Torti Giovanni

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Una lettera del poeta e patriota Giovanni Torti (1774-1852):
1) Genova, 28 maggio 1850: Si rallegra per la buona salute Verga. Scrive poi di aver ricevuto due graditissime visite da parte di Botelli, che gli ha fornito notizie dello stesso Verga, di Mauri, il quale presto si trasferirà a Genova avendo affidato ad Arese l'istruzione di uno o più suoi figli, di Manzoni e di donna Teresa. Scrive poi che il suo "tormentatore" per "eccesso di benevolenza" insiste perché faccia pubblicare un'edizione delle sue poesie e lo esorta ad aumentarsi lo stipendio. Espone le difficoltà e gli ostacoli a soddisfare le due richieste: il suo stipendio è stabilito per legge e quindi modificabile solo con la legge; per quel che concerne la pubblicazione di una raccolta delle sue poesie, deve prima accertarsi dei termini contrattuali, in base ai quali ha pubblicato in passato i suoi componimenti. I soli contratti che ancora conserva sono quelli per la pubblicazione del poemetto "Scetticismo e religione" e della "Epistola in morte di mia moglie". Per l'auspicata nuova edizione avrebbe bisogno di avere a disposizione tutti i manoscritti delle sue opere per eventuali revisioni e correzioni ai testi

Estremi cronologici

1850

Collocazione fascicolo

b. 05, fasc. 132
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