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1) Milano, 22 luglio 1849: Risponde negativamente ad un invito di Verga. Esorta Verga a continuare negli studi di fisiologia del cervello.
2) Parigi, 5 settembre 1851: Fossati presenta Verga ai colleghi francesi [Félix] Voisin, [Jules-Étienne]Mitivié, [Jean-Pierre] Falret, affinché il direttore della Senavra possa visitare con il loro aiuto le strutture per gli alienati della capitale francese.
3) Parigi, 29 maggio 1864: Si rallegra per la risposta positiva alla sua proposta di donare alla città di Milano una “numerosa raccolta di teste e crani onde formare un Museo frenologico”. Sottolinea che per la realizzazione del progetto è fondamentale avere a disposizione gratuitamente un locale ampio per ospitare le collezioni; descrive nel dettaglio i criteri secondo cui allestire tale sala. Chiede a Verga di aprire una sottoscrizione per coprire le spese di trasporto dei materiali e di allestimento. Si sofferma a considerare i pregiudizi e gli errori che caratterizzano l’attegiamento di buona parte del mondo scientifico verso gli studi di fisiologia del cervello.
Scrive poi che il suo pensiero sull’importanza di tali studi è esposto nella sua opera di prossima pubblicazione intitolata “Questions philosophiques, sociales et politiques traitées d’après les principes de la physiologie du cerveau”. Esprime perplessità circa la presenza di buoni frenologi disposti ad applicarsi agli studi di fisiologia del cervello e di conseguenza sulla possibilità di organizzare corsi e dimostrazioni sull’argomento. In chiusura chiede a Verga di salutare per lui il dottor Viglezzi.
4) Parigi, 11 novembre 1864: Risponde a lettera di Verga circa il discorso inaugurale per l’apertura del Museo frenologico. Espone il proprio pensiero circa i contenuti di tale prolusione, illustrandolo dettagliatamente.
Allega alla lettera una sua biografia contenutra in “Biographie des hommes du jour” e fornisce a Verga informazioni sulla sua attività presso la Società frenologica di Parigi.
Indica alcune precauzioni da adottare al momento dell’apertura delle casse con il materiale per il Museo. Consiglia una collaborazione stretta di Verga con Viglezzi, Bono, Ambrosoli anche per la costruzione del discorso inaugurale.
5) Parigi, 7 ottobre 1869: Ringrazia Verga per aver apprezzato la sua opera “Questions philosophiques, sociales et politiques traitées d’après les principes de la physiologie du cerveau”.
Ribadisce la propria “simpatia” per la città di Milano anche se ricorda in senso negativo l’Amministrazione dell’Ospedale Maggiore e del Comune negli anni in cui prestò servizio negli “ospitali delle petecchiali” tra il 1817 e il 1818. Esperienza negativa conseguenza dei cattivi rapporti tra l’Ispettore Omodei e Rasori, maestro di Fossati. Decise poi di fare di Parigi la propria patria, sia in seguito agli eventi del 1848, sia per il clima scientifico accogliente e stimolante.
6) Parigi, 3 maggio 1870: Sottopone a Verga la questione della sua iscrizione all’Istituto lombardo in qualità di membro corrispondente (già nel 1869 aveva scritto a Cornalia per sapere a chi dovesse rivolgere la domanda per essere ammesso). Esprime il suo rammarico per non poter contribuire alla fondazione di una “Società frenologica” a Milano. Riferisce la notizia che a Milano non si riesce a svolgere il lavoro necessario per far funzionare al meglio il Museo municipale di frenologia (non sono stati compilati i cataloghi dei materiali presenti, gli spazi non sono sufficienti a contenere tutti i reperti); lamenta quindi la mancanza di sostegno da parte del Municipio, che impegna il denaro in altri settori e si rammarica che nessun cittadino milanese dotato di mezzi pensi a sovvenzionare un istituto così importante per il progresso della scienza; attribuisce questa mancanza a fattori politico-culturali.
Scrive poi in merito alla sua intenzione di fondare a Milano un premio per incoraggiare gli studiosi della frenologia, ma esprime anche le sue perplessità sull’efficacia di una tale azione.
7) Parigi, 28 agosto 1870: Risponde con ritardo alla lettera di Verga del 9 maggio, soprattutto a causa dell’agitazione provocata dalla situazione politica francese in quel momento. Si rallegra per le buone notizie riferite da Verga sull’affermazione della frenologia in Italia. Si dichiara confortato dalle notizie che Verga riferisce sull’attività del Museo milanese. Chiede a Verga come sia possibile che sia stato nominato professore di frenologia un certo Genesio Morandi, che lui ritiene assolutamente incapace. Esprime invece ammirazione per il dottor Alessio Lemoigne, del quale ha letto alcuni studi estratti dai Rendiconti dell’Istituto lombardo. In chiusura manda i suoi saluti a Cornalia.
8) Caen, 5 ottobre 1870: Informa Verga di essere stato costretto a lasciare con la famiglia Parigi per recarsi a Caen, in seguito al degenerare della situazione politica. Riferisce sulle sue condizioni di salute fisica e intellettuale. Commenta gli avvenimenti politici, sentendosi in certo modo confortato dalla caduta di Napoleone III e dalla “cessazione del Papa come Re”. In chiusura invia i saluti a Cornalia.
Contenuto
8 lettere del medico Giovanni Antonio Lorenzo Fossati (1786 – 1874):1) Milano, 22 luglio 1849: Risponde negativamente ad un invito di Verga. Esorta Verga a continuare negli studi di fisiologia del cervello.
2) Parigi, 5 settembre 1851: Fossati presenta Verga ai colleghi francesi [Félix] Voisin, [Jules-Étienne]Mitivié, [Jean-Pierre] Falret, affinché il direttore della Senavra possa visitare con il loro aiuto le strutture per gli alienati della capitale francese.
3) Parigi, 29 maggio 1864: Si rallegra per la risposta positiva alla sua proposta di donare alla città di Milano una “numerosa raccolta di teste e crani onde formare un Museo frenologico”. Sottolinea che per la realizzazione del progetto è fondamentale avere a disposizione gratuitamente un locale ampio per ospitare le collezioni; descrive nel dettaglio i criteri secondo cui allestire tale sala. Chiede a Verga di aprire una sottoscrizione per coprire le spese di trasporto dei materiali e di allestimento. Si sofferma a considerare i pregiudizi e gli errori che caratterizzano l’attegiamento di buona parte del mondo scientifico verso gli studi di fisiologia del cervello.
Scrive poi che il suo pensiero sull’importanza di tali studi è esposto nella sua opera di prossima pubblicazione intitolata “Questions philosophiques, sociales et politiques traitées d’après les principes de la physiologie du cerveau”. Esprime perplessità circa la presenza di buoni frenologi disposti ad applicarsi agli studi di fisiologia del cervello e di conseguenza sulla possibilità di organizzare corsi e dimostrazioni sull’argomento. In chiusura chiede a Verga di salutare per lui il dottor Viglezzi.
4) Parigi, 11 novembre 1864: Risponde a lettera di Verga circa il discorso inaugurale per l’apertura del Museo frenologico. Espone il proprio pensiero circa i contenuti di tale prolusione, illustrandolo dettagliatamente.
Allega alla lettera una sua biografia contenutra in “Biographie des hommes du jour” e fornisce a Verga informazioni sulla sua attività presso la Società frenologica di Parigi.
Indica alcune precauzioni da adottare al momento dell’apertura delle casse con il materiale per il Museo. Consiglia una collaborazione stretta di Verga con Viglezzi, Bono, Ambrosoli anche per la costruzione del discorso inaugurale.
5) Parigi, 7 ottobre 1869: Ringrazia Verga per aver apprezzato la sua opera “Questions philosophiques, sociales et politiques traitées d’après les principes de la physiologie du cerveau”.
Ribadisce la propria “simpatia” per la città di Milano anche se ricorda in senso negativo l’Amministrazione dell’Ospedale Maggiore e del Comune negli anni in cui prestò servizio negli “ospitali delle petecchiali” tra il 1817 e il 1818. Esperienza negativa conseguenza dei cattivi rapporti tra l’Ispettore Omodei e Rasori, maestro di Fossati. Decise poi di fare di Parigi la propria patria, sia in seguito agli eventi del 1848, sia per il clima scientifico accogliente e stimolante.
6) Parigi, 3 maggio 1870: Sottopone a Verga la questione della sua iscrizione all’Istituto lombardo in qualità di membro corrispondente (già nel 1869 aveva scritto a Cornalia per sapere a chi dovesse rivolgere la domanda per essere ammesso). Esprime il suo rammarico per non poter contribuire alla fondazione di una “Società frenologica” a Milano. Riferisce la notizia che a Milano non si riesce a svolgere il lavoro necessario per far funzionare al meglio il Museo municipale di frenologia (non sono stati compilati i cataloghi dei materiali presenti, gli spazi non sono sufficienti a contenere tutti i reperti); lamenta quindi la mancanza di sostegno da parte del Municipio, che impegna il denaro in altri settori e si rammarica che nessun cittadino milanese dotato di mezzi pensi a sovvenzionare un istituto così importante per il progresso della scienza; attribuisce questa mancanza a fattori politico-culturali.
Scrive poi in merito alla sua intenzione di fondare a Milano un premio per incoraggiare gli studiosi della frenologia, ma esprime anche le sue perplessità sull’efficacia di una tale azione.
7) Parigi, 28 agosto 1870: Risponde con ritardo alla lettera di Verga del 9 maggio, soprattutto a causa dell’agitazione provocata dalla situazione politica francese in quel momento. Si rallegra per le buone notizie riferite da Verga sull’affermazione della frenologia in Italia. Si dichiara confortato dalle notizie che Verga riferisce sull’attività del Museo milanese. Chiede a Verga come sia possibile che sia stato nominato professore di frenologia un certo Genesio Morandi, che lui ritiene assolutamente incapace. Esprime invece ammirazione per il dottor Alessio Lemoigne, del quale ha letto alcuni studi estratti dai Rendiconti dell’Istituto lombardo. In chiusura manda i suoi saluti a Cornalia.
8) Caen, 5 ottobre 1870: Informa Verga di essere stato costretto a lasciare con la famiglia Parigi per recarsi a Caen, in seguito al degenerare della situazione politica. Riferisce sulle sue condizioni di salute fisica e intellettuale. Commenta gli avvenimenti politici, sentendosi in certo modo confortato dalla caduta di Napoleone III e dalla “cessazione del Papa come Re”. In chiusura invia i saluti a Cornalia.