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1) [s.l., s.d.]: Spera di rivedere presto il “suo amato maestro Prof. Andrea Verga”. Biglietto intestato “Prof. Gaspare Virgilio”.
2) Aversa, 1 luglio 1878: Lo ringrazia, insieme agli altri medici del manicomio, per la fotografia che gli ha inviato e che andrà ad occupare la parte centrale di un quadro con le effigi dei più illustri maestri collocato nella sala riunioni. Spiega che quando ha ricevuto la sua lettera aveva già spedito la bozza del programma e nonostante avesse già aggiunto le condizioni del concorso , non aveva potuto dettagliare le norme delle presentazioni. Lo prega quindi di farle aggiungere. Comunica di non essere in salute e di essere in partenza per le acque di Castellammare, nella speranza di riprendersi. Manda i propri saluti a Biffi.
3) [s.l.], [1882]: Scrive di essere rattristato dalla sua lettera e dal saperlo angosciato per la salute della sua padrona [Adele Frigerio Contini]. Comunica di aver fatto i bagni a Pozzuoli e di aver ripreso, al ritorno, il lungo e noioso lavoro della relazione quinquennale del manicomio. Ha saputo che Verga ha proposto Frigerio come direttore di Nocera e spera che gli raccomandi di “mostrare anche da queste parti come gli alienisti italiani sono fratelli, che si stimano, che si confortano, che si sostengono a vicenda”. Avvisa che forse andrà a Modena in settembre e farà una corsa a Milano, se la sua famiglia glielo permetterà, visto che Concettina ha avuto il tifo e ora è a Napoli per i bagni. Manda i saluti a Biffi e chiede se ha gradito la pasta.
4) Aversa, 30 maggio 1881: gli è grato per la lettera e per la benevolenza che gli ha dimostrato, parlando bene di lui anche ai colleghi di Milano, che ringrazia per aver affiancato il suo nome a quelli degli illustri Tamassia e Tamburini. Spera di potersi recare a Londra, per tenere compagnia ai due colleghi che vi si recano per la prima volta. Non dimenticando lo stimolo di Verga ai cultori delle discipline mediche affinché si dedichino alla specialità freniatrica, nell’apertura del corso ha parlato di lui e ora vorrebbe pubblicare la prolusione dedicandogliela. Chiede il permesso di farlo e gli ribadisce la propria gratitudine, il proprio rispetto e la propria stima, che ha intenzione di manifestare nel mondo napoletano.
5) Aversa, 9 dicembre 1882: annuncia la morte della madre e lo prega di comunicare la notizia anche a Biffi. Dice che non farà partecipazioni ufficiali, perché preferisce avvisare solo gli amici. Parla del proprio dolore e della figura materna come di una “donna veramente pietosa e virtuosissima”, che in punto di morte ha raccomandato ai figli “la carità verso i meschini”, senza dimenticare di menzionare i malati e gli infermieri del figlio medico. Parla poi della nota della Provincia di Napoli in cui si accenna a ringraziamenti ufficiali per la partecipazione alla commissione d’esame, ma in realtà dice di non averli mai ricevuti; inoltre la Provincia gli chiede la parcella per il rimborso delle spese, ma lui prima di rispondere vuole consultarsi con Verga – presidente di quella commissione – per avere un consiglio su come comportarsi, visto che ormai sono passati sei o sette mesi. Gli chiede infine se gli occorre la pasta e si dichiara a sua disposizione per procurargliela. La carta da lettere è listata a lutto.
A tergo è presente la minuta della risposta di Verga, che gli fa coraggio e gli dà consigli in merito alla vertenza con la Deputazione provinciale di Napoli, di cui ha parlato anche con il prof. Todaro. Lo prega di congratularsi con Buonomo per il nuovo successo elettorale e lo avvisa di aver ordinato il pane dell’amicizia da spezzare nelle feste.
6) [s.l.], 19 dicembre 1882: Ringrazia per la partecipazione al proprio dolore e spera che le condizioni di salute della sua padrona [Adele Frigerio Contini] migliorino. Dice di aver inoltrato il suo messaggio a Buonomo e di rimanere in attesa del risultato delle pratiche di Todaro. Gli invia “un tenuissimo saggio della frutta napolitana” per la signora [Contini]. Avrebbe voluto spedirgli un pacco di pasta, ma in quei giorni di “baraonda ferroviaria e industriale” non ne ha avuto la forza.
7) Aversa, 18 marzo 1885: Si rivolge al “padre di tutti gli alienisti italiani” per chiedergli di trovare un posto di ispettore viaggiante sulle ferrovie al giovane Gaetano Polcaro, ufficiale di fanteria a Pavia, figlio dell’ispettore medico di Aversa, al fine di tranquillizzare la madre, che ha già perso un altro figlio dodicenne e ha una figlia sempre malata.
8) Aversa, 5 aprile 1885: Spiega il motivo per cui il Consiglio di amministrazione del Manicomio di Aversa lo ha chiamato insieme ad altri due o tre membri della Società freniatrica a visitare lo stabilimento e a darne un giudizio: lo psichiatra [Federico] Ricco di Nocera ha fatto propaganda contro Aversa, “dicendo menzogne inaudite, le quali si fanno strada nelle tenebre, e intanto fa levare pubblicamente a cielo il suo Asilo da bravi ma mistificati professori di Napoli”. Prega quindi Verga di portare con sé, nella visita, Tamburini, Maragliano e Bonfigli, perché una commissione così composta gli darebbe “un giudizio leale e franco”, oltre che insegnamenti utili. Spera di vederlo, ma nel caso in cui non possa accontentarlo, spera almeno che si faccia sostituire da Biffi, “essendo voi altri i più autorevoli e più rispettati uomini della nostra specialità”.
9) Aversa, 13 maggio 1885: Conferma che la scelta da lui fatta non potrebbe essergli più gradita. Sebbene [Antigono] Raggi non sia stato presente all’epoca del congresso di Aversa e non possa dunque fare paragoni con il passato, confida che si affiderà ai colleghi che conoscono meglio la situazione. Si dice poi felicissimo di rivedere Biffi e avrebbe voluto vedere anche Bonfiglio, di cui loda la saggezza nel riordinamento del Manicomio di Ferrara. Comunque spera soprattutto che non mancherà Verga, di cui si dichiara discepolo ispirato, e gli promette un’accoglienza festosa in famiglia. Confessa di sentirsi stanco e di giocare ormai “l’ultima partita”; per questo spera di “uscire dall’arena” con la coscienza di aver fatto il proprio dovere.
10) [s.l.], 7 luglio 1885: Si scusa per il lungo silenzio, ma dopo l’apertura del nuovo quartiere manicomiale ha avuto molti problemi per l’organizzazione disciplinare e lo spostamento delle case succursali, “perché le donne che giacevano ammonticchiate nel vecchio locale esistente nel centro del paese, le ho traslocate nel vecchio S. Agostino, dopo averlo bonificato completamente sotto gli occhi miei e coll’opera di malati e infermieri operai”. Ringrazia Verga per quanto ha fatto per lui e per l’istituto e annuncia che nel nuovo “Comparto Verga” tutto funziona stupendamente. Dice che l’amministrazione ha ricevuto il rapporto della commissione nominata da Verga ed è rimasta molto soddisfatta. Gli chiede di darne notizia nell’Archivio, come ha promesso di fare lo stesso Biffi. Lo ringrazia infine per il libriccino della Poggiolini, che stanno leggendo anche i suoi malati e che è “l’espressione del vostro cuore, della vostra cultura versatile, dei vostri sentimenti patriottici”.
11) Aversa, 23 dicembre 1886: Invia gli auguri di Natale e una cassetta di frutta, avvisandolo di avergliene spedito un’altra anche per Biffi.
12) Aversa, 21 dicembre 1889: Invia gli auguri e il consueto cesto di frutta, rallegrandosi per la “scampata malattia”. Spera in una sua riga autografa.
13) Aversa, 20 dicembre 1891: Invia gli auguri e il consueto regalo, felice di saperlo “sano, vigoroso, con quella memoria che vi fa recitar la Basvilliana d’un fiato”. Invia la solita scatola anche per Biffi.
14) Aversa, 24 dicembre 1892: Invia gli auguri di Natale e “il solito presente della frutta napolitana”. Porge i propri ossequi al dottor Rossi e avvisa di aver spedito una cassetta anche per Biffi.
15) Napoli, 13 febbraio 1893: Ha ricevuto con grande gioia la sua lettera, trovandolo “sempre identico, sempre pieno di spirito, sempre affettuoso e gentile”. Dice di aver spezzato con la famiglia il pane dell’amicizia che gli ha inviato e di aver parlato a lungo di lui, ricordando la sua visita passata. Spera che anche Biffi gli abbia recato i suoi saluti.
16) Aversa, 20 dicembre 1893: Informa di aver corso un grave pericolo e di essere stato due volte malato. Gli invia “il solito presente di frutta napolitana” e la solita scatola per Biffi, mandando un saluto agli amici Chiverny, Rossi e agli altri.
17) Napoli, Largo dei Bianchi n. 10, [s.d.]: inviandogli gli auguri di Natale, avvisa di aver spedito le due cassette di frutta a Biffi e manda i propri saluti al dottor Rossi.
5) A tergo è presente la minuta della risposta di Verga, che ringrazia per la cassetta e descrive le delizie che conteneva. Dice che se avesse avuto un’altra età e un diverso stato d’animo gli avrebbe scritto un’egloga o un idillio. Lo ringrazia anche da parte della padrona di casa. Gli consiglia, per lenire il dolore e occupare la mente, di intraprendere qualche lavoro letterario o scientifico. Manda a dire a Concettina “che è venuto il momento di tormentare il pianoforte colle sue dita d’acciuga”.
7) Carta intestata “Manicomio di Aversa / Gabinetto / del / direttore medico”.
10) Carta intestata “Manicomio di Aversa / Gabinetto / del / direttore medico”.
Contenuto
Un biglietto e 16 lettere dello psichiatra Gaspare Virgilio, direttore Manicomio di Aversa:1) [s.l., s.d.]: Spera di rivedere presto il “suo amato maestro Prof. Andrea Verga”. Biglietto intestato “Prof. Gaspare Virgilio”.
2) Aversa, 1 luglio 1878: Lo ringrazia, insieme agli altri medici del manicomio, per la fotografia che gli ha inviato e che andrà ad occupare la parte centrale di un quadro con le effigi dei più illustri maestri collocato nella sala riunioni. Spiega che quando ha ricevuto la sua lettera aveva già spedito la bozza del programma e nonostante avesse già aggiunto le condizioni del concorso , non aveva potuto dettagliare le norme delle presentazioni. Lo prega quindi di farle aggiungere. Comunica di non essere in salute e di essere in partenza per le acque di Castellammare, nella speranza di riprendersi. Manda i propri saluti a Biffi.
3) [s.l.], [1882]: Scrive di essere rattristato dalla sua lettera e dal saperlo angosciato per la salute della sua padrona [Adele Frigerio Contini]. Comunica di aver fatto i bagni a Pozzuoli e di aver ripreso, al ritorno, il lungo e noioso lavoro della relazione quinquennale del manicomio. Ha saputo che Verga ha proposto Frigerio come direttore di Nocera e spera che gli raccomandi di “mostrare anche da queste parti come gli alienisti italiani sono fratelli, che si stimano, che si confortano, che si sostengono a vicenda”. Avvisa che forse andrà a Modena in settembre e farà una corsa a Milano, se la sua famiglia glielo permetterà, visto che Concettina ha avuto il tifo e ora è a Napoli per i bagni. Manda i saluti a Biffi e chiede se ha gradito la pasta.
4) Aversa, 30 maggio 1881: gli è grato per la lettera e per la benevolenza che gli ha dimostrato, parlando bene di lui anche ai colleghi di Milano, che ringrazia per aver affiancato il suo nome a quelli degli illustri Tamassia e Tamburini. Spera di potersi recare a Londra, per tenere compagnia ai due colleghi che vi si recano per la prima volta. Non dimenticando lo stimolo di Verga ai cultori delle discipline mediche affinché si dedichino alla specialità freniatrica, nell’apertura del corso ha parlato di lui e ora vorrebbe pubblicare la prolusione dedicandogliela. Chiede il permesso di farlo e gli ribadisce la propria gratitudine, il proprio rispetto e la propria stima, che ha intenzione di manifestare nel mondo napoletano.
5) Aversa, 9 dicembre 1882: annuncia la morte della madre e lo prega di comunicare la notizia anche a Biffi. Dice che non farà partecipazioni ufficiali, perché preferisce avvisare solo gli amici. Parla del proprio dolore e della figura materna come di una “donna veramente pietosa e virtuosissima”, che in punto di morte ha raccomandato ai figli “la carità verso i meschini”, senza dimenticare di menzionare i malati e gli infermieri del figlio medico. Parla poi della nota della Provincia di Napoli in cui si accenna a ringraziamenti ufficiali per la partecipazione alla commissione d’esame, ma in realtà dice di non averli mai ricevuti; inoltre la Provincia gli chiede la parcella per il rimborso delle spese, ma lui prima di rispondere vuole consultarsi con Verga – presidente di quella commissione – per avere un consiglio su come comportarsi, visto che ormai sono passati sei o sette mesi. Gli chiede infine se gli occorre la pasta e si dichiara a sua disposizione per procurargliela. La carta da lettere è listata a lutto.
A tergo è presente la minuta della risposta di Verga, che gli fa coraggio e gli dà consigli in merito alla vertenza con la Deputazione provinciale di Napoli, di cui ha parlato anche con il prof. Todaro. Lo prega di congratularsi con Buonomo per il nuovo successo elettorale e lo avvisa di aver ordinato il pane dell’amicizia da spezzare nelle feste.
6) [s.l.], 19 dicembre 1882: Ringrazia per la partecipazione al proprio dolore e spera che le condizioni di salute della sua padrona [Adele Frigerio Contini] migliorino. Dice di aver inoltrato il suo messaggio a Buonomo e di rimanere in attesa del risultato delle pratiche di Todaro. Gli invia “un tenuissimo saggio della frutta napolitana” per la signora [Contini]. Avrebbe voluto spedirgli un pacco di pasta, ma in quei giorni di “baraonda ferroviaria e industriale” non ne ha avuto la forza.
7) Aversa, 18 marzo 1885: Si rivolge al “padre di tutti gli alienisti italiani” per chiedergli di trovare un posto di ispettore viaggiante sulle ferrovie al giovane Gaetano Polcaro, ufficiale di fanteria a Pavia, figlio dell’ispettore medico di Aversa, al fine di tranquillizzare la madre, che ha già perso un altro figlio dodicenne e ha una figlia sempre malata.
8) Aversa, 5 aprile 1885: Spiega il motivo per cui il Consiglio di amministrazione del Manicomio di Aversa lo ha chiamato insieme ad altri due o tre membri della Società freniatrica a visitare lo stabilimento e a darne un giudizio: lo psichiatra [Federico] Ricco di Nocera ha fatto propaganda contro Aversa, “dicendo menzogne inaudite, le quali si fanno strada nelle tenebre, e intanto fa levare pubblicamente a cielo il suo Asilo da bravi ma mistificati professori di Napoli”. Prega quindi Verga di portare con sé, nella visita, Tamburini, Maragliano e Bonfigli, perché una commissione così composta gli darebbe “un giudizio leale e franco”, oltre che insegnamenti utili. Spera di vederlo, ma nel caso in cui non possa accontentarlo, spera almeno che si faccia sostituire da Biffi, “essendo voi altri i più autorevoli e più rispettati uomini della nostra specialità”.
9) Aversa, 13 maggio 1885: Conferma che la scelta da lui fatta non potrebbe essergli più gradita. Sebbene [Antigono] Raggi non sia stato presente all’epoca del congresso di Aversa e non possa dunque fare paragoni con il passato, confida che si affiderà ai colleghi che conoscono meglio la situazione. Si dice poi felicissimo di rivedere Biffi e avrebbe voluto vedere anche Bonfiglio, di cui loda la saggezza nel riordinamento del Manicomio di Ferrara. Comunque spera soprattutto che non mancherà Verga, di cui si dichiara discepolo ispirato, e gli promette un’accoglienza festosa in famiglia. Confessa di sentirsi stanco e di giocare ormai “l’ultima partita”; per questo spera di “uscire dall’arena” con la coscienza di aver fatto il proprio dovere.
10) [s.l.], 7 luglio 1885: Si scusa per il lungo silenzio, ma dopo l’apertura del nuovo quartiere manicomiale ha avuto molti problemi per l’organizzazione disciplinare e lo spostamento delle case succursali, “perché le donne che giacevano ammonticchiate nel vecchio locale esistente nel centro del paese, le ho traslocate nel vecchio S. Agostino, dopo averlo bonificato completamente sotto gli occhi miei e coll’opera di malati e infermieri operai”. Ringrazia Verga per quanto ha fatto per lui e per l’istituto e annuncia che nel nuovo “Comparto Verga” tutto funziona stupendamente. Dice che l’amministrazione ha ricevuto il rapporto della commissione nominata da Verga ed è rimasta molto soddisfatta. Gli chiede di darne notizia nell’Archivio, come ha promesso di fare lo stesso Biffi. Lo ringrazia infine per il libriccino della Poggiolini, che stanno leggendo anche i suoi malati e che è “l’espressione del vostro cuore, della vostra cultura versatile, dei vostri sentimenti patriottici”.
11) Aversa, 23 dicembre 1886: Invia gli auguri di Natale e una cassetta di frutta, avvisandolo di avergliene spedito un’altra anche per Biffi.
12) Aversa, 21 dicembre 1889: Invia gli auguri e il consueto cesto di frutta, rallegrandosi per la “scampata malattia”. Spera in una sua riga autografa.
13) Aversa, 20 dicembre 1891: Invia gli auguri e il consueto regalo, felice di saperlo “sano, vigoroso, con quella memoria che vi fa recitar la Basvilliana d’un fiato”. Invia la solita scatola anche per Biffi.
14) Aversa, 24 dicembre 1892: Invia gli auguri di Natale e “il solito presente della frutta napolitana”. Porge i propri ossequi al dottor Rossi e avvisa di aver spedito una cassetta anche per Biffi.
15) Napoli, 13 febbraio 1893: Ha ricevuto con grande gioia la sua lettera, trovandolo “sempre identico, sempre pieno di spirito, sempre affettuoso e gentile”. Dice di aver spezzato con la famiglia il pane dell’amicizia che gli ha inviato e di aver parlato a lungo di lui, ricordando la sua visita passata. Spera che anche Biffi gli abbia recato i suoi saluti.
16) Aversa, 20 dicembre 1893: Informa di aver corso un grave pericolo e di essere stato due volte malato. Gli invia “il solito presente di frutta napolitana” e la solita scatola per Biffi, mandando un saluto agli amici Chiverny, Rossi e agli altri.
17) Napoli, Largo dei Bianchi n. 10, [s.d.]: inviandogli gli auguri di Natale, avvisa di aver spedito le due cassette di frutta a Biffi e manda i propri saluti al dottor Rossi.
Note
2) Carta intestata “Manicomio d’Aversa / Gabinetto / del / direttore”.5) A tergo è presente la minuta della risposta di Verga, che ringrazia per la cassetta e descrive le delizie che conteneva. Dice che se avesse avuto un’altra età e un diverso stato d’animo gli avrebbe scritto un’egloga o un idillio. Lo ringrazia anche da parte della padrona di casa. Gli consiglia, per lenire il dolore e occupare la mente, di intraprendere qualche lavoro letterario o scientifico. Manda a dire a Concettina “che è venuto il momento di tormentare il pianoforte colle sue dita d’acciuga”.
7) Carta intestata “Manicomio di Aversa / Gabinetto / del / direttore medico”.
10) Carta intestata “Manicomio di Aversa / Gabinetto / del / direttore medico”.