“Carissimo e pregiatissimo Collega”

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Una minuta di lettera indirizzata ad un “Carissimo e pregiatissimo Collega”:
[s.l.], [s.d.]: Riferisce di aver fatto analizzare con accuratezza il contenuto della “nera bottiglia” inviatagli. Il risultato è stato del tutto negativo, come è indicato nel biglietto che allega alla presente lettera. Si dichiara mortificato, soprattutto per il fatto di venir “ricacciati nell’ignoto quanto alla condizione patologica dei mali che affliggono la reverenda superiora del Monastero di Cannobio”. Dal momento che non è possibile accettare né “l’dea dello sfiancamento dello stomaco, né quella di un vizio cardiaco”, è naturale pensare ad un “neoplasma cerebrale, la cui sede dovrebbe essere poco lungi dal nodo vitale”. Per confermare tale ipotesi si dovrebbe far esaminare da esperto oculista il fondo oculare della paziente con un oftalmoscopio. In ogni caso sarebbero costretti a continuare con la medesima cura “puramente sintomatica e palliativa”. Chiede di ringraziare per lui la reverenda madre per essersi sottoposta alla sua curiosità scientifica.

Collocazione fascicolo

b. 06, fasc. 067
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