Platner Camillo

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13 lettere del dottor Camillo Platner:
1) Pavia, 26 dicembre 1851: Accetta con piacere l’invito di Verga a collaborare con la produzione di articoli da pubblicare sulla nuova rivista “Appendice psichiatrica”. Egli ha prodotto, in momenti diversi, molti lavori “medico-giudiziari”, realizzati in diversi periodi, riguardanti “casi per lo più controversi di alienazione mentale”. Pone però una condizione alla collaborazione, quella cioè che Verga assuma il ruolo di “maestro” e che sia senta sempre libero di correggere o di far correggere i lavori che gli invierà per la rivista. Annuncia che a breve invierà una articolo, non appena ultimata la revisione finale.
2) Pavia, 14 maggio 1852: Annuncia l’invio di un articolo di un altro “povero imbecille che domanda un posto tra le colonne” del giornale di Verga. Raccomanda a Verga l’autore. Aggiunge una nota in fondo alla lettera con la quale specifica che il dottor Zanini spedirà l’articolo alla fine della settimana.
3) Pavia, 30 giugno 1852: Propone di pubblicare nel numero di agosto dell’Appendice il rapporto sul caso di Luigi Rimoldi. Avverte poi che tale rapporto venne già pubblicato, a loro insaputa, sul “Giornale per le scienze politico-legali”, nel fascicolo del luglio 1851. Si impegna a far seguire la pubblicazione di questo rapporto da altro articolo sul tema della “pazzia parziale”. Allega alla presente lettera il libro di un suo allievo che ora lavora a Lisbona e propone a Verga di far recensire il volume sull’Appendice.
4) Pavia, 10 luglio 1852: Invia il proprio “compito” per il numero di agosto dell’Appendice, scusandosi per la lunghezza dell’articolo. Ringrazia Verga per le preziose informazioni che gli ha fornito sulla condizione di Luigia Rimoldi e che ha ritenuto necessario aggiungere a conclusione del suo articolo, riportando direttamente la lettera di Verga contenente tali notizie.
5) Pavia, 2 gennaio 1853: Annuncia l’invio del suo nuovo articolo per il numero di febbraio dell’Appendice, incentrato sul caso di Andrea Colombo di Gornate superiore, provincia di Como, accusato di omicidio nell’agosto 1842. Il processo contro di lui venne sospeso con ordine che l’accusato fosse rinchiuso in una “casa di lavoro obbligato”, fino a quando non venisse ritenuto “guarito” e non più pericoloso per la società. Nel 1848 Colombo si trovava nella casa di correzione di Milano e il dottor Garavaglia, medico dello stabilimento, aveva fatto istanza di scarcerazione, ma non risulta l’avvenuto rilascio dell’imputato. Chiede a Verga se riesce ad avere la conferma dell’effettiva scarcerazione o meno.
6) Pavia, 17 febbraio 1853: Riferisce di aver ricevuto il numero dell’Appendice senza però il plico annunciato nella precedente lettera di Verga.
7) Pavia, 6 luglio 1853: Ringrazia Verga per la lettera di condoglianze per la morte del figlio che gli ha fatto avere attraverso il dottor Cazzani. Esprime il desiderio che venga pubblicato il suo nuovo articolo sul prossimo numero dell’Appendice, facente parte della serie di contribuiti sul tema della “follia parziale” e della “follia istantanea”. Espone il suo progetto di pubblicazioni che sarà ultimato per febbraio 1854.
8) Pavia, 12 agosto 1853: Esprime la sua gratitudine per l’attenzione prestata da Verga al caso del nipote Triberti, in seguito a sua richiesta. Chiede poi a Verga di differire la successiva visita a Triberti, perché il giovane si è convito che la venuta di Verga sia motivata dalla volontà di portarlo in un istituto; la proroga avrebbe l’effetto di far svanire dalla mente del malato questa idea.
9) Pavia, 11 settembre 1853: Ringrazia Verga per essersi premurato di fargli avere notizie sul suo disgraziato nipote Triberti. La salute del giovane non è buona, sia fisicamente che psicologicamente. Si dichiara d’accordo con Verga sulla necessità di cambiare la cura somministrata al nipote. Chiede a Verga di ricevere il cognato dottor Campari, in gita a Milano, che chiarirà la loro opinione sul caso del nipote.
10) Pavia, 2 gennaio 1854: Scrive di non essere riuscito a ultimare i due articoli conclusivi della serie da lui prodotta per l’Appendice a causa degli aumentati impegni familiari in seguito alle gravi condizioni di salute della moglie. Esprime il suo rammarico per aver recato eventuali danni alla rivista con il suo ritardo e chiede a Verga di preparagli il conto della spesa per l’acquisto delle riviste che aveva ordinato. Domanda poi notizie sulla salute del nipote Triberti.
11) Pavia, 18 maggio 1854: Ringrazia Verga per avergli fatto omaggio del “Rendiconto dell’Ospedale Maggiore”. Si scusa per il ritardo nella consegna dei due ultimi articoli e si dichiara impaziente di leggere il seguito del contributo di Verga al tema delle allucinazioni.
Avverte Verga che probabilmente sarà pubblicato il proprio rapporto sullo stato mentale di un omicida sulla “Gazzetta del Tribunale”. Scrive poi di aver ricevuto notizie dal cognato Campari che Verga si sta occupando del caso del suo sfortunato nipote Triberti.
12) Pavia, 16 ottobre 1868: Si dichiara onorato di aver ricevuto in dono un estratto dalle “Memorie” del Regio Istituto dedicate alla vita e agli studi di Bartolomeo Panizza. Esprime grande ammirazione per i contenuti della memoria, fedele al vero in ogni sua parte. Ringrazia Verga per averlo citato nello scritto.
13) Pavia, 28 giugno 1873: Si scusa per il ritardo della sua risposta, dovuto ad una sempre maggior “pigrizia” nel prendere in mano la penna. Ringrazia Verga per le gentile parole contenute nella sua ultima lettera di maggio, in merito al sostegno che Platner stesso manifestò delle idee contenute nel saggio di Verga “I medici alienisti e le Corti d’assise”. Esprime la sua gratitudine e ammirazione per il nuovo lavoro di Verga “L’ubriachezza in Milano”, che ha ricevuto in dono con l’ultima lettera. Esorta Verga a trovare un rimedio alla piaga dell’alcolismo, che colpisce indistintamente tutte le classi sociali. Conclude la lettera elogiando il monumento eretto in memoria di Panizza e ringraziando Verga per la sua amicizia.

Note

6-7-8) Carta listata a lutto.

Estremi cronologici

1851-1873

Collocazione fascicolo

b. 04, fasc. 137
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