suo scritto dal titolo _Dell’apparato ventricolare del setto lucido e della volta a tre pilastri_. Memoria dell’I.R. Istituto Lombardo di Scienze, Lettere e Arti, 1856 e un articolo sullo stesso argomento edito nella _Gazzetta medica lombarda_ dell’anno 1851.