Zendrini Gianmaria

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Una lettera dell’amico e collega Gianmaria Zendrini:
1) Torbiato (Andro, Brescia), 5 ottobre 1839: Spiega i motivi del ritardo della sua lettera: la gita a Venezia e subito dopo “le faccende della vendemmia e facitura dei vini” lo hanno tenuto occupatissimo. Pensava inoltre che lo studio delle anguille impegnasse Panizza per la maggior parte del tempo. Ora finalmente riferisce quel poco che ha potuto apprendere sull’argomento di interesse da persona “praticissima del soggetto ed inoltre molto intelligente”, il signor Gaetano Polidori di Desenzano proprietario di “pesche d’anguille sul Mincio e negoziante in grande di pesci anche d’altra specie”, che vende nei principali mercanti, soprattutto quello di Milano. La pesca delle anguille si fa lungo il Mincio durante tutto l’anno, ma è particolarmente abbondante dall seconda metà di settembre a tutto novembre. Il tratto di del fiume lungo il quale sono stabilite le “pesche” va da Peschiera [del Garda] fino a Volta [Mantovana], con prese sempre meno abbondanti man mano che si scende verso l’ultima pesca. Vi sono poi altre pesche concesse in appalto a vari imprenditori che cercano di far fortuna. La quantità di pescato è spesso enorme. Si sotiene che le anguille del lago di Garda siano molto più grosse di quelle di Comacchio. A questo punto tralascia di riferire altri particolari su questo argomento per comunicare ciò che preme a Panizza e cioé che nemmeno qui si ha alcuna idea del modo in cui si generano le anguille. L’aspetto positivo è che ora ha la possibilità di procurarsi anguille tutto l’anno per condurre studi sistematici e continuativi. Si scusa per la poca utilità delle informazioni raccolta e lo saluta cordialmente.

Estremi cronologici

1839

Collocazione fascicolo

b. 06, fasc. 139
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