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1) Firenze, 18 giugno 1863: Risponde con ritardo a Verga circa la questione relativa all’organizzazione di un Collegio medico-chirurgico a Milano. Segnala a Verga il suo scritto relativo alla nascita e all’attività di analoga istituzione in Toscana e lo schema di riforma da lui proposto. Concorda con Verga sulla difficoltà di ottenere in tempi brevi l’istituzione di una Scuola clinica o pratica di medicina a Milano: l’obbiettivo infatti deve essere al momento quello di “gettare le fondamenta” di una tale istituzione didattica, conferendo al proposto Collegio di Milano un “intendimento” scientifico e pratico al servizio dell’ospedale e quindi della salute pubblica. Descrive poi l’eventuale possibile organizzazione e funzionamento di tale “Collegio” e rimanda alla sua nuova pubblicazione dove questi temi sono ampiamente illustrati e discussi.
2) Dai Bagni di S. Giuliano (Pisa), 6 luglio [1863]: Scrive dal luogo di villeggiatura termale, dopo aver dovuto presiedere agli “esami di matricola” del Collegio medico toscano. Promette a Verga di inviare una copia dello statuto del Collegio medico toscano; si dichiara lusingato che Verga voglia “modellare la ricostituzione del Collegio medico chirurgico milanese sulla forma” di quello toscano.
3) Maiano (Fiesole), 16 ottobre 1863: Invia insieme alla lettera copia della “costituzione organica e disciplinare interna del Collegio medico, chirurgico, farmaceutico” toscano. Ringrazia per l’invio del “Rendiconto della beneficenza dell’Ospedale Maggiore ” e si congratula con lui per i contenuti. Incoraggia Verga a perseguire l’obbiettivo di un Collegio medico scientifico di carattere pratico e didattico, nonostante le forti opposizioni provenienti dall’interno del mondo scientifico. A tal proposito cita le malevoli critiche alle sue idee sull’istruzione medica pubblicate nella “Rivista italiana”.
4) Maiano (Fiesole), 28 ottobre 1863: Risponde al quesito di Verga in merito ai fondi del Collegio medico toscano e alla retribuzione assegnata ai suoi membri. Illustra nel dettaglio l’organizzazione del Collegio in base alle norme delle leggi vigenti.
5) Firenze, 5 aprile 1864: Scrive di aver continuato ad insistere con il prof. Bufalini affinché questi, nel suo progetto di riordino dell’Istituto di studi pratici, sottolineasse la necessità di creare istituzioni analoghe in altre città d’Italia. Dichiara insostituibile l’esperienza pratica nell’apprendimento della scienza medica.
6) Firenze, 20 agosto 1867: Scrive di essersi rimesso dalla grave malattia che lo aveva colpito. Avrebbe voluto recarsi nello stabilimento idroterapico di Verga sul lago di Como, ma una “ostinata orticaria” glielo ha impedito. Si rammarica di non aver buone notizie relative all’ordinamento ospedaliero, è però convinto che a breve si dovrà stabilire presso l’Ospedale Maggiore una “Sezione pratica medico chirurgica” dell’Università di Pavia. Informa inoltre che non ci saranno, almeno per l’anno corrente, innovazioni sostanziali e anche l’Ospedale Maggiore funzionerà “alla maniera della Università primaria con insegnamento degli ulltimi due anni, ma con maggior larghezza di esercizi pratici”.
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5 lettere del medico toscano Luigi Del Punta:1) Firenze, 18 giugno 1863: Risponde con ritardo a Verga circa la questione relativa all’organizzazione di un Collegio medico-chirurgico a Milano. Segnala a Verga il suo scritto relativo alla nascita e all’attività di analoga istituzione in Toscana e lo schema di riforma da lui proposto. Concorda con Verga sulla difficoltà di ottenere in tempi brevi l’istituzione di una Scuola clinica o pratica di medicina a Milano: l’obbiettivo infatti deve essere al momento quello di “gettare le fondamenta” di una tale istituzione didattica, conferendo al proposto Collegio di Milano un “intendimento” scientifico e pratico al servizio dell’ospedale e quindi della salute pubblica. Descrive poi l’eventuale possibile organizzazione e funzionamento di tale “Collegio” e rimanda alla sua nuova pubblicazione dove questi temi sono ampiamente illustrati e discussi.
2) Dai Bagni di S. Giuliano (Pisa), 6 luglio [1863]: Scrive dal luogo di villeggiatura termale, dopo aver dovuto presiedere agli “esami di matricola” del Collegio medico toscano. Promette a Verga di inviare una copia dello statuto del Collegio medico toscano; si dichiara lusingato che Verga voglia “modellare la ricostituzione del Collegio medico chirurgico milanese sulla forma” di quello toscano.
3) Maiano (Fiesole), 16 ottobre 1863: Invia insieme alla lettera copia della “costituzione organica e disciplinare interna del Collegio medico, chirurgico, farmaceutico” toscano. Ringrazia per l’invio del “Rendiconto della beneficenza dell’Ospedale Maggiore ” e si congratula con lui per i contenuti. Incoraggia Verga a perseguire l’obbiettivo di un Collegio medico scientifico di carattere pratico e didattico, nonostante le forti opposizioni provenienti dall’interno del mondo scientifico. A tal proposito cita le malevoli critiche alle sue idee sull’istruzione medica pubblicate nella “Rivista italiana”.
4) Maiano (Fiesole), 28 ottobre 1863: Risponde al quesito di Verga in merito ai fondi del Collegio medico toscano e alla retribuzione assegnata ai suoi membri. Illustra nel dettaglio l’organizzazione del Collegio in base alle norme delle leggi vigenti.
5) Firenze, 5 aprile 1864: Scrive di aver continuato ad insistere con il prof. Bufalini affinché questi, nel suo progetto di riordino dell’Istituto di studi pratici, sottolineasse la necessità di creare istituzioni analoghe in altre città d’Italia. Dichiara insostituibile l’esperienza pratica nell’apprendimento della scienza medica.
6) Firenze, 20 agosto 1867: Scrive di essersi rimesso dalla grave malattia che lo aveva colpito. Avrebbe voluto recarsi nello stabilimento idroterapico di Verga sul lago di Como, ma una “ostinata orticaria” glielo ha impedito. Si rammarica di non aver buone notizie relative all’ordinamento ospedaliero, è però convinto che a breve si dovrà stabilire presso l’Ospedale Maggiore una “Sezione pratica medico chirurgica” dell’Università di Pavia. Informa inoltre che non ci saranno, almeno per l’anno corrente, innovazioni sostanziali e anche l’Ospedale Maggiore funzionerà “alla maniera della Università primaria con insegnamento degli ulltimi due anni, ma con maggior larghezza di esercizi pratici”.