Vai all’inventario
1) Napoli, 22 agosto 1840: Esprime la sua ammirazione per la sua “Memoria sul fungo midollare dell’occhio” e per le “Osservazioni sui vasi linfatici”. Ha trovato poi molto istruttive le “Osservazioni sui rettili”, che lo hanno sorpreso per “la esattezza, la pazienza e la inimitabile eleganza calligrafica”. Si congratula con lui e lo ringrazia.
2) Napoli, 17 luglio 1847: Scrive che le sue due lettere sono arrivate quasi contemporaneamente, insieme agli esemplari spediti da Genova e Pavia. Ne ha curato la distribuzione, tranne che nel caso di Nicolucci, che è rimpatriato da un anno ed è ormai padre di famiglia. Lo ringrazia e spiega di aver già approfittato dell’autorità di Panizza “pel sistema venoso renale jacobsoniano del tritone” nel sunto della propria “Memoria mia sulla circolazione sanguigna dei rettili”, inserita nel Rendiconto della Regia Accademia delle scienze, che sarà stampata con le tavole e che gli spedirà. Dice di essere stato per un anno infermo, con il rischio “di restare paraplegico”. Annuncia che è in partenza per Castellamonte e confessa che si vergognava a “comparire in società per la estrema magrezza”, ma ora sta meglio: le “insidie della società perversa”, i malvagi e gli invidiosi hanno abbattuto il suo corpo. Spera di vederlo un’altra volta a Napoli. Invia i saluti della propria moglie e di tutti i propri “ragazzi”. Aggiunge infine di avere pronta la “Notomia del Gimnoto elettrico” e gli chiede se sappia come acquistare crani di diversi popoli, scheletri rari di animali, pezzi patologici umani e preparazioni.
Contenuto
2 lettere del medico e naturalista Stefano Delle Chiaie (1794-1860):1) Napoli, 22 agosto 1840: Esprime la sua ammirazione per la sua “Memoria sul fungo midollare dell’occhio” e per le “Osservazioni sui vasi linfatici”. Ha trovato poi molto istruttive le “Osservazioni sui rettili”, che lo hanno sorpreso per “la esattezza, la pazienza e la inimitabile eleganza calligrafica”. Si congratula con lui e lo ringrazia.
2) Napoli, 17 luglio 1847: Scrive che le sue due lettere sono arrivate quasi contemporaneamente, insieme agli esemplari spediti da Genova e Pavia. Ne ha curato la distribuzione, tranne che nel caso di Nicolucci, che è rimpatriato da un anno ed è ormai padre di famiglia. Lo ringrazia e spiega di aver già approfittato dell’autorità di Panizza “pel sistema venoso renale jacobsoniano del tritone” nel sunto della propria “Memoria mia sulla circolazione sanguigna dei rettili”, inserita nel Rendiconto della Regia Accademia delle scienze, che sarà stampata con le tavole e che gli spedirà. Dice di essere stato per un anno infermo, con il rischio “di restare paraplegico”. Annuncia che è in partenza per Castellamonte e confessa che si vergognava a “comparire in società per la estrema magrezza”, ma ora sta meglio: le “insidie della società perversa”, i malvagi e gli invidiosi hanno abbattuto il suo corpo. Spera di vederlo un’altra volta a Napoli. Invia i saluti della propria moglie e di tutti i propri “ragazzi”. Aggiunge infine di avere pronta la “Notomia del Gimnoto elettrico” e gli chiede se sappia come acquistare crani di diversi popoli, scheletri rari di animali, pezzi patologici umani e preparazioni.