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1) Napoli, 17 marzo 1885: Si dichiara onorato di aver rappresentato la Società freniatrica in occasione del funerale del prof. Miraglia. Riferisce del sentimento di gratitudine manifestato dalla famiglia del defunto per la lettera di condoglianze di Verga; scrive poi che lui, Palmieri (Società zoofila), Virgilio e Vizioli durante la cerimonia funebre hanno letto elogi in memoria di Miraglia. La commemorazione di Limoncelli verrà pubblicata sul Bollettino del Manicomio di Fleurent. Accenna poi alla morte di Buccola.
2) Napoli, 23 giugno 1885: Esprime il suo rammarico per non aver potuto incontrare Verga ad Aversa a causa di un lutto di famiglia che impedì allo psichiatra milanese di partecipare “a quella festa”. Ringrazia per il dono degli scritti di Giuseppina Poggiolini pubblicati da Verga. Scrive in merito ai propri lavori sui casi di fitofobia curati con l’elettricità localizzata e ricorda in particolare un caso studiato con il professor Vizioli, che venne citato dalla Schivardi. Dichiara la sua intenzione di perseguire gli studi sull’utilizzo degli “agenti della natura” nella cura dei malati di mente, in particolare quelli sull’ossigeno.
3) Napoli, via Poerio 34, 16 agosto 1885: Informa Verga di essere stato obbligato a rassegnare le dimissioni dal Manicomio di Fleurent dopo 20 anni di servizio come medico consulente, a causa delle umilianti condizioni contrattuali imposte dal nuovo direttore Giovanni Tonino. Al suo posto è stato chiamato il dottor Bonomo. Chiede a Verga di far cenno della questione nell’Archivio e lo informa di essere ancora medico consulente per il Manicomio di Nocera e per quello ai Ponti Rossi (Napoli), dove può continuare con le lezioni di clinica psichiatrica.
4) Miano (Napoli), 25 aprile 1889: Esprime il dispiacere per il mancato recapito a Verga della “tavola statistica” del Manicomio di Miano, che gli aveva inviato. Chiede conferma del corretto recapito del resoconto statistico del Manicomio di Nocera. Ringrazia per il dono del “Ditirambo di Voghera”.
Contenuto
4 lettere di Giovannangelo Limoncelli, psichiatra presso il Manicomio interprovinciale di Nocera:1) Napoli, 17 marzo 1885: Si dichiara onorato di aver rappresentato la Società freniatrica in occasione del funerale del prof. Miraglia. Riferisce del sentimento di gratitudine manifestato dalla famiglia del defunto per la lettera di condoglianze di Verga; scrive poi che lui, Palmieri (Società zoofila), Virgilio e Vizioli durante la cerimonia funebre hanno letto elogi in memoria di Miraglia. La commemorazione di Limoncelli verrà pubblicata sul Bollettino del Manicomio di Fleurent. Accenna poi alla morte di Buccola.
2) Napoli, 23 giugno 1885: Esprime il suo rammarico per non aver potuto incontrare Verga ad Aversa a causa di un lutto di famiglia che impedì allo psichiatra milanese di partecipare “a quella festa”. Ringrazia per il dono degli scritti di Giuseppina Poggiolini pubblicati da Verga. Scrive in merito ai propri lavori sui casi di fitofobia curati con l’elettricità localizzata e ricorda in particolare un caso studiato con il professor Vizioli, che venne citato dalla Schivardi. Dichiara la sua intenzione di perseguire gli studi sull’utilizzo degli “agenti della natura” nella cura dei malati di mente, in particolare quelli sull’ossigeno.
3) Napoli, via Poerio 34, 16 agosto 1885: Informa Verga di essere stato obbligato a rassegnare le dimissioni dal Manicomio di Fleurent dopo 20 anni di servizio come medico consulente, a causa delle umilianti condizioni contrattuali imposte dal nuovo direttore Giovanni Tonino. Al suo posto è stato chiamato il dottor Bonomo. Chiede a Verga di far cenno della questione nell’Archivio e lo informa di essere ancora medico consulente per il Manicomio di Nocera e per quello ai Ponti Rossi (Napoli), dove può continuare con le lezioni di clinica psichiatrica.
4) Miano (Napoli), 25 aprile 1889: Esprime il dispiacere per il mancato recapito a Verga della “tavola statistica” del Manicomio di Miano, che gli aveva inviato. Chiede conferma del corretto recapito del resoconto statistico del Manicomio di Nocera. Ringrazia per il dono del “Ditirambo di Voghera”.