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1) [Bergamo], 10 ottobre 1847: Scrive di aver letto un breve articolo di M. Duvernoy sull’opera di [Mauro] Rusconi “Riflessioni sopra il sistema linfatico dei rettili”, pubblicato nel numero di giugno del 1847 degli «Annales des sciences naturelles». In questo articolo è citato un brano da una lettera che lo stesso Rusconi ha scritto nel febbraio 1847 a Weber, nella quale si ricrede su quanto affermato circa “il modo di comportarsi del sistema linfatico dei rettili”, in merito ai vasi sanguigni, confermando quanto sostenuto da Bartolomeo Panizza, secondo il quale la linfa “è contenuta in un apparato membranoso appartenente ai linfatici e non bagna i vasi sanguigni”. Il “trionfo” per questa ritrattazione è tutto di Panizza, Rusconi si merita così le risate di tutti gli scienziati e la riprovazione degli uomini d’onore per il suo comportamento nella discussione. Rusconi minimizza la questione, per cercare di togliersi dall’imbarazzo. Scrive di voler parlare a Panizza.
Riferisce poi questioni di famiglia: Giacomo va a Lodi, sebbene abbia promesso di tornare a Bergamo a trovarli, Beatrice sta bene; raccomanda le faccende di “Ca’ della terra [Pavia] e avverte che partirà con la famiglia per Pavia il 30. Manda i saluti alla famiglia e agli amici di Pavia.
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Una lettera di Girolamo Novati al cognato Teodoro Lovati (1800 – 1872):1) [Bergamo], 10 ottobre 1847: Scrive di aver letto un breve articolo di M. Duvernoy sull’opera di [Mauro] Rusconi “Riflessioni sopra il sistema linfatico dei rettili”, pubblicato nel numero di giugno del 1847 degli «Annales des sciences naturelles». In questo articolo è citato un brano da una lettera che lo stesso Rusconi ha scritto nel febbraio 1847 a Weber, nella quale si ricrede su quanto affermato circa “il modo di comportarsi del sistema linfatico dei rettili”, in merito ai vasi sanguigni, confermando quanto sostenuto da Bartolomeo Panizza, secondo il quale la linfa “è contenuta in un apparato membranoso appartenente ai linfatici e non bagna i vasi sanguigni”. Il “trionfo” per questa ritrattazione è tutto di Panizza, Rusconi si merita così le risate di tutti gli scienziati e la riprovazione degli uomini d’onore per il suo comportamento nella discussione. Rusconi minimizza la questione, per cercare di togliersi dall’imbarazzo. Scrive di voler parlare a Panizza.
Riferisce poi questioni di famiglia: Giacomo va a Lodi, sebbene abbia promesso di tornare a Bergamo a trovarli, Beatrice sta bene; raccomanda le faccende di “Ca’ della terra [Pavia] e avverte che partirà con la famiglia per Pavia il 30. Manda i saluti alla famiglia e agli amici di Pavia.