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1) [s.l.], [1839]: Scrive a Verga il resoconto del viaggio a Pisa per il Congresso degli scienziati, così come richiestogli attraverso De Filippi. Polli è entusiasta dell’esperienza, soprattutto per la facilità di far conoscenza con numerosi scienziati: “Io perciò sono partito da Pisa vero amico di alcuni, conoscente di moltissimi, e in relazione con tutti, in tal relazione voglio dire, che potrei scrivere ad un bisogno una lettera a ciascuno di essi senza essere sfacciato”. Fornisce un elenco degli scienziati più celebri presenti al Congresso: Quetelet di Bruxelles, Audonin, Oken di Zurigo, l’autore dell’Isis, della “Philosophie der Natur”, il fondatore delle riunioni scientifiche in Germania ecc. Rosellini, Tommasini, Bufalini, Puccinotti, Giuseppe Frank, Giacomini, Amici e Antonini di Firenze, Liuke di Berlino, Belli, Bellani, Carlini ecc., il Principe di Musignano Carlo Bonaparte, suo fratello Luigi dei Principi di Canino, il Barone Du-Bus del Belgio.
Il Congresso era organizzato in sezioni, così da consentire l’esposizione dei lavori dei numerosi scienziati convenuti e le eventuali discussioni e confronti. La sezione di medicina era la più “completa” per la presenza dei più importanti capi scuola italiani.Le discussioni suscitate dai diversi contributi sono state tutte positive perché animate dal medesimo desiderio, quello cioè di trovare un accordo per il bene della medicina italiana; a questo proposito il dottor Giuseppe Ferrari ha proposto la compilazione di una statistica generale italiana fornendo un modello che è stato stampato per essere riveduto nella ventura riunione di Torino. Descrive poi la discussione suscitata dalla relazione di Giacomini sul sangue e dall’intervento di Bufalini, oltre che la reazione del pubblico alle letture di Geromini dal suo nuovo giornale, “Il Misontologo”.
2) Da casa, [Milano], 20 gennaio 1852: Invia a Verga i “calcoli” raccolti l’anno precedente da un “ragazzetto” che aveva sottoposto alla “cura lattea”, in seguito a gastroenterite. Risultati con il medesimo aspetto di quelli estratti da altra persona, la quale aveva garantito di non aver ingerito latticini. Scrive A Verga di usarli pure come preferisce per le sue osservazioni, ma chiede di averne uno indietro per inserirlo nella “serie dei calcoli”.
3) [s.l.], 30 maggio 1867: Invia i risultati dell’esame analitico delle urine che Verga gli ha mandato il 24 maggio.
4) Milano, 12 agosto 1868: Scrive di aver esaminato la materia grassa che Verga gli ha inviato in una scatola di cartone per capire se si tratti della “stearentina” del prof. [Mariano] Semmola. Riferisce i risultati dell’analisi.
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4 lettere del medico Giovanni Polli:1) [s.l.], [1839]: Scrive a Verga il resoconto del viaggio a Pisa per il Congresso degli scienziati, così come richiestogli attraverso De Filippi. Polli è entusiasta dell’esperienza, soprattutto per la facilità di far conoscenza con numerosi scienziati: “Io perciò sono partito da Pisa vero amico di alcuni, conoscente di moltissimi, e in relazione con tutti, in tal relazione voglio dire, che potrei scrivere ad un bisogno una lettera a ciascuno di essi senza essere sfacciato”. Fornisce un elenco degli scienziati più celebri presenti al Congresso: Quetelet di Bruxelles, Audonin, Oken di Zurigo, l’autore dell’Isis, della “Philosophie der Natur”, il fondatore delle riunioni scientifiche in Germania ecc. Rosellini, Tommasini, Bufalini, Puccinotti, Giuseppe Frank, Giacomini, Amici e Antonini di Firenze, Liuke di Berlino, Belli, Bellani, Carlini ecc., il Principe di Musignano Carlo Bonaparte, suo fratello Luigi dei Principi di Canino, il Barone Du-Bus del Belgio.
Il Congresso era organizzato in sezioni, così da consentire l’esposizione dei lavori dei numerosi scienziati convenuti e le eventuali discussioni e confronti. La sezione di medicina era la più “completa” per la presenza dei più importanti capi scuola italiani.Le discussioni suscitate dai diversi contributi sono state tutte positive perché animate dal medesimo desiderio, quello cioè di trovare un accordo per il bene della medicina italiana; a questo proposito il dottor Giuseppe Ferrari ha proposto la compilazione di una statistica generale italiana fornendo un modello che è stato stampato per essere riveduto nella ventura riunione di Torino. Descrive poi la discussione suscitata dalla relazione di Giacomini sul sangue e dall’intervento di Bufalini, oltre che la reazione del pubblico alle letture di Geromini dal suo nuovo giornale, “Il Misontologo”.
2) Da casa, [Milano], 20 gennaio 1852: Invia a Verga i “calcoli” raccolti l’anno precedente da un “ragazzetto” che aveva sottoposto alla “cura lattea”, in seguito a gastroenterite. Risultati con il medesimo aspetto di quelli estratti da altra persona, la quale aveva garantito di non aver ingerito latticini. Scrive A Verga di usarli pure come preferisce per le sue osservazioni, ma chiede di averne uno indietro per inserirlo nella “serie dei calcoli”.
3) [s.l.], 30 maggio 1867: Invia i risultati dell’esame analitico delle urine che Verga gli ha mandato il 24 maggio.
4) Milano, 12 agosto 1868: Scrive di aver esaminato la materia grassa che Verga gli ha inviato in una scatola di cartone per capire se si tratti della “stearentina” del prof. [Mariano] Semmola. Riferisce i risultati dell’analisi.