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32 lettere di Gaetano Strambio:1) [s.l.], [s.d.]: Sulla riattivazione della «Gazzetta medica» di Bertani con i nuovi nomi di Strambio e Verga.
2) Milano, 29 maggio 1849: Scrive in merito alla pubblicazione del suo scritto sulla pellagra e sulla paralisi generale.
3) Milano, 4 marzo 1850: Sulla pubblicazione che vuole stendere circa lo stato dell’organizzazione medico-chirurgica in Lombardia. Gli chiede il programma del suo corso.
4) Milano, 3 gennaio 1851: Gli rimprovera l’estensione eccessiva della pianta del manicomio che gli ha mandato: troppo grande per la pubblicazione. Altre note sulle pubblicazioni della Gazzetta. Gli dice inoltre: "Mio padre sta preparando un lavoro sul tetano. È roba per te? Te lo spedirò quando saremo a tempo". Nomina Miraglia.
5) Milano, 17 gennaio 1851: Gli manda un articolo del dottor Costanzo di Palermo e due copie della «Gazette des Hôpitaux». Nomina il dottor Cremonesi di Lodi, il prof. Platner, Marshall-Halt, Bauer. Notizie sulle pubblicazioni della Gazzetta.
6) Milano, 23 gennaio 1851: Sui manoscritti che servono a Verga per l’Appendice psichiatrica. Notizie sulle pubblicazioni della Gazzetta. La moglie di Strambio raccomanda a Verga una certa Virginia Sorgini, "la più brutta diavola del mondo, la quale impazzita per iscrupoli, inspiratigli o fomentatigli da preti e da una divota, dev’essere stata ricoverata alla Senavra pochi giorni sono. Fa per lei ciò che puoi, e te ne sarò tenuto".
7) Milano, 26 gennaio 1851: Sull’indice dell’Appendice psichiatrica. Nomina Zanini e Platner.
8) Milano, 24 febbraio 1851: Nomina Platner e De Filippi in merito alle pubblicazioni sulla "Gazzetta medica". Gli chiede se il nuovo carico che gli è caduto provvisoriamente sulle spalle è proprio provvisorio "oppure si tratta del solito provvisorio dei padroni nostri". Pensa che "di peggio non poteva capitare né a te personalmente, né alla Senavra, né alla scienza, né alla neonata Appendice psichiatrica".
9) Milano, 25 febbraio 1851: Cita gli articoli di Namias e De Filippi e commenta: "Le mie condoglianze furono e sono sincere. Tu fai un complimento pel tuo successore, ma egli stesso si trova fuori di posto e lo confessa. Basta, se tu non ne sei malcontento, meno male".
10) Milano, 8 novembre 1851: Sul contratto con il nuovo proprietario della Gazzetta e sulla piena responsabilità di Strambio rispetto a Verga nella redazione del giornale. Gli chiede scusa per il comportamento scorretto che ha avuto con lui. Nomina Petrequin e Chavanne.
11) Milano, 22 novembre 1851: Sulla pubblicazione della "Gazzetta medica", sulla sua distribuzione gratuita a tutte le accademie mediche durante la proprietà di Agostino Bertani e sulle nuove economie attuali. Parla inoltre del titolo da dare all’"Appendice psichiatrica". Avendo prestato a Maspero l’intera raccolta degli "Annali medico psicologici", chiede a Verga, per il padre, i fascicoli con i lavori sul tetano.
12) Milano, 25 novembre 1851: Ha ricevuto solo ora la risposta secca di Verga sulle sue intenzioni di indipendenza. Gli spiega nuovamente che ha taciuto solo per non perdere la sua collaborazione. Spera di poter chiarire tutto con lui in un colloquio.
13) Milano, 3 dicembre 1851: Si rammarica del suo silenzio ostile e gli chiede nuovamente un incontro di spiegazioni.
14) Milano, 6 dicembre 1851: Riassume le nuove condizioni della collaborazione con Verga.
15) Milano, 9 dicembre 1851: Ancora sulle nuove condizioni della collaborazione con Verga e sulle modalità di pubblicazione dell’"Appendice psichiatrica".
16) Milano, 11 dicembre 1851: Ancora sulle modalità di pubblicazione dell’"Appendice psichiatrica" e sugli escamotage per eludere la polizia e la finanza.
17) Milano, 27 dicembre 1851: Sul prezzo delle incisioni dei disegni. Cita Melchiori, Marshall-Halt, Bertani e Biffi.
18) Milano, 18 febbraio 1852: Cita il lavoro di Trompeo e commenta: "Quei birboni di delegati avrebbero bisogno della legge marziale non già delle bombe vuote della stampa".
19) Milano, 6 marzo 1852: Cita Zuffi e gli annuncia un proprio articolo sull’epilessia centrica trattata con l’atropina. Dice di essere in procinto di cominciare la sua "parte di amico-confidente del ministro dell’interno", ma che non intende abusare del "nepotismo". Gli raccomanda il dottor Federico Castiglioni, aspirante al Segretariato dell’Ospedale Maggiore, ma dice di conoscerlo poco. Comunica di avere in ncura da tre anni il proprio zio, dottor Tobia Cantoni, chirurgo ordinario dell'Ospedale, per un grosso tumore al colon. Data l'età e la grave malattia, chiede a Verga di consultare la sua posizione nell’archivio ospedaliero, perché "il pretendere da lui servizio attivo e regolare è una barbarie".
20) Milano, 17 marzo 1852: Sulla "Notomia" che il dottor Giuseppe Morganti sta compilando.
21) Milano, 8 dicembre 1852: Sulle modifiche tipografiche che Verga vuole introdurre nell’"Appendice psichiatrica" e sulla divisione delle responsabilità tra i due compilatori.
22) Milano, 10 maggio 1853: dal biglietto laconico di Verga intuisce che siano state offese le sue "suscettibilità paterne per il grande stabilimento" che presiede, ma lo esorta a calmarsi e ad attendere. Intanto gli rivela "gli antecedenti": il consigliere Rosmini, facente funzioni di presidente del Tribunale, ha deciso di risparmiare al Governo "le spese inerenti alla sezione giudiziaria dei morti di morte improvvisa" e invita i periti "a sentenziare della causa della morte su la esterna ispezione del cadavere" e se questi si rifiutano, "egli se ne ride e fa sepellire il cadavere". Dice di averlo saputo da Tarchini, che gli ha chiesto, anche a nome della "Gazzetta dei tribunali", un articolo in proposito sulla "Gazzetta medica". Riferisce di aver scritto in merito a Platner, chiedendogli "un lavoro che esponesse con scientifica freddezza le mille ed una ragioni che rendono impossibile ed assurdo il sentenziare intorno alla cagione della morte, nei casi di morte improvvisa, senza i lumi dell’autopsia". Ma Platner ha rifiutato e Tarchini gli ha suggerito quelle due righe che probabilmente hanno dato fastidio a Verga. Comunque promette che seguiranno gli "opportuni schiarimenti per opera di Tarchini e l’onore dello stabilimento tuo sarà risarcito". Parla poi della pubblicazione ritirata da Sangalli.
23) Milano, 19 marzo 1854: Gli invia un articolo del padre e lo esorta a modificarlo se necessario, e se vuole a inserirlo nell'"Appendice psichiatrica".
24) Milano, 25 marzo 1854: Lo ringrazia a nome del padre "dell’amica franchezza" e comunica che egli "si accontenta dell’errata corrige propostogli". Dice di non avere "nulla in contrario a dare una Psichiatrica di doppia mole", anzi si congratula per l’esuberanza di Verga.
25) Milano, 13 febbraio 1854: Comunica che dietro sua proposta, nella seduta del 1° febbraio la Sezione medica della Società d’incoraggiamento di scienze, lettere ed arti ha nominato una commissione (composta dei dottori Angelo Dubini, Gaetano Strambio ed Angelo Tizzoni) che ricevesse "alcuni cadaveri offerti dal prof. Paolo Gorini", custodendoli "sotto suggello", assistendo alla dissezione e comunicando i risultati alla Società. La Commissione ha inoltre nominato come membri aggiuntivi lo stesso Verga e Giuseppe Perini.
26) Milano, 3 marzo 1856: Gli chiede una consulenza per il "Trattato elementare di anatomia" che sta scrivendo.
27) Milano, 19 dicembre 1856: Gli manda libri ed opuscoli.
28) s.l., 27 maggio 1857: Riferisce che Vallardi vuole riavere il cartellone di annunzio dell’"Anatomia" di Strambio affisso all’Ospedale Maggiore. Si complimenta con Verga per il lavoro sulle illusioni e le allucinazioni.
29) Milano, 1° luglio 1862: Sulle scenate di Gianelli all’Istituto lombardo contro Strambio e gli altri membri corrispondenti in merito alla premiazione di un’opera. Chiede a Verga di intervenire.
30) Milano, 11 settembre 1863: Sulla decisione di Verga di staccare l’"Appendice psichiatrica" dalla "Gazzetta medica" e di portarla avanti con Castiglioni e Biffi.
31) Milano, 19 giugno 1870: Gli manda attraverso Ferrario due manoscritti. Cita Balardini, Sangalli e un medico veronese.
32) Milano, 6 dicembre 1870: Sui lavori di una Commissione dell’Istituto lombardo.
Note
2-32) Carta intestata “Gazzetta medica lombarda / Giornale scientifico-pratico / che pubblica con dati officiali tutto ciò che risguarda gli interessi medici / di Lombardia”.3) Sul retro risposta di Verga: segue il piano del dott. Panizza, non ne ha steso uno proprio. Insegna anatomia applicata alla fisiologia, alla medicina e alla chirurgia.
4) Sul retro risposta di Verga: spiegherà all’incisore come ridurre la pianta del manicomio. Nomina Miraglia e Renzi. Gradirà molto il lavoro di suo padre sul tetano.
5) Sul retro risposta di Verga.
6) Sul retro risposta di Verga: nomina il dott. Zanini di Pavia e Platner.
10) Sul retro risposta di Verga: lo rimprovera per il suo comportamento e gli annuncia che si ritirerà dalla Gazzetta e che fonderà indipendentemente un giornale Appendice psichiatrica.
23) Sotto la risposta di Verga: «Caro Strambio / Tuo padre è padronissimo di scrivere quel che crede. Ma la verità non è né più né meno di quel che io ho publicato. Ad ogni modo mi sembra oziosa una questione di pura opinione. Se tuo padre ha esternato dietro le nostre spalle una opinione diversa di quella esternata in presenza di me e del dr. Ricciardelli mi pare non si sia fatto onore. Quanto alla inesattezza della parola epifenomeno, quantunque possa assicurare che fu pronunziata, essa è rimediabile con un’errata corrige che metterò nel prossimo numero dell’Appendice volgendola in complicazione; ma non mi pare il caso di rinovare un pettegolezzo che con dispiacere mio e del dr. Ricciardelli si levò negli ultimi giorni di vita del povero Grossi e che la sezione soltanto potrebbe far tacere».